Mike, Nick e Steven stanno per partire per il Vietnam e uno di loro si sposa con una cerimonia che coinvolge l'intera comunità di origine russa. Non tutti faranno ritorno e chi lo farà sarà profondamente cambiato nel corpo e/o nell'animo. Espandi ▽
Clairton, Pennsylvania. Tre amici sono in procinto di partire per il Vietnam lasciando il loro lavoro nell'acciaieria locale. Sono Mike, esperto cacciatore di cervi cui però spara un solo colpo, Nick, innamorato di Linda che interessa anche a Mike e Steven che, prima di partire, sposa Angela, che è incinta ma non di lui. Il Vietnam sarà per loro un'esperienza estrema che li segnerà in vari modi.
Quanto sopra per sottolineare come si tratti di un film che, come affermò Cimino alla consegna degli Oscar, non vuole fare storia o documentazione ma che si avvale delle esperienze di vita vissuta. È ciò che Quentin Tarantino vede come determinante, ritenendo che non si tratti tanto di un film sul Vietnam quanto piuttosto della radiografia di un nucleo di persone comuni trasformate dalla presenza di una guerra che si svolge altrove.
Cimino ha dovuto lottare sequenza dopo sequenza (non solo per quelle violente) con i produttori fingendo di tagliare ciò che per loro era disturbante salvo poi reinserirlo a loro insaputa. Si tratta di un film che mette alla prova lo spettatore così come mise alla prova, sia fisicamente che emotivamente, gli interpreti (De Niro dixit). Recensione ❯
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Il flm che chiude la trilogia dedicata ai principi fondamentali della Rivoluzione francese. Drammatico, Francia1994. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Con Film blu è il più riuscito della triologia di Kieslowki. Se in quello prevalevano la fotografia e le tinte forti, qui fanno da padroni la semplicità e il quotidiano. Espandi ▽
Valentine è una modella che vive a Ginevra e ha un compagno che sta a Londra con cui la relazione non va benissimo. Una sera investe una cagna che appartiene a un uomo solitario che scoprirà essere un giudice in pensione il quale sembra indifferente a ogni rapporto umano. L'uomo ha più di un segreto, uno dei quali riguarda un'attività illegale. Recensione ❯
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Humor e riflessioni socio-politiche per il secondo film della trilogia, dedicato all'uguaglianza. Commedia, Francia, Svizzera, Polonia1994. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il secondo dei tre film dedicati ai colori. Si tratta del meno sofisticato e più vicino allo spirito del Decalogo. Espandi ▽
Karol Karol, polacco sposato con la francese Dominique, viene portato in Tribunale dalla consorte per una causa di divorzio. Motivazione: il matrimonio non è stato consumato. Con la carta di credito bloccata e con la valigia dallo scarso contenuto si ritrova in strada. Qui viene raggiunto da un individuo che gli propone di farlo rimpatriare clandestinamente se ucciderà un uomo che non vuole più vivere ma non ha il coraggio di suicidarsi. Una volta in Polonia la sua vita cambierà in modo radicale. Recensione ❯
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Primo e glaciale capitolo della trilogia di Kieslowski, dedicato alla libertà. Con una straordinaria Juliette Binoche. Drammatico, Francia, Polonia1993. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
In un incidente d'auto Julie perde il marito, famoso compositore, e la sua bambina. Distrutta dal dolore, come farà a riprendere in mano la vita? Espandi ▽
In seguito a un terribile incidente d'auto Julie perde il marito Patrice, compositore musicale di fama internazionale, e la figlia Anna di sette anni. Dopo aver tentato il suicidio, l'elaborazione del dolore porta Julie a concedersi sessualmente al collega di Patrice, Olivier, da sempre innamorato di lei. Ma i sensi di colpa e la disperazione hanno la meglio e Julie si ritira nel solitario anonimato in un quartiere periferico di Parigi. Sarà una rivelazione sconvolgente a infonderle il coraggio per ricominciare a vivere e ad accettare il destino.
Discernere tra piano allegorico e piano narrativo è difficile, se non impossibile, nel cinema del regista polacco e Film blu è in questo senso esemplare, per la sua capacità di trasformarsi dallo stile asciutto, deprivato di emotività, della prima parte alla magniloquenza di un epilogo ai limiti del kitsch, che lavora - volutamente - per mezzo di immagini e accostamenti eclatanti e di sicuro impatto.
Straordinario il lavoro di sottrazione di Juliette Binoche (insignita della Coppa Volpi), un involucro svuotato di ogni emozione, pedinato e scrutato da una macchina da presa che ne asseconda gli sbalzi umorali anche sul piano stilistico. Recensione ❯
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Un film da far vedere nelle scuole per la dolcezza e la precisione con cui si racconta l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo2022. Durata 70 Minuti.
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad
Annecy. Espandi ▽
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la ‘saga’ degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri il regista ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. Recensione ❯
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La storia di Ginia e, più in generale, della scoperta della vita da parte di un'adolescente. Espandi ▽
Torino, 1938. Venuta in città a lavorare assieme al fratello Severino, la giovane Ginia fa la sarta in un atelier di moda. Durante l’estate conosce la misteriosa Amelia, di poco più grande, che fa la modella per vari pittori della città. Attraverso Amelia, Ginia conoscerà tra gli altri i pittori Rodrigues e Guido, innamorandosi di quest’ultimo e chiedendosi come sarebbe se anche lei si lasciasse disegnare. È al terzo lungometraggio come regista - a cinque anni da Fiore gemello - che Laura Luchetti incontra il Cesare Pavese della novella “La bella estate”, trovando un felice matrimonio di temi tra quelli a lei cari e quelli da riscoprire nell’opera che il romanziere firmò originariamente nel 1940. Romanzo di formazione al femminile ambientato nella Torino dell’immediato pre-guerra, storia d’amore celata e di rapporto fiorente con il proprio corpo e il proprio desiderio, La bella estate inquadra con maturità il racconto della giovinezza inquieta, dandogli anche una veste formale elegante e dal sapore classico. Recensione ❯
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Un film sul filone ambientalista scorrevole ma anche evanescente. Si ravviva quando vira casualmente verso il thriller. Drammatico, Family - USA2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una favola universale per tutte le età sull'amicizia, la famiglia e la natura. Espandi ▽
Abby riceve una telefonata in cui viene informata che la madre è stata colpita da un ictus. Torna così nel luogo in cui è cresciuta, nella costa occidentale australiana dove ripercorre alcuni dei più importanti momenti della sua infanzia e adolescenza. Tratto dal romanzo omonimo di Tim Winton, Blueback segue la struttura del cinema ambientalista con la bellezza di luoghi incontaminati che rischiano di essere trasformati e protagonisti che fanno di tutto per difendere i posti in cui vivono. Connolly, anche sceneggiatore, segue le linee-guida del romanzo e approfondisce soprattutto il profondo legame tra Abby e Dora. C’è Mia Wasikowska, nel ruolo di Abby adulta, che guarda con nostalgia in profondità e vede sé stessa adolescente. Blueback non riesce a sostenere l’incrocio tra il cinema ecologista e quello sentimentale. Si ravviva solo quando vira, anche casualmente, verso il thriller. Un’improvvisa scossa nello schema già prefissato di un film sicuramente scorrevole ma anche evanescente. Recensione ❯
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Un sequel più action e meno horror che consacra Cameron e si impone nell'immaginario di fantascienza. Fantascienza, USA, Gran Bretagna1986. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Dopo il successo del primo Alien del 1979, di Ridley Scott, che si guadagnò un Oscar per gli effetti speciali, la Weaver ritorna con il sequel. Espandi ▽
Risvegliata dopo 57 anni dal sonno criogenico in cui si era ibernata durante l’ultimo viaggio spaziale, Ellen Ripley scopre che nel frattempo il pianeta LV-426 (da cui era riuscita a fuggire) è stato colonizzato. La Compagnia spaziale di cui Ripley fa parte è scettica sul suo racconto dell’esistenza di un mostro alieno (lo Xenomorfo); quando però si interrompono i contatti con la colonia terrestre, Ripley viene incaricata di guidare una spedizione sul pianeta con una squadra di soldati. Il gruppo si ritroverà a dover combattere non una ma tante, pericolose creature aliene… Non era facile raccogliere il testimone da Ridley Scott e girare il sequel di uno dei capolavori della fantascienza come Alien (1979), tanto che per diversi anni il progetto restò congelato. Poco più che trentenne e appena reduce dal clamoroso successo di Terminator, Cameron si consacra con questo film distaccandosi dal modello originale di Scott. Non più il singolo alieno misterioso e nascosto (sull’onda di Lo squalo di Spielberg) ma tanti alieni da combattere con un approccio militare e una squadra di marines ben addestrata. Recensione ❯
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Un film di fantasmi che esce dai canoni di genere per riflettere sui traumi che la guerra lascia nell'inconscio. Drammatico, Francia, Italia, Polonia, Belgio2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un arruolato della Legione Straniera incrocia il destino di un uomo che sta cercando di salvare il suo villaggio. Espandi ▽
Aleksei è un giovane bielorusso che per raggiungere la Francia è costretto ad aderire alla Legione Straniera. Si troverà così a combattere sul delta del Niger dove un giovane, Jomo, a sua volta combatte contro le multinazionali che sfruttano il territorio. Disco Boy è un film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell’inconscio. È un film di fantasmi quello che Abbruzzese ci propone. Sono ectoplasmi della memoria che tornano a tormentare chi ne ha visto e toccato concretamente i corpi e non può più liberarsene. Non è un film, come altri ne abbiamo visti, sui corpi militari speciali e sulla loro struttura gerarchica pressoché assoluta. Abbruzzese si colloca semmai sulla scia di chi, come Clint Eastwood con Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima ha mostrato la guerra dai fronti opposti. Recensione ❯
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Park Chan-wook sorprende con un romantico neo-noir che ha il respiro dei classici e il linguaggio del presente. Drammatico, Corea del sud2022. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Mentre indaga su un misterioso omicidio, un uomo comincia a provare dei sentimenti per la moglie della vittima. Espandi ▽
La capacità dei grandi autori è anche quella di comprendere quando una vena si è esaurita ed è tempo di voltare pagina e trovare nuovi stimoli. Da troppi anni, susseguenti alla cosiddetta “trilogia della vendetta”, Park Chan-wook è spesso stato vittima del proprio stile, innamorato di un manierismo incline a una certa stanchezza creativa. Una filmografia di eccessi e barocchisimi, tendente al grandguignol, che trova un brusco arresto in un film che pare l’esatto opposto del Park che eravamo abituati a conoscere. Con Decision to Leave si torna ad accogliere tra i maggiori autori in circolazione un nome amato dai cinefili, spesso oggetto di fanatismi mal riposti e accanimenti altrettanto inutili. Un Park rinnovato e talora quasi irriconoscibile, arresosi al potere di suggestione che è proprio solo degli amori irrealizzabili, mentre gira il film più romantico del 2022. Recensione ❯
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Un film sulla guerra, sull'estremismo religioso, su due donne che hanno fatto scelte diametralmente opposte, sull'oppressione che le donne vivono in molte parti del mondo. Espandi ▽
Dopo Border, girato anch’esso nella Siria del conflitto, e dopo il pugno nello stomaco (e l’ottimo successo di pubblico e di critica) Sulla mia pelle che raccontava il caso Cucchi, Alessio Cremonini torna a parlare di attualità (e soprusi) con il suo caratteristico stile documentario, rigoroso e fortemente concentrato, refrattario a qualunque edulcorazione della verità. Al centro della storia questa volta ci sono due personaggi femminili forti, e le due interpreti – Jasmine Trinca nel ruolo di Sara, l’italo-iraniana Isabella Nefar in quello di Nur – si tengono testa a vicenda, e tengono testa allo sguardo dello spettatore. Il punto di contatto con Sulla mia pelle sta nel cercare il punto di rottura dell’animo umano in condizioni degradanti della propria dignità. Ciò che resta è un approccio radicale ad una vicenda contemporanea e un’esposizione di due scelte di vita diametralmente opposte, che sono anche due modi antitetici di concepire il femminile. Recensione ❯
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Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Espandi ▽
Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento. Recensione ❯
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I Dardenne raccontano una fratellanza apparentemente impossibile, semplificando lo stile ma senza rinunciare al loro umanesimo integrale. Drammatico, Francia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo e una ragazza si trovano in Belgio dopo esser scappati dall'Africa. Espandi ▽
I fratelli Dardenne raccontano una fratellanza apparentemente impossibile perché non dettata dal sangue ma dalla vicinanza affettiva e dal comune bisogno. La domanda che sorge spontanea ècome mai il loro linguaggio filmico si sia apparentemente semplificato mentre il loro umanesimo integrale non abbia arretrato di un millimetro. Una delle risposte potrebbe risiedere nel desiderio dell'arrivare al più ampio pubblico possibile con vicende che traggono la loro ispirazione dalla realtà e che, come in questo specifico caso, non hanno bisogno di nomi di richiamo ma debbono trovare la loro verità proprio in un casting il più anonimo (per lo star system) possibile. In questi tempi di pandemia e di guerra le vite dei migranti sono passate in secondo piano anche per molti di quelli che prima ne sostenevano le ragioni. I Dardenne tornano a ricordarci che quelle vite ci riguardano. Recensione ❯
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Una commedia sfacciatamente popolare con una misura di leggerezza ed efficaci tempi comici. Commedia, Italia2022. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo ricco e avido nel tentativo di recuperare del denaro necessario si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio a cavallo tra passato, presente e futuro. Espandi ▽
Il principe di Roma sembra un incrocio fra il Canto di Natale dickensiano, cui è dichiaratamente ispirato, e Il marchese del Grillo monicelliano, da cui “ruba” il protagonista reso immortale da Alberto Sordi, e certamente ricalca da entrambi lo stile e la morale, aggiungendo qua e là una spruzzata di Luigi Magni e un’evocazione di Fantasmi a Roma. Edoardo Falcone ha un innato senso del ritmo di commedia, dunque al netto di tutte le ispirazioni precedenti, che lo rendono palesemente derivativo, il suo film ha una misura di leggerezza e di divertimento che gli ingrazieranno il pubblico popolare. Non c’è pretesa di originalità in questa storia, né di accuratezza storica o filologica, ma ci sono una bonomia e una capacità di gestire gli attori dando loro lo spazio comico necessario senza lasciarli tracimare (specialmente Giallini). Recensione ❯
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Princess è una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città. Un giorno incontra un uomo che sembra volerla aiutare. Ma è soltanto da sola che Princess potrà salvarsi. Espandi ▽
Princess ha diciannove anni e arriva dalla Nigeria. Vende il suo corpo nella boscaglia ai bordi di una delle strade dell'hinteland romano. Il suo quotidiano, l'incontro con clienti occasionali e non, il rapporto con le compagne di prostituzione attraversano un film in costante equilibrio tra la realtà e la sua rappresentazione in funzione di racconto morale. Roberto De Paolis, dopo il sorprendente esordio nel lungometraggio con Cuori puri, affronta una modalità completamente differente di fare cinema. Scrive la sua opera seconda con la collaborazione di ragazze nigeriane che sono state vittime della tratta, chiedendo loro di interpretare se stesse. Ne nasce uno sguardo mai compassionevole e neppure retorico. Rispetto alle tante prostitute che abbiamo visto sullo schermo Princess ha dalla sua la verità del vissuto e, al contempo, l'amarezza e il distacco da sé che esso ha comportato in una giungla umana maschile fatta di piccoli uomini sfottenti, ambiguamente sorridenti o sbrigativamente pretenziosi ma quasi sempre anche se non consapevolmente avidi. Recensione ❯
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