Titolo originale | En fanfare |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 103 minuti |
Al cinema | 27 sale cinematografiche |
Regia di | Emmanuel Courcol |
Attori | Benjamin Lavernhe, Pierre Lottin, Sarah Suco, Jacques Bonnaffé, Clémence Massart-Weit Anne Loiret, Mathilde Courcol-Rozès, Yvon Martin, Ludmila Mikaël, Nathalie Desrumaux, Nicolas Ducron, Charlie Nelson, Marie-José Billet, Johnny Montreuil, Johnny Rasse, Annette Lowcay, Stéphanie Cliquennois, Olivier Brabant, Saverio Maligno, Anne-Sophie Lapix. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 3,74 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 dicembre 2024
Un uomo, per salvarsi la vita, dovrà andare a conoscere il suo fratello biologico. L'Orchestra Stonata è 35° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 2.003,00 e registrato 915 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Celebre direttore d'orchestra, il quarantenne Thibaut scopre di essere malato di leucemia e di avere bisogno di un donatore di midollo osseo. Facendo indagini sulla compatibilità dei familiari viene a sapere di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue, Jimmy, più giovane e proveniente dal nord della Francia. Diversi per carattere ed estrazione sociale, i due impareranno a conoscersi e a volersi bene, uniti dalla passione per la musica. E quando Thibaut scopre che Jimmy ha l'orecchio assoluto, lo spinge a diventare il direttore della banda musicale nella quale suona il trombone...
Una commedia drammatica semplice ed efficace, che mescola con abilità lacrima e risata, melodramma e realismo sociale.
La dote principale del cinema francese - quando scritto, recitato, confezionato con
impeccabile abilità come nel caso di En fanfare - è quella di saper gestire con apparente
naturalezza elementi eterogenei. Emmanuel Courcol, in passato autore dell'ottimo
Weekend, parte dal dramma medico, passa alla vicenda famigliare dell'incontro tra i due
fratelli adottati, poi allo scontro sociale fra i due protagonisti (uno borghese, l'altro
proletario, uno realizzato, l'altro fallito) e infine arriva addirittura al racconto militante e
sociale, con l'accenno alla crisi economica del nord e alle proteste operaie per la chiusura
delle fabbriche... A fare da trait-d'union è naturalmente la musica, anch'essa connotata in
modo duplice, raffinata e orchestrale nel caso di Thibaut, immediata e grezza, da fanfara
per l'appunto, in quello di Jimmy, ma capace di avvicinare i due fratelli.
Grazie anche all'opposta, perfetta interpretazione di Benjamin Lavernhe (Thibaut) e Pierre
Lottin (Jimmy), il primo sensibile e un po' supponente nella scoperta di un mondo
infinitamente distante dal suo, il secondo istintivo e umorale, desideroso di riscatto ma
troppo orgoglioso per ammetterlo, il film alterna vari registri senza perdere il controllo della
materia. Mai patetico o all'opposto manipolatorio (nonostante ci siano tutti gli elementi del
caso, dalla relazione di Jimmy con una collega alla simpatia di un ragazzo down membro
dell'orchestra), En fanfare dimostra limiti proprio in una scrittura fin troppo controllata.
Le tante deviazioni della trama aiutano a evitare la trappola del risaputo (a un certo punto,
ad esempio, il film potrebbe diventare una sorta di nuovo Grazie, Signora Thatcher...), ma
rischiano anche di trasformare molti passaggi in piste narrative vuote: eppure Courcol sa
giocare di dettagli, crea piccole, splendide scene rivelatrici (il furto della foto della madre in
una palestra, l'incontro con la figlia di Jimmy, il ruolo della sorella acquisita di Thibaut...) e
dà al suo film un passo da cinema popolare che arriva con naturalezza al finale corale, in
cui le opposte idee di musica rappresentate dall'orchestra e dalla banda trovano un
terreno d'intesa nel ritmo travolgente del Bolero di Ravel.
A quel punto gli argini dello spettatore di fronte al fiume di lacrime sono già crollati, e ci si può abbandonare al pianto liberatorio, sapendo bene che per uno spettatore a volte non c'è niente di più bello, e per un regista niente di più facile da costruire. Bastano - si fa per dire - un pugno d'attori in stato di grazia, una scrittura attenta, una regia invisibile, una musica indimenticabile...
Anche il centurione, si sa, davanti alla morte scopre la sua impotenza. Per questo si rivolge a Gesù. E' un po' quello che accade a Thibaut, direttore d'orchestra professionista, quando scopre di avere la leucemia. Il mondo sembra crollargli addosso d'improvviso. Ma lui non si abbatte. Si mette alla ricerca di qualcuno che sia compatibile e disposto ad un trapianto di midollo, qualcuno che abbia la [...] Vai alla recensione »
Thibaut, un direttore d'orchestra di livello internazionale, in un breve lasso di tempo scopre di avere la leucemia e di essere stato adottato. Scopre anche che l'unico possibile donatore per un trapianto di midollo osseo è un fratello che non ha mai conosciuto. Gli autori del film non esitano a seppellire il protagonista sotto una montagna di problemi.
L'orchestra stonata, En fanfare di Emmanuel Courcol presentato durante la 19esima edizione della Festa del cinema di Roma. , nella sezione Best of 2024, esce in Italia il 5 dicembre distribuito da Movies Inspired. Il film ruota attorno a Thibaut (Benjamin Lavernhe), un famoso direttore d'orchestra che scopre di avere una grave forma di leucemia.
La questione pare risolta nel primo quarto d'ora: celebre direttore d'orchestra in cerca di midollo per trapianto scopre, cerca e trova il fratello che non sapeva di avere, cuoco di mensa aziendale e trombonista di fanfara. Donatore compatibile, accetta. Ma come si recupera una vita affettiva? Lavernhe (L'accusa), il segaligno gentile, e Lottin (Vivants) l'operaio scontroso, seguono una divertente [...] Vai alla recensione »
Rinomato direttore d'orchestra, Thibaut Desormaux si scopre malato di leucemia e necessita di un trapianto di midollo osseo. Altra sorpresa è che la possibile donatrice, sua sorella, non è davvero tale: Thibaut è stato adottato e l'unica speranza di guarire dipende da Jimmy Lecocq, un fratello ignoto che vive nel villaggio di Walincourt, al nord della Francia.
A Walincourt, Francia del nord, borgo falcidiato dalla disoccupazione, Thibaut (Benjamin Lavernhe), direttore d'orchestra di fama mondiale, chiede a Jimmy (Pierre Lottin), ex operaio, ora cuoco della mensa scolastica e trombonista nella banda locale, di donargli il midollo osseo. Senza il trapianto di un parente stretto Thibaut non sopravviverà alla leucemia.
Bisogna accettare le regole del gioco per potere apprezzare un film come L'orchestra stonata . Il dover arrivare dove si vuole anche a costo di sacrificare il come. Forzature. Non è tanto per l'innesco fortunoso - un rinomato direttore d'orchestra scopre non solo di avere la leucemia ma di essere stato adottato, e che l'unico donatore di midollo osseo disponibile sulla piazza è un fratello mai conosciuto [...] Vai alla recensione »
Thibaut (Benjamin Lavernhe) ha quarant'anni e una vita di successo: è un direttore d'orchestra tra i più importanti in Francia, gira per l'Europa e per il mondo per lavoro, ha una madre e una sorella alle quali è legato e che frequenta quando ha un momento di tempo. Un giorno gli viene diagnosticata una leucemia per la quale ha necessità urgente di un trapianto di midollo.
Gli sguardi nascosti. In due momenti di L'orchestra stonata un protagonista guarda l'altro di nascosto. Uno sta dirigendo l'orchestra, l'altro suona il trombone nella sua banda. Non è la classica storia di famiglia su due fratelli che non si sono mai conosciuti. È invece la musica invece che diventa l'elemento trainante del terzo lungometraggio diretto da Emmanuel Courcol: classica, jazz, marce, la [...] Vai alla recensione »