TROVASTREAMING Tutti i film disponibili prodotti in Italia
Tutti i film disponibili in streaming e download sulle maggiori piattaforme digitali al miglior prezzo: su Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, iTunes, Google Play, Rakuten TV, Rai Play, TIMVISION, Infinity e NOW TV. Hai selezionato 4349 film pronti subito per il noleggio e acquisto.
Un film al contempo arcaico e postmoderno, completamente libero come sa essere il cinema di Alice Rohrwacher. Drammatico, Italia2023. Durata 134 Minuti.
Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei "tombaroli", il film racconta di un giovane archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Espandi ▽
La chimera racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.
Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.
E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un mosaico di sterminata bellezza, con Valerio Mastandrea in uno dei ruoli più importanti della sua carriera. Drammatico, Italia1998. Durata 100 Minuti.
L'incendiario punto di riferimento del crime italiano di fine millennio. Espandi ▽
Roma, tra novembre 1979 e febbraio 1983. Remo Guerra, un ragazzo di borgata, è un poliziotto che di notte aggredisce per strada persone benestanti derubandoli. Con lui ci sono Maurizio, amante della vita lussuosa e delle belle donne, e Roberto che Remo aiuterà a comprarsi un bar. I suoi complici sono inaffidabili. Così Remo deve far entrare nella sua banda Marco Lorusso, detto "il Rozzo", di cui però non condivide i metodi violenti. Remo è sempre più tormentato e desidera una vita normale accanto a una donna a cui però non può rivelare la sua identità. In più, capisce che la fine è vicina e non può sottrarsi al suo destino.
C'è Valerio Mastandrea, in uno dei ruoli più significativi della sua carriera. Con la sua voce fuori campo che accompagna i suoi pensieri. "Ogni volta che mi specchiavo ero aggredito dalla mia immagine". C'è il suo tormento che prevale sull'estasi. In Remo ci sono le tracce di un gangster noir che attende la sua fine.
L'odore della notte fa parte di quei film che non solo migliorano nel corso degli anni ma che mostrano lo sguardo unico di un cineasta dove le storie, i personaggi, i dialoghi hanno sempre avuto qualcosa di intimamente familiare e in cui ogni immagine è un getto impetuoso su tela, carico di una poesia disperata che parla solo d'amore. Prima di tutto nei confronti del cinema. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una tragedia arcaica a forte tasso simbolico che pesca la verità umana nel mare di Sicilia e nel suo malessere. Drammatico, Italia2023. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un ragazzo cresciuto da tre prostitute amiche della madre. Espandi ▽
Da qualche parte in Sicilia, in un borgo marinaro e fatiscente, le donne fanno le mamme di giorno e le puttane di notte. A governarle tutte è un miserabile guercio, che ha ucciso a botte la madre di suo figlio, Arturo, anima semplice e altrove, cresciuto a giri di maglia e di amore da Betta e Nuccia. Tra miseria e mare un giorno arriva Anna, giovane prostituta a cui piace soltanto la cioccolata. Naïf e bellissima, fa corpo con Betta e Nuccia contro il predatore che chiede la pelle di Arturo. Ma a quel ragazzo antico, dervisci che gira sulla spina dorsale del (loro) mondo, le mamme putative hanno apparecchiato un futuro migliore. Emma Dante lo ha fatto di nuovo, ha pescato nel ‘mare di Sicilia’ e nel suo ‘malessere’ la verità umana, quella in carne e sangue, mai astratta e mai triviale. La vulcanica regista ha costruito negli anni un’opera imponente fra teatro, lirica e letteratura, abitata da nonne, zie, mamme sovente sottomesse agli uomini. Per Emma Dante il teatro e il cinema sono mezzi per esorcizzare la loro scomparsa e per denunciare le loro vite sacrificate. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La notte del 12 novembre 2019 Venezia è stata colpita da una serie di inondazioni che hanno sommerso la città per una settimana. Partendo dalle immagini della sua casa e del suo studio allagati il regista racconta in prima persona cosa vuol dire convivere con l'acqua alta e come la sua città affronta la catastrofe. Ne scaturisce una riflessione sul vivere nella prima linea del cambiamento climatico che minaccia di far scomparire il nostro mondo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
De Angelis rivendica con ambizione e coraggio il soccorso come valore fondante dell'identità italiana. Drammatico, Italia2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo. Espandi ▽
1940, Seconda Guerra Mondiale. Salvatore Todaro è un comandante della Marina Militare con un destino inscritto nel nome, a capo del sommergibile Cappellini nonostante un incidente gli abbia provocato forti dolori alla schiena che lo autorizzerebbero ad accettare la pensione di invalidità (come la moglie Rina, stanca di saperlo lontano e in pericolo, vorrebbe che facesse). Ma il comandante Todaro non sa stare lontano dai flutti. Durante la sua ennesima missione avvista una nave belga che, malgrado il Belgio sia formalmente neutrale, attacca il sommergibile italiano. Il comandante e la sua squadra rispondono al fuoco e affondano la nave. Ma Todaro decide di mettere in salvo i naufraghi, agganciandoli al suo sommergibile per trascinarli verso il porto neutrale e sicuro di Santa Maria delle Azzorre, e accettando il rischio di navigare in emersione fino a destinazione: perché la legge del mare per lui conta di più della legge della guerra. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un esordio autoriale e divulgativo che è pura emanazione dei codici etici ed estetici della sua autrice. Drammatico, Italia2023. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra. Espandi ▽
Delia è “una brava donna di casa” nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però “ha il difetto che risponde”, in un’epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua “mancanza”. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa. C’è ancora domani è l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, ed è una pura emanazione della sua persona. Il tono è divulgativo, pensato per raggiungere il più ampio pubblico possibile, ma questo non va a scapito della sua vocazione autoriale. L’aspetto più sorprendente del film è che, di fatto, è un horror, ma raccontato attraverso il filtro gentile della sensibilità di Paola Cortellesi, nel suo stile riconoscibilmente “leggero” che riassume ciò che abbiamo finora appreso di lei: la capacità di parlare di cose serissime rendendole appetibili, il rispetto della propria e altrui dignità. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una commedia fantasy che si sfilaccia e finisce di diventare ruffiana. A disagio Max Giusti, più in parte Gabriella Pession. Commedia, Italia2023. Durata 103 Minuti.
Una seconda chance per Anna e Max, per vedere chiaro nel rapporto con i loro figli e tentare, dove possibile, di non ripetere gli stessi errori. Espandi ▽
Max e Anna Mancini sono sposati da 25 anni. Hanno due figli gemelli di 17 anni dai caratteri completamente opposti. Tina è ribelle, mentre Nico invece è spesso chiuso nella sua stanza a giocare con i videogames. Il 4 giugno sembra una giornata come le altre; il giorno dopo Tina e Nico compiranno 18 anni e i genitori decidono di lasciargli casa libera per organizzare una festa. Mentre stanno a cena fuori succede però il finimondo e devono rientrare velocemente. La loro abitazione è praticamente distrutta tra incendi e gente che vomita. Si accendono le candele magiche cinesi regalate dal padre di Max e, di colpo, Tina e Nico tornano neonati.
Il film mantiene una struttura solida fino alla scena della festa e la dichiarazione d'odio della figlia nei confronti di Max dopo che il padre caccia via tutti di casa. Poi il film si sfilaccia già dalla scena in cui Tina cresce all'improvviso al supermercato.
La seconda chance evidenzia troppa timidezza nei confronti di quella dimensione più che del genere, gli manca l'affondo decisivo soprattutto in tutta la parte in cui i genitori cercano di conoscere i veri desideri dei figli e cosa si nasconde nei loro pc o nel telefono. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un cinema che cerca strade diverse. Porta in secondo piano la cronaca per fare spazio ai turbamenti dell'adolescenza. Drammatico, Italia2023. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro. Espandi ▽
Dopo un lungo processo e 22 mesi di prigione, Veronica torna in libertà; è stata infatti scagionata dall'accusa di aver ucciso la madre e il suo amante. Rivede la sua migliore amica Giada e, proprio nella sua prima sera fuori dal carcere, va con lei in discoteca. Sui social escono subito le foto. La ragazza cerca di tornare a vivere una vita normale ma quello che le è successo a ha lasciato dei segni che non si possono cancellare. Ha infatti spesso i giornalisti e i fotografi che la assediano ogni volta che la vedono ed è continuamente osservata se non pedinata, come il giorno in cui è andata al cimitero alla tomba della madre. Assieme a Giada ripercorre tutto quello che è accaduto prima e durante la sera della tragedia, dal rapporto conflittuale con la madre che era spesso severa nei suoi confronti e la svalutava per il suo aspetto fisico, al legame con un padre affettuoso ma assente, fino all'incontro con i ragazzi olandesi della squadra di beach volley che hanno pernottato all'hotel e che lei e Giada hanno frequentato proprio poco prima l'omicidio all'Hotel Holiday. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'opera centrata sulla musica di un artista unico che ci fa ripercorrere una carriera che è andata oltre l'Italia. Documentario, Italia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Diretto da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano, Zucchero Sugar Fornaciari evidenzia l’unicità dell’artista emiliano nel panorama italiano. Ed è proprio sugli aspetti, anche tecnici, musicali che il documentario è molto curato innanzitutto nel modo in cui mette in luce la sua anima blues nella voce, nel ritmo, nella ricerca delle sue origini anche nel suo viaggio a New Orleans e sulle rive del Mississippi. In più segue cronologicamente le tappe della sua carriera, la nascita di alcuni brani più famosi per poi passare alle collaborazioni più importanti. E ancora, il tour con Pavarotti, i concerti a Londra con Eric Clapton, l’amicizia con Roberto Baggio, l’incontro con Miles Davis. C’è tutto quello che serve per ripercorrere l’attività musicale di Zucchero, ascoltare i suoi brani più famosi, rivederlo nelle immagini d’archivio e quindi per conoscere la sua musica e approfondirla. Resta invece un po’ più in ombra la dimensione privata. Per questo, a Zucchero Sugar Fornaciari non manca nulla rispetto agli altri documentari biografici musicali. Forse il limite è che non se ne differenzia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un omaggio accorato a Monica Vitti, attraversato da una brezza leggera e da un sottile alito di speranza. Commedia, Italia2023. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna sta perdendo la memoria. Ricostruisce così la sua vita ispirandosi ai film con Monica Vitti. Espandi ▽
Mi fanno male i capelli è il commovente omaggio di Roberta Torre ad una grande attrice, Monica Vitti, che come la protagonista di Alba Rohrwacher ha sofferto di una forma di demenza, perdendosi a sé e al suo pubblico, il quale tuttavia conserva il privilegio di ritrovarla attraverso le sue interpretazioni. È un film sperimentale e accorato, doloroso fin dal titolo (che è una celebre battuta cinematografica della Vitti) eppure attraversato da una brezza leggera, da un sottile alito di speranza. È il ricordo tenero ed elegante di un’artista immortale, ma anche una lettera d’amore a tutti coloro che ogni giorno scordano qualcosa, ma per cui giocare ancora una volta con i ricordi che riaffiorano può voler dire sentirsi di nuovo felici. Alba Rohrwacher fa un lavoro di mimesi straordinario, aiutata anche da una notevole somiglianza fisica con la Vitti, e presta il suo modo di recitare con tutto il corpo a questa metamorfosi, mentre Filippo Timi presta uno strazio profondo e irrinunciabile al suo Edoardo, facendosi assenza per consentire alla presenza di Monica di rivendicare quel po’ di territorio che ancora riconosce. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il quinto capitolo della saga conferma un format oliato e perfetto per il pubblico dei più piccoli. Commedia, Italia2023. Durata 69 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'avventura da brividi nel luogo più spaventoso del pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Espandi ▽
I Me Contro Te stavolta se la devono vedere con il Conte Dracula nel cui castello è conservato il diamante che la banda dei Malefici vuole utilizzare per alimentare il cannone che oscurerà il sole e, di conseguenza, distruggere il mondo intero, compresi gli odiati Sofì e Luì.
Nel quinto capitolo della saga, i Me Contro Te giocano con gli stereotipi dell'immaginario del vampirismo di Dracula che però ora ha una figlia, Ombra, molto critica nei confronti dello 'stile' di vita del padre. La diversità come valore.
C'è però anche qualcosa di più profondo in questo modo di porsi di Luigi Calagna e Sofia Scalia che richiama, non sembri sacrilego, il cinema delle origini quando la 'retorica' attoriale, ancora teatrale, imponeva codici precisi della rappresentazione priva della parola. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia di un adolescente orfano che fa ciò che può per proteggere i suoi fratelli. Espandi ▽
Amila ha diciannove anni, viene da un piccolo villaggio dello Sri Lanka e dopo aver perso i genitori si ritrova responsabile dei due fratelli e due sorelle più piccoli. Una famiglia senza adulti che va da un anno fino ai quattordici, e che si ritrova nella capitale Colombo per trovare da vivere, specialmente alla luce della malattia cardiaca della piccola Inoka. Serve un intervento costoso, ma il lavoro in cantiere di Amila non basta per pagarlo e il ragazzo si lascia convincere dai soldi facili di una donna invischiata nel traffico di neonati. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film da ricordare. Claudio Bisio esordisce con l'urgenza di condividere riflessioni ed emozioni. Commedia, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La missione di tre bambini durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
L'esordio alla regia di Claudio Bisio appartiene alla categoria di quelli che non si dimenticano. Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Qualcuno sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio dei bambini, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film dolce e delicato che affronta a viso aperto il dibattito sulle adozioni per le persone single. Drammatico, Italia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film ispirato alla fantastica storia di Luca Trapanese raccontata nell'opera letteraria omonima. Espandi ▽
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Vuole essere un film dolce, intimo, delicato, appena sussurrato, il nuovo lavoro di Fabio Mollo, la storia (vera) di una paternità fortemente desiderata. Se a Pierluigi Gigante è affidata l'interpretazione più complessa, che sembra raccogliere il testimone di Luca Marinelli in Il padre d'Italia, a convincere sono soprattutto le interpreti femminili.
Restano ottime l'idea e l'intenzione che sorreggono questo film, come la chiara intenzione a firmare, più che un'opera battagliera di denuncia, una storia d'amore molto tenera, quella tra un padre e sua figlia. Senza bisogno di etichettare niente e nessuno, perché l'amore basta all'amore. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.