Titolo internazionale | Tenderness |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Gianni Amelio |
Attori | Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Renato Carpentieri Arturo Muselli, Giuseppe Zeno, Maria Nazionale, Enzo Casertano, Hieb Khili, Valerio Comparelli, Renato Carpentieri Jr., Fabio Cocifoglia, Bianca Panicci, Giovanni Esposito (II), Salvatore Cantalupo, Nunzio Giuliano, Abdou Magib Fall, Giuseppe Gavazzi, Rosario Minervini (II), Walter Lippa, Davide De Rosa, Franco Pinelli, Salvatore Sodaro, Maria Giovanna De Cristofaro, Rosario D'Angelo, Carmen Pommella, Valeria Luchetti, Luca Gallone, Michele Danubio, Antonio Marfella, Noureddin El Falah, Hedy Krissane, Lello Serao, Antonio Morra (II), Giancarlo Cosentino, Peppe Bosone, Giovanni Esposito. |
Uscita | lunedì 24 aprile 2017 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,54 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 aprile 2017
La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia. Il film ha ottenuto 7 candidature e vinto 4 Nastri d'Argento, 8 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office La tenerezza ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 1 milioni di euro nel primo weekend.
La tenerezza è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Lorenzo è un anziano avvocato appena sopravvissuto ad un infarto. Vive da solo a Napoli in una bella casa del centro, da quando la moglie è morta e i due figli adulti, Elena e Saverio, si sono allontanati. O è stato lui ad allontanarli? Al suo rientro dall'ospedale, Lorenzo trova sulle scale davanti alla propria porta Michela, una giovane donna solare e sorridente che si è chiusa fuori casa, cui l'avvocato dà il modo di rientrare dal cortile sul retro che i due appartamenti condividono. Quella condivisione degli spazi è destinata a non finire: Michela e la sua famiglia - il marito Fabio, ingegnere del Nord Italia, e i figli Bianca e Davide - entreranno nella vita dell'avvocato con una velocità e una pervasività che sorprenderanno lui stesso. Ma un evento ancor più inaspettato rivoluzionerà quella nuova armonia, creando forse la possibilità per recuperarne una più antica.
Ispirato al romanzo "La tentazione di essere felici" di Lorenzo Maraone, il film di Gianni Amelio dichiara le sue intenzioni fin dal titolo: perché il regista va a stanare la tenerezza nascosta nelle stanze della casa oscura di Lorenzo (cui la fotografia di Luca Bigazzi regala ombre profonde e fragili chiaroscuri) e nelle pieghe del viso stanco e chiuso di quell'uomo che dichiara di non amare nessuno.
La tenerezza è un film peripatetico non solo perché deambula lungo corridoi, moli, navate di chiesa e tunnel d'aeroporto come se risalisse altrettanti cordoni ombelicali e si aggira per i vicoli di Napoli con l'irrequietezza sonnambula di Renato Caccioppoli in Morte di un matematico napoletano, ma soprattutto perché cammina intorno al dolore circoscrivendolo in cerchi sempre più stretti senza avere mai il coraggio di entrarci dentro, se non in maniera infantile e violenta.
Tutti i personaggi si parlano, attraverso dialoghi sublimi per delicatezza e intuizione (la sceneggiatura è di Amelio e di Alberto Taraglio), senza dire mai fino in fondo ciò che pensano, eppure ogni loro parola, ogni loro sguardo lascia intravvedere squarci di dolorosa verità, e fa trapelare quel desiderio di essere amati che è, appunto, voglia di tenerezza. Lorenzo parla solo con suo nipote Francesco perché "ai bambini si può dire tutto", eppure a questi adulti da bambini non è mai stato detto nient'altro che ciò che dovevano diventare, e ciò che non avrebbero mai potuto essere.
Renato Carpentieri recita il ruolo di una vita regalando a Lorenzo tutte le sfumature di un mestiere amato e di un'umanità profonda, Elio Germano lascia trapelare la sua caratteristica rabbia compressa in una scena memorabile per intensità espressiva e strazio esistenziale. Giovanna Mezzogiorno incarna la durezza che le è stata trasmessa dal padre come unico codice comunicativo ma resta dura senza perdere la tenerezza, perché è ancora capace di tradurre "il suono della voce, il fiato, quello che le persone hanno nella testa". E tenerissima è Micaela Ramazzotti, richiamo di vita talmente potente da diventare irresistibile, ma anche così emotivamente ingestibile da generare l'impulso di sopprimerlo.
La tenerezza è la storia di un uomo che ha fatto della sua ambiguità una professione scegliendo di non essere giudice nella speranza di non venire giudicato, e Amelio lo racconta con una solidarietà legata anche al passare del tempo, a quel momento della vita in cui si vorrebbe perdonare tutti e meritare il perdono di ognuno, e a quella lettura quotidiana dei necrologi in cui si teme sempre di trovare l'ennesimo nome di un amico. Ma la dimensione universale del suo magnifico film è quella della solitudine come segno di questi tempi in cui ognuno, anche all'interno di una famiglia, fa e pensa per sé, in cui le responsabilità affettive sono percepite come blocchi alla propria crescita individuale e fonti costanti di preoccupazione (ovvero specchi della propria inadeguatezza a proteggere), mai come risorse cui attingere nel momento del bisogno, o anime affini con cui condividere quei rari momenti di gioia in cui si esce dalla porta di casa cantando.
Questa Napoli che unisce modernità e passato, generosità e sopraffazione, è un mondo di orfani mai cresciuti costretti ad indossare una maschera sociale che non corrisponde ai loro desideri infantili, e dunque pronti a distruggere i propri giocattoli più amati, a negare persino di amarli, per non dover vivere nella paura di vederseli portare via.
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Al centro di questo bel film tutto giocato sull’interiorità e sui sentimenti è una grande sceneggiatura (Gianni Amelio e Alberto Taraglio). Sullo sfondo di eventi casuali, banali e quotidiani, o improvvisi e drammatici, il regista isola di volta in volta i suoi personaggi, come se una macchina di ripresa sbadata si soffermasse casualmente su questo o su quello. [...] Vai alla recensione »
In una Napoli inquieta e caotica, tra la penombra dei vicoli dei quartieri spagnoli e gli assolati grattacieli del centro direzionale, si svolge la storia di Lorenzo, avvocato in pensione con un discusso passato professionale alle spalle, vedovo, in perenne conflitto con i figli e con la vita che gli sta sfuggendo, solitario abitante di un grande appartamento nel centro storico, e in particolare [...] Vai alla recensione »
C’è stato un tempo, non remoto in cui Amelio era considerato, assieme a Moretti, il più grande regista italiano in attività. Erano gli anni Novanta in cui “Il ladro di bambini” e “Lamerica” conquistavano il plauso di critica ed pubblico. Poi, con i film successivi la sua stella si è progressivamente offuscata, e i critici fedeli lo [...] Vai alla recensione »
La Tenerezza in extremis … Renato Carpentieri impersona un anziano avvocato onesto a modo suo, da incidenti falsi, una chiavica d’avvocato, che ha vissuto una vita pure a modo suo, staccato dalla moglie ora defunta e dai due figli, dotato di un’amante dalle forme generose come Maria Nazionale. In extremis riscopre la tenerezza verso almeno una dei figli, l’altro [...] Vai alla recensione »
Purtroppo ho trovato questo film di Amelio fumoso, incompleto, presuntuoso. Le situazioni, i sentimenti le caratterizzazioni e i legami fra personaggi, vengono presentati come dati di fatto e non estrapolati, neanche raccontati. Abbiamo l'ex avvocato che al calare di una vita vissuta spregiudicatamente si ritrova isolato dall'orgoglio e forse dai sensi di colpa (non è dato saperlo) che [...] Vai alla recensione »
L'elemento comune sono lo sfondo - Napoli a rappresentare l'umanità fatta luogo - e Lorenzo, l'avvocato più alla deriva che in pensione. Due coppie di interpreti – Ramazzotti/Giordano e Mezzogiorno/Muselli - per due vicende separate da un evento drammatico che finiscono per non costruire un intreccio. Tutto è lasciato sulle spalle del fantastico Lorenzo/Carpentieri, [...] Vai alla recensione »
Solo Amelio!!!!!!!!!!! Un film su i sentimenti, quelli piu' profondi..... quelli che non si riesce ad esprimere.... perche' difficili da gestire! La vicenda si snoda raccontando ora un individuo, ora un altro. Renato CArpentieri impersona M A G I S T R AL M E N T E un anziano padre che non riesce a parlare con i suoi figli perche' non li ama.
Lorenzo (Renato Carpentieri) è un vecchio scontroso, che vive da solo in un grande appartamento della vecchia Napoli. Non vuole rapporti con i figli, non chiede aiuto per farsi portare le pesanti buste della spesa e ostenta cinismo in ogni risposta. Ma non è l’età ad averlo incrudito. È stato un avvocato intrallazzatore e truffaldino, il marito fedifrago di una moglie [...] Vai alla recensione »
Commento non facile per un film decisamente da due volti e due facce. Prima parte, diciamo fino al dramma, è bellissimo, seconda parte che non trova la quaglia o la quadratura o non chiude il cerchio dite come volete. Il messaggio del film arriva lo stesso e per questo è piacevole e importante la sua visione, ma ripeto qualcosa non giunge a compimento.
Un’inquadratura di soppiatto, due semplici scene. Una persona anziana in ospedale, una donna che la guarda fosca, ingrigita. Poi poco oltre, il ritorno dell’uomo, prima ricoverato, in un palazzo antico nel centro di Napoli. Stacco e un incontro inaspettato con una giovane vicina di casa che ha dimenticato le chiavi ed è rimasta sul pianerottolo, ad attendere.
Quando la vecchiaia si fa dura,allora Le tenerezze cominciano a vivere e ad emergere , si fanno largo e a volte vincono. Nel bel film del regista Amelio,tutta la storia di Lorenzo ,avvocato di una Napoli antica, si incentra sulle durezza d'animo che la vita vissuta , la vecchiaia, con i suoi difetti inevitabili,gli determinano . L'anziano avvocato Lorenzo, provato da un ricovero per infarto,ritorna [...] Vai alla recensione »
Nel film di Gianni Amelio sembra che si parli di tutto tranne che di Tenerezze…forse abbiamo una falsa idea di cosa voglia dire veramente il termine TENEREZZA..Sicuramente si tratta di un sentimento che colora la vita facendo sì che azioni e situazioniAnche drammaticamente non edificanti , possano sublimarsi in espressioni di puro amore.. Nel film di Gianni Amelio la tenerezza la si comunica [...] Vai alla recensione »
Ho rivisto con molto piacere in Tv un film che avevo molto apprezzato in sala, non ricordo bene se nel 2016 o 2017 con un cast d'attori eccezionale. Il protagonista , Lorenzo interpretato magistralmente dal Sig. Renato Carpentieri, è un vecchio signore in pensione che ha sempre fatto l'avvocato e che è molto conosciuto nella sua città , Napoli , anche per certi trascorsi [...] Vai alla recensione »
Film che promette bene dall'incipit, l'idea c'è. Si sviluppa però in maniera troppo contorta, con una drammaticità e tragicità che non aggiunge valore alla trama e si dilunga in particolari che anch'essi non sono necessari, aumentano solo il calvario, aspettando il finale. Lo stesso è risolutivo, ma che fatica. I personaggi sono troppi, abbozzati ma non sufficientemente approfonditi psicologicamente [...] Vai alla recensione »
Un avvocato napoletano oramai in pensione, vedovo, con una figlia e un figlio con cui non comunica, anzi, che detesta apertamente. Una famiglia giovane che si trasferisce a Napoli, nell'appartamento vicino a quello dell'avvocato. Due realtà che si incontrano, che interagiscono mostrando diverse intensità di dolore, di incomprensione, di tragedia.
“La tenerezza” (2017) è il dodicesimo lungometraggio del regista Gianni Amelio. Incastri di personaggi, nuclei famigliari in formazione o da formare, un nonno malato e i figli ancora da cercare, i vicini di casa e una coppia, i bambini e un nipote, una città e un avvocato, le scale e le stanze, il mare [...] Vai alla recensione »
E' un film che s'impone per rigore e tessitura costruttiva nel panorama deprimente dell'attuale stagione cinematografica. Amelio non delude, anzi sorprende per bravura e finezza, e il suo film parla di tante cose, su piani discorsivi diversi. Parla del rapporto tra genitori e figli, mostrandocelo come per niente scontato, tutt'altro, ricordandoci che è un rapporto difficile, [...] Vai alla recensione »
Nessuno riesce a tornare sui suoi passi, a riscrivere propria storia evitando gli errori commessi e la sofferenza procurata a se stessi e agli altri. Tutti abbiamo pensato almeno una volta :"e se avessi un'altra occasione?": per dimostrare di poter far meglio, di aver capito i propri errori; ma poi perchè? E a chi interessa veramente quello che avremmo potuto essere? Quando arrivano [...] Vai alla recensione »
il film mi è piaciuto... All'ombra di una Napoli triste ed enigmatica il protagonista turba lo spettatore con pensieri e riflessioni sulla vita ... è un uomo maturo che ha maturato una sua "filosofia" profondamente napoletana... la toccante interpretazine del bravissimo Carpentieri lo fa amare dallo spettatore perchè è solo, ma anche saggio [...] Vai alla recensione »
Film che si regge sulla bravura degli attori, su una location fantastica come Napoli, su una regia attenta a non giudicare. È la controcartolina della famiglia felice del Mulino Bianco, una storia sulle difficili relazioni famigliari, sulle "solite" verità nascoste, sulle parole non dette con epilogo tragico. Il titolo "La tenerezza" non aderisce perfettamente alla [...] Vai alla recensione »
Film strutturalmente perfetto,tutto girato in presa diretta,con i suoni della vita come colonna sonora,attraverso una magistrale recitazione di tutti gli attori,dialogato con estrema efficacia e nei tempi teatralmente costanti ed espressivamente reale,i tagli scena perfetti che non si soffermano sulla staticità del periodo ma lasciano allo spettatore l'interpretazione di ciò che ognuno [...] Vai alla recensione »
Dal titolo ingannatore, la Tenerezza, vista da Gianni Amelio, in questo cupo mondo di sentimenti buoni inevitabilmente falliti, al macero da tempo nelle anime dei protagonisti, non esiste, e la si cerca, per disperazione, senza saperne neanche il nome: solo tradimenti, rabbia senza scopo e senza perdono.Due famiglie, una molto vecchia l'altra molto giovane, accomunate dalla incapacità di amarsi, [...] Vai alla recensione »
Lorenzo (Renato Carpentieri) è un avvocato70enne che vive a Napoli in un grande appartamento al quinto piano di un palazzo gentilizio. Ha appena avuto un infarto ed è in ospedale, ma non esita a staccare la flebo per tornare a casa. Sua moglie è morta; non l’amava ed aveva una relazione con un’altra donna. Lorenzo schiva i figli: Saverio (Arturo Muselli) si arrangia [...] Vai alla recensione »
Mi sono chiesta quale motivazione possa aver spinto l'autore del romanzo da cui è tratto il film a scrivere una storia così sconvolgente. Probabilmente il ripetersi continuo di tragedie familiari che negli ultimi anni riempono la cronaca nera. italiana Impensabili fino a qualche anno fa, oggi invece i delitti parentali sembrano essere i luoghi sclusivi per gli assassinii [...] Vai alla recensione »
"La Tenerezza" del regista Gianni Amelio è un film con una drammaticità sempre più crescente man mano che la vicenda si dispiega ed è basato principalmente sulla tematica dei rapporti affettivi che legano le persone tra loro. Il protagonista principale è un signore anziano, ex-avvocato, molto burbero e ormai solo perchè praticamente non ha più [...] Vai alla recensione »
Questo film del regista Gianni Amelio è ambientato nella città di Napoli che generalmente si pensa essere luogo di vita e di solarità nell'ambito dei rapporti umani e sociali. Ed invece il regista focalizza l'attenzione su una serie di personaggi e delle loro solitudini esistenziali con relative frustrazioni per desideri che sono stati compressi perché forse mai [...] Vai alla recensione »
E’ difficile esprimere un’opinione su questo film, il vederlo mi ha talmente preso che non saprei da dove iniziare. L’argomento è allo stesso tempo delicato e complesso, tutti i personaggi ricoprono un ruolo da protagonisti a prescindere dalla quantità delle battute. Proverò nel mio piccolo a riferire, descrivere quello che mi ha lasciato, [...] Vai alla recensione »
Un altro film italiano pompato dalla critica italiana per narcotizzare il pubblico e convincerlo a vedere un brutto film. Amelio non fa alcuno sforzo, da per scontato che al pubblico debbano piacere i suoi personaggi e una storia che non ha senso. Dialoghi imbarazzanti. Germano che parla con un accento veneto ridicolo, la Ramazzotti fa sempre la bambina scema.
Opera che affonda le mani nei sentimementi, nei legami famigliari, nella incompiutezza dei medesimi e nella abissale solitudine esistenziale che ne consegue. Temi non nuovi in certa cinematografia contemporanea, diciamo così, "d'autore". Ma è proprio il ripercorrere temi già svolti che alza l'aspettativa su questa opera, che pure si ammanta di una notevole [...] Vai alla recensione »
Un film da vedere nonostante il tema e la drammaticità della vicenda. Tutto giocato sui sentimenti ( anche se talvolta quelli del protagonista appaiono non chiari ). Amelio riesce a toccare le corde dello spettatore affrontando drammi interiori purtroppo esistenti e non lasciandosi andare al gusto estetizzante e narcisisistico di altri registi ( ad esemp io Sorrentino ilcui film Youth appare [...] Vai alla recensione »
Oh, era da tempo che lo cercavo: un bel film peripatetico! non so come mai ci abbiano messo tanto a farlo, data la pressante richiesta collettiva... Finalmente una sceneggiatura magnifica dove per 100 minuti non succede niente e in tre minuti, circa a metà, scopriamo che è successo il finimondo. Perché? Ci risponde un magnifico, verbosissimo spieghino dove, come in una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »
Alla fine ho provato perfino irritazione di fronte a bravi attori, bella location e bella storia ma a un pessimo risultato complessivo; come dire: buttare via un'opportunità filmica interessante e i sentimenti di una storia complessa, probabilmente fidandosi solo della propria storia registica e di generosi aiuti al cinema da parte di MIBACT e sponsor vari.
Non mi dilungherò sulla trama dell'ultima opera di Gianni Amelio in quanto penso che lo stato d'animo che prova lo spettatore al termine della pellicola sia molto più importante. Volutamente girato a Napoli che fa da coltraltare a gioia, spensieratezza e umanità alla tragedia che si realizza lentamente e si va a consumare.
Lezione di cinema, di dialoghi, di luci, di atmosfere e di recitazione; bello e riuscito questo film, grazie anche all'interpretazione magistrale di Carpinteri che riesce a stare sul filo dell'equilibrio fra espressione, movenze, scatti repressi, arroganza, tenerezza sconosciuta e tutto ciò che poteva stare nella rappresentazione del personaggio.
Troppi personaggi, poco più che abbozzati. Troppo parlato e poco approfondito. Questi sono i difetti principali di un film che non riesce a sfruttare l'ambientazione (Napoli resta solo una cornice sullo sfondo che non interagisce mai coi protagonisti), mette troppa carne al fuoco (senza dare il tempo di metabolizzarla), passando da un personaggio all'altro, da un dramma all'altro [...] Vai alla recensione »
I film sono come i sogni. Non vanno letti come una storia coerente, ma come pezzetti che vanno presi singolarmente. Vediamo l'ultimo film di Gianni Amelio, la tenerezza. Intanto il titolo, la tenerezza, che è un sentimento particolarmente complesso ed estremamente vitale. Cimentarsi con essa può essere impresa formidabile, può bastare uno sguardo, ma forse non è sufficiente [...] Vai alla recensione »
Non ho visto un buon film. Delusa perché le aspettative erano altre, buon regista, bravi interpreti.. Egregia interpretazione di Carpentieri il cui malessere interiore è un guazzabuglio di sentimenti, rancori, rabbia mai svelati, solo la tenerezza per la vicina sembra farlo rivivere riportando ordine sul piano delle relazioni personali.
Film bruttissimo, splendidamente recitato, tranne che dalla sempre sciroccata Ramazzotti che ha definitivamente dimostrato di non saper neanche cosa voglia dire recitare, ma assolutamente inconsistente, narrato malissimo e in modo assolutamente noioso. Non capisci la stragrande maggioranza delle dinamiche tra le persone, soprattutto tra il padre e la figlia, molte cose essenziali sono sfiorate, lasciate [...] Vai alla recensione »
Sono rimasto molto deluso, non ho compreso le ragioni di questo film, dall'inizio alla fine. Il tema non è leggero, di conseguenza il film. Poco male se ne avessi compreso un significato. Purtroppo non l'ho colto. Bravi gli attori, anche se i personaggi non evolvono. Bella la città. Ma non mi tolgono la sensazione strana di aver perso 2 ore senza motivo.
Attori Bravissimi. Film poco convincente. E' la storia di una famiglia che vede Napoli e poi muore. Di tenerezza se ne vede poca (solo alla fine). Solo molta solitudine e tristezza. Elio Germano superlativo come sempre.
Assodato che non esistono verita assolute e certezze definitiva ( figurarsi l' obbietività!) il film mi è parso una incredibile sequenza di ovvietà e luoghi comuni su situazioni inverosimili. Dialoghi da studente del primo anno del corso di sceneggiatura e recitazione ultra forzata.Forse uno straniero, vedendo il film senza comprendere una parola, potrebbe pensare di trovarsi davanti a un gran film. [...] Vai alla recensione »
Film cupo . Come è cupo il Regista , I personaggi e gli attori . Il protagonista della "Grande Bellezza " , Jepp Gambardella , avrebbe detto a Amelio : "Sei oscuro !!!!! " Tornando a casa mi è venuta la voglia di vedere un film di Totò.
Un percorso di redenzione di un personaggio rabbioso, perché incapace di accettare un passato vissuto mediocremente, ma che al vicinarsi della fine, trova energie inaspettate nel percorrere una strada forse mai intrapresa veramente e che lo condurrà alla tenerezza
Non è un bellissimo film, specie nella seconda parte, ma forse non era neanche intenzione del regista essere avvincente. Già, perchè vista l'immane tragedia centrale, l'intreccio successivo pare eccesivamente piatto e quotidiano. Nessun colpo di scena dunque, ma certamente buone riflessioni. Il film ha un protagonista principale, Lorenzo, molto ben interpretato, ma, attenzione,& [...] Vai alla recensione »
Dramma cupo e silenzioso raccontato con delicatezza e tenerezza da Gianni Amelio. Una prova sontuosa di Renato Carpentieri non basta comunque per dare vigore ad un film sottotono, nonostante l'importanza delle vicende che accadono, la pellicola rimane fredda, distaccata e a tratti noiosa dal protrarsi del bisbiglio e delle lunghe pause e riflessioni.
Da quello che promette! Grande tenerezza!
" Tutti hanno dentro qualcosa di profondamente irrisolto che tendono a seppellire in sè stessi piuttosto che rivelare" , condivido pienamente questa riflessione sul film. Drammatico, sì, ma che non si dimentica. Anzi direi che si imprime nella mente, per l'acutezza con cui vengono focalizzati i personaggi e per la recitazione magistrale degli attori.
Un accrocchio di bei sentimenti... con una trama arrangiata a capriccio. Con disgrazie bellamente rabberciate in mezzo al film. La Ramazzotti bravissima nell'interpretazione del solito personaggio che trascina da un film all'altro. Vorrei capire come è possibile che ancora nel 2017, se un film è ambientato a Napoli, i protagonisti non possono che abitare nel palazzo del '600 [...] Vai alla recensione »
Ho guardato il film con molte aspettative. Il titolo mi attraeva e mi incuriosiva. Oggi sto riflettendo di quanto mi sento defraudata su ogni piano. E continuo a chiedermi a cosa serva questo genere di film. A intristire le persone? Se la tristezza servisse a riflettere su qualcosa di importante, di rivelativo potrei anche condividere. Ma cosa significa sto film? Forse che gli uomini (intesi come maschi) [...] Vai alla recensione »
Ti è così difficile consultare un dizionario per capire perché il film sia stato definito "peripatetico"? Ma lo hai guardato davvero? Se sì, ti accorgeresti che molte scene sono girate mentre i protagonisti passeggiano per le strade della città... ecco perché peripatetico. Per il resto, delle tue recensioni, nulla è condivisibile.
Bel titolo, tanto poco descrittivo quanto appropriato. Nel nuovo film di Gianni Amelio La tenerezza figurano due degli elementi che spesso ricorrono nel suo cinema. Il primo sembrerà di poco rilievo. Il frequente ricorso, salvo alcune eccezioni come Il ladro di bambini, a precedenti letterari: qui La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone (Longanesi 2015).
Non tutti i conti quadrano nel bel film del veterano Gianni Amelio, liberamente tratto da un romanzo di Lorenzo Marone. Subito le carte in tavola: quello sconvolgimento familiare che arriva, più inatteso che mai, a metà strada, resta senza spiegazione. Di più non si può dire per non guastare la sorpresa allo spettatore, che sarà probabilmente spiazzato per l'improvviso passaggio dalla commedia al dramma. [...] Vai alla recensione »
Negli ultimi anni Amelio ha cercato, sin dal titolo, di resuscitare sensazioni e sentimenti andati perduti. Nel 2013 L'intrepido affidava all'Antonio Pane di Antonio Albanese l'onere del rimpiazzo - sostituire per qualche ora un tranviere, un pupazzo, uno sguattero - e l'onore dell'eroe: un film surreale, e ancor più irrisolto, che riesumava virtù, e fumetti, d'altri tempi.
Se fosse scrittura su carta il cinema di Amelio, almeno da "Lamerica", e poi con "Così ridevano", sarebbe inciso da un pennino, segno forte, colore intenso. Anche qui le immagini perdurano ben oltre la proiezione. Dipende da un preciso equilibrio (melo)drammatico tra visione ed etica del raccontare (in sintonia col direttore della fotografia, qui Luca Bigazzi).
Basta leggere La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone (Longanesi) per capire quanto Gianni Amelio si sia impadronito del testo realizzando un film personalissimo. Al centro del quadro l'avvocato Renato Carpentieri, un ultrasettantenne vedovo di una donna che probabilmente non amava, padre di due figli con cui non ha rapporto. Malmostoso e solitario, Renato riavverte a sorpresa un soprassalto [...] Vai alla recensione »
A Napoli vive un signore che forse vorrebbe morire. Si chiama Lorenzo (Renato Carpentieri), faceva l'avvocato ("Famigerato e non famoso" specifica lui), respinge i figli grandi (Giovanna Mezzogiorno e Arturo Muselli), cerca la compagnia dei bambini e si affeziona facilmente agli estranei. È arrivata una nuova coppia di giovani sposini con prole (Elio Germano e Micaela Ramazzotti) dirimpetto alla sua [...] Vai alla recensione »