sandro roy
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mercoledì 15 settembre 2010
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105 min di nulla assoluto
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Di una pesantezza unica, di una noiosità angosciante, di una lentezza al limite dell'incredibile.
In 105 min vi è solo la costruzione di un'arma, un inseguimento, una scena di sesso e nient'altro, a parte i meravigliosi paesaggi abruzzesi.
Lo stesso Jack, interpretato da Clooney, è uno dei peggiori personaggi della storia del cinema, senza nulla togliere al sempre egregio George.
Solo lo scrupolo di vedere fino a che punto si spinge la scarsità della trama è capace di combattere l'irrefrenabile voglia di abbandonare la sala.
Tutto il resto è fin troppo già visto.
Nulla può l'accenno di un finale mediocre. Ormai il vaso è stato rotto e seppur incollato rimane sempre un vaso rotto.
P.
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Di una pesantezza unica, di una noiosità angosciante, di una lentezza al limite dell'incredibile.
In 105 min vi è solo la costruzione di un'arma, un inseguimento, una scena di sesso e nient'altro, a parte i meravigliosi paesaggi abruzzesi.
Lo stesso Jack, interpretato da Clooney, è uno dei peggiori personaggi della storia del cinema, senza nulla togliere al sempre egregio George.
Solo lo scrupolo di vedere fino a che punto si spinge la scarsità della trama è capace di combattere l'irrefrenabile voglia di abbandonare la sala.
Tutto il resto è fin troppo già visto.
Nulla può l'accenno di un finale mediocre. Ormai il vaso è stato rotto e seppur incollato rimane sempre un vaso rotto.
P.S. Come può la critica dare 3 stelle ad una pellicola del genere?!
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kronos
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mercoledì 15 settembre 2010
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modesta imitazione
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'The American' è una modesta imitazione in salsa provinciale di tanti classici sul tema del Killer in crisi esistenziale e a fine carriera.
La sceneggiatura oscilla tra lo scontato e l'improbabile, la noia regna sovrana, il cast è svogliato (e, per inciso, gli attori italiani si doppiano da soli con esiti disastrosi), la regia è scolastica, il folklore italiano da calci nel sedere. Bocciato senza appello.
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ruggero
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domenica 12 settembre 2010
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non basta george
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Film ambizioso nelle intenzioni, The American lascia trasparire sin dalle prime inquadrature i suoi difetti, una struttura inadeguata dove la recitazione qui sin troppo scarna di George Clooney non ce la fa a colmare le gravi carenze del film. La regia è insicura, tirata via, ci sono scene in cui vien da gridare " ma questa perchè non l'hai rifatta, dai sempre buona la prima?". Senza entrare in troppi particolari per chi vorrà lo stesso vedere il film nonostante il mio invito a non farlo, avverto i temerari che la sceneggiatura è debole, ci sono salti di assoluta incongruenza e che i volonterosi attori sono davvero mal diretti.
Neanche un pregio? Belli i paesaggi, qualche inquadratura, bellissimo il generoso e tornito corpo (quasi sempre mostrato nudo) di Violante Placido e poi.
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Film ambizioso nelle intenzioni, The American lascia trasparire sin dalle prime inquadrature i suoi difetti, una struttura inadeguata dove la recitazione qui sin troppo scarna di George Clooney non ce la fa a colmare le gravi carenze del film. La regia è insicura, tirata via, ci sono scene in cui vien da gridare " ma questa perchè non l'hai rifatta, dai sempre buona la prima?". Senza entrare in troppi particolari per chi vorrà lo stesso vedere il film nonostante il mio invito a non farlo, avverto i temerari che la sceneggiatura è debole, ci sono salti di assoluta incongruenza e che i volonterosi attori sono davvero mal diretti.
Neanche un pregio? Belli i paesaggi, qualche inquadratura, bellissimo il generoso e tornito corpo (quasi sempre mostrato nudo) di Violante Placido e poi... poi non mi viene in mente altro.
Dato che non si entra mai nella magia del film ( non c'è!) allora ci si mette a pensare, per passare il tempo, cosa si sarebbe potuto fare per migliorarlo, e si ha l'impressione di toccare scena dopo scena, con mano, personalmente, i difetti di un'opera mal riuscita. Ci si accorge per esempio che il montatore non ha evidentemente avuto il coraggio di dire a George Clooney produttore " ah, Giorgio bello, guarda che non va, proprio non va, facciamo una brutta figura !" Ma George non deve essere dotato di forte senso autocritico quando produce, basta aver visto il film addirittura da lui diretto, " In amore niente regole"...
E poi, non essendo girato in presa diretta, la Placido e Bonacelli soffrono molto nel ridar la voce ai loro personaggi, in particolar modo il vecchio attore a cui viene affidato l'improbabile ruolo di un prete con cui George DEVE ( perchè nella sceneggiatura c'è scritto così) dar luogo a una altrettanto improbabile e sforzata amicizia.
Last but not least, udite udite, uomini e donne tutti, George è un po' meno bello del solito; mostra spesso il suo corpo allenato, ma in questo film appare con qualche chilo e qualche muscolo in meno del dovuto. Troppo scarno il corpo, come troppo scarna è la recitazione.
George dunque sta invecchiando, perde dei colpi? Noooo, non credo, è solo un incidente di percorso. Lo aspettiamo in prove più riuscite e meno tirate via.
Non buona visione a tutti; ma solo in questo caso... :)
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lucas denny
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venerdì 8 ottobre 2010
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george clooney: perché farsi del male?
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Occasione sprecata per il divo americano che in questo film è sia produttore che attore.
The American è tratto dal libro “A Very Private Gentleman” e narra le vicende di un killer in crisi con la sua coscienza che dalla Scandinavia
raggiunge un paesino dell'appennino abruzzese, ma la storia si perde per strada.
Il film non riesce a decollare, la sceneggiatura è scontata e forzata, anche la recitazione di Clooney è marmorea.
Delle scene sono quasi buffe per quanto improbabili. Ci sono molti tipici stereotipi italiani e nemmeno le generose e ripetute inquadrature del seno
di Violante Placido possono far risalire la china a un film che sembra buttato lì a caso.
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Occasione sprecata per il divo americano che in questo film è sia produttore che attore.
The American è tratto dal libro “A Very Private Gentleman” e narra le vicende di un killer in crisi con la sua coscienza che dalla Scandinavia
raggiunge un paesino dell'appennino abruzzese, ma la storia si perde per strada.
Il film non riesce a decollare, la sceneggiatura è scontata e forzata, anche la recitazione di Clooney è marmorea.
Delle scene sono quasi buffe per quanto improbabili. Ci sono molti tipici stereotipi italiani e nemmeno le generose e ripetute inquadrature del seno
di Violante Placido possono far risalire la china a un film che sembra buttato lì a caso.
Si ha l'impressione che il film sia stato fatto per fare qualcosa e rendere omaggio a Clooney che è il protagonista della scena.
Un film da considerare soltanto per gli amanti dell'attore e del paesaggio abruzzese.
The American 5.5/10
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niccorizzo
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domenica 26 settembre 2010
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tu vuò fa l'italiano...
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A parte la trama poco originale, il film è veramente ridicolo anche sotto quell'opprimente cappa di serietà (tanto che la colonna sonora è praticamente assente) che persiste dall'inizio alla fine. Il cittadino medio abruzzese innanzitutto è il classico stereotipo dell'italiano visto dagli americani: tarchiato e con un bel paio di baffoni alla super mario. Un'altra cosa imbarazzante è il tentativo di realizzare una specie di piccolo documentario sull'Italia, probabilmente con buone intenzioni ma senza risultati: gente che gira in vespa in vicoli che terminano in gradinate, bar che trasmettono (su un televisore ultramoderno) film di Sergio Leone e musica di Patty Pravo.
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A parte la trama poco originale, il film è veramente ridicolo anche sotto quell'opprimente cappa di serietà (tanto che la colonna sonora è praticamente assente) che persiste dall'inizio alla fine. Il cittadino medio abruzzese innanzitutto è il classico stereotipo dell'italiano visto dagli americani: tarchiato e con un bel paio di baffoni alla super mario. Un'altra cosa imbarazzante è il tentativo di realizzare una specie di piccolo documentario sull'Italia, probabilmente con buone intenzioni ma senza risultati: gente che gira in vespa in vicoli che terminano in gradinate, bar che trasmettono (su un televisore ultramoderno) film di Sergio Leone e musica di Patty Pravo...insomma, l'Italia dal loro punto di vista è un paese che è rimasto uguale per sessant'anni...a parte queste sottigliezze, ci sono delle imperfezioni anche sotto altri punti di vista. Quella di Clooney non è sicuramente una delle sue migliori interpretazioni: ha la stessa identica faccia da poker dall'inizio alla fine, che non lascia trasparire alcuna emozione, sia quando è inseguito dagli Svedesi, sia quando è in intimità con Violante Placido, che (e questa non è completamente una nota di demerito) è nuda per metà del film (ma solo perchè nell'altra metà non l'aveva ancora incontrata). Dal punto di vista tecnico è buono, a parte la lentezza impressionante, ma dato che dovrebbe essere un film drammatico si può capire. La seconda stella che ho dato va alle splendide panoramiche, ma non merita di più...questo film è meno innovativo della Tempra di Clooney
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kouros76
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mercoledì 2 marzo 2011
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105 minuti impalpabili
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Quando si vede un pessimo film si è soliti dire: "questo è decisamente il peggior film che abbia mai visto". Capita successivamente di doversi ricredere perchè il primato viene conquistato da un'altra pellicola. Questo forse non sarà il peggior film in assoluto della storia del cinema ma lascia davvero sgomenti per la totale mancanza di emozioni, per la piattezza assoluta. Alcune scene sfiorano il grottesco, altre si basano su stereotipi sulla cultura italiana vista quasi in stile anni '50 anche se il film si svolge nel periodo contemporaneo. Ad accompagnare le scene di quasi tutto il film c'è poi una Fiat Tempra scelta come icona del made in Italy. Il corpo nudo anche a sproposito di Violante Placido e la lunga scena di sesso, non sono altro che l'estremo tentativo di destare lo spettatore dal torpore in cui viene avvolto.
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Quando si vede un pessimo film si è soliti dire: "questo è decisamente il peggior film che abbia mai visto". Capita successivamente di doversi ricredere perchè il primato viene conquistato da un'altra pellicola. Questo forse non sarà il peggior film in assoluto della storia del cinema ma lascia davvero sgomenti per la totale mancanza di emozioni, per la piattezza assoluta. Alcune scene sfiorano il grottesco, altre si basano su stereotipi sulla cultura italiana vista quasi in stile anni '50 anche se il film si svolge nel periodo contemporaneo. Ad accompagnare le scene di quasi tutto il film c'è poi una Fiat Tempra scelta come icona del made in Italy. Il corpo nudo anche a sproposito di Violante Placido e la lunga scena di sesso, non sono altro che l'estremo tentativo di destare lo spettatore dal torpore in cui viene avvolto. Un sacerdote che tenta di portare sulla retta via la pecorella smarrita al contempo ammettendo (a sproposito) un peccato di gioventù è il preludio ad un finale che arriva giusto un attimo prima dell'ultimo sbadiglio con tanto di solito commento sul peggior film mai visto.
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dario
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domenica 16 gennaio 2011
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miserrimo
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Ad un certo punto sembra prendere tono, poi ricade nel nulla per finire peggio. Finale da dimenticare. Regia zero e sceneggiatura sottozero. Clooney spaesato e svogliato. Vale solo la Placido, generosa anzi generosissima (ma il merito è della natura). Rubata la parola thriller.
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ipno74
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giovedì 10 febbraio 2011
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pessimo ma con riserbo
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Sono daccordo con tutte le recensioni fatte.
Il film non è originale, è lento, noioso.
Eppure, per tutto il film, si ha la sensazione che qualcosa deve pur succedere.
Quindi il film, anche se non si ha volgia, lo si vede.
Credo che Clooney abbia fatto questo film solo per soldi, e fare un film del genere deve essere stato pagato parecchio.
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hatecraft
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martedì 25 gennaio 2011
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ridicolo, pressapochpista, improponibile
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un saggio del provincialismo campanilista italiano. Pessima l'idea di girare in Italia volendo farlo dalla stessa parte di chi ci vive, il risultato è ridicolo e mai credibile. sceneggiatura di una pochezza allarmante che si tira dietro tutto il resto. timi messo a riparere macchine per cinque minuti, clooney temporeggia tra il mercato e il bar che scambia per una tavola calda americana, la placido marchettatara abbozzata appena, archetipi improponibili del paesano medio, pessimo. qualcosa si salva, qualche spunto qua e la (dettagli della scenografia, merito ovviamente degli Abruzzi ), ma è davvero troppo poco per un direttore dei lavori come Corbij. magari scambiandolo per una commedia qualche scena acquista senso.
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un saggio del provincialismo campanilista italiano. Pessima l'idea di girare in Italia volendo farlo dalla stessa parte di chi ci vive, il risultato è ridicolo e mai credibile. sceneggiatura di una pochezza allarmante che si tira dietro tutto il resto. timi messo a riparere macchine per cinque minuti, clooney temporeggia tra il mercato e il bar che scambia per una tavola calda americana, la placido marchettatara abbozzata appena, archetipi improponibili del paesano medio, pessimo. qualcosa si salva, qualche spunto qua e la (dettagli della scenografia, merito ovviamente degli Abruzzi ), ma è davvero troppo poco per un direttore dei lavori come Corbij. magari scambiandolo per una commedia qualche scena acquista senso.
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natan_drake93
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domenica 30 gennaio 2011
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semplicemente noioso
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Mi viene difficile scrivere di questo film visto che rappresenta il nulla più assoluto.
La trama è semplice,banale e priva di colpi di scena. Un killer che dopo una missione finita in tragedia si ritira in un paesino sperduto,dove cerca di rimanere nascosto da degli svedesi. Non si cerca di evolvere minimamente la trama,il film gira tutto in torno(per la maggior parte)sulla costruzione e consegna di un arma. Per distogliere il pubblico dal vuoto che osserva si inserisce l'amore verso una prostituta,ma ciò non basta a migliorare il film,visto che le parti più emozionanti sono la costruzione del fucile e uno pseudo inseguimento.
La fotografia è il punto migliore del film,ottima paesaggi e ambientazioni,la città sulla quale è ambientata è la stereotipa visione degli stranieri sull' Italia,ovvero campagna priva di tecnologia.
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Mi viene difficile scrivere di questo film visto che rappresenta il nulla più assoluto.
La trama è semplice,banale e priva di colpi di scena. Un killer che dopo una missione finita in tragedia si ritira in un paesino sperduto,dove cerca di rimanere nascosto da degli svedesi. Non si cerca di evolvere minimamente la trama,il film gira tutto in torno(per la maggior parte)sulla costruzione e consegna di un arma. Per distogliere il pubblico dal vuoto che osserva si inserisce l'amore verso una prostituta,ma ciò non basta a migliorare il film,visto che le parti più emozionanti sono la costruzione del fucile e uno pseudo inseguimento.
La fotografia è il punto migliore del film,ottima paesaggi e ambientazioni,la città sulla quale è ambientata è la stereotipa visione degli stranieri sull' Italia,ovvero campagna priva di tecnologia. Sorge spontaneo durante il film chiedersi se sia una città deserta visto che non c'è mai nessuno a nessuna ora del giorno.
George comunque si salva nella recitazione che ricorda molto un Daniel Craig di 007.
Discreto il finale invece che alza almeno di un pò il livello del film.
In conclusione come detto dal titolo semplicemente noioso.
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