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Ultimo aggiornamento giovedì 20 febbraio 2020
La lotta legale dell'avvocato Robert Bilott contro la compagnia chimica DuPont. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Cattive acque ha incassato 488 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La storia vera dell'impegno civile di Rob Bilott, avvocato di Cincinnati che da paladino dell'industria della chimica si scopre loro accusatore in una crociata ventennale. Alla fine degli anni novanta Rob è appena diventato socio nel suo studio legale, e si gode una tranquilla vita familiare con la moglie Sarah e un figlio appena nato. Ma una visita in ufficio da parte di Wilbur Tennant, un contadino della Virginia conoscente di sua nonna, gli cambia la vita per sempre: gli animali della fattoria si comportano in modo strano, e Tennant è convinto sia colpa dell'acqua del lago a cui si abbeverano. La stessa in cui il colosso della chimica Dupont sta scaricando rifiuti tossici da decenni.
Una nuova pagina di quel cinema sobrio e morale, tipicamente americano, che risponde alle aberrazioni del decennio attuale con storie di eccellente rettitudine del passato, Cattive acque si inserisce nella tradizione di Tutti gli uomini del presidente, Spotlight, The Post, Insider - Dietro la verità, in cui l'individuo deve accettare che il sistema è in fondo nulla più che noi stessi - fallaci e opportunistici, ma anche capaci di tirare una riga e dire "basta".
Tratto da un'inchiesta giornalistica, sviluppato dalla star attivista Mark Ruffalo, e animato da uno spirito educativo doveroso ma che rischia sempre di far passare in secondo piano il valore dell'immagine, Cattive acque trova una sintesi tra le sue anime spurie grazie a Todd Haynes, che accetta le costrizioni del dramma legale e familiare senza opporre loro resistenza, e anzi assecondandole nella loro semplicità. Molti spettatori si chiederanno dove sia il regista di film maiuscoli e sovversivi come Carol, Io non sono qui e Safe in questo mondo filtrato di un blu corporate e ordinato nella griglia interminabile delle finestre dei grattacieli di Cincinnati che ospitano gli uffici della Taft Law.
Come nel suggestivo incipit, che riporta agli anni Settanta e a un gruppo di ragazzi pronti a un bagno di mezzanotte in un lago particolarmente torbido, occorre guardare sotto la superficie per notare certi riflessi da film horror. Haynes va a cercare il veleno invisibile nel cuore della famiglia americana, l'unica istituzione più potente della malefica Dupont, che ha costruito un impero sull'utilizzo del Teflon celandone i pericoli per la salute. La padella anti-aderente è il simbolo del capitalismo sposato all'ideale domestico a stelle e strisce, due capisaldi non meno inscindibili degli atomi di carbonio che si legano per creare i PFAS, inattaccabili per il nostro organismo.
E così, se Bilott è il fantasma che infesta la Dupont fino a metterne in crisi l'esistenza, allo stesso tempo il veleno invisibile infesta lui, la sua casa, e noi, costringendoci a strappare la moquette dal pavimento e a buttare via gli utensili della cucina nel cuore della notte. Ed ecco dove riemerge Haynes, il cantore dell'epidemia silenziosa (come le allegorie sull'AIDS in Safe) e della decostruzione queer della famiglia convenzionale (Carol e Lontano dal paradiso).
Mark Ruffalo abita il corpo modesto e sofferente di Bilott con la consueta plasticità, e attorno a lui Tim Robbins e Anne Hathaway interpretano un capo e una moglie che alternano brillantemente supporto e pressione; perché il commercio e il matrimonio, in fondo, possono essere resi migliori una persona alla volta, proprio come i grandi nemici invisibili.
Se son Oscar fioriranno, Dark Waters ha tutto infatti per piacere sia al pubblico in sala sia ai giurati dell'ambita statuetta. Il film, in arrivo nelle sale statunitensi a novembre (in tempo appunto per candidarsi al massimo riconoscimento statunitense per il cinema) è un legal drama dal super cast e tratto da una storia vera, lo scandalo dell'industria chimica DuPont.
Il film è ispirato all'articolo del New York Times Magazine di Nathaniel Rich dal titolo "L'avvocato che è diventato il peggior incubo di DuPont" del sei gennaio del 2016. La DuPont è un colosso americano specializzato nella chimica nato dalla fusione di Dow Chemical fondata nel 1897 e DuPont azienda che risale al 1802.
Il film è diretto da Todd Haynes celebre per aver realizzato il film documentario Io non sono qui su Bob Dylan interpretato da sei attori diversi che interpretano momenti diversi dell'artista premio Nobel. Mentre il cast è capitanato Mark Ruffalo nei panni dell'avvocato Robert Bilott che, oltre a essere diventato famoso nella parte di Bruce Banner - Hulk nei film dedicati agli Avangers della Marvel, è un attore che fino a questo momento ha inanellato tre nomination all'Oscar in ultimo per Il caso Spotlight. A fianco a lui troviamo Anne Hathaway (Oscar per Les Misérables) nei panni della moglie di Bilott e il suo ruolo non rappresenta la più classica delle aggiunte da parte degli sceneggiatori (Mario Correa e Matthew Michael Carnahan) per inserire il momento familiare di un film. Già infatti nell'articolo del New York Times Magazine ci si sofferma su di lei. Ruoli importanti del film sono stati affidati poi a Tim Robbins (Le ali della libertà) e Bill Pullman (recentemente visto nella serie The Sinner).
Nel lunghissimo articolo di approfondimento che sembra già il soggetto di un film, una frase ritorna ripetuta e attribuita all'avvocato Bilott "Sembrava la cosa giusta da fare". Infatti prima di accettare la causa che lo porterà a scontrarsi con la DuPont lui era un avvocato che lavorava per le aziende e in alcune circostanze si era trovato a cooperare con i legali del gruppo chimico. Nel film non manca una scena - grande classico nei legal drama - dell'arrivo di un'incredibile quantità di casse contenenti documenti nello studio legale dell'avvocato che sfida il colosso. Una scena che apprendiamo, sempre dal racconto del giornalista, è realmente avvenuta.
Tutto comincia con la misteriosa morte del bestiame di un allevamento e della preoccupazione di un agricoltore incredulo di fronte al comportamento delle sue vacche. Trattandosi di una storia vera si può anche dire come la causa intentata portò ad un enorme scandalo in cui emerse che erano anni che la società DuPont sversava uno specifico prodotto in un corso d'acqua pur sapendo della sua pericolosità. Dopo la causa seguì anche una class action in cui la DuPont fu costretta a pagare nel 2017 ben 600 milioni di dollari alle persone coinvolte.
Interessante che la produzione di Dark Water vede all'opera insieme allo stesso Ruffalo anche la Partecipant Media, gli stessi del film premio Oscar Il caso Spotlight.
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Quando esce un film basato su vicende giudiziarie realmente accadute, le mie antenne si drizzano e, quando devo scegliere cosa vedere al cinema, la mia scelta spesso ricade su questo genere di storia. Appurato che quindi già parto da una valutazione alta, posso anche dire che, d'altro canto, le mie pretese sono alte a riguardo. Ebbene, siamo di fronte ad un ottimo film.
“Cattive acque” (Dark Waters, 2019) è l’ottavo lungometraggio del regista-produttore di Los Angeles Todd Haynes. Film civile della grande tradizione americana. Non ci sono dubbi, ci troviamo di fronte ad un film inchiesta scoperchiante e di poco compiacimento verso i poteri forti. Fino alla fine e senza un lieto fine. Tutt’altro.
Cincinnati, fine anni 90: la vita dell’avvocato Robert Billott (Mark Ruffalo) e della propria famiglia (la moglie Sarah è interpretata da Anne Hathaway) cambia quando nel suo studio si presenta Wilbur Tennant, un contadino del West Virginia, il quale riferisce di conoscere la nonna di Robert; il motivo di questa visita è la morte di più di un centinaio di mucche della propria [...] Vai alla recensione »
Erin Bronkovich è ancora una volta a caccia d’inquinamento ambientale e questa volta ha il volto e la rettitudine di Mark Ruffalo che impersona l’avvocato Robert Bilott, da oltre due decenni impegnato in difesa di coloro che sono stati vittima del PFOA, più comunemente noto come Teflon. Da questo incipit, fornito dall’articolo di Nathaniel Rich, si snoda l’ennesima [...] Vai alla recensione »
Dolente dramma giudiziario a tinte fosche, nel quale la consueta gabbia narrativa del genere formata da completi gessati, investigazioni sul filo del rasoio, quintali di ciclostili e battaglie all’ultimo sangue fra i bachi degli imputati si trasforma in un incalzante e disturbatissimo tour de force legale. Una gimkana quasi kafkiana al termine della quale l’amaro rimasto in bocca dalla [...] Vai alla recensione »
Questo biopic/drama di tipo legale è la storia di un uomo che decide di scendere dalla rampa di lancio, sulla quale è appena salito, per tuffarsi in un'interminabile odissea. Un giorno, un allevatore di bassa istruzione piomba nell'ufficio di Robert Bilott con un cartone pieno di videocassette da egli stesso filmate, per dimostrare che i suoi animali stanno morendo a causa dell'acq [...] Vai alla recensione »
"Dark Waters"(Todd Haynes, da un articolo di Nathaniel Rich sul"New Jork Times Magazine", sceneggiato da Mario Correa e Matthew Michael Carnahan, 2019)racconta della lunga battalgia legale, durata 20 anni, di un avvocato , in realta'dapprima difensore delle grandi aziende, che conosce il West Virginia in quanto sua madre e'nativa di la', che vene a [...] Vai alla recensione »
"Dark Waters"(Todd Haynes, da un articolo di Nathaniel Rich sul"New Jork Times Magazine", sceneggiato da Mario Correa e Matthew Michael Carnahan, 2019)racconta della lunga battalgia legale, durata 20 anni, di un avvocato , in realta'dapprima difensore delle grandi aziende, che conosce il West Virginia in quanto sua madre e'nativa di la', che vene a [...] Vai alla recensione »
legal a base ambientale basato su una storia vera e non rara. Mi ricorda erin brokovic. mi è piaciuto, ma non mi ha entisiasmato come la sua versione femminile.
Un avvocato di Cincinnati, un contadino del West Virginia, insieme a combattere contro il colosso della chimica statunitense Dupont, reo di scaricare rifiuti tossici nel bacino acquifero della cittadina. Un cast di tutto rispetto con Mark Ruffalo (il caso spotlight), Anna Hataway e Tim Robbins per un film pesantemente di denuncia, che si snodera' in un infinito iter processuale per fare emergere [...] Vai alla recensione »
Una delle tante storie che indignano che si vedono in TV
Fresco associato di uno studio legale specializzato nella difesa di società dell'industria chimica prende le parti di un povero contadino del paesello suo cui hanno avvelenato le vacche e compromesso la serenità familiare. Scoprirà una realtà assai ben più allarmante, diffusa e pervasiva.La morale che l'America sa trovare dentro di sè gli anticorpi per combattere i mali interni dell'imperialismo capitalisti [...] Vai alla recensione »
Un film che mi ha coinvolto. È il cinema di denuncia che tanti amano. Ottima fotografia, regia e recitazione.
Desideravo vederlo pero qui le sale sono tutte chiuse causa CORONA VIRUS, se non trovano la soluzione siamo apposto! Purtroppo per come va la situazione, mi sa che ci vorra un po di tempo..... vedremo i film in streaming?
Alice Heimann scende con calviniana leggerezza le scalinate della nativa Lione, alla quale è tornata dopo anni di studi prestigiosi e viaggi formativi fuori dalla Francia. Pensa che il suo nuovo incarico negli uffici municipali della città abbia a che fare con le competenze pratiche acquisite, ma si sbaglia: in virtù di un curioso paradosso che è cifra saliente del secondo lungometraggio di Nicolas [...] Vai alla recensione »
Uscirete più consapevoli da questo film: ma non più sereni. Per quello ci sono le pillole e gli analisti: il resto, mi spiace per voi, è amara realtà. Anche se è pur sempre Davide vs Golia: e si sa, di solito, come finiscono queste cose. Ma bisogna fare i conti col mondo: che è quel posto dove la gente non si fa problemi a lasciare morire migliaia di persone pur di vendere qualche pentola in più. Vai alla recensione »
Non sappiamo ancòra cosa provochi i tumori. Magari delle Cattive acque come quelle del lago di Parkerburg, West Virginia, Stati Uniti. Nelle quali per quarant'anni il colosso chimico DuPont sversa veleni nel silenzio generale. Finché nel 1998 un allevatore di mucche, che ne aveva viste morire 190, esibisce due scatoloni di videocassette che testimoniano il crimine ecologico lì commesso.
Potrebbe suonare strano che Todd Haynes, il geniale creatore di classici del cinema queer come Lontano dal paradiso, Velvet Goldmine e Carol, sia stato attirato da un legal drama tratto dalla cronaca come Cattive acque. Ma il regista affronta da maestro il genere "gola profonda", ben rappresentato da titoli come Erin Brockovich e The Insider, e concentra il suo sguardo scrupoloso su un'ingiustizia [...] Vai alla recensione »
«Cattive acque» sono quelle di un sistema idrico della Virginia inquinate dai tossici rifiuti del colosso chimico multimilionario DuPont, malamente sopportate dai locali, per decenni faticosamente contrastate dal giovane avvocato di Cincinnati Robert Bilott con grintoso senso etico a rischio di carriera. Quasi a rimbalzo dal servizio giornalistico di Nathaniel Rich apparso sul "New York Times" il 6 [...] Vai alla recensione »
"Cattive acque" è un film del terrore tratto dai registri processuali di Columbus capitale dell'Ohio. A scriverli, da cinquant'anni a questa parte, sono state le grandi industrie chimiche, gli scienziati al loro soldo, e le istituzioni governative, per non dire di tecnici e operai che difendendo il posto di lavoro, normalizzavano l'orrore che li infettava.
Come quella di altri film («Erin Brockovic», «L'uomo della pioggia», «Insider», «Promised Land»), la vicenda di «Cattive acque» è centrata sull'inquinamento ambientale e sulle conseguenti tragedie umane, causate dalla corsa al profitto, anteposto al benessere della comunità, sottoposta a devastante ricatti. In un solido documentato film d'inchiesta, un rimarchevole esempio di cinema civile sulle aberrazion [...] Vai alla recensione »
Era il 6 gennaio 2016, quando il New York Times pubblicò il dirompente articolo di Nathaniel Rich sul lavoro dell'avvocato di Cincinnati Robert Bilott: dalla totale oscurità alla ribalta internazionale, per l'eclatante caso, fu un attimo. E tra i tanti lettori del quotidiano a restare scioccati e feriti dal racconto c'era proprio il regista Todd Haynes, con qualche mezzo in più dei comuni mortali per [...] Vai alla recensione »
Il procedimento legale contro la DuPont, colosso americano della chimica, è durato un ventennio, a partire dalla fine degli anni Novanta; e la miriade di cause di risarcimento sono ancora lungi dall'essere evase. In prima linea fu - ed è - l'avvocato di Cincinnati (Ohio) Robert Bilott, il quale da difensore delle grandi compagnie chimiche si trasformò in paladino di chi pagava le conseguenze delle [...] Vai alla recensione »
Digitando il nome Rob Billot e Teflon su Internet esce «tha lawyer who became DuPont's worst nightmare», l'avvocato che divenne il peggior incubo di DuPont. Ma il peggior incubo della multinazionale tra i '90 e il 2017 fu in concreto l'immenso capitale rischiato per risarcire i 69mila intossicati e i parenti dei morti di Ohio e Virginia. Perché alla fine del calvario sanitario e processuale, fissato [...] Vai alla recensione »
In una scena che sembra tratta da un film di David Cronenberg, Wilbur Tennant (Bill Camp), proprietario di una fattoria in West Virginia, mostra all'avvocato di Cincinnati Rob Billot (Mark Ruffalo) una serie di orribili mutazioni che hanno colpito il suo bestiame. Questa piccola parentesi horror è fondamentale per capire le motivazioni dell'avvocato.
Dai produttori di "Green Book" e "Il caso Spotlight", arriva il 20 febbraio nelle sale italiane, Cattive Acque, l'ultimo film dell'acclamato regista Todd Haynes, con un cast d'eccezione composto da Mark Ruffalo, Anne Hathaway, William Jackson Harper, Bill Pullman e Tim Robbins. La recensione: Una (tremenda) storia vera. Anno 1998. L'avvocato in carriera Rob Bilott, bene inserito in uno studio solito [...] Vai alla recensione »
Mentre i venti di Watergate continuano a spazzare Washington, a Hollywood si vedono i sintomi di un ritorno al cinema di denuncia degli anni settanta. Evoca quelle atmosfere il nuovo film di Todd Haynes, Cattive acque, tratto da un articolo di Nathaniel Rich pubblicato sul Magazine del New York Times nel 2016, e un oggetto in apparenza insolitamente «piano», psicologicamente lineare, per il regista [...] Vai alla recensione »
Nell'America di Trump c'è ancora posto per un cinema di denuncia che però, in sintonia con il prevalente clima di pessimismo, si è trasformato ripiegando su un registro più minimalista. Ovvero, nella lotta contro un qualsivoglia Golia politico/finanziario, la vittoria del David di turno non è definitiva e sa di amaro; e l'eroismo consiste nell' impegno quotidiano a resistere e ad andare avanti.
Rob Bilott (Mark Ruffalo) corona la sua carriera di avvocato diventando socio dello studio di Cincinnati per cui lavora, occupandosi soprattutto di aziende chimiche. Sembra giunto il momento di godersi il successo con la moglie (Anne Hathaway) e il figlio. La sua vita viene però sconvolta dalla visita di un conoscente, un contadino del West Virginia, convinto che le acque del fiume da cui si abbeverano [...] Vai alla recensione »
Nel 1998, a causa dell'inquinamento di alcuni fiumi in West Virginia, un avvocato scopre che la multinazionale DuPont produce un materiale pericolosissimo, pur conoscendo da decenni i danni provocati. Era il Teflon, usato per rendere antiaderente le superfici, e l'avvocato comincia una difficile battaglia per la verità. Haynes, autore sofisticatissimo, con un immaginario visivo che ispirato di volta [...] Vai alla recensione »
Più ti cali nella vicenda raccontata da Todd Haynes e più ti sembra di guardare le immagini di qualcosa di già visto. In realtà, è l'ennesimo caso giudiziario di Davide contro Golia che, purtroppo, ormai non sorprende ed indigna più, anche se, in questo caso, la storia non è così lontana dal nostro vissuto quotidiano e potrebbe aver toccato ognuno di noi.
1975, Parkersburg, West Virginia. È notte: tre ragazzi ubriachi parcheggiano sulle rive del fiume Ohio, scavalcano la recinzione di un impianto industriale e si tuffano in acqua. L'inquadratura li coglie ora dalle profondità del fiume per poi avvicinarsi minacciosamente alla ragazza nuda mentre nuota: il riferimento, sin troppo evidente, è alla "soggettiva dello squalo" in Jaws di Spielberg (che esce [...] Vai alla recensione »
Robert Bilott, protagonista di Cattive acque, è un avvocato di Cincinnati, in carriera. Lavora per lo studio Taft e l'hanno appena cooptato come socio. Taft si occupa di ambiente e questioni chimiche: però per conto delle grandi aziende. Un giorno Bilott riceve una visita inconsueta. Un paio di cafoni contadinotti arriva nel suo ufficio e sconvolge le segretarie, ma uno dei due è molto insistente, [...] Vai alla recensione »
Negli anni '90 in West Virginia molte persone si ammalano di cancro e il bestiame impazzisce. Il sospetto è che la multinazionale Du Pont, che ha inventato il teflon usato soprattutto per le padelle antiaderenti, scarichi nel fiume i residui chimici. L'azienda nega ogni pericolo, ma un avvocato fortunatamente cocciuto inizia un'indagine che porterà il caso al centro di una vicenda giudiziaria, che [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Todd Haynes segue un percorso etico costante di conciliazione tra mondo e sogno. Tutti i suoi personaggi sono in cerca di un'identità, la trovano e tentano di affermarla in un mondo che la respinge o la nega. Poison (1991) racconta i sogni di liberazione di un bambino, di uno scienziato e di un prigioniero; Safe (1995) racconta i tentativi affannosi di Carol di convivere con una malattia [...] Vai alla recensione »
La verità? Vedi "Cattive acque" con un'apprensione crescente, fino quasi a sentire nelle budella il famigerato Pfoa, ovvero l'acido perfluoroottanoico. Ricordo che mia madre, negli anni Sessanta, decantava le virtù delle pentole antiaderenti ricoperte di Teflon, materiale assemblato con quell'acido; oggi, invece, si raccomanda rigorosamente di acquistare pentole "Pfoa Free", per evitare effetti cancerogeni. [...] Vai alla recensione »
Cattive acque si colloca all'interno della tradizione del miglior cinema d'impegno civile americano, lungo quella scia che da Alan J. Pakula arriva fino a Steven Soderbergh (Erin Brokovich) e Michael Mann (Insider - Dietro la verità). Il suo cuore, però, batte in controtendenza rispetto alla morale americana e al senso di giustizia consolatorio con cui di solito si concludono questi film, auspicando [...] Vai alla recensione »
La chimica è un'arma ma anche una macchina per fabbricare miliardi di dollari. Una ricetta purtroppo letale nelle mani sbagliate. Il teflon - ultima sostanza nata in laboratorio e diffusa nelle case perché utilizzata per il rivestimento delle pentole antiaderenti - è finito sul banco degli imputati solo quattro anni fa, nel 2016, quando un tenace e combattivo avvocato, che faceva parte del pool difensivo [...] Vai alla recensione »
Si chiama acido perfluoroottanoico (PFOA) ed è tracciabile nel 99% dei materiali che ci circondano in qualità di rivestimento impermeabile e antiaderente (rivestendo pentole e padelle è noto come Teflon). Sostanza chimica, profondamente tossica e indistruttibile, è causa di almeno 6 tipologie di malattie ed è stata al centro di un'inchiesta sortita in una battaglia legale durata un ventennio portata [...] Vai alla recensione »
Fuori dai festival, dalla stagione dei premi, dalla politique des auteurs. La cantilena critica dice che Cattive acque non pare un film di Todd Haynes, l'uscita non fa nessun rumore, il botteghino non paga. E quindi? Basato su un articolo del "New York Times", è un progetto dell'imbronciatissimo protagonista (e co-produttore) Mark Ruffalo, liberal, inc***ato e felice come un Tim Robbins (qui in un [...] Vai alla recensione »
Rob Billot, avvocato di Cincinnati (Mark Ruffalo, perfetto), ha una bella moglie (Anne Hathaway), una bella casa, una bella carriera. Difensore dell'industria chimica, si trova di fronte a un dilemma morale: può far finta di niente o rischiare ogni cosa per difendere Wilbur Tennant, un contadino della Virginia, conoscente di sua nonna, che denuncia una sporca storia di inquinamento.
1998, Cincinnati. L'avvocato Robert Bilott è diventato socio di un importante studio legale che tra i propri clienti vanta grandi aziende e industrie chimiche. La sua vita cambierà dopo la telefonata di un allevatore di Parkersburg, West Virginia, dove vive la nonna di Bilott e dove l'avvocato ha umili origini che non ama ricordare: le mucche dell'allevatore si stanno ammalando e stanno morendo a una [...] Vai alla recensione »
È una storia molto attuale quella raccontata in Cattive acque da Todd Haynes: come già Erin Brockovich di Steven Soderbergh, il film mette in scena il singolo individuo contro il sistema per una giusta causa. Il film è prodotto e interpretato da Mark Ruffalo, noto anche come attivista sul fronte della salute pubblica e della salvaguardia dell'ambiente.
Il legal thriller è, fra tutti i generi, quello che meglio esemplifica l'ingranaggio fondamentale di ogni buon film, secondo cui "senza conflitto non c'è azione e senza azione non c'è storia". Prendiamo ad esempio Cattive acque, l'ultima fatica cinematografica di quel gran signore della celluloide di Todd Haynes, costretto, per la prima volta in carriera, a relegare momentaneamente in soffitta gli [...] Vai alla recensione »
Ma non l'avevamo già visto? E dove? Ovunque, da Tutti gli uomini del presidente a The Insider, passando per Erin Brockovich: sì, ma così? A fare di Dark Waters un epigone ribelle è la firma, del regista Todd Haynes, e la sostanza, di una storia vecchia come il mondo però raccontata nuova: non con trasgressione, ma per sottrazione, meglio, riduzione all'ordinario.