Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Fulvio Risuleo |
Attori | Edoardo Pesce, Silvia D'Amico, Daphne Scoccia, Sabrina Marchetta, Vittorio Viviani Silvana Bosi, Federico Tocci, Giulia Salvarini, Anna Bonaiuto, Antonio Bannò, Lorenzo Pedrotti, Sara Platania, Emiliano Campagnola, Enzo Ardone, Nadia Pollina, Paolo Leccisotto, Francesco La Ferla, Silvia Naglieri, Claudio Larena, Federica Carruba Toscano, Tuhin Uddin Milon, Alessandro Tassarotti, Alessio Biagiola, Artem Kolomeychuk, Stefano Napoleoni, Cristina Romagnoli, Alida Baldari Calabria, Gianni Maramao. |
Uscita | giovedì 19 settembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,92 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 23 settembre 2019
Un bulldog francese viene rubato. La coppia di proprietari cercherà di capire il complicato mistero. In Italia al Box Office Il colpo del cane ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 36,5 mila euro e 27,7 mila euro nel primo weekend.
Passaggio in TV
domenica 15 dicembre 2024 ore 1,50 su SKYCINEMACOMEDY
CONSIGLIATO SÌ
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Rana e Marti, due ragazze spiantate, trovano lavoro come dog sitter per conto di un'anziana signora, che ha bisogno di qualcuno che si prenda cura, nel weekend, del suo bulldog francese Ugo. Ma mentre Marti è al parco con il cane, uno strano veterinario, il dottor Mopsi, le si avvicina proponendole un affare: far accoppiare Ugo con la sua cagnolina della stessa razza. Dopo un iniziale tentennamento, le ragazze accettano. Ma forse, si renderanno presto conto, non è stata una buona idea.
Un branco di pecore, dei pappagalli e un bulldog francese al centro di una storiaccia di truffe finite male e di ordinario malessere quotidiano.
È sincera fino in fondo la vicenda raccontata, con un piglio tra il nonsense e il visionario, da Fulvio Risuleo nel suo secondo lungometraggio da regista - dopo Guarda in alto e la serie interattiva Il caso Ziggurat.
A dispetto della giovane età (29 anni) il regista romano mostra di avere un solido controllo degli attori, dal protagonista Edoardo Pesce, sdrammatizzato nella sua brutale fisicità dal look metallaro e il vissuto romantico da loser metropolitano, alle coprotagoniste Silvia D'Amico e Daphne Scoccia, rivelazione del film per la sua genuina, ferale selvaticità. È proprio l'interazione fra questi tre attori, incastrati in una trama a scatole cinesi, a costituire la parte più riuscita di un film che spesso sbanda, ma che tiene incollati allo schermo grazie ai magnifici caratteri di tre perdenti solo apparentemente sulle parti opposte della barricata: Rana e Marti le precarie truffate e il miserabile truffatore Mopsi, vittime e carnefici in un mondo in cui tutti - aristocratici, imprenditori, radical chic - sembrano chiusi ciascuno nella propria, esclusiva bolla di egoismo.
Ed è forse proprio nelle sbandate e nelle incursioni fuori pista di un film imperfetto - trama sbilanciata, a volte stiracchiata, come se la durata prevista del film fosse stata un'altra - che si nasconde la ricchezza di un'opera seconda che si prende la libertà di osare, e raccontare con uno stile molto personale una storia di ultimi. Una storia che in altre mani, più tradizionaliste o meno audaci, sarebbe potuta scadere nella macchietta, nel grottesco o nel dramma.
La scelta di Risuleo, quella narrativa di spezzare l'azione in due tronconi, e quella visiva di un realismo animal-magico - non è un caso se il regista è anche fumettista, con una graphic novel, Sniff, di prossima uscita - funziona e convince, trascinando lo spettatore nelle vite di personaggi cui finisce per affezionarsi nonostante difetti e tare a volte imperdonabili.
Eccellente la scelta delle location - la maestosa decadenza di Colle Oppio e i prati tra Trullo e Magliana già visti in Uccellacci e uccellini - mai banale il commento musicale, capace di alleggerire i toni del film quando la commedia si mescola, diretta verso l'epilogo, con il dramma.
IL COLPO DEL CANE disponibile in DVD o BluRay |
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Stavo per elogiare il montaggio del film nuovo ed originale, ma poi quando è arrivato il finale ho perso tutta la voglia di dare un voto positivo a questo film. Non si finisce così un film,almeno per il grande schermo. Un cortometraggio si ma un lungometraggio non va bene.
Un film gradevole, ma con un finale che lascia l'amaro in bocca. Certo, si sa che alcune storie possono anche finire male, ma le soluzioni alternative c'erano. Non è un film che rivedrei. Bastavano alcuni secondi di meno, e non sarebbe risultato evidente un conseguente e tristissimo finale.Sarebbe almeno rimasta la speranza per un lieto fine.
Un film mediocre in tutto, nella sceneggiatura, nella recitazione e nella trama. L'idea di base sullo sfruttamento dei cani per soldi poteva essere anche uno spunto originale, ma i tempi narrativi sono troppo lenti e la sceneggiatura ci aveva già annoiato dopo la prima mezz'ora, dopo una lunghissima e soporifera discussione su una pecora, con battute ridondanti e banali.
Arguta e surreale commedia di periferia, ben diretta e recitata con brio, che gira attorno a un bulldog francese rubato.
Un film inusuale per la storia e per il tratto del racconto, con una regia artigianale. Un prodotto a basso costo che punta molto sulla qualità di Edoardo Pesce, questa volta in un ruolo inedito, e dell’interpretazione un po' hippie delle due protagoniste Silvia D’Amico e Daphne Scoccia. Due giovani fidanzate con pochi soldi cercano di guadagnare qualcosa facendo le dog sitter; [...] Vai alla recensione »
Film godibile nella sua apparente veste amatoriale che nasconde una consapevole professionalita non convenzionale. La periferia esistenziale dei personaggi e in linea con il finale che delude le aspettative da commedia.
Mi ha colpito molto la struttura della storia, un viaggio in una mente criminale dell'umano "qualunque". Il film a mio parere contiene anche una forte critica alla precarietà giovanile di oggi. Finale incredibile e per nulla scontato!
Mi ha colpito molto la struttura della storia, un viaggio in una mente criminale dell'umano "qualunque". Il film a mio parere contiene anche una forte critica alla precarietà giovanile di oggi. Finale incredibile e per nulla scontato!
Il secondo lungometraggio di Fulvio Risuleo parte da una vicenda bizzarra che pone al centro Ugo, l'elegante bulldog francese di una ricca signora, e si dirama poi attraverso diversi punti di vista: quello di Rana e Marti, due giovani ragazze pronte ogni volta a reinventarsi per riuscire a pagare l'affitto mensile, e quello di Orazio, che a un primo sguardo sembra presentarsi come l'antagonista della [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto qualcuno ci prova, a fare un film. Per "film" intendiamo qualcosa di non finalizzato soltanto all'esibizione del proprio narcisismo. Qualcosa che potrebbe interessare gli spettatori, giustificando l'obolo richiesto. Qualcosa magari non travolgente, magari non imperdibile, ma sufficiente da poter dire agli amici: "l'altra sera ho visto un film italiano, non era male".
Un tempo, nel gioco dei dadi, per tre volte vedere il numero uno, era «il colpo del cane», l'estremo della sfortuna. Come nel secondo lungo fiction di Fulvio Risuleo, tale capita ad una spiantata ragazza, Marti. Da una ricca signora della borghesia romana, anche per tirchia paghetta solo dopo qualche tentennamento e con complice compagnia dell'amica Rana, aveva accettato di fare nei weekend da dog-sitter [...] Vai alla recensione »
Fulvio Risuleo continua a voler reinventare le traiettorie della rappresentazione e della narrazione di Roma: se in Guarda in Alto il movimento era ascensionale, stavolta Il colpo del cane è in grado di slittare impercettibilmente e senza soluzione di continuità tra l'Esquilino, Piazza Vittorio, Colle Oppio (sempre più centro del racconto alternativo della Capitale) e una periferia di discariche di [...] Vai alla recensione »
Parte male la prima giornata di lavoro di Rana (Silvia D'Amico), come dogsitter. Il fantomatico veterinario Dr. Mopsi (Edoardo Pesce), infatti, la truffa, sottraendole un bulldog francese in affido. Con l'aiuto della compagna Marti (Daphne Scoccia), Rana si metterà alla ricerca del cane rapito. L'inizio ti fa pensare all'ennesima bischerata italiana senza sostanza.
Immediata l'associazione di questo colpo del cane a Uno studio in rosso, libro d'esordio della 'serie' di Sherlock Holmes (lo stesso regista la dichiara in sede di presentazione). Non tanto per argomento o genere, che scimmiotta giallo e thriller ma trova la sua vera natura nella parabola sociale e urbana di una Roma periferica, variopinta e intrisa di fatiche e dolori quotidiani.
Al loro primo giorno da dogsitter, Rana e Marti subiscono il furto del bulldog francese che gli era stato affidato da una ricca signora. Decidono di mettersi all'inseguimento del ladro, un sedicente veterinario che sostiene di chiamarsi Dr. Mopsi. Sarà necessario riavvolgere il nastro per scoprire il mistero che si nasconde dietro questo improbabile colpo.
Chacun cherche son chat diceva con un gioco di parole tutto francese il titolo di un film di Cédric Klapisch. E ciascuno ora cerca pure il suo cane, in questa commedia di Fulvio Risuleo (al secondo lungo dopo Guarda in alto e un paio di corti premiati alla Cinéfondation e alla Semaine de la critique di Cannes) che racconta il furto di un bulldog francese blu da parte di un sedicente veterinario (Edoardo [...] Vai alla recensione »