Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Anton Corbijn |
Attori | George Clooney, Violante Placido, Thekla Reuten, Paolo Bonacelli, Silvana Bosi Ilaria Cramerotti, Sandro Dori, Samuli Vauramo, Johan Leysen, Anna Foglietta, Giorgio Gobbi, Patrizio Pelizzi, Lars Hjelm, Guido Palliggiano, Antonio Rampino, Angelica Novak, Raffaele Serao, Irina Björklund, Filippo Timi, Bruce Altman. |
Uscita | venerdì 10 settembre 2010 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,31 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 ottobre 2015
George Clooney, assassino in cerca di tranquillità, si innamorerà di una ragazza italiana intepretata da Violante Placido. In Italia al Box Office The American ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 1,2 milioni di euro e 513 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Jack è un killer privo di scrupoli. Una missione finita tragicamente in Scandinavia lo spinge a cercare un periodo di pausa. Il suo committente di origine russa gli trova un rifugio sulle montagne abruzzesi e Jack cerca di non risultare reperibile neanche per lui. Un giorno però, chiamandolo da un telefono pubblico, si sente fare la proposta di costruire e montare un fucile ad alta precisione che però non sarà lui a dover utilizzare. Jack ha bisogno della solitudine che si è andato a cercare ma, al contempo, vuole avere una donna. La trova in Clara che si prostituisce in una casa di appuntamenti. Il rapporto tra i due si trasforma pian piano in qualcosa di diverso.
Ci sono sfide che al cinema sono estremamente rischiose. Ad esempio quella di voler raccontare (ancora una volta) il desiderio di vita provato da un uomo che ha sempre procurato la morte. Per farlo, appoggiandosi a un libro pubblicato 20 anni fa ("A Very Private Gentleman" di Martin Booth). Il confronto, inevitabile, con film che sono divenuti dei classici può essere vinto solo se alla regia c'è un regista dallo sguardo particolarmente sensibile e davanti alla macchina da presa un attore capace di rendere credibile e 'moderno' il suo personaggio. L'accoppiata vincente è data da Anton Corbijn e George Clooney a cui si aggiunge un paesaggio capace di offrire non solo sfondi suggestivi ma vicoli, pietre direi quasi 'aria' estremamente originali. Corbijn decide di 'violare' visivamente l'isolamento di Jack scrutandone però con meticolosità da voyeurista dell'animo ogni singolo gesto che conduce alla preparazione di uno strumento di morte sicura. Non sarà Jack a dover schiacciare quel grilletto ma sarà stato lui a garantirne la precisione mortifera.
Per un ruolo del genere occorre un attore che sappia dare ai dettagli dei gesti, alle inflessioni dei non frequenti dialoghi, all'aggrottarsi di un sopracciglio l'intensità necessaria senza forzature. Clooney ci riesce ed anche se va incontro ad un finale ad alto tasso di retorica (l'unica di tutto il film) lo fa con la classe che gli è usuale. Paolo Bonacelli e Violante Placido si cuciono addosso due personaggi che consentono loro di sfruttare doti già mostrate in passato contribuendo all'esito finale. Che superficialmente può essere classificato come un 'deja vu'. Quello che invece non è.
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Di una pesantezza unica, di una noiosità angosciante, di una lentezza al limite dell'incredibile. In 105 min vi è solo la costruzione di un'arma, un inseguimento, una scena di sesso e nient'altro, a parte i meravigliosi paesaggi abruzzesi. Lo stesso Jack, interpretato da Clooney, è uno dei peggiori personaggi della storia del cinema, senza nulla togliere al sempre egregio George.
'The American' è una modesta imitazione in salsa provinciale di tanti classici sul tema del Killer in crisi esistenziale e a fine carriera. La sceneggiatura oscilla tra lo scontato e l'improbabile, la noia regna sovrana, il cast è svogliato (e, per inciso, gli attori italiani si doppiano da soli con esiti disastrosi), la regia è scolastica, il folklore italiano da calci nel sedere.
Film ambizioso nelle intenzioni, The American lascia trasparire sin dalle prime inquadrature i suoi difetti, una struttura inadeguata dove la recitazione qui sin troppo scarna di George Clooney non ce la fa a colmare le gravi carenze del film. La regia è insicura, tirata via, ci sono scene in cui vien da gridare " ma questa perchè non l'hai rifatta, dai sempre buona la prima?".
Occasione sprecata per il divo americano che in questo film è sia produttore che attore. The American è tratto dal libro “A Very Private Gentleman” e narra le vicende di un killer in crisi con la sua coscienza che dalla Scandinavia raggiunge un paesino dell'appennino abruzzese, ma la storia si perde per strada. Il film non riesce a decollare, la sceneggiatura è [...] Vai alla recensione »
A parte la trama poco originale, il film è veramente ridicolo anche sotto quell'opprimente cappa di serietà (tanto che la colonna sonora è praticamente assente) che persiste dall'inizio alla fine. Il cittadino medio abruzzese innanzitutto è il classico stereotipo dell'italiano visto dagli americani: tarchiato e con un bel paio di baffoni alla super mario.
Quando si vede un pessimo film si è soliti dire: "questo è decisamente il peggior film che abbia mai visto". Capita successivamente di doversi ricredere perchè il primato viene conquistato da un'altra pellicola. Questo forse non sarà il peggior film in assoluto della storia del cinema ma lascia davvero sgomenti per la totale mancanza di emozioni, per la piattezza assoluta.
Ad un certo punto sembra prendere tono, poi ricade nel nulla per finire peggio. Finale da dimenticare. Regia zero e sceneggiatura sottozero. Clooney spaesato e svogliato. Vale solo la Placido, generosa anzi generosissima (ma il merito è della natura). Rubata la parola thriller.
Sono daccordo con tutte le recensioni fatte. Il film non è originale, è lento, noioso. Eppure, per tutto il film, si ha la sensazione che qualcosa deve pur succedere. Quindi il film, anche se non si ha volgia, lo si vede. Credo che Clooney abbia fatto questo film solo per soldi, e fare un film del genere deve essere stato pagato parecchio.
un saggio del provincialismo campanilista italiano. Pessima l'idea di girare in Italia volendo farlo dalla stessa parte di chi ci vive, il risultato è ridicolo e mai credibile. sceneggiatura di una pochezza allarmante che si tira dietro tutto il resto. timi messo a riparere macchine per cinque minuti, clooney temporeggia tra il mercato e il bar che scambia per una tavola calda americana, [...] Vai alla recensione »
Mi viene difficile scrivere di questo film visto che rappresenta il nulla più assoluto. La trama è semplice,banale e priva di colpi di scena. Un killer che dopo una missione finita in tragedia si ritira in un paesino sperduto,dove cerca di rimanere nascosto da degli svedesi. Non si cerca di evolvere minimamente la trama,il film gira tutto in torno(per la maggior parte)sulla costruzione [...] Vai alla recensione »
Film decisamente sciapo come un filone di pane abruzzese. Pieno di stucchevoli ed urtanti stereotipi tipici di un'italietta rurale pre boom. Unoscript scontato pieno di soluzioni di continuità, incongruenze ed anacronismi, fiacco e senza nessun attimo di vera tensione. Anche lo scavo psicologico dei personaggi, se questa voleva essere la cifra interpretativa,risulta un coacervo di banalità da B movie [...] Vai alla recensione »
THE AMERICAN (USA, 2010) diretto da ANTON CORBIJN. Interpretato da GEORGE CLOONEY, THELKA REUTEN, VIOLANTE PLACIDO, PAOLO BONACELLI, BRUCE ALTMAN, IRINA BJORKLUND, FILIPPO TIMI Clooney produce e interpreta nel ruolo predominante questo thriller anomalo che trae le sue origini da un racconto di Martin Booth, intitolato A Very Private Gentleman e che vede alla regia l’ex fotografo olandese [...] Vai alla recensione »
Non è un capolavoro, su questo purtroppo con ci sono dubbi, anzi... Come dire, un'occasione sprecata. C'erano gli attori, belli e interessanti, anche una storia forse già vista ma in fin dei conti non banale, eppure la trama si sviluppa su binari sbagliati, come se il regista ad un certo punto, o forse a essere cattivi già dall'inizio, prendesse il treno che va dalla parte opposta.
Sottovalutato. Da quei critici insensibili alle citazione e alla poesia. E' un western moderno, come hanno già affermato. E lo ribadisco. Ci sono tutti i caratteti tradizionali di un buon western, non alla John Ford, ma alla Clint Eastwood. Una main road nel paesino, cambia l'ambientazione okay, siamo in Italia e non in America, ma ci sono anche delle specie di cowboy, assassini pentiti [...] Vai alla recensione »
Per niente banale. Segue uno sviluppo pacato ma deciso, facendo leva sui dettagli espressivi e la bellezza dei paesaggidi fondo. Le musiche, come i dialoghi, sono ridotti al minimo e nel complesso trasportano verosimilmente nella sensazioni del protagoniosta più volte ripreso come in un quadro di Hopper. Attesa, riflessione, ansia di libertà e di condivisione emergono da un peronaggio [...] Vai alla recensione »
George torna a cantarsela e a suonarsela da solo la canzone. George Clooney da produttore è come Tom Cruise, riserva le parti migliori per se, infatti se in "Mission: Impossible, Cruise obbligò de Palma a fargli un minimo (piuttosto alto) di primi e primissimi piani, quà il vecchio George fa lo stesso, riserva tutte le inquadrature migliori per se, lasciando le più [...] Vai alla recensione »
Noir dell'anima ancor prima che noir d'atmosfera (quasi nulle le scene d'azione), film lentissimo ma ricco di quella lentezza densa di senso che solo il cinema di Sergio Leone (esplicitamente citato nella trama) ci ha mai donato, questo piccolo ed incompreso capolavoro è destinato nel tempo lungo (che spesso è galantuomo) a diventare un cult movie come pochi.
cattura per l'inizio , ambientato nel candore della neve svedese, cattura per la storia misteriosa , e sopratutto per la splendida fotografia di corbijn, il regista,nato come fotografo! che ha catturato panorami mai visti d'abruzzo! la colonna sonora è interessante!
Visto "the american" con clooney un film "d'attesa" a tratti soporifero lui credibile il contorno un po' meno Peccato xche'... Il film inizia benissimo una passeggiata sulla neve e scopriamo subito con chi abbiamo a che fare...un killer freddo...siamo all'inizio: a clooney viene offerto di andare in un paese dell'abruzzo dove [...] Vai alla recensione »
sono ancora annoiato dal film che mi annoio anche a scrivere la reconzione... non ho capito niente per tutto il film e lo sconsiglio a tutti...!
Concordo pienamente con te! Il film è noioso,lento e privo di suspence,non è un thriller,non è un film d'azione (3 scene in tutto il film)non è un film drammatico (a parte la scena finale). E' un film piatto,scontato e con finale pieno di retorica,nel complesso delude le aspettative.Ancora una volta Clooney mi delude,dopo l'ultimo film "tra le nuvole" [...] Vai alla recensione »
Sembra un telefilm italiano degli anni sessanta. Trama desolatamente prevedibile, basata su pochi snodi narrativi del tutto improbabili, che si svolgono in una lentezza biblica. Personaggi di spessore millimetrico, dialoghi patetici. Adoro Violante Placido, ma temo più per ragioni estetiche che artistiche. A Clooney tenderei a perdonare tutto, ma comincio a pensare che se provasse a inserire due o [...] Vai alla recensione »
se volete sprecare i vostri eurI, "the american" è il film che fa per voi! In sala ho visto 2 persone dormire ( e non scherzo), mentre io sono rimasto sveglio solo per sperare che succedesse qualcosa! Che dire, una trama che non sta nè in cielo ne' in terra. la prima ragazza che compare nel film quando stanno in Svezia (e poi voglio capire qual'è il nesso logico tra la Svezia e l'Abruzzo) l'hanno [...] Vai alla recensione »
Mamma mia un film così pesante di George non l'ho mai visto,quasi tutti addormentati al cinema..Pesante..pesante..non l'ho consiglio....
Si vede che chi ha lavorato al film non conosce l'Italia: una per tutte, come è possibile che in un paesino sperduto ci sia un bordello? Interpretazioni prive di spessore, situazioni inverosimili e ridicole, personaggi surreali ( il prete è veramente improponibile ), pessima sceneggiatura, si salva in parte la regia. Non ci siamo. Dimenticavo, orrendo il doppiaggio!!!!!
Oltre a belle cartoline abruzzesi, di questo film non resta nulla. Una trama inesistente, lento e noioso, senza un minimo di tensione, decisamente difficile da capire.
Praticamente la storia di uno ( perchè forse è un killer ma forse e solo uno che fa armi su ordinazione a livello artigianale) che riceve l'ordine di costruire un fucile e pensate un pò ... alla fine .... lo costruisce ... e poi finisce il film. Ma che è??? Un bambino di 5 anni avrebbe scritto una storia migliore. Dialoghi ZERO potevano intitolarlo: George.
Quest'anno la stagione non mi sembra iniziata bene... Sospettavo che questa italianizzazione di George non portasse nulla di buono... ma sto' film è il piu' brutto che ha scelto di fare...Mediocre.... trama vista e rivista.... Violante non convince per niente nel suo ruolo di prostituta - ma tanto per me qualsiasi cosa fa non mi piace-scommetto che come la Marini su Somewhere -si [...] Vai alla recensione »
Inutile sperare in qualche colpo di scena, non arriverà mai... Se si potessero condensare le battute (tagliando le lunghisssssssime pause) credo che il film durerebbe meno di 30 min. Di sicuro l'intento del regista era l'introspezione del personaggio di Clooney, ma ad un certo punto ( a forza di introspezionare - è un neologismo creato or ora - la materia sembra implodere su se [...] Vai alla recensione »
mamma mia che FLOP !! film senza una trama credibile, sconclusionato, inverosimile ( omicidi senza spiegazioni, trame incomprensibili, assenza totale della polizia, carabinieri che indagano ecc ecc ).... finale patetico.... MAMMA MIAAAA meno male che non l ho visto al cinema......
E' un film noioso, l'unica nota positiva è vedere bei paesaggi dell'Abruzzo.
Il film è costruito in modo analogo all'esercizio "Cosa apparirà?" della Settimana Enigmistica dove basta unire con un tratto i numeri in progressione per ottenere un'immagine. Il film è costruito nello stesso modo. Se si riesce e si è capaci di dare significato agli eventi raccontatati si può ottenere una storia che il soggettista non si è preoccupato di scrivere.
Eh si che si tratta di George Clooney... mi domando ma come fa un attore/regista del suo calibro a recitare in un film del genere? L'ha pure prodotto!! Soldi e reputazione buttati. L'ambientazione abruzzese è splendida, l'idea pure non è male, Violante placido bella come sempre. Credo comunque uno dei peggiori film che abbia mai visto.
Grande Delusione..Lentissimo..,sinceramente lo sfondo e la location abruzzese,con tutto il rispetto,non adatto al tipo di film e storia. MA QUALE STORIA?..
Che delusione!! che noia!! lo spettatore rimane col desiderio di un colpo di scena che non arriva mai!! La trama sembra essere scritta a casaccio e un leggero sussulto lo si ha nel finale, anch'esso fatto così tanto per finire (grazie a dio) il film. George Clooney, che è anche produttore della pellicola, omaggia l'Abruzzo ma interpreta (seppur con sufficiente carisma) un film [...] Vai alla recensione »
Dialoghi banali e scontati. Italia descritta per luoghi comuni. La bravura di Clooney (non in questo film però...) e la bellezza della violante non sono sufficienti a migliorare il mio personale giudizio al film. Mi aspettavo decisamente di più dal regista di Control...
Riassunto: Clooney lascia la desolata Svezia dove non c'è nulla se non neve e ghiaccio per il desolato Abruzzo che nonostante offra paesini veramente bellissimi non offre nulla più che un infinito nulla. Nella sua permanenza abruzzese George è allietato da bellissime donne nude ed è inseguito da non si sa bene chi per non si sa bene quale motivo. Dire inseguito poi è esagerato, non c'è azione, non [...] Vai alla recensione »
Dopo interminabili momenti morti, mezzi diloghi validi a trasformare le ginocchia in mammelle, inconcepibili lunghezze di sceneggiatura e regia e un finale seriamente squallido, sorge spontaneo il quesito indicativo del film da dimenticare:"Perchè gli ho permesso di farmi del male?!". Il povero Clooney fa ciò che può all'interno di una trama che ben poco gli dà [...] Vai alla recensione »
Talmente noioso da far passare dallo sbadigliare all'addormentarsi.Ci si chiede che senso abbia realizzare un film in questo modo. Già la storia è stupida di suo.Il bel paesaggio delle montagne abruzzesi (già reso magistralmente da altri registi,come i fratelli Taviani)è qui banalizzato,reso anonimo e quindi sprecato).La regitazione di George Clooney è piatta.Conclusione:pessimo.Due ore sprecate.
..dopo "luomo che fissava le capre" avevo deciso di non vedere piu' un film con george..gli ho dato un'altra possibilità..sono senza parole..non saprei cosa salvare di questo film..una schifezza senza precedenti..
Film veramente inconcludente, senza capo ne coda, privo di una benchè minima sceneggiatura degna di destare l'attenzione dello spettatore. Unica risicata soddisfazione vedere il plurimilionario Hollywoodiano Clooney dimenarsi alla guida di una Fiat Tempra......
Un Clooney monocorde, incapace di recitare un ruolo drammatico, vi accompagnerà in un film praticamente senza alcun senso. La storia ruota attorno al suo personaggio, un ex marines, che lavora come agente segreto e che fin dal primo fotogramma, si capisce che vuole diventare "buono". Basta con assassini, sparatorie, morti e crudeltà.
Non ho letto il rromanzo, ma escludo che posa essere peggioore del film, improbabile e mediocre nella regia e nella recitazione. Forse è servito al buon George per apprezzare il caffè italiano, visto che ha fatto pubblicità all'espresso. What as?
Nessun dialogo, scene assolutamente inutili, e un Clooney stranamente inespressivo. Da evitare assolutamente.
L'unica attrazione è Violante Placido, ma è merito della Natura, non certo del regista. Film senza capo ne coda, molto presuntuoso, orfano di sceneggiatura, con un Clooney fuori parte (Meglio sarebbe stato un Mel Gibson) e tanta noia. Per i più sensibili, anche un po' di nausea, garantita.
La noia assoluta. Il nulla fatto film. Incomprensibile come un attore del livello di Clooney possa aver accettato di interpretare un non-film come questo. Anche il suo amore per l'Italia non può essere una giustificazione. Non merita nemmeno un passaggio in televisione.
Forse c'ho capito poco io (e non sarebbe la prima volta...), ma mi ha veramente annoiato. Credevo di vedere un film veloce, ricco d'azione, addirittura adrenalinico, invece è un pappone clamoroso con dialoghi ragionati ma troppi dialoghi e pochissimo movimento. Un solo sussulto nel nulla, quel colpo di scena nel finale ma non basta assolutamente. Cast italiano migliorabilissimo.
Film orribile! Senza storia, senza azione, senza nulla...vuoto...
"The American" is an exercise in style and withheld sentiment, a bleak and atmospheric art-house thriller that's more of an aesthetic experience than an emotional one. If Robert Bresson, the austere French minimalist, had directed a James Bond film, it might have turned out like this. Though Bresson favored nonprofessional actors, director Anton Corbijn has secured George Clooney to play the title [...] Vai alla recensione »
Malgrado il titolo The American inizia fra le nevi della Svezia e prosegue sull’Appennino abruzzese. Se i film venissero classificati per climi e paesaggi diremmo che è un noir “di montagna”, sottogenere molto frequentato che accentua il lato esistenziale dell’avventura. George Clooney, che dice di chiamarsi Jack o forse Edward, è infatti un killer laconico che in apertura commette un gesto imperdonabile [...] Vai alla recensione »
Un killer professionista decide di abbandonare il crimine. Ma l’ultima missione gli costerà la vita. Detto così il plot di «The American» rientra nei canoni del noir classico d’azione e il protagonista ha i contorni di tanti (anti)eroi vittime consapevoli di un mestiere pericoloso. Ma il film diretto da Anton Corbijn mette in gioco un insolito cortocircuito tra un divo come George Clooney e un’ambientazione [...] Vai alla recensione »