stefano scappin
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sabato 10 giugno 2006
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la paura prende il volo
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Dal genio dell'horror Wes Craven,un film che all'inizio sembra noioso,ma che in seguito si rivela intrigante e coinvolgente.
Lisa(McAdams),è una commessa di un grande albergo e durante un volo conosce un uomo,Jack(Murphy),che a lei sembra simpatico e divertente,ma quando Lisa gli chiede che lavoro svolge,lui le rivela che fa parte di un gruppo terroristico e che lei gli serviva per spostare un uomo di fama,ospite nel suo albergo,da una suite,ad un'altra,in modo che gli altri componenti del gruppo possano eseguire l'attentato pianificato.Jack gli rivela anche,che suo padre sarebbe morto se non lo faceva.Per fare questo,Lisa,deve chiamare una sua collega e dirle di spostarlo.
Quando lei,esegue gli ordini di Jack,si sente in colpa sapendo che l'uomo da spostare,era insieme alla sua famiglia.
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Dal genio dell'horror Wes Craven,un film che all'inizio sembra noioso,ma che in seguito si rivela intrigante e coinvolgente.
Lisa(McAdams),è una commessa di un grande albergo e durante un volo conosce un uomo,Jack(Murphy),che a lei sembra simpatico e divertente,ma quando Lisa gli chiede che lavoro svolge,lui le rivela che fa parte di un gruppo terroristico e che lei gli serviva per spostare un uomo di fama,ospite nel suo albergo,da una suite,ad un'altra,in modo che gli altri componenti del gruppo possano eseguire l'attentato pianificato.Jack gli rivela anche,che suo padre sarebbe morto se non lo faceva.Per fare questo,Lisa,deve chiamare una sua collega e dirle di spostarlo.
Quando lei,esegue gli ordini di Jack,si sente in colpa sapendo che l'uomo da spostare,era insieme alla sua famiglia.
Terminato il volo,Jack,non la lascia andare come promesso,vuole controllare di persona se tutto è andato secondo i piani.
Lisa riesce a scappare da lui.Ma ora deve salvare sia suo padre,sia la famiglia nell'albergo.
Film con,colpi di scena e tensione,bravissimi attori e una buona trama.Wes Craven riesce a realizzare un ottimo thriller in modo maestrale.
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suspiria
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lunedì 31 ottobre 2005
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volo scioccante
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Era troppo tempo che non si vedeva un thriller così veloce, teso, ben recitato e avvincente. Non ci si distrae nemmeno per un attimo. Avvertimento per i fanatici (come me)del Wes Craven di Nightmare o dello splatter horror in generale: quì non troverete nulla di tutto ciò, ma sarete inchiodati alla poltrona da un crescendo vertiginoso e velocissimo di sequenze mozzafiato. Imperdibile
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francesco manca
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venerdì 4 gennaio 2008
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"in volo verso il panico"
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72 minuti, questa è la durata complessiva (non contando i titoli di coda) dell’ultimo film del maestro dell’horror Wes Craven, che dopo aver diretto e sceneggiato pellicole come “Nightmare – Dal profondo della notte”, “Le colline hanno gli occhi”, “L’ultima casa a sinistra” e la trilogia di “Scream”, ci regala questo piccolo gioiellino che riscatta il regista dopo il flop colossale dell’orrido “Cursed – Il maleficio”.
Nel cast troviamo ancora attori giovani ma già valorosi, come la bellissima Rachel McAdams, reduce da alcuni teen-movie di discreto successo, e l’ambiguo Cillian Murphy con i suoi inquietanti occhi di ghiaccio, che nel campo un po’ di esperienza l’aveva, grazie all’apocalittico “28 giorni dopo”.
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72 minuti, questa è la durata complessiva (non contando i titoli di coda) dell’ultimo film del maestro dell’horror Wes Craven, che dopo aver diretto e sceneggiato pellicole come “Nightmare – Dal profondo della notte”, “Le colline hanno gli occhi”, “L’ultima casa a sinistra” e la trilogia di “Scream”, ci regala questo piccolo gioiellino che riscatta il regista dopo il flop colossale dell’orrido “Cursed – Il maleficio”.
Nel cast troviamo ancora attori giovani ma già valorosi, come la bellissima Rachel McAdams, reduce da alcuni teen-movie di discreto successo, e l’ambiguo Cillian Murphy con i suoi inquietanti occhi di ghiaccio, che nel campo un po’ di esperienza l’aveva, grazie all’apocalittico “28 giorni dopo”.
In se per se, “Red Eye” è un film abbastanza semplice, che dura poco più di un’ora e dieci, con una sceneggiatura stringata ma ben curata, che concentra gran parte della vicenda a bordo di un aereo, dove, in alcuni tratti, la tensione sale vertiginosamente, grazie anche all’ambientazione claustrofobica quale può essere l’interno di un boing 747.
La regia di Craven risulta nel complesso abbastanza sicura, insomma, in questo caso dimostra di sapere quello che fa, al contrario della sua precedente e fiacca performance, la fotografia è senza dubbio originale e studiata, il montaggio, curato dal solito Patrick Lussier, è serrato e perfettamente adatto, ottime anche le musiche di Marco Beltrami.
In definitiva quindi questa ultima prova registica del buon Craven, è risultata, per lo meno al sottoscritto, soddisfacente e assolutamente degna del suo creatore, e sicuramente i fan non rimarranno delusi, anche se i palati più raffinati potrebbero restare leggermente impassibili di fronte a soli 72 minuti di film, che però, a mio avviso, sono stati sfruttati piuttosto bene.
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lomax
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venerdì 25 febbraio 2011
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thriller appena guardabile con il solito finale
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L'avvio del film è davvero promettente, ma pian piano si perde nel già (abbondantemente) visto e scontato, infarcito di improbabili (e stupidi) slanci di eroismo perdendo progressivamente di credibilità, fino a scadere completamente nel solito, prevedibile, irritante per la sua banalità, finale. Wes Craven è ormai in caduta libera verso l'oblio, mentre merita una menzione la bella Mc Adams che sicuramente è una delle più promettenti e brillanti attrici emergenti.
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aphor
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lunedì 17 dicembre 2012
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l'alchimia dei personaggi come pregio del thriller
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Red Eye è un film che si apre con toni tranquilli, quasi volto a voler ingannare uno spettatore totalmente ignaro sul suo genere d'appartenenza, per poi virare verso un teso degenerare dei fatti e della vita della giovane protagonista, Lisa Reisert (Rachel McAdams). L'anima del film si palesa assieme ai veri colori del co-protagonista, Jackson Rippner (Cillian Murphy), che, una volta assicuratasi la vicinanza di Lisa sull'aereo, fa chiaramente capire quanto le attenzioni a lei rivolte siano tutt'altro che amichevoli. La giovane diviene, all'insaputa di tutti i presenti dell'aereo, ostaggio di Jackson e, indirettamente, anche vittima psicologica delle pressioni che l'uomo si diverte a propinarle.
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Red Eye è un film che si apre con toni tranquilli, quasi volto a voler ingannare uno spettatore totalmente ignaro sul suo genere d'appartenenza, per poi virare verso un teso degenerare dei fatti e della vita della giovane protagonista, Lisa Reisert (Rachel McAdams). L'anima del film si palesa assieme ai veri colori del co-protagonista, Jackson Rippner (Cillian Murphy), che, una volta assicuratasi la vicinanza di Lisa sull'aereo, fa chiaramente capire quanto le attenzioni a lei rivolte siano tutt'altro che amichevoli. La giovane diviene, all'insaputa di tutti i presenti dell'aereo, ostaggio di Jackson e, indirettamente, anche vittima psicologica delle pressioni che l'uomo si diverte a propinarle.
Dopo aver costruito la sua fama su noti film dell'orrore (quali Nightmare, Scream, Il mostro della palude), il regista Wes Craven si tuffa in un thriller pulito, con un buon ritmo che non cala neanche nel limitato spazio dell'aereo in cui cui i due personaggi interagiscono per gran parte del film.
La pellicola non vanta una trama intricata, ma, dopotutto, non è a quello che mira. A fare il maggior pregio del film - e legato a doppio filo al suo coinvolgimento - c'è l'azzeccata alchimia tra i due personaggi, oltre ad una pregevole performance attoriale. Lisa, impaurita e ferita intimamente da quella che poteva trasformarsi in una relazione che avrebbe illuminato la sua solitaria routine quotidiana, si sforza di fronteggiare nel modo più razionale possibile la situazione, ulteriormente impedita dal suo animo gentile e condiscendente quanto da un'esperienza passata. Jackson è invece ambiguo, scaltro e assolutamente metodico, tanto da non mentire mai per rendere la sua parola una garanzia. Nonostante conosca la prassi giornaliera di Lisa per meri studi del suo "bersaglio", riesce a capire l'indole della ragazza meglio di chiunque altro, mettendola a nudo più volte.
Una nota di merito al doppiaggio italiano dei protagonisti, specie quello di Cillian Murphy ad opera di Loris Loddi, che con le giuste pause e cambi di tono mette efficacemente in risalto la vera natura di Jackson dopo la sua rivelazione.
Un thriller che, grazie ad una giusta durata ed alla commistione di tutti questi elementi, si dimostra più che buono e meritevole di essere guardato dagli amanti del genere.
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robert pocket
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lunedì 20 agosto 2007
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un thriller classico con finale imbevibile
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Film che dimostra ancora una volta (semmai ce ne fosse ancora bisogno) la cretineria tutta al femminile in situazioni di estremo pericolo col rischio di far degenerare il dramma in tragedia causa ego-narcista-femminista (della serie: io sono piu' furba di te e ti frego). Comunque...Dopo i disastrosi sequel di "Scream" (1997/2000) e il tonfo non preventivato di "Cursed" (2005) Craven ci riprova con un thriller classico tutto deja-vu fatta eccezione per la prima parte davvero godibile grazie ad un Cillian Murphy ("Batman Begins") fin troppo ispirato. Per il resto il regista sembra piu' interessato a inquadrare i piedi della bellissima Rachel MacAdmas ("MeanGirls") e a far finire il tutto in un beverone imbevibile tanto e' zuccheroso l'irritante lieto fine.
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Film che dimostra ancora una volta (semmai ce ne fosse ancora bisogno) la cretineria tutta al femminile in situazioni di estremo pericolo col rischio di far degenerare il dramma in tragedia causa ego-narcista-femminista (della serie: io sono piu' furba di te e ti frego). Comunque...Dopo i disastrosi sequel di "Scream" (1997/2000) e il tonfo non preventivato di "Cursed" (2005) Craven ci riprova con un thriller classico tutto deja-vu fatta eccezione per la prima parte davvero godibile grazie ad un Cillian Murphy ("Batman Begins") fin troppo ispirato. Per il resto il regista sembra piu' interessato a inquadrare i piedi della bellissima Rachel MacAdmas ("MeanGirls") e a far finire il tutto in un beverone imbevibile tanto e' zuccheroso l'irritante lieto fine. Antipatica fin troppo la ragazzina che fa lo sgambetto al povero Murphy gia' trafitto alla gola con una biro dalla nostra impavida (ma stupida) eroina. Una curiosita': in un'intervista il bel Murphy disse che dopo questo film forse piu' nessuno si sarebbe seduto accanto a lui su un aereo. Be' io nel dubbio farei carte false pur di stare accanto alla MacAdams. E le mie intezioni sarebbero tutt'altro che bellicose.
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(di ragazzina91)
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diego campari
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lunedì 15 agosto 2011
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esperimento fallito
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Su Wes Craven pesa una spada di Damocle non da nulla, il suo glorioso passato che lo lega indissolubilmente ad un genere, l'horror, di cui pare essere il padre. In Red Eye (perchè Red eye, poi?) decide di cimentarsi con il genere thriller in modo più o meno classico e il suo lavoro fa acqua. Nulla da eccepire sulla tecnica(una fotografia interessante), ma la sceneggiatura e la storia in sè non sono all'altezza. Il ritmo non sale mai sopra le righe come si addice al genere, nulla di emozionante o un piccolo colpo di genio. Le invenzioni narrative sono posticce e figlie dei nostri tempi, mancano di mordente e perdono di coerenza. L'empatia creatasi tra "vittima" e "carnefice" abbassa sotto minimi storici la tensione creata faticosamente.
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Su Wes Craven pesa una spada di Damocle non da nulla, il suo glorioso passato che lo lega indissolubilmente ad un genere, l'horror, di cui pare essere il padre. In Red Eye (perchè Red eye, poi?) decide di cimentarsi con il genere thriller in modo più o meno classico e il suo lavoro fa acqua. Nulla da eccepire sulla tecnica(una fotografia interessante), ma la sceneggiatura e la storia in sè non sono all'altezza. Il ritmo non sale mai sopra le righe come si addice al genere, nulla di emozionante o un piccolo colpo di genio. Le invenzioni narrative sono posticce e figlie dei nostri tempi, mancano di mordente e perdono di coerenza. L'empatia creatasi tra "vittima" e "carnefice" abbassa sotto minimi storici la tensione creata faticosamente. Se consideriamo che l'opera abbonda di cliché da film catastrofico da sera estiva(il politico USA senza macchia su tutti) la figuraccia è servita....peccato, peccato che un mostro sacro come Craven venga disarcionato da cavallo così malamente.
Pessime anche le interpretazioni, Cillian Murphy e Jayma Mays sarebbero ottimi caratteristi, nulla più.
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