Un poema visivo ammaliante sull'importanza dell'equilibrio in natura. Animazione, Francia2014. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Le sorti della galassia nelle mani di un fauno, che tenterà di sottrarre il Sole al protettore dell'oscurità. Espandi ▽
I guardiani della luna e del sole sono ormai anziani ed è ora che designino il loro successore. Le redini del sole passano a Sohone, che si allena da sempre allo scopo, mentre la custodia della luna viene affidata inaspettatamente al piccolo fauno Mune, che non si sente all'altezza e non sa dove mettere le mani. Al punto che combina un guaio e mette il guardiano delle tenebre nella condizione di rubare il sole. Mune e Sohone si alleano, dunque, per partire alla ricerca dell'astro perduto. Con loro c'è la bella e fragile Glin, fatta di cera, in pericolo al caldo come al freddo, ma più coraggiosa che mai. Recensione ❯
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Una saggio poetico gioiosamente esagerato e profondamente sincero. Si prende dei rischi ma fa respirare cinefilia viva. Drammatico, Francia, Italia2024. Durata 120 Minuti.
Questa è la storia di una donna di nome Chiara. È un'attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un'estate Chiara decide di vivere come suo padre. Espandi ▽
Dopo una sigaretta e una canzone, Chiara Mastroianni si veste da uomo e ‘diventa’ suo padre Marcello. Davanti allo specchio si incolla i baffi, infila gli occhiali e il cappello e si mette a parlare in italiano. Fuori Parigi scorre sotto i suoi passi, intorno i suoi cari si inquietano. Non c’è giornalista francese o straniero che non abbia chiesto prima o poi a Chiara Mastroianni di parlargli di suo padre e di sua madre. E Chiara probabilmente ha risposto sempre, dissimulando l’ineluttabilità della domanda dietro l’humour. Ma l’ironia non l’ha mai messa al riparo da quello che evidentemente è il suo tallone di Achille. Marcello mio prova a esorcizzare quella vulnerabilità, a lavorare sull’idea di essere ‘figlia di…’. Non tutti possono essere la figlia di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni. E in quella singolarità sta tutta la questione e tutto il film di Christophe Honoré che continua il suo lavoro sulla famiglia e sulla rielaborazione della perdita dei propri cari in un film che conferisce alla sua narrazione un côté “privato”, una terapia familiare in cui ci domandiamo discreti cosa siamo venuti a fare. Tutto è vero ma niente lo è davvero in questa disforia struggente, un saggio poetico, gioiosamente esagerato e profondamente sincero, sui grandi dolori ordinari, dove tutti interpretano se stessi ma in una versione sfalsata della realtà. Recensione ❯
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Provost ritrae Bonnard e la moglie Marthe. Una coppia che ha saputo trasformare il proprio vissuto in arte. Biografico, Francia2023. Durata 122 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Provost esplora il rapporto tra il pittore francese Pierre Bonnard e la sua compagna di una vita e musa per eccellenza, protagonista di un terzo dei suoi dipinti, Marthe de Méligny. Espandi ▽
Pierre Bonnard trova come modella occasionale la fioraia (di un negozio di fiori finti) Marthe che gli si presenta con un cognome falso per fare una buona impressione. Da quel giorno i due, con vicende alterne, finiranno con il costruire un rapporto in cui lei diventerà per i detrattori la donna che lo ha isolato dal mondo parigino e per lui colei che sarà al centro di un terzo delle sue opere. I film sugli artisti sono spesso concentrati su un percorso che metta in luce genio e sregolatezza ed in essi prevalgono gli uomini. Non a caso a un certo punto Marthe chiederà a Pierre perché i nudi nei quadri sono quasi sempre femminili. “Perché i pittori sono uomini e non donne” sarà la risposta. Provost invece trae la propria ispirazione dalla coppia e, in particolare, dal bisogno di rileggere la figura di Marthe, divenuta a un certo punto della sua vita pittrice a sua volta. Provost riesce nello scopo di descrivere un uomo e una donna che trasformano il loro vissuto in arte e riesce anche, evitando l’aneddotica da museo delle cere che spesso inficia i biopic sugli artisti, a farci immaginare l’origine delle ninfee di Monet come l’esito di una giornata estiva e di un incontro tra amici in campagna e, ancora una volta, con una mano che sublima la realtà in arte. Recensione ❯
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Kassovitz osserva la banlieue senza paura di sporcarsi le mani, in un film folgorante, che non dà tregua. Drammatico, Francia1995. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Gioellino del cinema francese, da molti considerato un vero e prorpio capolavoro, si è aggiudicato il premio per la regia al Festival di Cannes 1995. Espandi ▽
In un quartiere periferico parigino (i francesi li chiamano le cité), scoppia il vento della rivolta dopo il pestaggio del sedicenne Abel da parte della polizia. I giovani della banlieu scendono in strada e si battono tutta la notte con gli agenti. Tra loro ci sono tre amici: l'ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert, un trio di sfigati, disoccupati, arrabbiati e senza futuro. La giornata balorda dei tre giovani disperati ha inizio quando Vinz, che ha trovato una pistola d'ordinanza persa da uno sbirro durante gli scontri, decide di usarla. Diretto da Matthieu Kassovitz, un venticinquenne di talento, in un bianco e nero splendido, e parlato con un dialetto non facile da tradurre, L'odio è un film durissimo che ha totalizzato milioni di spettatori in Francia, ottenendo anche il premio per la miglior regia a Cannes nel 1994. Recensione ❯
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Un film che segna una svolta nel sottogenere cibo-cinema: non più competizione ma condivisione di sapere. Drammatico, Francia2023. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Eugenie, stimata cuoca, e di Dodin, il raffinato gourmet con cui ha lavorato negli ultimi 20 anni. Espandi ▽
Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent’anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all’idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina. Il rapporto tra cinema e cibo è ormai di lunga data ma un film come quello diretto da Tran Anh Hung segna decisamente una svolta in quello che è diventato quasi un sottogenere. Fin dalle prime inquadrature, e per l’intera durata del film, vegetali, carni e tutto ciò che contribuisce alla riuscita di un piatto (ivi compreso un profluvio di pentole in rame) sono al centro dell’inquadratura e vengono portati sullo schermo grazie ad uno sguardo che è al contempo tecnicamente attento e sensorialmente partecipe. Su questo pentagramma sensoriale si sviluppano le note di un autunno della vita che vede due persone (una delle due preferisce l’estate mentre l’altra finisce con l’amarle tutte) comunicarsi sentimenti attraverso l’attenzione che mettono nella preparazione dei piatti. Recensione ❯
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Un esordio divertente, con una grandiosa Catherine Deneuve nei panni di una donna che cerca l'emancipazione. Drammatico, Francia2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernadette si aspettava di ottenere finalmente il posto che meritava una volta arrivata all'Eliseo perché aveva sempre lavorato alle spalle del marito per eleggerlo presidente. Espandi ▽
Bernadette Chodron de Courcel, moglie del Presidente Jacques Chirac, è la protagonista di una narrazione che sin dall'inizio dichiara di rifarsi ai momenti salienti della storia recente della Francia prendendosi però ampie libertà. Ne seguiamo il progressivo affrancarsi dalla figura dominante del marito al cui successo politico ha contribuito in misura notevole.
La regista sceglie di punteggiare la sua commedia di datazioni che accompagnano la narrazione rendendo tutto più semplice. Catherine Deneuve si muove con grande agio e divertimento nei panni di una donna che impara ad emanciparsi.
Léa Domenach, che scrive il film insieme a Clémence Dargent, sa anche come affrontare la vita di una donna che era a sua volta impegnata sul versante politico ma doveva confrontarsi con due figlie molto diverse. Mentre una sentiva ancora su di sé i segni dell'anoressia l'altra si era dedicata totalmente alla carriera del padre di cui era diventata l'assistente. Nei colloqui con loro la commedia lascia il posto a dinamiche che forse solo una sceneggiatura pensata al femminile poteva cogliere. Recensione ❯
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Quando la gente di Littlehampton inizia a ricevere lettere scandalose e oscene, il sospetto cade immediatamente sulla focosa Rose, che potrebbe perdere la custodia della figlia. Espandi ▽
Fare commedia in modo arguto, sottile, raffinato, è arte sempre più rara. Appartiene di sicuro alla penna di Johnny Sweet e alla maestria registica di Thea Sharrock, che firmano un’opera deliziosa, scorretta e imperdibile. Al centro c’è un mistero da risolvere: lettere oscene piene di insulte dal mittente sconosciuto. Siamo nel primo ventennio del Novecento, le donne non sono ben viste in società, e Sharrock ne sottolinea con amara ironia a più riprese la realtà ingiustamente subalterna. L’ironia con cui Sharrock porta sullo schermo tutta questa narrazione è feroce e politicamente scorretta, ma soprattutto colpisce tutte e tutti indiscriminatamente. A tutto questo si aggiunge l’umorismo marcato, e amaro al tempo stesso, con cui si affronta in maniera narrativamente ammirevole il fenomeno contemporaneo degli “haters”, attraverso questa storia “più che vera” (avvertono i titoli di testa). Recensione ❯
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Un'animazione vintage e nostalgica sull'elaborazione di una separazione. Divertente e istruttiva per tanti tipi di pubblici. Animazione, Spagna, Francia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Tratto dalla graphic novel omonima di Sara Varon, Robot Dreams segna l'esordio nel lungometraggio d'animazione di Pablo Berger. Espandi ▽
Lo spagnolo Pablo Berger si cimenta nella trasposizione animata della graphic novel omonima di Sara Varon, dando vita a un film interessante, del tutto peculiare rispetto al panorama del cinema di animazione internazionale. Il mio amico Robot infatti non cerca la perfezione verista del digitale né si accosta all’animazione contemporanea. Quella di Berger è un’operazione dichiaratamente vintage e nostalgica, tanto nel tratto adottato, che nei contenuti, calati nell’epoca aurea della Grande Mela di inizio anni Ottanta, al termine della creatività inesauribile dei ’70 e appena prima del reaganismo.
Divertente e istruttivo, nostalgico ma adatto anche alle nuove generazioni o a un pubblico inconsapevole dei molti riferimenti, Il mio amico robot sembra ideale per rivolgersi a un target più ampio e garantire maggiore notorietà al nome di Berger, dentro e fuori il cinema di animazione. Recensione ❯
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In un futuro prossimo esiste la possibilità di salutare le persone che non ci sono più, cercando un modo per alleviare il dolore del distacco. Cosa resta di tutto l'amore che i corpi si promettono quando il loro tempo finisce? Espandi ▽
Sal ha perso la compagna Zoe in un incidente d'auto. La sofferenza è tale che l'uomo arriva a tentare il suicidio, e a quel punto la sorella Ebe lo spinge a cercare una soluzione in Another end, una tecnologia d'avanguardia in grado di caricare la personalità e i ricordi di una persona scomparsa nel corpo di un volontario, per una serie di incontri pensati per preparare l'addio che non si è potuto avere in caso di morte improvvisa. Dopo aver ritrovato la sua Zoe, però, Sal non riesce a staccarsi da lei e inizia a pregare la sorella, che lavora per l'azienda proprietaria del programma Another end, di dargli più tempo. Ci è voluto qualche anno per rivedere quel Piero Messina che nel 2015 aveva portato il suo primo lungometraggio L'attesa in concorso a Venezia, con un'opera lontana dai canoni del cinema italiano e che mostrava una prospettiva già pienamente formata. Ill suo secondo film Another end è un progetto ambizioso, di respiro internazionale e dalle leggere inclinazioni sci-fi.
Come ne L'attesa, al centro c'è il dolore e l'assenza di una persona scomparsa. Stavolta però Messina ci crea attorno un immaginario e un mondo visivamente impressionante, fatto di paesaggi urbani indecifrabili che si arrotolano attorno ai personaggi, in un uso espressionista dell'architettura cittadina. Recensione ❯
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Un affresco familiare luminoso ed esplosivo. Uno sguardo che vorrebbe contagiare d'amore l'universo. Drammatico, Messico, Danimarca, Francia2023. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una grande famiglia è immersa nei preparativi di una festa. Tra loro c'è anche la piccola Sol che non vede l'ora di vedere suo padre. Espandi ▽
Nella casa-mondo di una famiglia estesa, Lila Avilés mette in scena un inno alla vita, all’amore e all’arte che celebra la gioia dell’esistere senza temere la morte. Un affresco corale in tono di commedia ma a sfondo drammatico che inquadra nell’immersivo formato 4/3 una giornata speciale di una famiglia estesa. Grazie all’adozione del punto di vista della piccola protagonista Sol (la magnifica esordiente Naima Senties), il film adotta l’approccio innocente alle complessità della vita che, filtrata dallo sguardo infantile, ritorna alla sua dimensione giocosa, caoticamente vibrante e straordinariamente magica. Straordinaria e armonica risulta dunque la forza immaginifica di quest’opera, costruita sugli elementi essenziali, in grado di penetrare l’intimità dei gesti e degli sguardi di ciascun personaggio sapientemente scritto, e sulla capacità dell’arte di illuminare anche i momenti più oscuri dell’esistere. Recensione ❯
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Il ritorno di una regista che ha saputo accogliere la sfida di raccontare con intensità e profondità una relazione considerata deprecabile. Drammatico, Francia2023. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Anne inizia una pericolosa relazione con il figlio che suo marito ha avuto da una precedente relazione. Espandi ▽
Anne è un avvocato specializzato nella difesa di minori abusate. Ha un marito, Pierre, e due bambine adottate. Un giorno arriva nella loro bella casa Theo, diciassettenne figlio di primo letto di Pierre. I due inizialmente non si sopportano per poi invece essere attratti l’uno dall’altra con tutte le conseguenze che questa relazione può comportare. Questa è la sfida che ha conquistato Breillat: far emergere la purezza e l’intensità di un rapporto che, se visto dall’esterno, non può che essere deprecato. L’esordiente Samuel Kircher offre al film il saper essere seducente e anche dei lati oscuri. Il suo è un nome che sentiremo ancora. Come quelli di molti attori giovani che poi hanno trovato una loro strada nel cinema francese. Recensione ❯
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Un'avventura al femminile dai risvolti sociali ed ecologici, ambientata negli splendidi scenari dell'Amazzonia. Avventura, Commedia, Family - Francia2024. Durata 100 Minuti.
Un'incredibile storia di amicizia raccontata in uno dei luoghi più straordinari del pianeta. Espandi ▽
Emma è un’adolescente cresciuta in Amazzonia con i genitori appassionati ambientalisti. Dopo la morte della madre vive a New York con il padre. Quando viene a sapere che il giaguaro nero con cui era cresciuta ora rischia di essere catturato dai bracconieri come specie rara inventa una scusa e parte. Viene seguita dalla sua professoressa di Biologia che ha molteplici paure e vorrebbe riportarla indietro. De Maistre si è ormai profilato come il regista che porta sullo schermo gli animali rispettando la Natura. Nel senso più pieno del termine perché non si limita a realizzare film con specie apparentemente difficili da utilizzare su un set ma non fa uso di effetti speciali. Tutto ciò è finalizzato ad una narrazione che mette in luce non solo la necessità della difesa della fauna ma anche l’urgenza di bloccare il processo di deforestazione che in Amazzonia sta assumendo proporzioni insostenibili. Recensione ❯
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Nicolas incontra i suoi creatori: una storia animata di amicizia raccontata con grazia e tenerezza. Animazione, Francia2022. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
I creatori del Piccola Nicolas incontrano il loro personaggio e gli racconteranno la loro amicizia. Espandi ▽
È la fine degli anni '50. Lo scrittore René Goscinny e l'illustratore Jean-Jacques Sempé creano insieme il personaggio del piccolo Nicolas, che diventerà il protagonista di una lunga serie di avventure a fumetti ed entrerà nel cuore dei bambini di tutto il mondo, soprattutto quelli francesi, per cui Nicolas è un vero e proprio compagno di giochi. La caratteristica di queste storie è il modo in cui gli autori si immedesimano totalmente con il loro eroe pensando come fa un bambino della sua età, con la capacità unica di rievocare l'universo infantile senza giudicarlo. Ne Le petit Nicolas però è il protagonista ad entrare nel mondo dei suoi inventori, interagendo con loro e dandoci modo di conoscerli meglio per capire qual era il loro rapporto e quali ricordi del duo sono confluiti nella sua creazione.
Dopo i due deliziosi film firmati da Laurent Tirard e interpretati da Valérie Lemercier e Kad Merad, Le petit Nicolas torna alle origini con un film di pura animazione che riprende il tratto caratteristico delle storie a fumetti che hanno incantato generazioni di bambini.
Il film è virtualmente dedicato a coloro che hanno scelto una vita creativa che consente loro di reinventarsi e di non abbandonare il proprio fanciullo interiore, ed è indicato sia per i più piccoli che per gli adulti, che coglieranno i molti riferimenti all'epoca e al luogo in cui è ambientata la storia, provando una forte nostalgia per la Parigi del mito. Recensione ❯
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D'Artagnan, mentre è alla ricerca dell'amata Constance, incontra sulla sua strada Milady. Intanto ognuno dei suoi tre amici deve risolvere i propri problemi. Espandi ▽
Francia 1627. Il giovane D’Artagnan è alla ricerca dell’amata Constance, scomparsa dopo un fallito attentato a Luigi XIII. Crede di poterla liberare ma nella cella trova la misteriosa Milady. La donna è al servizio del cardinale Richelieu e viene ricercata sia dai cattolici che dai protestanti i quali si confrontano a La Rochelle che rischia di diventare il luogo in cui si aprirà una nuova guerra di religione. Nel frattempo Athos deve lasciare il figlio per tornare a combattere e Aramis deve risolvere un problema della sorella che si trova in convento. La seconda parte della saga cinematografica da Dumas non tradisce le aspettative e dà l’appuntamento ad un terzo film. L’obiettivo di Bourboulon è riportare sullo schermo l’opera letteraria di Dumas rispettandola e al contempo consentendo al cosiddetto genere ‘cappa e spada’ di poter avere una sua dignitosa nuova riconoscibilità sul grande schermo. Riesce a realizzare entrambi i propositi grazie alla riproposizione di un cast di elevato livello in cui ognuno prende sul serio il proprio personaggio. Recensione ❯
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Una commedia sociale che tocca il cuore con la sua autenticità e con un cast particolarmente ispirato. Commedia, Francia2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Louis è così gentile che passa spesso inosservato. Quando scopre di avere una grave malattia, quelli intorno a lui sembrano notare la sua esistenza per la prima volta, e per Louis si aprono tante nuove opportunità. Espandi ▽
Una bugia per due è una commedia sociale che non nasce dalla tensione ma, al contrario, da un’anarchia che porta a sovvertire le regole. Il suo spirito incarna quello di Bruno, il vicino di casa di Louis interpretato proprio dal regista Rudy Milstein e, come il suo personaggio, anche il film si mostra imprevedibile soprattutto nel modo in cui usa la commedia per parlare di temi seri come la malattia, l’inquinamento e l’ingiustizia sociale. Al di là di qualche forzatura grottesca o di eccesso visionario, il suo film riesce comunque a trovare una sua autenticità e verità. Milstein preferisce mettere dentro il film qualcosa in più piuttosto che in meno, proprio perché ha l’urgenza di raccontare una vicenda coinvolgente, supportato soprattutto dai suoi ottimi attori dove, oltre a Vincent Dedienne nei panni di Louis, risultano particolarmente convincenti anche Clémence Posey in quelli di Elsa e Géraldine Nakache in quelli di Hélène. Recensione ❯
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