Titolo originale | The Holdovers |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 133 minuti |
Regia di | Alexander Payne |
Attori | Paul Giamatti, Da'Vine Joy Randolph, Dominic Sessa, Carrie Preston, Tate Donovan Gillian Vigman, Michael Provost, Brady Hepner, Oscar Wahlberg, Colleen Clinton, Ian Lyons, Michael Malvesti, Dan Aid, Dustin Tucker, Greg Chopoorian, Pamela Jayne Morgan, Jonathan von Mering, Naheem Garcia, Cole Tristan Murphy, Ian Dolley, Rena Maliszewski, Howard Breslau, Andrew Garman, Darby Lily Lee-Stack, Oliver Spenceman, David J. Curtis, Liz Bishop, Cameron Mysliwicz, Bill Mootos, Martin A. Lee, Mike Kaz, Jane Howes, Osmani Rodriguez, Sue Farina, Jim Kaplan, Peter Brownlee, Kevin Daigneault, Kevin Fennessy, Davis Robinson, Travis Starr, Darline Harris, Josh Habib. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Universal Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,65 su 34 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 gennaio 2024
Durante le vacanze di natale del 1970 si forma un'improbabile gruppo di tre persone: un insegnante, uno studente e una cuoca. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 3 candidature e vinto 2 Golden Globes, 7 candidature e vinto 2 BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 8 candidature e vinto 3 Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 4 candidature e vinto 3 Spirit Awards, 1 candidatura a Directors Guild, a AFI Awards, In Italia al Box Office The Holdovers - Lezioni di vita ha incassato 2,4 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Paul Hunham è professore di storia in un college del New England. Rigido ed esigente detesta gli studenti mediocri, figli dei ricchi benefattori che aspettano il diploma senza sforzo. Alla vigilia delle vacanze di Natale è incaricato di vegliare e di sorvegliare i ragazzi che non hanno nessun posto dove andare. Tra loro, in altezza e spirito, spicca Angus Tully, allievo brillante e problematico 'dimenticato' dalla madre. Ostinati e diversamente inadeguati al mondo, Paul e Angus sono costretti a socializzare sotto lo sguardo paziente di Mary Lamb, cuoca della scuola che ha perso il suo unico figlio in Vietnam. Ma l'isolamento e il Natale accorceranno le distanze e li costringeranno a 'rompere le righe' e a 'mettersi in riga'.
Vent'anni dopo Sideways, Alexander Payne ritrova Paul Giamatti in un film dolce-amaro, intelligente e caustico quanto basta per eludere il sentimentalismo.
All'incrocio tra L'attimo fuggente e Breakfast Club, The Holdovers non ha niente di originale o sorprendente, sappiamo subito dove siamo ma sotto lo sguardo di Alexander Payne questo racconto di formazione, in bilico tra dramma e commedia, trova tutta la sua singolarità. Girato come un film degli anni Settanta, con quella grana speciale che non sembra mai finta o presa in prestito, è un racconto convenzionale ma inatteso quando parla di dolore e di privilegio, di abbandono e di fallimento, di trasmissione e della famiglia che ci scegliamo contro quella che ci impone la sorte. Paul Giamatti, attore di tutti i 'secondi piani,' coltiva l'arte dell'anonimato e rivendica ancora una volta un ruolo che gioca alla perfezione: valorizzare il partner.
Se in Rock of ages, per citarne uno, era Tom Cruise, è a Dominic Sessa che questa volta rende servizio. A immagine del suo personaggio, insegnante di professione, misantropo per natura, Giamatti non fa che 'passare' nel film servendo la replica a un giovane attore installato nel suo ruolo. Quasi praticassero discipline diverse, il primo è congelato nelle sue abitudini e dentro un décor innevato, incapace di muovere un passo fuori dalla scuola, il secondo incarna tutta la vita davanti e la smania di andare.
Al suo debutto, trova la complessa alchimia di quel passaggio segreto che ci emancipa dall'infanzia, è un grumo di ingenuità e profondità, forza e fragilità. Dominic Sessa possiede queste virtù in misura supremamente cinematografica, senza forzature, mentre cerca una via d'uscita. Si tratta di vivere per lui e il programma passerà per due momenti contrari, uno stanziale (la permanenza nel pensionato) e uno itinerante (il viaggio a Boston). A piedi o in macchina, il film non riserva nessuna sorpresa nel suo intrigo, definito soprattutto dalla delicatezza e dalla sensibilità della sua messa in scena.
Il suo grande pregio, insieme alle performance attoriali, sta nel modo in cui si appropria, fin nella forma, dell'intensità erratica dell'adolescenza. Qualificabile come "film di Natale", lo è in un modo completamente differente da Love Actually o da Vacanze di Natale a Cortina. Un film hollywoodiano ne avrebbe fatto probabilmente un marshmallow, Payne fa diversamente mantenendosi in equilibrio tra malinconia ed esultanza, non negandosi mai le emozioni, che appaiono quando non le attendiamo più. È il celebre 'montante emozionale' di Alexander Payne o all'Alexander Payne, che si prende il tempo di introdurre, accompagnare e poi svelare progressivamente i suoi personaggi, il tempo di osservare come opera quel loro inaspettato incontro, aiutandoli e trasformandoli almeno un po'. Anche se tutto li oppone, saranno le rispettive zone d'ombra a nutrire una forma di complicità, perché si può essere soli per scelta e sentirsi comunque soli.
È quello che scoprono tre protagonisti eterogenei: un professore inflessibile, uno studente contestatore e una cuoca che sa il fatto suo (Da'Vine Joy Randolph trasforma il verbo in carne e dona un corpo pieno e stabile alla denuncia politica). Riuniti loro malgrado, in quel periodo dell'anno in cui brindisi e allegria sono la regola, formano un trio improbabile e una famiglia improbabile 'ricomposta' dall'eterno umanista del cinema americano.
Ode a 'chi rimane indietro', The Holdovers omaggia il cinema di Hal Ashby (Il padrone di casa, L'ultima corvé, Oltre il giardino), a cominciare dalla sua predilezione per gli antieroi e gli emarginati di ogni tipo, e presenta le caratteristiche formali di una produzione dell'epoca (il font dei titoli di testa, le dissolvenze incrociate, le zumate...). Ma non si tratta mai di un esercizio di stile, The Holdovers è più sottile e soprattutto più onesto. Sotto la superficie rétro, abbraccia temi atemporali (il conflitto generazionale, l'orrore della guerra, l'isolamento, il lutto, la depressione) e ci invita al viaggio. E noi partiamo, ridiamo, piangiamo, finiamo al tappeto e siamo felici.
THE HOLDOVERS - LEZIONI DI VITA disponibile in DVD o BluRay |
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Payne ritrova il suo stile migliore e realizza il suo film più personale, attraverso un racconto di formazione dai toni agrodolci e dalla tenerezza e sensibilità della sua messinscena. L’opera, che dosa con equilibrio dramma e commedia, ha il suo grande pregio nella dolente umanità trasmessa dagli eccellenti e convincenti attori (Paul Giamatti e Da’Vine Joy Randolph [...] Vai alla recensione »
The holdovers ha tutti gli ingredienti per essere un perfetto crowd pleaser, basta guardare gli spettatori in sala, un pubblico eterogeneo per età, in cui tutti hanno la possibilità di confrontarsi e immedesimarsi,e sopratutto emozionarsi grazie a un cast ispirato capeggiato da un sempre più bravo Paul Giamatti. Siamo all’inizo anni 70 in un college nel New England [...] Vai alla recensione »
Secondo Vittorio Zucconi (in vita storico inviato speciale di 'Repubblica' negli USA) chi è stato a New York, o comunque abbia visitato le due famose coste oceaniche statunitensi, non è mai stato in America. Per conoscere il "Grande Paese" bisogna lasciarsele alle spalle, inoltrarsi nella sconfinata zona centrale del Nord America, quasi a ripercorrere [...] Vai alla recensione »
Secondo Vittorio Zucconi (in vita storico inviato speciale di 'Repubblica' negli USA) chi è stato a New York, o comunque abbia visitato le due famose coste oceaniche statunitensi, non è mai stato in America. Per conoscere il "Grande Paese" bisogna lasciarsele alle spalle, inoltrarsi nella sconfinata zona centrale del Nord America, quasi a ripercorrere [...] Vai alla recensione »
In The Holdovers la storia si svolge tra la fine del 1970 e l'inizio del 1971 e la regia dell'ottimo Payne, ne abbraccia completamente l'epoca, con un tocco quasi nostalgico nella scenografia, nella fotografia ed in molte immagini chiave del film, che si estende ad una azzeccatissima colonna sonora, perfetta e sublime nel commentare lo scorrere della narrazione.
“The Holdovers - Lezioni di vita” di Alexander Payne, vincitore di due Golden Globes, è un film morbido ed intenso, profondo e acuto. Gli ambienti lignei e le atmosfere sabaude della prestigiosa high school americana Burton ricordano quelli di “Scent of woman” e dell’”Attimo fuggente”, anche se, a differenza di quest’ultimo, il protagonista (Paul [...] Vai alla recensione »
“Ecco il film che potrà diventare il classico da mandare in TV a Natale sostituendo Capra. Ecco l’erede di It’s a wonderful life”. Questo mi è venuto da pensare dopo una mezz’ora di THE HOLDOVERS. La storia si ambienta in quel periodo dell’anno con il freddo che punge e arrossa le guance, la neve che ammorbidisce il paesaggio, gli abeti scintillanti [...] Vai alla recensione »
Non sarà un capolavoro, nel senso che montaggio, movimenti di macchina, fotografia sono molto classici e anche nelle tematiche ci sono dei dejàs vu, ma il film “The holdovers” (letteralmente i residui) è di piacevole visione emerita di essere visto.Siamo nel 1970 in un collegio esclusivo della Nuova Inghilterra, alla vigilia delle vacanze di Natale, innevate secondo la tradizione.
Film ben fatto che mette insieme a che li rendi soli e abbandonati : c'è la cuoca del "college" che ha perso il figlio, uno studente che ha una famiglia che lo ha abbandonato e un professore di mezza età single odiato dalla totalità dei suoi studenti per essere estremamente rigido e inflessbile con loro ai limiti del cinismo.
Film ben fatto che mette insieme tre personaggi in un "college" americano del 1971. Hanno tutti in comune una grave mancanza che li rendi soli e abbandonati : c'è la cuoca del "college" che ha perso il figlio, uno studente che ha una famiglia che lo ha abbandonato e un professore di mezza età single odiato dalla totalità dei suoi studenti per essere [...] Vai alla recensione »
Ad una prima parte francamente un po' tediosa fa seguito un film più interessante, dove il bravo Dominic Sessa - insolita faccia da cinema - si sviluppa abbandonando il bozzolo per prendere il volo. Le belle, rilassanti musiche e la placida vita quotidiana della provincia americana nell'anno 1970 affascinano e toccano le corde della nostalgia.
Tre personaggi: un professore intransigente strabico, uno studente ribelle, una cuoca che ha perso il figlio in Vietnam costretti a convivere durante le vacanze di Natale, nell’esclusivo collegio maschile nei pressi di Boston destinato a formare i futuri studenti della Ivy League, e quindi la futura classe dirigente degli Stati Uniti d’America.
Alzi la mano chi non ha mai avuto a scuola un docente stronzissimo. Bene, lo immaginavo! E immaginatevi, in una circostanza non proprio fortuita, di essere costretti a trascorrere il periodo natalizio in collegio con questo docente che, tra le tante cose, ricambia la stessa avversione. Finirà tutto con lo scannarsi o magari nel conoscersi meglio? Ecco, questa è l’idea di THE HOLDOVERS-L [...] Vai alla recensione »
Pur nella sua semplicità profondo. Le vite diverse dei protagonisti, i loro caratteri, le loro speranze e aspirazioni, le loro delusioni…e tutto quello che viene fuori quando entrano forzatamente in contatto.
Bella commedia con un Paul Giamatti in gran forma che interpreta un professore rigido e dai principi molto radicati. Forse un tantino lunga è un guardare rilassato e con qualche risata ironica.
Il Natale del 1970 non sarà ricordato come uno dei più incredibili del XX secolo, ma di certo tornerà alla memoria di chi lo ha trascorso in compagnia del professor Paul Hunham, come una di quelle circostanze capace di formarne il carattere. Almeno crediamo che il giovane Angus Tully si ricorderà di questa esperienza in bilico fra Breakfast Club (id.
Insegnante a fine carriera ritrova le proprie motivazioni nel crearsi di un rapporto con un proprio studente;. Equilibrato e dai sentimenti sobri, una inaspettata storia sulle relazioni di crescita.
I residuati, gli oppressi di Camus, i rimasti, che brillano nelle loro esistenze quotidiane dis/graziate, con le toppe sulle giacche sulle ginocchia o con il cuore rammendato da un filo ordinario, con un occhio solo o troppi ricordi, con le sabotate pareti delle nostre menti, le cicatrici argentate che le compongono, ed è ciò che fa alexander payne, mettere insieme tutto questo e consegnarci [...] Vai alla recensione »
Il ritorno di Alexander Payne omaggia il cinema anni '70 fin dai titoli iniziali, che conservano la grafica tipica di quegli anni e soprattutto ne conserva le dinamiche e gli argomenti portanti, cardine del decennio più bello del cinema a stelle e strisce. "The Holdovers" è un film che racconta i perdenti e li eleva ad assoluti protagonisti in un'America elitaria, razzista e classista.
Gli holdovers sono quelli che sono rimasti nel college nonostante le vacanze, ma anche gli scarti, i residui ai margini della vita: un insegnante frustrato, uno studente infelice e una cuoca di colore, costretti a trascorrere insieme le feste natalizie del 1970, mettono insieme le loro solitudini, angosce e inadeguatezze in una commedia nobilmente prevedibile, di impianto vecchiotto e accurata confezione. [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Alexander Payne, sempre in bilico tra commedia esistenziale e dramma intimista, trova nella scrittura dei personaggi, nelle loro psicologie, nella quadratura degli spazi e degli ambienti il punto di forza. The Holdovers - Lezioni di vita (ispirato al film del 1935 Vacanze in collegio di Marcel Pagnol), non solo non fa eccezione, ma si pone come una delle migliori e più ispirate opere del [...] Vai alla recensione »
Vacanze di Natale 1970, la Barton Academy (New England) si svuota, gli studenti tornano a casa ma Angus (Sessa) no, la madre non lo vuole fra i piedi, intende recuperare il viaggio di nozze con il secondo marito. Col ragazzo arrabbiato restano il burbero prof Giamatti detestato da tutti e la cuoca (Randolph) che ha appena perso il figlio in Vietnam.
La scuola è magnifica, i ragazzi viziati, il professore (Paul Giamatti) un misantropo strabico o forse sibila guercio che insulti mentre corregge i temi di quei rampolli upper class e li carica di compiti anche per le vacanze. Senza sapere che dopo quel Natale 1970 nulla sarà come prima. Né per lui, né per l'unico studente rimasto a passare le feste in quel pomposo istituto del New England (Dominic [...] Vai alla recensione »
Una storia da scartare lentamente, come un regalo di Natale inatteso, già prezioso per il gesto autentico. Nell'inverno del 1970 un austero professore di storia con piglio d'altri tempi si ritrova a dover badare ai pochi allievi rimasti «parcheggiati» dai genitori in un college del New England durante le feste natalizie. È Paul, un Giamatti in stato di grazia, mentre riverbera echi del brillante ruolo [...] Vai alla recensione »
Lo sfondo è un college del New England. Durante le vacanze natalizie, vi rimangono pochi studenti, sorvegliati da un insegnante. Il ruolo fastidioso di controllore tocca al maturo professore di storia Paul Hunham - pignolo e scapolo, severo e misantropo. A fronteggiarne l'intransigenza sarà il giovane Angus Tully, allievo riottoso quanto intelligente, lì relegato dalla madre con scarse giustificazioni; [...] Vai alla recensione »
E' un cinema emotivo sempre dalla parte degli esclusi, che invita al viaggio (e alla fuga) quello di Alexander Payne: uno che per ambientare un film nel '70 lo gira in 35 mm, con la stessa grana - e lo stile - delle pellicole dell'epoca, sottile e affettuoso omaggio a una New Hollywood votata al ribellismo e al cambiamento. Vedi «The Holdovers» e pensi subito che porti a braccetto «Breakfast club» [...] Vai alla recensione »
DICEMBRE 1970. Un professore esigente, scorbutico e dal bicchiere facile, uno studente brillante, scontroso e orfano "di fatto", e una cuoca in elaborazione del lutto per il figlio scomparso in Vietnam. "Rinchiusi" insieme in un prestigioso liceo per abbienti del New England durante le vacanze natalizie, compensano le rispettive disfunzionalità in una convivenza agrodolce che sfocia in reciproca guarigione, [...] Vai alla recensione »
Girato l'altro ieri da Alexander Payne, dopo lo sfortunato (e non troppo riuscito) "Downsizing", e il grandissimo "Nebraska" (con Bruce Dern, in bianco e nero, da guardare su Prime Video). Ci sarebbe anche "Sideways - In viaggio con Jack": una settimana tra i vigneti della California, un assaggio dopo l'altro per cacciar fuori la tristezza. C'era Paul Giamatti, che ritroviamo qui dietro la cattedra: [...] Vai alla recensione »
Vincitore di due #GoldenGlobes, dopo l'anteprima italiana al Torino Film Festival, arriva in sala "The Holdovers Lezioni di vita" del regista greco-americano Alexander Payne, storia di un burbero professore interpretato da Paul Giamatti (bisnonni paterni italiani) di una prestigiosa scuola americana, costretto a rimanere nel campus durante le vacanze di Natale per seguire un gruppo di studenti che [...] Vai alla recensione »
Si ricompone la coppia Alexander Payne dietro la macchina da presa e Paul Giamatti davanti. Così, 19 anni dopo "Sideways", arriva nelle sale "Lezioni di vita The Holdovers" di Alexander Payne, presentato in anteprima italiana al 41° Torino Film Festival. Siamo nel dicembre 1970, esattamente il 17, ultimo giorno prima delle vacanze, nell'esclusivo Collegio Barton nel New England.
Nel suo ottavo, malinconico ma adorabile film, Alexander Payne ritrova Paul Giamatti nei panni di Paul, professore di letteratura classica alla Barton academy, un collegio maschile del Massachusetts in cui era stato uno studente brillante ma impopolare. Ora, scrittore fallito con mal celati problemi di alcol, Paul è ancora più impopolare come insegnante.
Il cinema di Alexander Payne si è sempre collocato su tenori morbidi, anche nei momenti più aspri, votato a situazioni malinconiche, a tormenti raccontati con misura, siano essi di giovani o di persone in età matura, personaggi in qualche modo toccati dalla vita nei loro aspetti più intimi, sentimentali. A volte è sembrato che il suo cinema si chiudesse un po' in sé, in qualcosa che restava privato [...] Vai alla recensione »
1970, nell'imminenza delle vacanze di Natale. Dal liceo privato per ricchi Barton, non lontano da Boston, tutti partono allegramente per raggiungere le proprie famiglie. Serve un docente che si sacrifichi a sorvegliare l'unico studente costretto a restare negli svuotati ambienti dell'istituto ovvero il tormentato e insolente Tully (Sessa) che è già stato espulso da tre scuole.
Dai Golden Globe alle sale italiane: dopo aver vinto due statuette durante la cerimonia del 7 gennaio, arriva nei nostri cinema "The Holdovers", il nuovo film di Alexander Payne che ha visto trionfare Paul Giamatti come miglior attore protagonista nel gruppo commedie e musical e Da'Vine Joy Randolph come miglior attrice non protagonista. Giamatti veste i panni di un bisbetico e poco amato professore [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Alexander Payne è da sempre intriso di amarezza, di occasioni mancate, di personaggi messi all'angolo, inchiodati dai loro fallimenti o, in qualche modo, "trattenuti". Come il titolo "The Holdovers" del suo ultimo film, ambientato nel dicembre del 1970 nel New England, alla Barton Academy, un liceo privato per ricchi rampolli dove insegna Paul Hunman (Paul Giamatti), docente di civiltà [...] Vai alla recensione »
È il Natale 1970. Nei corridoi della prestigiosa Barton High School si pregusta il sapore di vacanze esclusive, di viaggi capaci di lenire la noia scolastica, la routine privilegiata di un manipolo di vincenti. Unica, fastidiosa, intrusione è quella del professor Hunham, incubo di storia e irriducibile nemico degli studenti. Il problema non sfiora Angus Tully, studente brillante e rampollo esibito, [...] Vai alla recensione »
È ambientato nel 1970, a Natale, The Holdovers - Lezioni di vita, il nuovo film di Alexander Payne, con un magnifico Paul Giamatti (appena premiato con il Golden Globe) nei panni dell'indimenticabile protagonista. Alla vigilia delle vacanze, in un collegio del New England immerso nella tranquilla campagna innevata, tutti si preparano a partire per raggiungere famigliari e amici.
Non lo vedevamo dal Downsizing - Vivere alla grande del 2017, finalmente il tanto acclamato e atteso The Holdovers - Lezioni di vita di Alexander Payne arriva anche nelle sale italiane (distribuito da Universal Pictures, dal 18 gennaio) per la gioia degli amanti del bel cinema e di Paul Giamatti, di nuovo agli ordini del regista di Sideways - In Viaggio Con Jack.
Paul Hunham, il burbero e detestato professore di una prestigiosa scuola americana, la Barton Academy, è costretto a rimanere nel campus durante la pausa natalizia per seguire un gruppo di studenti che non hanno un luogo dove passare le feste. Inaspettatamente però crea un legame speciale con uno di loro Angus Tully, cervellotico e combinaguai - e con la responsabile della cucina della scuola, Mary [...] Vai alla recensione »
Fa magia del cinema, il racconto di formazione, lo scintillio della neve che illumina le anime nell'ombra. Il cinema di Alexander Payne è scoperta, ricerca. The Holdovers - Lezioni di vita è uno dei suoi film migliori. Lo spirito on the road che contraddistingue il regista qui si placa, lo sguardo è sull'essere umano, sulla gioventù perduta, sui rimorsi.
Il burbero prof Paul (strepitoso Paul Giamatti), si ritrova, a Natale, a sorvegliare, nel campus, un gruppo di studenti, stringendo amicizia con il problematico Angus. Immediato pensare a L'attimo fungente anche se qui si parte da un presupposto, quello della riluttanza, differente. La regia di Payne non soggiace al digitale, regalando emozionanti scorci estetici, come pellicole di mezzo secolo fa. Da [...] Vai alla recensione »
Risveglio dalla misantropia tra amarezza e compassione. Durante il «Christmas break» del 1970 un prof scorbutico e indesiderato (Paul Giamatti) resta bloccato nel college del New England con alcuni di studenti sfigati e la cuoca afroamericana, che ha perso un figlio in Vietnam. Payne torna a una scala più intima, sul modello di About Schmidt e Sideways, e fuori dalla stilizzazione visiva di Nebraska. [...] Vai alla recensione »
Dicembre, 1970, Usa. Il liceo privato Barton Academy si svuota peggio dell'Overlook Hotel all'inizio di Shining (1980). Rimangono bloccati nell'istituto circondato dalla neve solo il professore di lettere classiche Paul "Occhio sbilenco" Hunham (Paul Giamatti), la cuoca irascibile Mary Lamb con figlio morto in Vietnam l'anno prima (Da'Vine Joy Randolph) e il pluribocciato Angus Tully (Dominic Sessa), [...] Vai alla recensione »
Alexander Payne torna a imbastire una delle crepuscolari commedie dolci-amare a lui così congeniali, e con Holdhovers conquista (in attesa dell'Oscar) numerosi premi fra cui il Golden Globe per Paul Giamatti, protagonista nei panni del detestabile Paul Hunman, prof. di lettere classiche in una prestigiosa scuola del New England, frequentata da viziati rampolli delle classi abbienti.
To hold over in inglese significa tener fermo, congelare: a essere trattenuti, controvoglia, sono una manciata di studenti del liceo privato Barton, incubatrice per ricchi rampolli destinati a università dell'Ivy League, per vari motivi costretti a passare le vacanze di Natale tra gli spogli corridoi dell'istituto. Non da soli: serve un docente che si sacrifichi a fare da guardiano, e la pagliuzza [...] Vai alla recensione »
C'è la trama. O meglio - come spesso accade nel cinema di Alexander Payne - una situazione di partenza da cui scaturiscono una serie di dinamiche consequenziali. Un'ambientazione accuratamente descritta, albori degli anni settanta in una scuola superiore per ragazzi di famiglia agiata confinata in un'isoletta del New England. Soprattutto ci sono i personaggi.
La parabola artistica di Alexander Payne disegna una graduale normalizzazione entro i codici hollywoodiani dopo gli esordi con due sulfurei biglietti da visita come le black comedies Citizen Ruth (1996) ed Election (1999), la seconda delle quali resta probabilmente a tutt'oggi il suo capolavoro. Normalizzazione che non significa in alcun modo un cedimento a compromessi di carattere mercantile: semplicemente [...] Vai alla recensione »
Il maledetto dall'occhio sbilenco non è altro che il professor Hunham (Paul Giamatti), docente di Storia Antica. È essenzialmente uno stronzo, questo gli è riconosciuto da tutti, persino da se medesimo che ritiene l'insulto un merito: perché la Barton è un collegio che forgia le persone, come tempo prima ha forgiato lui, e quindi la disciplina è al primo posto.
Al di là la della polisemia del titolo del suo ultimo film (che può indicare chi prolunga il suo mandato, chi avanza o anche i ripetenti), il cinema di Alexander Payne ha sempre avuto il suo fulcro in personaggi residuali, fin dai tempi di Citizen Ruth, il suo esordio nel lungometraggio nel 1996. Una lunga e ricca galleria di esclusi e più o meno allegri sconfitti che si arricchisce del terzetto protagonist [...] Vai alla recensione »
Il film di cui innamorarsi, quest'anno, lo ha realizzato Alexander Payne. Con i toni agrodolci che lo contraddistinguono, i paradisi amari in cui vivere, i sogni infranti di chi affronta fasi diverse della propria esistenza. Payne è un cantore dell'America profonda, un amante del viaggio, a cui piace giocare con il cinema. Dietro a The Holdovers - Lezioni di vita sembra esserci un film famoso degli [...] Vai alla recensione »
Il logo Universal vintage anni '70 poteva essere un abbaglio. Poi invece l'ambientazione, i color sporchi e caldi della fotografia di Eigil Bryld (Acque profonde, In Bruges e 11 episodi di House of Card), il 35 mm nel formato 1.66:1 non lasciano più dubbi. Con The Holdovers. Lezioni di vita il cinema di Alexander Payne è atterrato in piena New Hollywood.