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Un film di grande ricchezza visiva con un gruppo di supereroi alle prese con problemi molto umani. Azione, Avventura, Commedia, Fantascienza - USA2025. Durata 115 Minuti.
Una delle famiglie più iconiche della Marvel torna sul grande schermo, i Fantastici Quattro. Espandi ▽
I fantastici 4 sono eroi celebrati in tutto il pianeta, vivono in una Terra diversa da quella che conosciamo, dove gli anni Sessanta non sembrano essere mai finiti e si sono invece evoluti. Ora però un'incognita turba l'intelligenza di Reed: Sue è infatti incinta e nemmeno lui sa prevedere quali problemi e poteri porterà con se il figlio di due superesseri.
I Fantastici 4 - Gli inizi mette il più intelligente degli eroi Marvel di fronte a due problemi più grandi di lui: la paura profondamente umana di diventare padre e la minaccia persino metafisica del Divoratore di Mondi. Matt Shakman, che già aveva dimostrato intelligenza nel ricostruire il passato iconico della Tv americana in WandaVision, valorizza le scenografie facendo di I Fantastici 4 - Gli inizi un film di grande ricchezza visiva.
L'incognita genetica del figlio è quanto di più profondamente umano si possa immaginare: la paura di Reed è quella di ogni padre, impotente di fronte alla crescita del figlio e ai suoi possibili disturbi. Pedro Pascal riesce a trasmettere tutto questo, ancorando il film a un istinto primordiale di protezione. Recensione ❯
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Un film unico - girato interamente in soggettiva - che ci aiuta a comprendere il presente. Soderbergh ci sorprende ancora una volta. Horror, Thriller - USA2024. Durata 85 Minuti.
Una ghost story che fa vivere allo spettatore un'esperienza unica e impressionante. Espandi ▽
La famiglia di Chris e Blue, figli di una manager in carriera e di un compassato genitore, si trasferisce in una casa in periferia. Blue è ancora traumatizzata per la morte di un'amica, mentre Chris mostra scarsa sensibilità nei suoi confronti. Le dinamiche familiari complesse - una madre più affezionata al figlio che alla figlia, dominante verso il marito - si mescolano alla consapevolezza che nella casa si annida una presenza fantasmatica invisibile, dapprima percepita dalla sola Blue ma poi evidente per tutti.
Chi ha paura del film concettuale? Di certo non Steven Soderbergh, che da diverso tempo persegue l'idea di un cinema indipendente che lavori su due livelli: uno di intrattenimento puro, di cui è maestro, che non disdegna incursioni nel genere; e uno che riflette sull'audiovisivo e sulle sue inafferrabili evoluzioni recenti.
Soderbergh ribalta la prospettiva di anni di film su home invasions e case infestate, per girare qualcosa che appartiene a questi sottogeneri e al contempo è poco interessato agli stessi. Recensione ❯
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Un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste e trova nelle forme del road-movie il suo desiderio di fuga. Drammatico, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell'amore, e sulla fatica ma anche la necessità di smettere di sopravvivere e cominciare a vivere. Espandi ▽
Ester, una donna ceca di circa 45 anni, si è occupata per gran parte della sua vita del figlio adolescente David, affetto da disabilità mentale. Per le vacanze estive viene invitata da alcuni amici in Italia ma il comportamento di David crea numerosi problemi. Mette in moto il camper degli amici e parte assieme al figlio verso il sud del paese. Durante il viaggio il loro destino s'incrocia con quello di Zuza, una ragazza senza fissa dimora che si unisce a loro. E, giunti in Calabria, per la prima volta Ester pensa che la sua vita e quella del figlio possa essere migliore.
In un approccio quasi semi-documentaristico e supportato dalla convincente prova di Anna Gaislerová nei panni di Ester, Caravan mette a fuoco il peso degli obblighi ma anche l'intensità dei legami familiari che la cineasta aveva già affrontato in Bába, primo premio della Cinéfondation al Festival di Cannes del 2009.
Talvolta è tentato da virate simboliche forse anche evitabili (il mare, i vetri, l'arcobaleno), ma nel suo fragile equilibrio c'è anche la forza di un dramma umanista che riesce a toccare le corde giuste. Recensione ❯
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James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC. Espandi ▽
Rivelatosi già tre anni fa a un mondo dove vivono diversi coloriti metaumani, Superman è intervenuto in un conflitto armato tra due nazioni, per fermare un massacro. Questo ha dato vita a un incidente geopolitico complesso: la Nazione da lui ostacolata è storicamente alleata degli Stati Uniti, di cui Superman è cittadino. Un metaumano proveniente da quella nazione arriva così a Metropolis e sconfigge l'Uomo d'acciaio - è la prima volta che qualcuno ci riesce. Volato al sicuro in Antartide, Superman chiama in soccorso il supercane Krypto che, non senza prima strapazzarlo un po', lo trascina al sicuro nella Fortezza della Solitudine. Nel mentre Lex Luthor, coinvolto anche nella guerra dove Superman è intervenuto, porta avanti un insidioso piano per scoprire i segreti della sua nemesi screditarne l'immagine e avere finalmente l'autorizzazione del governo per eliminarlo.
Una nuova versione del supereroe per eccellenza, al tempo stesso classica e al passo con i tempi, capace di intercettare numerose questioni di attualità, problematizzando il concetto di un eroe che vuole solo fare del bene di fronte alle contraddizioni e alle confusioni della contemporaneità. Recensione ❯
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L'ampia narrazione della presa di coscienza di una donna e di un Paese che vive ancora con le sue contraddizioni. Drammatico, Francia, Tunisia, Italia, Qatar2024. Durata 123 Minuti.
Una ragazza ha l'occasione di cambiare vita. Ma il destino si mette di traverso. Espandi ▽
Aya ha quasi trent’ann è sopravvissuta a un incidente ma creduta morta, Aya trova inaspettatamente l’occasione per fuggire. Raggiunta Tunisi, affronta con coraggio una nuova vita con una nuova identità, ma non riesce in realtà a sfuggire al suo destino. Ispirata da un fatto di cronaca avvenuto dopo la rivoluzione del 2011, la vicenda porta dentro le contraddizioni della nuova società tunisina, finalmente libera dal giogo del dittatore Ben Ali ma ancora immersa in un clima d’oppressione e corruzione. Aïcha è la storia di una presa di coscienza, di un corpo che trova il coraggio di mostrarsi, di una società che trova la forza di ribellarsi. Lo stile è come da copione piano e classico, la narrazione ampia e meccanica nei suoi colpi di scena. Recensione ❯
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Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di Tess e Anna Coleman nel sequel di Quel pazzo venerdì. Espandi ▽
Il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero colpire due volte. Recensione ❯
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Il destino di una famiglia benestante si intreccia misteriosamente con quello del nuovo enigmatico amico del figlio, in una Cina post "politica del figlio unico". Espandi ▽
Tu Wei colpisce con una pallonata il compagno di scuola Yan Shuo, che cade e si infortuna a una gamba. Sentendosi in colpa per quanto avvenuto, il ragazzo lo invita a cena e Shuo conquista immediatamente i genitori di Wei. Raccontando la sua tragica situazione famigliare, Shuo scatena delle sensazioni a lungo sopite presso i genitori di Wei, ormai assuefatti all'apatia del figlio. In breve tempo, e dopo la morte del padre, Shuo diviene una sorta di figlio adottivo prediletto, finché i signori Tu non scelgono di renderlo tale a tutti gli effetti, suscitando l'ira di Wei.
Lavorando sul canovaccio del thriller familiare, Lin Jianjie confeziona una variazione sul tema di Teorema o del mito del changeling: il giovane Shuo è l'estraneo che giunge a turbare un equilibrio familiare consolidato nella sua infelicità.
Quello di Lin Jianjie è un debutto promettente, non privo di qualche fragilità che immerge in una scenografia gelida e illuminata costantemente da luci artificiali una vicenda raccontata alla maniera di Michael Haneke. Un gioco di sottrazioni e di ambiguità, che mantiene costantemente alta la tensione e che lascia molti interrogativi insoluti. Recensione ❯
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Un episodio monstre gravato dall'onere di ricongiungere troppi fili sospesi e accontentare i fan. Azione, Avventura, Fantascienza - USA2022. Durata 146 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Un territorio audace e inesplorato, caratterizzato da dinosauri mai visti, azione vertiginosa e nuovi sorprendenti effetti visivi. Espandi ▽
Il prologo sotto forma di speciale televisivo permette di riassumere gli eventi dei titoli precedenti di Jurassic World e di introdurre all’attesa congiunzione dei cast di Jurassic Park e Jurassic World, atteso momento culminante di quello che sembra essere il capitolo finale e definitivo della saga giurassica. Regia affidata nuovamente a Colin Trevorrow, dopo la parentesi horror e personale di Bayona, che ha l’onere di guidare una sceneggiatura monstre che ha il compito di soddisfare i fan, congedarsi con un episodio all’altezza e riservare lo spazio dovuto ai molti personaggi vecchi e nuovi che la popolano. Brandizzazione e reiterazione sono le parole d’ordine di un gargantuesco episodio-summa, sulle cui spalle gravano esigenze di fan service così ingombranti da irrigidire la sceneggiatura fino a renderla prossima a quella prodotta da un algoritmo. Recensione ❯
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Un thriller ambientato nel mondo della Chiesa e ispirato all'omonimo romanzo di Robert Harris. Espandi ▽
“Sede vacante!”, annuncia il cardinale statunitense Tremblay: il che significa che il pontefice è spirato, e che un conclave dovrà riunirsi a breve per decidere chi dovrà succedergli. Conclave, basato sul romanzo omonimo di Robert Harris, entra nel mondo della Chiesa come in una società segreta ricca di misteri, rivalità e tensioni, e affida alla magnifica recitazione di Ralph Fiennes nei panni del cardinale Lawrence il compito di fare da timoniere fra le correnti infide delle elezioni papali.
Gli scrutini papali si susseguono in un crescendo di tensione emotiva, rivelando tanto le debolezze personali quanto le finalità politiche del conclave. Al centro c’è la sopravvivenza della Chiesa in un’epoca in cui è messa in grande discussione e i fedeli sono sul punto di abbandonarla per sempre.
Come thriller filosofico il film lascerà soddisfatti i fan del best seller da cui è tratto. Un adattamento adulto ed elegante ancorato da interpretazioni solide e da una visione geometrica di come gli equilibri di potere si spostino lungo rette che modificano continuamente la figura iniziale. Recensione ❯
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Eastwood non smette di cercare la verità, la guarda in faccia e dirige un'ode al ragionevole dubbio. Drammatico, USA2024. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Espandi ▽
Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?
Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un'immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell'invisibile, dell'evidente e del nascosto.
Forse è questo il testamento di Eastwood, essere sempre stato dove non te lo aspetti: dietro la porta che si apre sul mistero insondabile della coscienza umana, dentro un epilogo che si gioca sui soli volti di un attore e di un'attrice, nella conclusione (?) struggente di una filmografia che non ha mai smesso di guardarsi in faccia. Recensione ❯
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L'adattamento cinematografico del fumetto "Here" di Richard McGuire. Espandi ▽
Un terreno preistorico, e la casa che sorgerà su quel terreno. Quella casa ospiterò generazioni di famiglie, dall'homo sapiens agli indigeni ai coloni, fino ad un nucleo domestico afroamericano contemporaneo. E nel salotto di quella casa scorreranno vite sempre diverse e sempre uguali, popolate da mariti, mogli, figli, nonni, nipoti.
Lo sguardo empatico di Robert Zemeckis li osserva, incastonandoli in rettangoli che scompongono e riproducono la dimensione geometrica del grande schermo, racchiudendo tutti in uno spazio che è a tratti rifugio e a tratti trappola, scrigno fatato e camera mortuaria, luogo di creazione - di arte, di progenie, di speranze - o di quieta implosione e rimpianto, in un film che è una scatola magica, un pop up book e una matrioska dell'esistenza umana.
Here è l'opera malinconica e dolcissima di un regista settantenne che è sempre stato affamato di vita. Zemeckis crea la parabola struggente della vita, affrontando anche l'inevitabilità della morte che arriva improvvisa, mai come ce la saremmo aspettata. Recensione ❯
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Un film che nel suo apparente disordine sa mostrare l'animo femminile in tutta la sua complessità. Magistrale Valeria Golino. Drammatico, Italia, Francia2025. Durata 115 Minuti.
Roma, 1980. Uscita dal carcere, Goliarda Sapienza cerca un lavoro per evitare lo sfratto. Ignorata come scrittrice, trova conforto solo nelle ex compagne di cella. Espandi ▽
Roma, 1980: la scrittrice Goliarda Sapienza è appena uscita dal carcere, dove è stata rinchiusa per aver rubato e rivenduto dei gioielli. Ora che è fuori, deve trovarsi un lavoro. Nel cassetto ha il manoscritto di “L’arte della gioia”, che sarà pubblicato solo postumo. Nel tempo sospeso dopo la sua scarcerazione Goliarda trova conforto solo nella presenza di due ex compagne di carcere, Roberta e Barbara. Fuori si basa in buona parte sui due romanzi in cui Goliarda Sapienza ha raccontato la sua esperienza carceraria e ricostruisce lo spaesamento della scrittrice, una volta rientrata in quello che la gente perbene chiama la normalità. L’interpretazione di Golino è magistrale nel mantenersi sottotono e nel giocare in sottrazione. Con il suo andamento scomposto e apparentemente distratto, Fuori è il racconto fedele di un percorso interiore che si dipana in modo disordinato ma non casuale, e porta in sé l’eredità di Cassavetes nella capacità di mostrare l’animo femminile nella sua complessità con totale aderenza emotiva, senza inseguire una trama canonica. Recensione ❯
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L'inaspettato, dolce e beffardo incontro tra una donna e un uomo entrambi soli. Espandi ▽
Vedova da una trentina d'anni, la settantenne Mahin non ha mai voluto risposarsi e da quando la figlia è partita per l'estero vive sola a Teheran nella sua grande casa con giardino. Stanca della solitudine, dopo un pranzo con le amiche che l'ha spinta a cercare la compagnia di un uomo, Mahin avvicina l'anziano tassista Faramarz, ex soldato anche lui destinato a restare solo, e con gentilezza lo invita da lei per passare una serata insieme. L'incontro inaspettato si trasformerà per entrambi in qualcosa d'indimenticabile.
A un certo punto, nella storia di Mahin e Faramarz, ogni cosa sembra pure avere un proprio posto nel mondo, una sua giustezza che dà senso alle cose. La sceneggiatura è del resto ricca di eco interne. Ed è proprio lì, nel gioco di contrasti e passaggi poi bruscamente interrotto, che si gioca il destino di Mahin.
Un destino beffardo, ingiusto, anche un po' gratuito se lo si pensa in termini meramente narrativi, ma che abbraccia in pieno la visione critica dei due registi: come a dire che in Iran, in questo Iran ottuso e forse decadente, non c'è redenzione per nessuno, nemmeno per chi prova a essere libero, felice e innamorato almeno per una sera. Recensione ❯
Cinema aderente all'iniziativa Cinema Revolution Dal 13 giugno al 20 settembre, in tutti i cinema aderenti Biglietto a €3,50 per tutti i film italiani ed europei Maggiori info su cinemarevolution.it
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Due fratelli divisi dalla vita scoprono l'esistenza l'uno dell'altro e imparano a volersi bene
attraverso la musica. Commedia, Francia2024. Durata 103 Minuti.
Un uomo, per salvarsi la vita, dovrà andare a conoscere il suo fratello biologico. Espandi ▽
Celebre direttore d'orchestra, il quarantenne Thibaut scopre di essere malato di leucemia e di avere bisogno di un donatore di midollo osseo. Facendo indagini sulla compatibilità dei familiari viene a sapere di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue, Jimmy, più giovane e proveniente dal nord della Francia. Diversi per carattere ed estrazione sociale, i due impareranno a conoscersi e a volersi bene, uniti dalla passione per la musica. E quando Thibaut scopre che Jimmy ha l'orecchio assoluto, lo spinge a diventare il direttore della banda musicale nella quale suona il trombone...
Una commedia drammatica semplice ed efficace, che mescola con abilità lacrima e risata, melodramma e realismo sociale.
Emmanuel Courcol, in passato autore dell'ottimo Weekend, parte dal dramma medico, passa alla vicenda famigliare dell'incontro tra i due fratelli adottati, poi allo scontro sociale fra i due protagonisti (uno borghese, l'altro proletario, uno realizzato, l'altro fallito) e infine arriva addirittura al racconto militante e sociale, con l'accenno alla crisi economica del nord e alle proteste operaie per la chiusura delle fabbriche… Recensione ❯
Cinema aderente all'iniziativa Cinema Revolution Dal 13 giugno al 20 settembre, in tutti i cinema aderenti Biglietto a €3,50 per tutti i film italiani ed europei Maggiori info su cinemarevolution.it
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Fondamentale capolavoro argentiano, che rappresenta la perfezione della sua formula per il thriller e un momento di passaggio. Giallo, Italia1975. Durata 123 Minuti.
Marc, giovane pianista, assiste all'assassinio di una parapsicologa ma non riesce a vedere il volto dell'omicida. Mentre indaga aiutato da una bella giornalista, le persone con cui viene in contatto cominciano ad essere assassinate una dopo l'altra. Espandi ▽
Il musicista inglese Marc Daly è casualmente testimone del sanguinario omicidio della sensitiva Helga Ullman. Poco prima, durante un congresso di parapsicologia, Helga aveva avvertito in sala una presenza malevola, di una persona che aveva già ucciso e che avrebbe ucciso ancora. Marc è turbato e incuriosito da quanto ha visto e decide di indagare per conto suo, trovando una sponda nella giornalista Gianna Brezzi. La pista investigativa che segue porta Marc in direzione di una scrittrice, Amanda Righetti, ma, quando arriva a casa sua per parlarle, la trova morta assassinata. Il killer ha colpito ancora.
Profondo rosso è un film fondamentale nella filmografia e nel percorso artistico di Dario Argento. È, insieme, il perfezionamento definitivo della sua formula per il thriller e nel contempo funge da momento di passaggio verso l'horror tout court.
L'uso della musica è esemplare in questa ricerca dell'innovazione creativa: l'utilizzo del rock progressivo dei Goblin e di nenie infantili deformate e ossessionanti è significativo ed è rimasto un paradigma da imitare. Di notevole fascino è anche l'uso di esterni in grado di caratterizzare in modo decisivo la visualizzazione della storia. Recensione ❯
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Una favola anticapitalista inconfondibilmente di Wes Anderson. Ancora una volta ci fa rimpiangere di non avere abbastanza occhi per divorare tutta la bellezza. Azione, Commedia, Thriller - USA2025. Durata 105 Minuti.
Zsa-zsa Korda lascia l'eredità alla figlia novizia. Ma tra figli trascurati, segreti e sabotaggi, la lotta per il potere è appena cominciata. Espandi ▽
Anatole «Zsa-zsa» Korda, magnate quasi immortale, colleziona nemici e incidenti aerei, a cui sopravvive a dispetto dei suoi sabotatori. In un clima da predazione capitalistica e di morte prossima, Korda mette in ordine i suoi affari e decide di lasciare la sua immensa fortuna a sua figlia, novizia imperturbabile. Salvo che il nostro ha altri nove figli, tutti maschi, che non ha il tempo o il desiderio di amare. La trama fenicia non rappresenta una rivoluzione per Wes Anderson, una constatazione che però non dà ragione ai detrattori e alle riduzioni schematiche, perché la sua estetica è sempre stata al servizio di uno scopo, di un modo di raccontare il mondo. L’approccio metodico, che si traduce sempre in estetica splendente e ridondanza, innesca questa volta un ritmo più frenetico e un racconto quasi orientato all’azione. È uno strano viaggio in un deserto andersoniano sorprendentemente pieno, una favola anticapitalista che ha il suo centro nevralgico nella relazione padre-figlia. Recensione ❯
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Uno dei più convincenti live action Disney, che riafferma un messaggio mai stucchevole di inclusività e di pace. Avventura, Azione - USA2025. Durata 108 Minuti.
Il remake live action del film d'animazione Lilo & Stitch del 2002. Espandi ▽
Una solitaria bambina hawaiana di nome Lilo, sorellina di Nani, stringe un forte legame di amicizia con un alieno a cui dà il nome Stitch credendo si tratti di un cane. In realtà l'esperimento 626 è stato creato dallo strambo scienziato Jumba Jookiba come arma di distruzione. Ora che Stitch è giunto sulla terra per sfuggire al controllo del suo creatore dovrà vedersela sia con gli umani che con gli alieni che lo inseguono. Disney prosegue il progetto di portare sul grande schermo, in live action, i suoi classici di animazione. Questo remake di Lilo & Stitch del 2002 risulta essere uno dei più convincenti. Sarà la forza innovativa della storia già presente nell’originale animato, sarà la visione del regista Dean Fleischer Camp già autore dello splendido lavoro in stop motion Marcel the Shell, sarà la scelta azzeccata delle interpreti delle due sorelle protagoniste, fatto sta che Lilo & Stitch in versione live action funziona soprattutto perché ancorato in un certo modo alla realtà. Come nell’originale, la forza del racconto contemporaneo trova piena soddisfazione nell’ambientazione delle isole Hawaii che, nell’immaginario collettivo, richiamano gli echi di una cultura atavica. Perché è sempre il tempo di un film Disney in cui (ri)affermare un messaggio di inclusività e di pace che è naturale, e per questo mai stucchevole. Recensione ❯
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Allucinato, misterico, allegorico, un film dall'imponente potenza visiva e con tantissimi momenti di grande cinema. Drammatico, Russia2024. Durata 157 Minuti.
Tratto dal romanzo di Michail A. Bulgakov capolavoro della letteratura russa del Novecento. Espandi ▽
Negli anni '30, nella grigia e repressiva Mosca staliniana, un giovane scrittore finisce travolto dallo scandalo: la sua pièce teatrale, colpevole di rappresentare Cristo con troppa umanità, viene censurata e stroncata dalla critica. Emarginato e disperato, trova conforto nell'incontro con Margherita, una donna bellissima e sposata, con cui nasce un amore travolgente e proibito. Spinto da questa passione, lo scrittore dà vita a un nuovo romanzo: una Mosca visitata dal diavolo, Woland, un enigmatico personaggio accompagnato da un seguito di figure grottesche e irresistibili. Con ironia e crudeltà, Woland spariglia le carte della realtà, seminando il caos e offrendo vendetta a chi è stato ingiustamente punito. Ma mentre giustizia e amore sembrano finalmente a portata di mano, i confini tra realtà e immaginazione si dissolvono, confondendo il mondo con la pagina scritta. Recensione ❯
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Il conflitto tra magia e tecnologia moderna ispirò a Fritz Lang uno dei più importanti film di ogni epoca. Antesignano del cinema di fantascienza, rappresenta uno dei capolavori del cinema espressionista. Espandi ▽
Metropolis, la megalopoli del futuro, è divisa in due parti. Nella città di sopra vivono i ricchi che godono di tutti gli agi. In quella inferiore gli operai, sfruttati come schiavi. Maria, che si occupa dei bambini di questi ultimi, li conduce un giorno a vedere un giardino della città di sopra. Qui incontra per la prima volta Freder, figlio del padrone assoluto di Metropolis, Frederer. Turbato dalla sua bellezza il giovane la va a cercare e scopre la dura vita degli operai. Maria mette tutte le sue forze nel tentativo di realizzare una mediazione tra quelle che definisce "le braccia e il cervello" ma lo scienziato Rotwang la rapisce e dona le sue sembianze a un robot che istigherà gli operai alla ribellione. Recensione ❯
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Un tenero ed energico ritratto, non privo di poesia, di un rapporto padre e figlia tutto da costruire. Drammatico, Germania, Italia2025. Durata 113 Minuti.
Un padre non ha la minima idea di come reagire quando si ritrova davanti Leo, la figlia tedesca adolescente mai conosciuta. Espandi ▽
Luca Marinelli interpreta il non facile ruolo di Paolo, padre tutt'altro che nato per esserlo. Inadeguato, vulnerabile, irrisolto, non ha la minima idea di come reagire quando si ritrova davanti Leo, la figlia tedesca adolescente mai conosciuta. Ecco che il coming of age diventa di entrambi, figlia e padre, adolescente e adulto in formazione a confronto, dentro un doloroso gioco di specchi che la regista ha il merito di portare sullo schermo con sobrietà, misura e senza retorica. A parte qualche urlo di troppo, funziona il racconto di questo rapporto tutto da costruire che si nutre di paste improvvisate, canzoni, bagni, illustrazioni di tatuaggi, sorrisi e silenzi condivisi. Jung firma un dramma familiare a tratti molto duro, con un padre che si ostina a ricadere nell'errore e nascondere a tutti questa figlia ritrovata e il dolore di quest'ultima, che sente tutto il peso dell'impropria etichetta dell'errore. Ma anziché firmare un film "camera e cucina", la regista ha il merito di far respirare i suoi personaggi, e il pubblico con loro. Recensione ❯
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Una straordinaria reinterpretazione live-action del film che ha dato inizio alla saga amata in tutto il mondo. Espandi ▽
Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick l'Immenso, Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un'insolita amicizia con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga.
Primo film in live-action che Dreamworks realizza da un suo felice prototipo di animazione, Dragon Trainer ne ricalca filologicamente storia, atmosfere, sceneggiatura e dialoghi.
Dean DeBlois firma completamente, anche come produttore, questo remake che convince pienamente nel suo essere un'opera che comunque riflette ontologicamente su se stessa, immaginando nuovi spettatori, in un'operazione di filologia e di recupero da un'opera a un'altra realizzata dallo stesso regista che ne ha voluto conservare e preservare l'autenticità. Recensione ❯
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Alla ricerca di un assassino vendicativo che prende di mira un ragazzo che ha ucciso per legittima difesa. Espandi ▽
Roberto Tobias è un componente di un gruppo rock ed è felicemente sposato con Nina, ricca ereditiera. La sua vita è però improvvisamente sconvolta: affronta infatti uno sconosciuto che lo pedina da giorni e, accidentalmente, lo uccide. Spaventato, fugge dalla scena del delitto e torna a casa, ma sa che qualcuno, nascosto dietro una strana maschera, ha visto il delitto. Nina si rende conto che qualcosa non va e lui, messo alle strette, le racconta quello che è successo.
Terzo e conclusivo capitolo della trilogia "animalesca" di Dario Argento, mostra sin dai titoli di testa un autore animato da una spavalda inventiva, con le inquadrature dall'interno della chitarra e la mosca spiaccicata dai piatti della batteria: si nota la voglia di stupire e di innovare.
Mirabile è anche, per come è strutturato e presentato, l'assassinio nella metropolitana, tutto giocato attraverso lo sfruttamento visuale dei luoghi - da estremamente popolosi a del tutto solitari - senza l'utilizzo dei dialoghi (se non nella beffarda chiusa), ma solo con la forza evocativa delle immagini. Recensione ❯
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Ispirato ad un fatto realmente accaduto, un film che racconta le disavventure di un uomo e di un quadro rubato. Espandi ▽
Un giorno André Masson, un esperto d'arte che lavora come banditore della celebre casa d'aste Scottie's, riceve una lettera in cui gli viene comunicato il ritrovamento di "I girasoli", un dipinto di Egon Schiele. Piuttosto scettico sulla sua autenticità, André si reca comunque sul posto per esaminare il quadro assieme a Bertina, e dopo un'attenta analisi, scopre che si tratta dell'originale.
Da questo momento la sua carriera può decollare definitivamente ma ci sono alcuni eventi che invece possono metterla in crisi. André punta ad avere per il dipinto il miglior prezzo possibile ma un potenziale acquirente gioca al ribasso. Potrà contare però sull'aiuto decisivo di Aurore, una stagista dal comportamento ambiguo con cui ha un rapporto conflittuale.
Caratterizzato da uno stile classico ma efficace, Il quadro rubato è una commedia/thriller morale ed acida dalla scrittura brillante, un tableaux vivant dove i personaggi rivelano le loro ossessioni e la loro follia grazie anche alle prove di alto livello dei suoi attori. Un cinema sull'ambiguità vecchio stampo, controllato formalmente ma che sa essere anche intrigante. Recensione ❯
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Varie storie all'interno di un ristorante di New York nel quale varie culture si mescolano. Espandi ▽
Al The Grill, ristorante iperfrequentato di New York, lavora una moltitudine di persone, tra cucina, sala e uffici. Ognuno con i suoi problemi, ognuno con le sue isterie. Tra di loro ci sono Estela, che trova un posto di lavoro. Julia, che dovrà prendere una decisione importante e Pedro, a cui l'esperienza di cuoco cambierà per sempre la vita.
Il primo merito del nuovo film di Alonso Ruizpalacios è ricordarci cosa sia davvero una cucina di un ristorante, al netto della rappresentazione idealizzata di certe pellicole patinate di successo.
Il film manda in frantumi l'utopia di un futuro migliore per tutti, quell'american dream tradito dalla realtà di tutti i giorni Recensione ❯
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Il secondo lungometraggio del regista palestinese candidato all'Oscar Scandar Copti. Espandi ▽
Haifa, Israele. Rami è un arabo-israeliano innamorato della compagna ebrea Shirley, ma la gravidanza di lei rischia di diventare un grosso problema per le famiglie di entrambi. La sorella di Rami, Frida detta Fifi, viene coinvolta in un incidente d'auto e i suoi genitori cercano di lucrare sull'accaduto, non per avidità ma per fare fronte a un grave problema economico, ma rischiano di scoprire la vita parallela che la figlia conduce fuori dalle regole restrittive della famiglia. Fifi intraprende una relazione con Walid, un amico del fratello, ma anche fra loro ci saranno dei non-detti importanti. E Miri, la sorella di Shirley, viene messa sotto pressione dalla madre affinché si arruoli nell'esercito israeliano.
Copti non fa mai facile propaganda politica, non cerca colpevoli né divide il mondo in buoni e cattivi, ma cerca di dipanare a poco a poco una matassa così aggrovigliata che ad un certo punto il pubblico stesso fatica ad individuarne il bandolo.
Questa difficoltà appare in tutta la sua dolorosa (e attualissima) essenza, anche se la messinscena trova anche momenti di leggerezza e di erotismo. Il cast di non professionisti è sorprendentemente intenso e credibile, oltre che estremamente attraente: in particolare Manar Shehab nei panni di Fifi è di una sensualità irresistibile. Recensione ❯
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Una narrazione a rotta di collo, sospesa nello spazio e in sfida con le leggi della gravità, che affronta questioni esistenziali. Animazione, Avventura, Commedia - USA2025. Durata 99 Minuti.
Elio è un ragazzino di 11 anni che si ritrova trasportato attraverso la galassia e che viene scambiato per l'ambasciatore intergalattico del nostro pianeta Terra. Espandi ▽
Elio Solis ha perso i genitori da bambino e il suo più grande desiderio è ora quello di essere trasportato dagli alieni verso i confini del cosmo e oltre. Sulla terra si sente infatti disperatamente solo, nonostante la presenza di sua zia Olga, che è Maggiore dell'aviazione americana con un incarico di analista orbitale. Il compito di Elio invece è captare i segnali dello spazio, e il messaggio che manda attraverso un'apparecchiatura radio improvvisata miracolosamente raggiunge il Comuniverso, un'organizzazione pangalattica che unisce le menti più evolute del cosmo, ma che ha bisogno di un capo alternativo al violento e collerico Lord Grigon, che intende dominare con la forza. Il Comuniverso preleverà Elio dalla Terra scambiandolo per un ambasciatore intergalattico, e l'undicenne troverà il su primo e unico amico in Glordon, il figlio di Lord Grigon, che non ci tiene affatto a diventare una macchina da guerra come vorrebbe suo padre, con cui la comunicazione è a dir poco problematica. Elio si pone un compito molto attuale, ovvero affrontare la più profonda delle domande esistenziali: Siamo soli in questo mondo? La sua storia parte da una condizione in cui si trovano molti giovanissimi, soprattutto oggi: quella di non appartenere al proprio pianeta e di non sentire alcun legame con i suoi abitanti. La dimensione spettacolare della storia è amplificata dal 3D e davvero la trama non si ferma un secondo, trascinandoci con sé in una narrazione a rotta di collo, sospesa nello spazio e in sfida continua con le leggi della gravità. Recensione ❯
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Parabola di un antieroe in cerca di riscatto, infarcita di cliché dei film sulla boxe e schiacciata dal peso del suo stesso immaginario. Drammatico, USA2023. Durata 105 Minuti.
Il percorso di redenzione di un pugile tra passato e presente. Espandi ▽
In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l’uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l’abbandono forzato della boxe, l’alcolismo, l’incidente che l’ha portato in prigione, la fine del matrimonio…) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l’ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L’incontro sarà per Mikey l’occasione per dare un senso alla sua esistenza. C’è tutta la retorica del cinema sulla boxe, in Day of the Fight: l’autodistruzione del campione che ha portato la violenza del ring nella vita privata; il retaggio di un passato familiare che grava sull’anima del guerriero; l’insperata seconda occasione che offre la possibilità del perdono; il rimorso per peccati impossibili da cancellare; il combattimento come testimonianza di un coraggio e una forza indomiti; il mito della caduta, della rinascita e, forse, della salvezza. Tutto è ricalcato e greve, come se per il regista aderire al genere del film sulla boxe – com’è noto il più cinematografico degli sport, quello che meglio si adatta alla parabola dell’antieroe in cerca di riscatto – implicasse anche sobbarcarsi tutti i suoi cliché, senza alcuna ironia o senso della misura. Recensione ❯
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Una dramedy che racconta le difficoltà dell'essere genitori ai giorni nostri. Espandi ▽
Blu è un bambino di nove anni che ama vestirsi da femmina e sogna di interpretare la Sirenetta. Suo padre Lucio, voce progressista di una nota trasmissione radiofonica, è spiazzato. Sua moglie Elena, pur con mille timori, tende ad assecondare le richieste di Blu. Ad aiutarli in questo percorso di consapevolezza e accettazione, un gruppo di "Genitori Unicorni", guidato da un'abile psicoterapeuta.
Una fiaba a lieto fine, con uno spessore socioculturale importante, che mira a esplorare il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Scelte che riguardano la loro identità, il loro corpo, il loro futuro.
C'è lo sguardo nuovo che la regista Michela Andreozzi invita a indossare, di rimessa in discussione delle proprie certezze, al di là di preconcetti e convenzioni. Uno sguardo che volge verso l'amore senza condizioni. È quello che prova mamma Elena, un'intensa Valentina Lodovini, per Blu, ma anche quello che sente forte papà Lucio, Edoardo Pesce in uno dei suoi ruoli più vulnerabili e apprezzabili, un maschile in piena crisi. Recensione ❯
Cinema aderente all'iniziativa Cinema Revolution Dal 13 giugno al 20 settembre, in tutti i cinema aderenti Biglietto a €3,50 per tutti i film italiani ed europei Maggiori info su cinemarevolution.it
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Un documentario che non fa sconti ma ci invita a porci delle domande su una realtà che non vogliamo vedere. Documentario, Italia2024. Durata 86 Minuti.
L'umanità che vive attorno alla stazione Termini di Roma vista insieme ad uno dei suoi componenti. Espandi ▽
Damiano (35 anni), fuggito dall’ospedale psichiatrico di Breslavia, in Polonia, è arrivato a Roma alla ricerca di una nuova vita e, senza un soldo in tasca, si è immerso nel brulicante mondo che bazzica intorno alla stazione Termini. Rifiutandosi di vivere come un senzatetto, ha trovato rifugio in una torre sulle antiche mura romane e ha cominciato a frequentare la determinata Sofia. Un documentario senza filtri che ci immerge in un microcosmo che chiunque sia passato dalla stazione Termini di Roma ha sicuramente sfiorato magari voltando lo sguardo. I due registi non hanno la benché minima intenzione di fare del pietismo e di tracciare un ritratto agiografico di questo mondo e dei suoi abitanti. Si mostra la realtà così come si presenta. Con le sue luci e con le sue ombre invitandoci a porci delle domande. Perché queste persone sono lì? Qual è il loro vissuto? Qualcuno ce lo racconta. Qualcuno, come Sofia, mostra un carattere deciso pur tra innumerevoli contraddizioni. Recensione ❯
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Un documentario celebrativo che è anche un viaggio nel passato di una vicenda iniziata nell'ombra e diventata parte della cultura. Documentario, Italia2021. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tutti gli aspetti sociali di HIV, dallo stigma alla paura, dalla solitudine alla consapevolezza. Espandi ▽
A dieci anni dalla nascita dell’associazione Plus Persone LGBT+ Sieropositive di Bologna e a quaranta dalla prima diagnosi di Hiv/Aids, il film ricorda i due anniversari seguendo le vicende personali di alcune persone sieropositive che grazie all’associazione hanno trovato il coraggio di rivelarsi e rivendicare i propri diritti di malato e di omosessuale e ripercorrendo le tappe del movimento LGBT in Italia, con Bologna come epicentro del racconto: dai primi circoli a inizio anni ’80 alla creazione dell’Arcigay nell’85, dallo scoppiò dell’epidemia di Hiv alla normalizzazione del movimento, ma anche alla sua presenza nel tessuto urbano e nella società italiana. Un documentario celebrativo che è anche un viaggio nel passato di una vicenda iniziata nell’ombra, nel segno della negazione della malattia, e diventata col tempo parte della cultura e dell’orgoglio di un gruppo sempre più ampio di persone. Recensione ❯
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