Titolo internazionale | Naples in Veils |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Ferzan Ozpetek |
Attori | Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Carmine Recano, Isabella Ferrari, Lina Sastri, Antonio Grosso, Angela Pagano, Maria Luisa Santella, Loredana Cannata, Luigi De Luca, Antonio Braucci, Antonio Grosso (II), Rosaria De Cicco, Daniele Foresi, Valerio Foglia Manzillo, Antonio Solito, Luca Lubrano, Giada Pecorelli, Mimma Lovoi, Concetta Golvelli, Sandro Verdesca, Michele Iodice, Flora Paciello, Anna Ziccardi, Simona Marzullo, Carla Najorano, Rosaria D'Urso, Luca Buongiorno, Luigi Chiocca. |
Uscita | giovedì 28 dicembre 2017 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,12 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 aprile 2019
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana travolta da un amore improvviso e un delitto violento. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 11 candidature e vinto 2 David di Donatello, In Italia al Box Office Napoli velata ha incassato 5,8 milioni di euro .
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Adriana, anatomopatologo a disagio coi vivi, incontra Andrea, un giovane uomo che la seduce e la ama una notte intera, appassionatamente. Adriana è travolta, finalmente viva. Al risveglio gli sorride e dice sì al primo appuntamento. Ma Andrea a quel rendez-vous romantico non si presenta. È l'inizio di un'indagine poliziesca ed esistenziale che condurrà Adriana nel ventre di Napoli e di un passato, dove cova un rimosso luttuoso.
Protagonista dichiarata del film, Giovanna Mezzogiorno deve vedersela con Napoli, che assurge in primo piano col suo potenziale esplosivo, la sua straordinaria energia linguistica, le sue contraddizioni interne.
Così la religiosità popolare, nelle sue forme più vitalisticamente esasperate (culti, icone, maschere, santini), in Napoli Velata si coniuga con un sostrato pagano che accorda in modo ribaldo le tradizioni folcloriche antiche e moderne (la 'sibilla' col telecomando, l'utero sezionato nella controspezieria della Farmacia storica degli Incurabili).
Mescolando i generi ma privilegiando l'approccio plastico a tutto tondo del melodramma, Ferzan Ozpetek traduce la forza dirompente della città in una struttura narrativa che intreccia fili in profondità. E in quella profondità Napoli Velata sprofonda per sciogliere un trauma consumato ai 'piani alti' e nella prima sequenza, perno fra passato e presente. Al cuore del film c'è una conversione che si genera ancora una volta dall'interazione fra una perdita e un incontro. In Le fate ignoranti il personaggio di Margherita Buy cambia vita quando perde il marito e incontra l'amico omosessuale del consorte defunto, in La finestra di fronte il personaggio di Giovanna Mezzogiorno muta radicalmente la maniera di sentire il mondo quando perde l'infatuazione per il dirimpettaio di Raoul Bova e incontra l'antica saggezza pasticciera di Massimo Girotti, in Cuore Sacro il personaggio di Barbora Bobulova ha perso (da tempo) la madre senza mai elaborare il lutto e va in crisi quando incontra una ragazzina randagia e ribelle.
In Napoli Velata perdita e incontro coincidono in uno spazio che si fa sempre più fantasmatico e labirintico, dentro una geografia sotterranea (metropolitana, laboratori, gallerie, botteghe), instabile e cadaverica, che dialoga con una geografia superficiale, barocca, scenica, vitale. Lungo il confine che invita all'infrazione, Ozpetek introduce un rito pagano ("La figliata dei femminielli"), una performance antropologica che partorisce un bimbo priapesco e concepisce la passione di Adriana e Andrea.
Andrea inietta nella vita di Adriana il fuoco divorante di un sentimento che resta allo 'stato nascente' ma avvia l'odissea (sessuale) del personaggio. Sarà l'inchiesta a rivelare poi la natura segreta dell'eroina, i suoi segreti e la sua sessualità risvegliata. Inscritto nel quadro di un'indagine poliziesca, ma il film non è mai realmente interessato al suo intrigo, Napoli Velata coglie e rende visibili i flussi emotivi della sua protagonista e le correnti passionali che legano i personaggi agli amanti. Al ruolo virile e fragile di Alessandro Borghi replica il corpo assediato di Giovanna Mezzogiorno, daccapo musa di Ozpetek e daccapo soggetto scopico desiderante e immaginifico.
Ma a questo giro di vite alla sua protagonista non basta guardare al di là della strada per compensare con l'immaginazione la vita in cui permane. Sensuale e sensibile, la messa in scena riflette i vacillamenti percettibili della protagonista e tutta l'urgenza dell'attrazione carnale. Un tumulto che Adriana non può evitare, figuriamoci dimenticare. Cupo come un mystery e debordante come un mélo, Napoli Velata è un film ambizioso che non nasconde i modelli alti (Hitchcock) e restituisce in maniera efficace l'incandescenza della passione. A volte l'autore cede al turgore della storia e non riesce a evitare la caduta nella ridondanza e nell'eccesso ma gli viene in soccorso l'interpretazione di Giovanna Mezzogiorno, unica possibile valvola di sfogo in cui lascia passare il dolore e la perdita, l'infiammazione e lo scacco. Il proprio non poter essere, malinconicamente, che una figura dello scacco. In un film fatto di primi piani intensissimi e sguardi folgoranti, è giusto che la storia rimanga aperta e che sia un ultimo movimento 'a seguire' a chiedere allo spettatore di produrre senso.
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana travolta da un amore improvviso e un delitto violento. A circa un mese dall'uscita, Ferzan Ozpetek non lascia trapelare nient'altro del suo prossimo film. Solo un teaser diffuso dalla Warner Bros. La suspense è garantita.
Nessun volto si intravede nel breve estratto che inquadra una scala a spirale in un lento movimento di camera che gira su se stessa. Fuori campo le voci dalla cadenza napoletana dei protagonisti ci aiutano a contestualizzare la storia.
Giovanna Mezzogiorno e Alessandro Borghi guideranno questo insolito amore in giallo di Ozpetek, che per la prima volta sceglie Napoli come ambientazione del suo film. Dopo il ritorno nella sua città d'origine con Rosso Istanbul e dopo la Lecce di Allacciate le cinture e la Roma di tanti dei suoi film da Le fate ignoranti a Magnifica presenza, il regista si ferma in un nuovo sud in cui ammirare bellezze velate e rivelate indecenze. "Racconto i segreti di una città che conosce oro e polvere, una città pagana e sacra allo stesso tempo", spiega Ozpetek.
E nella città degli eccessi, forse, anche il regista ha voluto osare. "Nella cornice del thriller esplode una potente storia d'amore" assicurata dal cast promettente: in primis Isabella Ferrari che da Saturno contro è un volto ricorrente dei film di Ozpetek, ma anche Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Loredana Cannata, Carmine Recano, Angela Pagano, Antonio Braucci, Antonio Grosso. Infine, se Giovanna Mezzogiorno ha familiarità con il regista de La finestra di fronte, incuriosisce invece Alessandro Borghi.
Tuttavia, nonostante il mistero che aleggia intorno al film, si percepiscono già i tratti del cinema dagli orizzonti mediterranei del regista che apre le porte dei nostri appartamenti alla ricerca della passione, della spettacolarità di un'emozione, anche se conturbante. Si attendono, perciò, impreviste variazioni sul tema dalla sceneggiatura firmata dal regista insieme a Gianni Romoli e Valia Santella. Note struggenti invitano a una Napoli rivelata da Ferzan Ozpetek.
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“La gente non sopporta troppa verità “- accettata questa frase all’ inizio del film, ci si può addentrare nelle viscere in cui Ozpetek decide di farci viaggiare con “Napoli velata” : una storia di abissi ( dei palazzi del seicento,del mare, della città moderna , dell’ animo umano).Decide di raccontare questa storia addentrandosi nei vicoli urbani [...] Vai alla recensione »
Ozpetek con questo film delude su diversi piani. Il regista aveva dato un cenno di ripresa con il film precedente ma sembra che la sua regia sia completamente cambiata negli ultimi anni. Scivolata in abissi poco confortanti. Sul piano della sceneggiatura è davvero un film imbarazzante: sembra scritto a caso, per molti versi noioso e privo di qualsiasi appiglio in fatto di logica e di sentimento. S [...] Vai alla recensione »
La maschera e l’occhio. Velo e svelamento segnano e delimitano "Napoli Velata" di Ferzan Ozpetek. La prima inquadratura è l’occhio di una vertiginosa scala elicoidale: citazione di Hitchcock che rimanda al thriller psicologico, svelando una chiave ma allo stesso tempo sviando e velando. Adriana – matura patologa, con qualche problema col mondo [...] Vai alla recensione »
Ieri ho visto “Napoli velata” di Ferzan Ozpetek. Premetto che considero il regista un gran paraculo e un falsario di sentimenti, passioni, situazioni, contesti, ecc. Però, alcuni suoi falsi sono accettabili e qualche volta persino ben riusciti. Penso a “Le fate ignoranti”, “La finestra di fronte”, “Saturno contro”, “Un giorno perfetto”, [...] Vai alla recensione »
Sono letteralmente corso al cinema attirato dalla bontà del regista e del cast (e senza leggere alcuna recensione preventivamente). Sono uscito (altrettanto di corsa) deluso. Deluso dall'irrazionalità del finale (pseudo magico): se la storia approdava alle problematiche psicologiche (ai limiti della malattia mentale) riconoscendole come radice di quanto vissuto dalla [...] Vai alla recensione »
Sta diventando un’abitudine per i cineasti italiani ambientare pellicole a Napoli. Ma Napoli non è una location qualunque dove mettere in scena un dramma una commedia una tragedia, non è un palco per rappresentazioni di vario genere. Napoli è dramma è tragedia è commedia e qualsiasi storia raccontata a Napoli se non ci parla di Napoli se non dà [...] Vai alla recensione »
Apre citando Hitchcock, prosegue su un canovaccio da feulleton partenopeo che non sarebbe dispiaciuto a Matilde Serao, ma Ferzan non sa resistere ai suoi stereotipi e feticci: gli spiriti e i fantasmi. Spoglia e fa sudare di sesso e passione una sorprendente Giovanna Mezzogiorno che ricorda terribilmente il padre,fiero combattente borbonico nei film di Luigi Magni.
Sì 0% No 0% Ozpetek, regista e sceneggiatore di chiara fama , ambienta la vicenda ivi narrata nella Città di Napoli, con le sue gioie,i dolori , le ancestrali superstizioni e l'atavico mistero che l'avvolge da secoli.
NAPOLI VELATA ovvero NAPOLI SVELATA 6 Gennaio 2018 Confesso: sono di parte adoro Ozpetek anche quando non inventa storie per compiacere il pubblico ma pare crearle per se stesso per potere esprimere attraverso un film tutta la passione per [...] Vai alla recensione »
Film di immagini, sensazioni, stati d'animo. Sotto questo aspetto Ozpetek si risolleva dopo l'assurdo Rosso Istanbul. Ma la storia? Ha un senso oppure si tratta di un semplice esercizio estetizzante e narcisistico con silenzi e pause studiate che in realtà non significano niente? Forse Il regista ha ormai perduto la sua ispirazione migliore? Il dubbio secondo me rimane soprattutto per [...] Vai alla recensione »
Dunque una bambina da piccola assiste al fatto che la madre uccide suo padre e poi si suicida questo fatto la segna a tal punto che sviluppa una schizofrenia da grande negli anni uccide( anche 2 anni prima del fatto con il quale si apre il film successivamente all'antefatto di lei piccola... Infatti il commissario dice anche due anni prima, una persona è stata uccisa con la stessa modalit&agr [...] Vai alla recensione »
Amore e Morte, Passione e Follia, nella Napoli aristocratica e barocca di Ozpetek, metafora del vissuto di Adriana, donna dagli occhi chiari e cupi al contempo che, come uno scrigno, celano un mistero. La scala di palazzo Mannajuolo è dunque la vertigine della mente della protagonista che ci inroduce nelle atmosfere di una città esoterica, magica e lontana dal clamore dei suoi luoghi [...] Vai alla recensione »
La tematica del dramma infantile che riaffiora, è importante, ma regia e sceneggiatura non sono all'altezza. E poi c'è Napoli: Napoli città vibrante di umori colori ed eventi, è ridotta a stereotipi senza radici. Uno per tutti: l'omicidio e il successivo suicidio. Eventi quelli che diventano ricordo algido che ha il volto di una bambina-bambola, imperturbabile. [...] Vai alla recensione »
Ho visto solo ieri ‘Napoli Velata’, ci ho ritrovato il solito schema narrativo tdi altri film di Ozpetek. Il protagonista deve affrontare un tragico fatto del passato che lo riguarda o in cui si trova coinvolto nel presente: un evento rimosso, accantonato o solo vagamente ricordato. Alcuni personaggi secondari accompagneranno il protagonista in un vero e proprio percorso iniziatico, che [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Ozpetek è ambientato a Napoli . La storia inizia con una donna che spara ad un uomo sotto gli occhi della figlia . Quella figlia è Adriana una splendida Giovanna Mezzogiorno che adulta si ritrova a lavorare con i morti come se quell’odore di morte la perseguitasse . Una sera incontra il bell’Andrea (Alessandro Borghese rude e affascinante) con il quale passa una intensa notte di sesso [...] Vai alla recensione »
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Ho visto i film di Ozpetek più di una volta ma non rivedrei questo come non rivedrei Rosso Istanbul. Manca l'amore, manca la coralità , manca l'amicizia,manca l'omosessualità vissuta con passione ed ironia,mancano le fate e gli spiriti. Adriana,medico legale, è single e frequenta assiduamente la sorella della madre e la sua cerchia di amicizie ,più [...] Vai alla recensione »
Napoli Velata, ovvero la Grande Bellezza. Ancora una volta, Ozpetek cerca l'anima di una città bizantina insieme ad una protagonista, che l'anima l'ha persa, per troppo dolore. E come non poteva essere amore a prima vista, tra lui e la città?Come in ""Rosso Istambul" la storia si dispiega in un territorio magico, con antiche presenze, riti e tombole, veli, statue solenni ( il meraviglioso Museo Archeologic [...] Vai alla recensione »
In una serata di gala Adriana incontra Andrea, un giovane uomo, che la seduce e le farà vivere una delle notti più incredibili della sua vita. Al loro risveglio si danno appuntamento per rincontrarsi nel tardo pomeriggio, ma a quell'incontro Andrea non si presenterà mai. Da qui, Adriana, intraprenderà il suo viaggio in questo misterioso giallo alla ricerca della [...] Vai alla recensione »
Napoli velata napoli celata nascosta con i suoi misteri con le sue maschere. Un film che ruota intorno agli occhi a ciò che vedono ciò che ricordano che desiderano che cercano...un film per me spesso sovraccarico.... che narra una napoli nascosta esasperante misteriosa dimenticata...Una Napoli narrata nei suoi vicoli spesso bui rappresentati da maschere, palazzi e sculture [...] Vai alla recensione »
Film cervellotico e pretenzioso. Sullo sfondo di una Napoli magica e folclorica si snoda quello che vorrebbe essere un giallo psicologico. Ma la storia non sta in piedi, la sceneggiatura è di una mediocrità imbarazzante, il filo della "vicenda" completamente scollegato dalla quinta teatrale costituita dalla città e dal suo fascino un po' esotico.
Ho riconosciuto,in Napoli Velata, lo stile di Ozpetek che ho sempre apprezzato: l'attenzione per gli interni ( in palazzi storici, case di famiglia, con cimeli, specchi, quadri di antenati, nascondigli e sottopassaggi, abitate dalle voci e dai passi del passato), i silenzi che dilatano gli occhi sui dettagli e sulla comprensione, la fotografia, le musiche e le canzoni di Sezen Aksu.
Un film esoterico, ossia denso di simboli e misteri, dedicato alla città del Vesuvio. L'intento di Ozpetek è ben intuibile. L'esito lascia dubbi, e gusti acri. Attraverso una vicenda scabrosa, il regista turco prova a descrivere Napoli con echi lontani, gestualità dei femmiinielli , superstizioni popolari, fra guitti e malavita.
Protagonista di “Napoli velata”, sin dalla prima scena, è l’occhio. Quello costruito dal vorticoso movimento della macchina che riprende una rampa elicoidale; l’occhio in dettaglio di una bambina, che ha visto ciò che un bambino non dovrebbe mai vedere; gli occhi estirpati come prezzo di una colpa; l’occhio simbolo di un passato doloroso, gli occhi appannati [...] Vai alla recensione »
Parto dicendo che è diretto da un un regista che adoro, ed ho adorato anche questo dipinto di Napoli. C'è tutto in questo film , bellezza, arte, passione, mistero , sentimenti, risentimenti . Mi stupisco ci sia gente che si sia concentrata sul fattarello insignificante dell'omicidio e si sia anche irritata per la mancata individuazione del colpevole o per il finale "velato" appunto.
Oltre la indiscutibile bravura della Mezzogiorno, il film lascia un velo di incompiuto che apre a mille interpretazioni. la crudezza delle riprese e i piani sequenza sono tra i più belli mai visti. semplicemente Napoli, la sua vena esoterica che ci accompagna da secoli. per chi si nn ha ancora visto il film, suggerisco di lascarsi andare e liberare la mente dal giudizio che incatena e fa [...] Vai alla recensione »
Tre stelle scarse. L'ossessione di Ferzan,coerente e,a questo punto,esasperante,continua. Come in tutti i suoi film,tolto gli esordi,tornano i fantasmi del passato. Trame involute e criptiche,degne del più ostico Marco Ferreri,non giovano a ciò che di bello il regista non manca mai di offrirci: la direzione degli attori,soprattutto delle attrici,e l'abilità dietro [...] Vai alla recensione »
Difficile superare gli stereotipi quando si parla di Napoli, forse il posto più bello del mondo dove la natura ci ha regalato tutte insieme le sue bellezze: il mare pieno di isole, la collina, il vulcano, il clima mite, la pianura lussureggiante e fertile. Da secoli popoli stranieri l'hanno colonizzata e assediata, poi è diventata la capitale di un regno con sovrani di provenienza [...] Vai alla recensione »
Esattamente come Gaspar Noe con "Enter The Void". Purtroppo la totale assenza di un filo narrativo (non perche' poco credibile, ma perche', ripeto, del tutto assente) nuoce gravemente agli aspetti tecnico/formali positivi di cui invece il film avrebbe potuto godere. Cosi' la scena iniziale, allo stesso modo di quella finale risulta inspiegabilmente imbarazzante: non solo i due [...] Vai alla recensione »
Il fatto che la storia narrata sia poco credibile nel suo motivo dominante (una notte d’amore con uno sconosciuto, che poi verrà ucciso) nulla toglie al fascino di questo film che si inoltra nelle profondità ancestrali di Napoli, e quindi dell’animo umano. Delle sue fragilità, delle sue debolezze, delle sue paure, delle sue aspirazioni come delle sue frustrazioni, della vergogna del passato che può [...] Vai alla recensione »
Un consueto film di Ozpetek con tutti i suoi temi più cari. Il melò, il rapporto tra la persona che scompare e quella che si trova in grado, quest’ultima, di riaprirti alla vita o ad una diversa e più piacevole visione dell’esistenza, le presenze occulte che si manifestano solo al protagonista della storia così da confondere lo spettatore impegnato fino [...] Vai alla recensione »
Bellissimo film sul potere dell'erotismo e del risveglio dei sensi che ne deriva.Adriana, anatomo pataloga borghese e single, trascorre il suo tempo con sua zia ed il suo entourage....l'incontro con Andrea,la notte di passione con lui ed il violento trauma legato a perdere immediatamente l'uomo che la aveva sedotta in modo così sfacciato portano la nostra protagonista a fare una personale indagine [...] Vai alla recensione »
Nell'ultimo film di Ozpetek affascina la trama dello sguardo. In psicanalisi lo sguardo, la vista, è il senso più celebrale, legato alla sfera della razionalità, dell'intelletto. Non a caso Edipo si acceca, quando vede le conseguenze delle sue azioni.La protagonista del film, Adriana, vede - da bambina - l'omicidio/suicidio della madre. I suoi occhi azzurri ingranditi sullo schermo ne assorbono tutto [...] Vai alla recensione »
Cosa spinge una distinta dottoressa in età ad accettare la perentoria ed esplicita proposta sessuale di un giovanotto tanto simpatico quanto sbrigativo e impertinente? C'è uno sparo all'inizio, un nodo edipico non risolto, una fame insaziabile che sembra non fermarsi nemmeno con la misteriosa elisione del giovanotto che poi è ritrovato morto sul banco [...] Vai alla recensione »
“Napoli velata”, ultimo film di Ozpetek, si presenta da subito come una sceneggiata napoletana, nel senso forse più profondo. Il dramma, il sangue, la passione e il mistero, incarnati dalla maschera antica di Peppe Barra che riempie lo schermo mentre pronuncia enigmi a commento del parto simulato di un bambino, in uno spettacolo-cerimonia officiato durante una festa, in un lussuoso appartamento storico [...] Vai alla recensione »
C’è un segreto e un dramma rimosso ma ancora drammaticamente presente nell’inconscio di Adriana, un’affascinante anatomo-patologa che, quasi per una sorta di espiazione di colpe non sue, “vive in mezzo ai morti”. In una Napoli misteriosa e patinata, tratteggiata da una fotografia elegante, raffinata anche se un po’ fredda, da riti sincretici e teatrali [...] Vai alla recensione »
C’è un segreto e un dramma rimosso ma ancora drammaticamente presente nell’inconscio di Adriana, un’affascinante anatomo-patologa che, quasi per una sorta di espiazione di colpe non sue, “vive in mezzo ai morti”.In una Napoli misteriosa e patinata, tratteggiata da una fotografia elegante, raffinata anche se un po’ fredda, da riti sincretici e teatrali (il film si apre con “la figliata dei femminielli” [...] Vai alla recensione »
Napoli velata. Noir dalle tinte fortemente contrastanti, l'ultima fatica di Ferzan Ozpetek colpisce per la ritrovata ispirazione artistica del regista. Infatti tutti gli elementi che caratterizzano la sua poetica vengono dipanati uno ad uno sullo sfondo di una Napoli rappresentata all'insegna del doppio : misteriosa ed esoterica nei suoi vicoli oscuri e lugubri corridoi sotterranei, ma [...] Vai alla recensione »
L’omicidio non è che uno spunto: non c’è la trama di un thriller. Il regista racconta gli aspetti contrastanti di Napoli (della/e sua/e anima/e), e lo fa utilizzando i personaggi, soprattutto le donne, in modo allegorico. Non a caso, la protagonista fa il medico legale e non a caso le succede di dover fare la perizia sul cadavere di Andrea, l’uomo che ha [...] Vai alla recensione »
NAPOLI VELATA, thriller ( thriller ??? ) diretto da Ferzan Ozpetek. Ho amato il fascino elegante della protagonista fin da “La finestra di fronte”. E amo gli occhi magnetici di Alessandro Borghi dal personaggio Otto di “Suburra”. Di Ozpetek adoro i colori mediterranei dei suoi interni, la coralita’ delle tavolate di amici, gli [...] Vai alla recensione »
L'ultimo film di Ferzan Ozpetek, "Napoli Velata", ambientato, come si evince dal titolo, nel capoluogo partenopeo, racconta una storia molto particolare in cui è coinvolta la protagonista, una donna sui 40 anni che svolge l'attività di medico legale. Sola ed un poco ritrosa per ciò che riguarda le frequentazioni maschili, una sera, in occasione di una festa [...] Vai alla recensione »
Partiamo dal Trailer, completamente fuorviante che promette grandi cose ma che lascia profondamente delusi una volta constatata la realtà del film. I presupposti sembrano buoni, ma man mano che incalza il film perde di consistenza diventando noioso, prevedibile, dove ogni cosa è portata all'eccesso con forzatura tanto da snaturarla e renderla ridicola.
Giovanna Mezzogiorno è completamente imbalsamata, incapace di credibilità in ogni occasione, come la gran parte degli attori, compresa la grande Bonaiuto. La solita Napoli olografica. Turturro ha omaggiato Napoli, Ozpetek ha saccheggiato le cartoline.
il film parte bene e sembra avere tutti gli elementi per rendersi interessante. Un omicidio, una coinvolgente scena di passione, l'archeologia, un'autopsia...poi dopo 20 minuti si capisce dove il regista vuole andare a parare. Fine del mistery partenopeo e inizio di una forzata simbologia che non attrae e non suscita curiosità. Il migliore in campo sembra essere Peppe Barra e [...] Vai alla recensione »
Non capisco tutte queste stroncature, cosa volevate cari detrattori che vi venisse spiegato il finale? Ozpetek è l'Aldomovar turco, si sa condisce i suoi film di Gay, zoccole, transgender e in questo mondo variegato mi ricorda molto Federico Fellini da cui magari ha preso spunto (Satiricon). La Mezzogiorno anche se un pò appesantita recita magistralmente, nella scena [...] Vai alla recensione »
Un film molto particolare. Fotografia meravigliosa, attori bravissimi , inquadrature geniali. In questo film il grande Ozpetek riesce a farci vivere una Napoli meravigliosa, inquieta e magica. Una Napoli che da sempre sembra avvolta da misteri- es. il sangue di S. Gennaro- !!!???. La storia risulta a mio avviso, un po banale. Una donna non più giovane, che svolge una professioe importante [...] Vai alla recensione »
“Chi cerca razionalità a ogni costo può astenersi dalla visione”: così è scritto sull'Internazionale di questa settimana da Vanja Luksic, corrispondente straniero del settimanale L'Express. E' un avvertimento utile per una chiave di lettura di questo film di Ozpetek, Napoli Velata, per cercare il senso di realizzarlo, perché il dubbio viene: [...] Vai alla recensione »
Incompleto,costruito in maniera sapiente con inquadrature affascinanti risulta appena mediocre in quanto per raccontare l'aria di mistero di Napoli che avra'colpito il regista,quest'ultimo si avvale delle allucinazioni della Mezzogiorno per portare lo spettatore dentro una storia che non racconta niente.Non vale il prezzo del biglietto.
Passati recenti e remoti pieni di tormento che altri avrebbero elaborato e tentato di risolvere con un viaggio o con la psicoanalisi; Ozpetek, intriso di cultura mediterranea, ci convive popolando il presente di fantasmi e di figure che arricchiscono i personaggi (e soprattutto Adriana) e chi guarda. Una ricchezza che taluni spaventa, altri rifuggono perché poco razionale e che NON risolve [...] Vai alla recensione »
di questo film non salvo niente,nè i dialoghi(che per la maggio parte non capivo ),nè le scene di sesso a dir poco oscene e inutili,nè i personaggi piuttosto amorfi,nè il significato del film volutamente oscuro e misterioso,nemmeno gli stereotipi della città di napoli....proprio il nulla,,,un film di nessun spessore
In una Napoli sospesa tra magia e sensualità, ragione e follia, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana, travolta da un amore improvviso e un delitto violento. Questo racconta il nuovo film di Ferzan Ozpetek Napoli velata. Protagonista del film, Giovanna Mezzogiorno deve vedersela proprio con la città di Napoli, che assurge in primo piano col suo potenziale esplosivo, la sua straordinaria energia linguistica, le sue contraddizioni interne. Così la religiosità popolare, nelle sue forme più esasperate (culti, icone, maschere, santini), in Napoli Velata si coniuga con un sostrato pagano che accorda in modo ribaldo le tradizioni folcloriche antiche e moderne.
Mescolando i generi ma privilegiando l'approccio plastico a tutto tondo del melodramma, il regista traduce la forza dirompente della città in una struttura narrativa che intreccia fili in profondità.
Inscritto nel quadro di un'indagine poliziesca, ma mai realmente interessato al suo intrigo, il film coglie e rende visibili i flussi emotivi della sua protagonista e le correnti passionali che legano i personaggi agli amanti. Al ruolo virile e fragile di Alessandro Borghi replica il corpo assediato di Giovanna Mezzogiorno, nuovamente musa di Ozpetek.
In occasione dell'uscita di Napoli velata al cinema, il 28 dicembre, i due protagonisti raccontano ad Alessandra Vitali l'esperienza sul set del film.
Adriana, anatomopatologo a disagio coi vivi, incontra Andrea, un giovane uomo che la seduce e la ama una notte intera, appassionatamente. Adriana è travolta, finalmente viva. Al risveglio gli sorride e dice sì al primo appuntamento. Ma Andrea a quel rendez-vous romantico non si presenta. È l'inizio di un'indagine poliziesca ed esistenziale che condurrà Adriana nel ventre di Napoli e di un passato, dove cova un rimosso luttuoso.
Protagonista dichiarata di Napoli velata, Giovanna Mezzogiorno deve vedersela con la città di Napoli, che assurge in primo piano col suo potenziale esplosivo, la sua straordinaria energia linguistica, le sue contraddizioni interne.
In occasione dell'uscita di Napoli velata al cinema, il 28 dicembre, il regista Ferzan Ozpetek racconta ad Alessandra Vitali il suo rapporto con la città e l'importanza di Napoli nella realizzazione del film.
Mistery partenopeo secondo il brand Ozpetek, un canto di donna nel coro di viariopinta umanità, stavolta in colori tetri, trame delittuose, rimozioni infantili e un fantasma d'amore. Cucinando Malaparte e Hitchcock in una Napoli totale, pagana, moderna, rituale, chic e popolare, il progetto ambizioso s'incaglia in figure e situazioni non libere da standard culturali, fissati in una sceneggiatura troppo [...] Vai alla recensione »