The Interpreter

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Un film di Sydney Pollack. Con Nicole Kidman, Sean Penn, Yvan Attal, Tsai Chin, Jesper Christensen.
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Thriller, Ratings: Kids+13, durata 128 min. - USA 2005. uscita venerdì 28 ottobre 2005. MYMONETRO The Interpreter * * 1/2 - - valutazione media: 2,96 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alberto86 mercoledì 22 febbraio 2006
novita'in campo thriller Valutazione 3 stelle su cinque
88%
No
12%

Cosa succede se si mettono insieme un veterano della spy story come Sydney Pollack e due delle star più quotate della nuova Hollywood?Ne vien fuori "The interpreter",il bel film politico ed attuale di Pollack,che conferma che,pur col passar del tempo,la sua capacità di fare buoni thriller è rimasta intatta.Ricordiamo infatti che Pollack è il regista del grande "I 3 giorni del Condor",film entrato meritatamente nell'elenco dei cult movie americani. Stavolta sembra quasi che Pollack abbia voluto dare un set naturale,che era impossibilitato ad avere all'epoca della sua realizzazione,a "Intrigo internazionale"di re Hitchcock,girando il primo film della storia del cinema nell'edificio delle Nazioni Unite (gran primato direi,visto che anche la location in un film ha la sua parte d'importanza!). [+]

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paola mercoledì 15 agosto 2007
il ritorno del thriller Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

L'ONU dovrebbe denunciare abusi di potere e disastri un po' ovunque, considerato che gli stessi USA hanno portato la guerra civile in Iraq. A parte questi scampoli di vita reale e di orrori politici, si parla pur sempre di un film e tale deve rimanere. Una spy story un po' di vecchio stampo e per questo affascinante, di quel fascino e di quelle atmosfere che tendiamo a dimenticare immersi nell'eccessivo realismo, o nella totale inverosimilità, alle volte, delle ultime pellicole uscite. Pollack è un grande regista e sa come mescolare gli ingredienti per un puro thriller molto curato nei dettagli (che però a volte, pare un po' che sfuggano alla vista) e nelle dinamiche psicologiche dei personaggi, a mio avviso molto bravi. [+]

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iuriv venerdì 8 settembre 2017
senza infamia ne lode. Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Thriller fantapolitico pieno zeppo di grandi nomi, questo film ci racconta di come un'interprete dell'ONU si ritrovi ad ascoltare casualmente una conversazione per poi finire al centro di un intrigo internazionale. Pollack può contare su due calibri come Sean Penn e Nicole Kidman e decide di piazzarli al centro della scena, facendo girare loro intorno una vicenda piuttosto standard in grado di regalare qualche emozione, ma che per lo più se ne sta seduta senza offrire grossi scossoni. Il centro di gravità della storia sono i protagonisti, entrambi trovatisi soli al mondo dopo varie vicissitudini e capaci di costruire un'empatia forse basata proprio su tale condizione. [+]

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ernesto de maio giovedì 14 novembre 2013
pollack decisamente sottotono Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

Sydney Pollack in quarant'anni di attività ci ha regalato film stupendi, alcuni davvero indimenticabili, agli inizi sempre di denuncia sociale, poi ha toccato anche i toni del comico. Mi è sempre piaciuto tanto, in questo film però non convince, sembra assente.
Gli attori sembrano abbandonati a sè stessi, risultano monocordi.
Il sempre bravo (ma non stavolta) Penn è sempre ingrugnito e svagato. La Kidman indossa la stessa maschera dall'inzio alla fine.
Devo ammettere che non sono affatto invaghito della superstar australiana siliconata. Anzi, quanto più i registi la riprendono imbambolati e vorrebbero esaltare le sue doti di "grande bellezza", tanto più cede la sua bravura (Moulin Rouge!, Batman forever, Australia. [+]

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readcarpet giovedì 4 settembre 2008
the interpreter Valutazione 2 stelle su cinque
25%
No
75%

Silvia, traduttrice che lavora presso il Palazzo del Congresso dell’ONU. Sente una conversazione che non doveva sentire. Riguarda l’uccisione del dittatore dello Stato africano di Matobo. Si rivolge ai servizi segreti. Si aprano le danze. Non sconvolge l’opera ultima di Pollack (è morto quest’anno per chi non lo sapesse): thriller spionistico ordinato, con qualche buon momento (la scena del bus) qualche tentativo poco riuscito di trasmettere la guerra come metafora della vita (e la sofferenza delle persone, e la vendetta, e la giustizia e via così). Nonostante la luminosa presenza di Nicole Kidman, di una bravura esagerata anche quando ha a che fare con un personaggio “costretto”. Ammetto di aver guardato il film solo perché c’era lei. [+]

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elia lunedì 19 dicembre 2005
lezione di buonismo Valutazione 2 stelle su cinque
36%
No
64%

Ancora un altro film che pubblicizza la democratica civiltà americana, portatrice di pace , ragionevolezza e sentimenti puri. Poteva il film finire con la Kidman che spara al dittatore africano soddisfacendo in pieno la propria sacrosanta fame di vendetta? In questa lezione di politica estera da facoltà di storia, Pollack mostra come dovrebbe comportarsi ogni Stato per salvaguardare la pace interna ed internazionale. Sean Penn è sempre bravo, come la Kidman, e qui sta tutto il film. Il finale è prevedibile e agli amanti delle cose reali potrebbe dare anche un po' fastidio. Quando si ha tanto sangue freddo da minacciare per 5 minuti una persona con una pistola, l'eccesso adrenalinico e l'arrivo di fattori esterni alla situazione (l'entrata di Penn, portatrice di razionalismo) ti porta a sparare quasi d'istinto. [+]

[+] non so quante volte hai impugnato una pistola tu.. (di larry)
[+] che film hai visto? (di gioacchino)
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a.l. venerdì 9 dicembre 2005
mitraglie e bisbiglii Valutazione 3 stelle su cinque
10%
No
90%

In “The interpreter”, l’ultima fatica di Pollack, regista statunitense di classici come “I tre giorni del condor”, la protagonista di origine africana, racconta una tradizione del suo Paese, il Moboto, stato simbolo, nella sua inesistenza sulle carte geografiche, della realtà traumatica di un intero continente: il colpevole di un omicidio viene abbandonato in mezzo a un lago; i parenti dell’uomo assassinato possono o lasciare che anneghi, o andare a salvarlo a nuoto, nel primo caso renderanno il mondo più giusto ma non cesseranno mai di portare il loro lutto, nel secondo accetteranno di vivere in un mondo in cui non esiste la giustizia in assoluto, ma avranno la pace dell’anima. La parabola riassume il vero senso delle pellicola: il thriller di stampo hitchcokiano viene sospinto quasi subito sullo sfondo dall’urgenza di dare risposte a domande che ieri come oggi assillano l’umanità costretta a fare scelte mai risolutive e indolori. [+]

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