nico
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domenica 2 dicembre 2007
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al di là del bene e del male
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Esiste una correlazione tra la protagonista e suo marito?
Forse la stessa che lega, tramite l’amore, gli uomini e le donne. Forse una sorta di desiderio di possedere più che di amare? Desiderio, possesso, amore, arte, morte, creazione. Alcuni degli aspetti più importanti della vita si fondono in Lei e in Lui e.. l’altro da loro (la figlia). E il tratto blu unificante sembra essere la musica, quella sensazione tutta umana di lasciarsi cullare dalle note… e in uno schianto tutto sparisce, la musica della vita adesso è muta. In questa sua alba nasce una nuova donna, molto simile all’altra eppure diversa. I suoi atti paiono meccanici, un'unica volontà nichilista la domina. Cancellare il passato e cancellare, alla fine, se stessa.
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Esiste una correlazione tra la protagonista e suo marito?
Forse la stessa che lega, tramite l’amore, gli uomini e le donne. Forse una sorta di desiderio di possedere più che di amare? Desiderio, possesso, amore, arte, morte, creazione. Alcuni degli aspetti più importanti della vita si fondono in Lei e in Lui e.. l’altro da loro (la figlia). E il tratto blu unificante sembra essere la musica, quella sensazione tutta umana di lasciarsi cullare dalle note… e in uno schianto tutto sparisce, la musica della vita adesso è muta. In questa sua alba nasce una nuova donna, molto simile all’altra eppure diversa. I suoi atti paiono meccanici, un'unica volontà nichilista la domina. Cancellare il passato e cancellare, alla fine, se stessa.
In una scena del film, molto suggestiva, una persona le parla e l’immagine si riflette nei suoi occhi. Come essere volontariamente un freddo specchio dell’esistenza. In questa utopia del corpo le immagini non hanno più alcun senso, esse non le parlano più. E poi miracolosamente, lentamente, rinasce con l’aiuto di chi la vuole fortemente “al di là del bene e del male”. Perché l’amore non è giusto, non è razionale, pare avere una volontà propria rigeneratrice. Il dolore si fa sopportabile, si riacquista la vista sul mondo. In un certo momento vede finalmente suo marito come realmente era, lo toglie dal piedistallo,lo riporta a terra, lo guarda negli occhi e riafferma se stessa. Essa rinasce, l’aria ritorna nelle stanze buie, il sole si riappropria dei suoi territori. Il colore dominante si mescola alle altre tonalità in una coralità indissolubile.
E assieme a lei ritorniamo anche noi alla vita. Finalmente liberi.
Buona visione.
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auro
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sabato 12 agosto 2006
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il senso della vita
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Film Blu fa parte della trilogia, bianco, rosso, blu, che il regista Kieslowsky dedica agli ideali rappresentati dai colori della bandiera francese.
E' dei tre il film più struggente. La protagonista, Julie, perde il marito, famoso compositore, e le figlia in un tragico incidente stradale in cui anche lei rimane coinvolta. Uscita dall'ospedale, si accorge di aver smarrito l'interesse nei confronti della vita, e si lascia dunque andare ad un quotidiano fatto di malinconica apatia e di triste solitudine. Julie, sopratutto, sembra non voler più provare alcuna emozione, nella speranza così di non soffrire più, convinta che amicizia, amore, famiglia, lavoro, siano in realtà tutte trappole in cui l'essere umano viene catturato.
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Film Blu fa parte della trilogia, bianco, rosso, blu, che il regista Kieslowsky dedica agli ideali rappresentati dai colori della bandiera francese.
E' dei tre il film più struggente. La protagonista, Julie, perde il marito, famoso compositore, e le figlia in un tragico incidente stradale in cui anche lei rimane coinvolta. Uscita dall'ospedale, si accorge di aver smarrito l'interesse nei confronti della vita, e si lascia dunque andare ad un quotidiano fatto di malinconica apatia e di triste solitudine. Julie, sopratutto, sembra non voler più provare alcuna emozione, nella speranza così di non soffrire più, convinta che amicizia, amore, famiglia, lavoro, siano in realtà tutte trappole in cui l'essere umano viene catturato.
Si scuote dal torpore solo quando viene a sapere che suo marito aveva una giovane amante che per giunta aveva anche messo incinta. Questo avvenimento così importante ribalta di nuovo il suo punto di vista sulle cose restituendole la voglia di vivere. Julie si mostra molto generosa verso l'amante di suo marito, perchè probabilmente ha ritrovato l'amore per la vita in se che è la ragione che spinge ogni buon essere umano a compiere ogni sforzo per compiere il proprio destino.
Film Blu è senza dubbio un capolavoro. Triste, intenso, poetico. Straordinaria e drammatica è la colonna sonora che accompagna il senso di tutto il film, ricordandoci come ogni essere umano sia niente senza amore.
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filippomazz
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venerdì 22 ottobre 2010
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intimo e meraviglioso
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Nel film iniziatore della sua magica Trilogia dei Colori (Blu, Bianco e Rosso come la bandiera francese) Kieslowski mette a nudo il dolore di una donna che ha appena perso marito e figlia in un incidente automobilistico. Julie (una splendida e sconvolta Juliette Binoche) tenta in tutti i modi di tagliare in modo netto con il passato eliminando un pò tutte le prove dell'esistenza dei cari perduti..perchè fare i conti con i ricordi è tremenamente doloroso. Ma pian paino con lo svilupparsi della trama tali ricordi non possono che riaffiorare ed anche Julie troverà una certa pace d'animo. Un capolavoro assoluto che insieme con Film Rosso (forse addirittura migliore di Blu) merita un posto tra i migliori film europei degli anni '90.
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Nel film iniziatore della sua magica Trilogia dei Colori (Blu, Bianco e Rosso come la bandiera francese) Kieslowski mette a nudo il dolore di una donna che ha appena perso marito e figlia in un incidente automobilistico. Julie (una splendida e sconvolta Juliette Binoche) tenta in tutti i modi di tagliare in modo netto con il passato eliminando un pò tutte le prove dell'esistenza dei cari perduti..perchè fare i conti con i ricordi è tremenamente doloroso. Ma pian paino con lo svilupparsi della trama tali ricordi non possono che riaffiorare ed anche Julie troverà una certa pace d'animo. Un capolavoro assoluto che insieme con Film Rosso (forse addirittura migliore di Blu) merita un posto tra i migliori film europei degli anni '90. Regia incredibile..davvero pochi registi al mondo riescono ad eguagliare Kieslowski.
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anita intra
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giovedì 1 novembre 2012
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una rinascita sofferta
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FILM BLU di Kieslowski . E' la storia della rinascita di Julie dopo l'incidente automobilistico a cui la giovane donna e' sopravvissuta , ma che e' costato la vita al marito, affermato compositore e alla loro unica figlia. Una rinascita profondamente sofferta, cosi' poco desiderata dapprima da spingere la donna
a tentare il suicidio a cui e' riuscita sfuggire e che passa attraverso una fase di rottura con il passato, di totale chiusura con tutti i legami preesistenti , di
interruzione della comunicazione con cio' che e' stato e cio' che e'. Il film e' di rara qualita', con una perfetta fusione tra immagine, parole e musica, riesce ad essere avvicente come una grande avventura all'interno di un'anima lacerata.
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FILM BLU di Kieslowski . E' la storia della rinascita di Julie dopo l'incidente automobilistico a cui la giovane donna e' sopravvissuta , ma che e' costato la vita al marito, affermato compositore e alla loro unica figlia. Una rinascita profondamente sofferta, cosi' poco desiderata dapprima da spingere la donna
a tentare il suicidio a cui e' riuscita sfuggire e che passa attraverso una fase di rottura con il passato, di totale chiusura con tutti i legami preesistenti , di
interruzione della comunicazione con cio' che e' stato e cio' che e'. Il film e' di rara qualita', con una perfetta fusione tra immagine, parole e musica, riesce ad essere avvicente come una grande avventura all'interno di un'anima lacerata. La musica ha un ruolo fondamentale , come manifestazione di genialita' umana. Il rapporto tra musica e colore blu e' evidente anche nelle scene della piscina nella quale , la bravissima Juliette Binoche, si immerge frequentemente per ricavare un filo di sollievo dal dolore immenso che prova, quasi alla ricerca di purificazione e silenzio. Ma ogni volta la musica , le invade prepotentemente i pensieri, riportandola alla realta'. Film Blu e' una riflessione sulla vita, sulla morte, sul perdono, ma soprattutto sul binomio liberta'-amore, che si inceppa ogni qualvolta la liberta' si chiude nella solitudine dell'egoismo.
ANITA INTRA
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giacomo j.k.
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giovedì 26 settembre 2013
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“…ma di esse la più grande è l’amore”
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Julie perde in un incidente d’auto il marito e la figlia. È l’episodio scatenante del Film Blu, il primo che il regista polacco Krzysztof Kieslowski dedicò ai tre colori e ai tre motti della rivoluzione francese. Liberté: per liberarsi dal dolore, Juliette è convinta di poter tagliare ogni ponte col passato. La presenza del marito e della figlia, infatti, continua a farsi sentire anche dopo la loro morte. Come afferma la domestica: “Questa casa è piena di ricordi”. E allora la soluzione è vendere ogni proprietà, ricominciare da zero, distruggendo anche l’ultima sinfonia alla quale il marito, compositore, stava lavorando.
Il costo della scelta di Julie è elevatissimo: essa riduce se stessa ad un vuoto simulacro, lo stesso “bronzo che risuona” descritto da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi e ripreso dal coro greco in sottofondo alle scene finali.
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Julie perde in un incidente d’auto il marito e la figlia. È l’episodio scatenante del Film Blu, il primo che il regista polacco Krzysztof Kieslowski dedicò ai tre colori e ai tre motti della rivoluzione francese. Liberté: per liberarsi dal dolore, Juliette è convinta di poter tagliare ogni ponte col passato. La presenza del marito e della figlia, infatti, continua a farsi sentire anche dopo la loro morte. Come afferma la domestica: “Questa casa è piena di ricordi”. E allora la soluzione è vendere ogni proprietà, ricominciare da zero, distruggendo anche l’ultima sinfonia alla quale il marito, compositore, stava lavorando.
Il costo della scelta di Julie è elevatissimo: essa riduce se stessa ad un vuoto simulacro, lo stesso “bronzo che risuona” descritto da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi e ripreso dal coro greco in sottofondo alle scene finali. Julie distrugge e nega tutto ciò che ha anche minimamente a che fare col suo passato, ma così facendo non si libera, anzi si costruisce da sola una vita impossibile da vivere. Il ripiegamento su se stessa e l’alienazione dal mondo sono evidenti in particolare nelle scene in cui la donna evade dai ricordi tuffandosi in una piscina quasi al buio, come a voler rientrare nella sicurezza del liquido amniotico del ventre materno – o nei momenti in cui la scena si oscura brevemente. Inoltre, la soluzione di Julie si rivela inapplicabile, in quanto per il solo fatto di esistere la donna è in relazione con il suo passato. La soluzione a questo paradosso si nasconde, ancora una volta, tra le righe del messaggio di Paolo di Tarso…
Il Film Blu di Kieslowski non è blu solo nel titolo. Oltre all’uso frequente di luci e ambientazioni blu, è rarissimo trovare un’inquadratura in cui manchi un oggetto, seppur minuscolo, di questo colore. Il bianco e il rosso, colori dei due film successivi, trovano qui posto ad esempio nella scritta “Bianco” (in italiano) sul pacco in cui Julie trasporta il lampadario, o nel locale a luci rosse dove lavora Lucille. I tre colori, infine, si incrociano per un breve momento creando la bandiera francese in una coreografia perfetta che lasciamo al lettore il gusto di scovare.
Il film è esteticamente pregevolissimo e si fregia di interpretazioni magistrali da parte di tutto il cast; è per la natura del tema trattato molto lento, e può apparire noioso a chi non avesse una chiave di lettura. Rimane comunque uno dei film polacchi più premiati e apprezzati di sempre.
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lucaguar
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lunedì 9 dicembre 2019
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un film apatico
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Kieslowski ci presenta il primo dei tre film dedicati alla Francia e ai valori della rivoluzione francese, che si occupa della libertà. Julie, donna benestante e moglie di un famoso compositore, è vittima di un incidente d'auto in cui perdono la vita il marito stesso e la figlia. Dopo la tragedia Julie tenta il suicidio per overdose di farmaci, ma non ha il coraggio di portare a termine l'estremo gesto (tema che tra l'altro sarà ripreso in diverso modo da Kieslowski nel Film Bianco). Ripresasi fisicamente dall'incidente ella venderà la sua casa e i suoi averi, distruggendo ogni traccia del suo passato, compreso lo spartito dell'ultima composizione musicale del marito.
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Kieslowski ci presenta il primo dei tre film dedicati alla Francia e ai valori della rivoluzione francese, che si occupa della libertà. Julie, donna benestante e moglie di un famoso compositore, è vittima di un incidente d'auto in cui perdono la vita il marito stesso e la figlia. Dopo la tragedia Julie tenta il suicidio per overdose di farmaci, ma non ha il coraggio di portare a termine l'estremo gesto (tema che tra l'altro sarà ripreso in diverso modo da Kieslowski nel Film Bianco). Ripresasi fisicamente dall'incidente ella venderà la sua casa e i suoi averi, distruggendo ogni traccia del suo passato, compreso lo spartito dell'ultima composizione musicale del marito. La donna si lascia andare così ad una apatica, solipsistica atarassia che però, inevitabilmente, crolla di fronte al flusso della vita che comunque è costretta a vivere. La presenza del collaboratore del marito, con cui inizia una relazione e la scoperta di un figlio del marito nel grembo di un'altra donna la faranno "rientrare nella vita". Kieslowski ci seduce con un'opera raffinata, ricca di temi interessanti e con una introspezione psicologica molto approfondita nei confronti della protagonista, la quale ci viene mostrata in tutta la sua ambiguità. L'opera in generale tuttavia risente di un eccessivo simbolismo, che alla fine non incide, non riesce a coinvolgere lo spettatore e, cosa che dovrebbe fare un film del genere, suscitare una riflessione e una spinta emotiva forte. La protagonista non è in grado di trasmettere limpidamente ciò che forse il regista aveva in mente, e la pellicola risulta un po' anonima a tratti. Io, e qui chiaramente entra in gioco un'opinione strettamente personale, non sono stato in grado di empatizzare con la protagonista la cui parabola esistenziale mi ha trasmesso sempre e solo freddezza e apatia. Non ho notato nessuna evoluzione del personaggio. Peccato perchè il genio di Kieslowski, che è indiscutibile, qui non è riuscito a vedere la luce in modo limpido ed efficace.
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stefano capasso
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domenica 11 ottobre 2020
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libertà e amore
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In seguito ad un incidente di auto, Julie rimane sola. Nell’impatto hanno perso la vita suo marito Patrice, musicista e compositore di fama mondiale e la sua bambina. Uscita dall’ospedale, dove tenta il suicidio, Julie comincia un’opera di sistematica demolizione del passato e dei ricordi connessi: è il suo modo per sfuggire al dolore insopportabile della tragedia. Nonostante la sua determinazione i fatti della vita che gli accadono lentamente sgretolano questo proposito.
Primo della trilogia dei tre colori, quelli della bandiera francese che inneggiano a "Liberté, Égalité, Fraternité", il film di Kieslowski pone al centro della sua attenzione la libertà e l’amore.
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In seguito ad un incidente di auto, Julie rimane sola. Nell’impatto hanno perso la vita suo marito Patrice, musicista e compositore di fama mondiale e la sua bambina. Uscita dall’ospedale, dove tenta il suicidio, Julie comincia un’opera di sistematica demolizione del passato e dei ricordi connessi: è il suo modo per sfuggire al dolore insopportabile della tragedia. Nonostante la sua determinazione i fatti della vita che gli accadono lentamente sgretolano questo proposito.
Primo della trilogia dei tre colori, quelli della bandiera francese che inneggiano a "Liberté, Égalité, Fraternité", il film di Kieslowski pone al centro della sua attenzione la libertà e l’amore. La libertà è quella che la protagonista intende come totale assenza di vincoli, qualcosa che in sostanza dovrebbe mettere al riparo dalle sofferenze. Il percorso disegnato dal regista si snoda intorno alla partitura incompiuta del compositore morto nell’incidente, destinata alla celebrazione dell’unificazione dell’Europa; ritorna il tema dell’amore. La partitura, grazie ai contributi dei diversi protagonisti si sviluppa parallelamente al recupero dei valori della protagonista e nel finale l’opera si completa, tanto nella partitura quanto nella vita di Julie. Interessante il gioco sulla musica sempre in bilico tra essere istanza diegetica ed extradiegetica, quasi punto centrale del lavoro insieme alla presenza continua della protagonista nella scena. Il tentativo di questa, di costruire una vita totalmente autonoma rispetto ai coinvolgimenti emotivi dell’esistenza, viene continuamente messo in discussione da eventi piccoli e grandi, simbolici e non. Il film si chiude con il concerto completo di musica e parole, tratte dall‘Inno alla carità (prima lettera ai Corinzi), svelandone definitivamente il senso.
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steffa
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venerdì 8 dicembre 2023
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kieslowski
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Krzysztof Kieslowski, uno dei più grandi registi mai esistiti riusciva come nessuno a descrivere visivamente le sensazioni anche più profonde ed i punti di vista, grazie anche ad articolate prospettive ed una fotografia cruda, putroppo non ha mai sviluppato sceneggiature interessanti ma sempre un po banali, quasi da telefilm, e tendeti al pessimismo cosmico ed alla depravazione
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fedeleto
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venerdì 13 gennaio 2012
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la liberta' inaspettata di julie
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Julie e' una donna sposata con una figlia,un giorno mentrei sta viaggiando (quasi fosse il viaggio verso il cambiamento) ,la macchina sbanda e finisce contro un albero.La donna sopravvive ma suo marito e sua figlia no.Vorrebbe uccidersi ma non ne ha la forza,ricominciera' una vita cancellando la precedente,e vivra' in un altra zona dove tentera' di soffocare questa sofferenza,ma i ricordi non riescono a morire e la scoperta che suo marito aveva messo incinta un'amante e' il momento definitivo per chiudere con un passato e lasciare che gli avanzi di questo squallido passato continuino il loro percorso.Kieslowski dirige un grande film,inspirato ai colori della bandiera francese,dunque il primo della trilogia(gli altri saranno appunto film bianco e rosso).
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Julie e' una donna sposata con una figlia,un giorno mentrei sta viaggiando (quasi fosse il viaggio verso il cambiamento) ,la macchina sbanda e finisce contro un albero.La donna sopravvive ma suo marito e sua figlia no.Vorrebbe uccidersi ma non ne ha la forza,ricominciera' una vita cancellando la precedente,e vivra' in un altra zona dove tentera' di soffocare questa sofferenza,ma i ricordi non riescono a morire e la scoperta che suo marito aveva messo incinta un'amante e' il momento definitivo per chiudere con un passato e lasciare che gli avanzi di questo squallido passato continuino il loro percorso.Kieslowski dirige un grande film,inspirato ai colori della bandiera francese,dunque il primo della trilogia(gli altri saranno appunto film bianco e rosso).Il film si incentra sulla prima tematica della liberta'(gli ideali francesi) e la rappresentazione di questa liberta' emerge solo alla fine del film.Prima di tutto la tecnica e i simbolismi di Kieslowski abbondano,dall'inizio della ripresa sotto la macchina e la benzina che perde(lricorda il decalogo 2,dove appunto quel lento gocciolare significava una linfa che perde il suo liquido vitale),all'abile scena della zolletta di zucchero che si tinge del nero del caffe'(la purezza del bianco come l'anima diventa l'oscurita' del nero),oppure la scena dell'ospedale dove Julie rompe un vetro per distrarre l'infermiera e rubare i medicinali per farne un'indigestione provocandosi una morte forse liberatoria,ma non ne ha il coraggio,La vita di Julie da questo momento e' una non-vita o meglio ancora un esistere senza esistere,un non provare emozioni,Julie non piange non si dispera senplicemente azzera ,vende la villa i suoi beni che poi alla fine lascera' all'amante del marito e al suo(o meglio loro) bambino,solo alla fine un mezzo sorriso nascera' nel viso di Julie ,perche' solo ora la liberta' puo' uscire e mostrarsi visto che il compito di una continuazione verso il marito e' dato dal figlio dell'amante e Julie non ne e' piu' immischiata,ma anche la stessa Julie ha un'amante ora che e' morto il marito e non tarda a esaurire questa necessita' fisica o spirituale che ha ,e del resto la continuazione che porta Julie del marito e' solo l'opera musicale che aveva scritto anche se sara' modificata dai due che in un'altra sequenza molto particolare nel momento in cui tocca lo spartito le note prendono vita.Un film sulla liberta' che racconta dunque non come arrivarci ma come poter capire cosa sia la liberta' e come la si possa vivere anche se sembra impossibile che arrivi proprio quando meno lo si pensa e soprattutto in queste tragiche situazioni,ma del resto l'essere capisce di essere solo quando il non essere scompare,e si fonde dunque in quel blu ,che e' la piscina oppure quel lampadario a collane che si trova al confine con il nero(l'oscurita' dunque della tragedia che mangia l'anima a Julie) e il celeste(il colore della liberta' della purezza).Magistrale.
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howlingfantod
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venerdì 22 gennaio 2016
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il lutto e la vita
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Dalla trilogia sui colori della bandiera francese, il segmento sulla libertà occupa lo spazio di una riflessione sul lutto e sulla liberazione dal dolore. Indimenticabile l’interpretazione di una splendida Juliette Binoche relativamente agli esordi, le sue nuotate in piscina, i suoi silenzi, il suo fuggire la tragedia della perdita del marito e della figlia morti in un incidente stradale di cui lei è l’unica sopravvissuta. Il film già nella tematica da calcio nello stomaco affronta il lutto in un modo secco, tagliente, senza concessioni emotive e melodrammatiche, spiazzante, assomiglia in parte al trattamento del dolore che ne ha fatto Moretti nella “Stanza del figlio” guarda caso amato dai francesi e guarda caso del quale la Binoche rifiutò la parte di protagonista perché troppo simile al film di Kieslowski.
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Dalla trilogia sui colori della bandiera francese, il segmento sulla libertà occupa lo spazio di una riflessione sul lutto e sulla liberazione dal dolore. Indimenticabile l’interpretazione di una splendida Juliette Binoche relativamente agli esordi, le sue nuotate in piscina, i suoi silenzi, il suo fuggire la tragedia della perdita del marito e della figlia morti in un incidente stradale di cui lei è l’unica sopravvissuta. Il film già nella tematica da calcio nello stomaco affronta il lutto in un modo secco, tagliente, senza concessioni emotive e melodrammatiche, spiazzante, assomiglia in parte al trattamento del dolore che ne ha fatto Moretti nella “Stanza del figlio” guarda caso amato dai francesi e guarda caso del quale la Binoche rifiutò la parte di protagonista perché troppo simile al film di Kieslowski. Il suo autistico ritrarsi dall’elaborazione o solo dall’affrontare emotivamente la tragedia e il dolore tanto grande è questo, è la modalità reattiva forse più ovvia, un dolore cosi’ grande ed esprime in un certo modo la stessa voglia di sopravvivere, come una sospensione del tempo ed il chiudersi a riccio in una bolla impenetrabile da alcuno. Da grande ecumenico film non può che dilagare fino alle progressive concessioni al ritorno alla vita con la musica e con la partitura del marito defunto e ora scoperto fedifrago da portare a termine, come l’arte in senso lato che avvolge e libera , con il concedere una speranza ancora al perdono e all’amore fino al suo epico elogio e con un finale dove addirittura la fortezza impenetrabile sembra cominciare a vacillare nell ultimo sguardo della Binoche che, sciolto finalmente il suo volto fra le lacrime, sembra addirittura sembra aprirsi ad un sorriso che ricorda quello del finale di Magnolia di P.T. Anderson.
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