Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Roberto De Paolis |
Attori | Kevin Glory, Lino Musella, Maurizio Lombardi, Salvatore Striano . |
Uscita | giovedì 17 novembre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,21 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 17 novembre 2022
Princess è una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città. Un giorno incontra un uomo che sembra volerla aiutare. Ma è soltanto da sola che Princess potrà salvarsi. Il film ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Princess ha incassato 23,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Princess ha diciannove anni e arriva dalla Nigeria. Vende il suo corpo nella boscaglia ai bordi di una delle strade dell'hinteland romano. Il suo quotidiano, l'incontro con clienti occasionali e non, il rapporto con le compagne di prostituzione attraversano un film in costante equilibrio tra la realtà e la sua rappresentazione in funzione di racconto morale.
Un regista capace di cambiare registro è una perla abbastanza rara nel panorama del cinema italiano contemporaneo.
Roberto De Paolis, dopo il sorprendente esordio nel lungometraggio con Cuori puri, decide di affrontare una modalità completamente differente di fare cinema. Scrive la sua opera seconda con la collaborazione di ragazze nigeriane che sono state vittime della tratta, chiedendo loro di interpretare se stesse. Ne nasce uno sguardo mai compassionevole e neppure retorico. Semmai con un aspetto così consequenziale e diaristico da rischiare di non arrivare a un vasto pubblico.
Perché Princess (nome di una giovane prostituta che per ogni cliente cambia nome fino a dimenticare il proprio) inanella giorno dopo giorno avendo chiesto la protezione, non più una trafficante di carne umana con cui ha saldato il proprio debito pecuniario ma al Dio che ha imparato a pregare e che torna anche ad onorare in una chiesa nel giorno del suo compleanno.
De Paolis ci mostra il suo viaggio nella vita fatto di prezzi da stabilire, clienti da soddisfare o da evitare, amicizie-rivalità con le altre prostitute. Ma soprattutto indaga (e il fatto che sia in collaborazione con chi quella vita l'ha vissuta, tra asfalto e sterpaglie, ne aumenta il valore) una ricerca dell'identità che porta con sé una buona dose di paura. Non è forse un caso che i titoli di testa abbiano una grafica che può far venire in mente quelli del cinema horror italiano degli Anni Sessanta. Perché cos'è se non orribile l'idea che Princess ha del proprio corpo come estraneo a se stessa e 'trasferito' nel momento in cui 'lavora'? Questo è ciò che esprime quanto passa dall'inglese a uno stentato italiano per poi tornare con le amiche alla sua lingua d'origine.
Lo fa anche quando qualcuno la penetra da dietro mentre lei guarda il cellulare. Ma lo fa soprattutto quando le si prospetta la possibilità di non essere più solo una coppia di orifizi da riempire dietro compenso monetario ma un essere umano che, proprio chi pensa che tutti noi siamo il prodotto di uno sbaglio divino, inizia ad apprezzarla per quello che è e non per quello che può offrire.
Lei, abituata dalla vita a monetizzare qualunque relazione, deve a quel punto porsi delle domande. De Paolis la segue senza falsi pudori (soprattutto verbali) ma anche senza giudizi precostituiti. Rispetto alle tante prostitute che abbiamo visto sullo schermo Princess ha dalla sua la verità del vissuto e, al contempo, l'amarezza e il distacco da sé che esso ha comportato in una giungla umana maschile fatta di piccoli uomini sfottenti, ambiguamente sorridenti o sbrigativamente pretenziosi ma quasi sempre anche se non consapevolmente avidi.
PRINCESS disponibile in DVD o BluRay |
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Ho avuto la fortuna e il privilegio di vedere questo film in anteprima a Venezia 2022, era il film di apertura di Orizzonti. E' un film incredibile e quanto mai attuale. Il regista ci mostra un mondo sconosciuto e lo fa senza giudizio, la protagonista, una vera ex vittima di tratta, è pazzesca, di una bravura che stupisce. Consiglio la visione, io lo andrò a rivedere :)
La pineta alle porte di Roma dove lavora Princess è molto lontana dai boschi sacri della sua nativa Nigeria. Solcata dall'asfalto, piena di immondizia e di mosche, è più un non luogo che una riserva naturale, né città né campagna. Per Princess è una zona di transizione in cui serve clienti maschi, ma anche una sorta di limbo-a volte ostile, a volte protettivo - per una ragazza che si trova intrappolata [...] Vai alla recensione »
Sin dall'estetica dei titoli di testa, "Princess", opera seconda di Roberto De Paolis dopo il promettente esordio con "Cuori puri", si presenta come una favola. C'è un bosco, (forse) un principe azzurro ma, soprattutto, c'è una principessa. Così, almeno, si fa chiamare un giovane prostituta nigeriana (Kevin Glory) che, insieme ad altre ragazze che hanno vissuto realmente sulla propria pelle il dramma [...] Vai alla recensione »
E' un'anima pura, per usare il titolo del suo film d'esordio, anche Princess, protagonista dell'opera seconda di Roberto De Paolis, in concorso con buoni esiti, anzi quasi una rivelazione della sezione Orizzonti dell'ultima Mostra di Venezia. Princess (Kevin Glory) ha 19 anni, è una prostituta nigeriana entrata illegalmente in Italia, che fa il suo spesso sgradevole e faticoso "lavoro" in un bosco-rifugio [...] Vai alla recensione »
A un primissimo sguardo, Princess sembra un documentario. Roberto De Paolis (già notevole il suo esordio, Cuori puri, 2017) intercetta la vita di una giovane prostituta nella pineta di Ostia, presso Roma, e la segue con spirito zavattiniano "pedinandola" nelle sue lunghe e periglio se giornate: sul lavoro e soprattutto dopo, in una quotidianità che sa es sere anche allegra e spassosa.
Prostituta nigeriana di strada, Princess dice che per sortilegio il suo corpo è rimasto in Africa, combatte truffe e tradimenti, vive un pomeriggio in Ferrari e un incontro traumatico con un non-cliente che preferisce gli animali alle persone (Musella, un personaggio quasi onirico). Il corpo pagato di Princess è così efficacemente rimosso che un altro sortilegio, questa volta di realtà, le riporta [...] Vai alla recensione »
Il bosco è uno di quei luoghi privilegiati dove ambientare una fiaba. Una principessa, i suoi sudditi, divisi tra quelli con buone intenzioni che la proteggerebbero a rischio della propria incolumità, e quelli malevoli che hanno il solo proposito di farle del male. E tra incantesimi, magie e sortilegi, potrebbe spuntare dietro un albero un principe per consegnare alla storia un lieto fine.
Che cosa ha spinto De Paolis a dedicare la sua opera seconda a una giovane prostituta nigeriana a Roma? L'antecedente di Silhouette, episodio di Terra di mezzo (1996) di Garrone, non era incoraggiante. Di certo si è convinto che Glory Kevin, con la sua vitalità irresistibile, fosse un motivo sufficiente per costruirci sopra un film. Glory spesso improvvisa, spesso - si legge nelle interviste - non [...] Vai alla recensione »
Princess è giovanissima, viene dalla Nigeria, fa la prostituta, è una delle vittime della tratta. Le giornate le passa isolata in un boschetto dalle parti di Ostia, regina - anzi principessa - del suo regno; il resto del tempo con le amiche, connazionali e colleghe, in una casa isolata. Nel mondo di Princess ci sono solo clienti, prestazioni, contrattazioni, scambi.
I titoli di testa sono incorniciati da una grafica che ricorda quella delle pagine delle fiabe, quest'opera ha uno sviluppo che, in parte, ne segue i canoni, vuole richiamare il soprannome della protagonista, appunto 'Princess', è ha un 'the end' da scoprire. Qui tocchiamo un elemento importante: la direzione che l'opera seconda di Roberto De Paolis prende non è scontata ed è la chiave di riuscita [...] Vai alla recensione »
Film di apertura della sezione Orizzonti di questa 79esima edizione, Princess segna l'atteso battesimo veneziano di Roberto De Paolis che, affiancando all'attività di regista e fotografo quella di produttore con il suo marchio Young Films, torna finalmente dietro la macchina da presa con un racconto misurato e incredibilmente realistico - ma non per questo privo di punte di lirismo - del giro di prostituzio [...] Vai alla recensione »
In una selva quasi oscura, più che un inferno, un limbo sospeso tra realtà e fantasia, tra il mondo di fuori e quello di dentro: Princess (Orizzonti a Venezia 79) di Roberto De Paolis non sta né nella Roma di sopra né in quella di sotto. Si tiene in uno spazio separato, che non è il caso di definire astratto, perché poi con la realtà ha fortemente a che fare.
Esiste una certa tendenza del cinema italiano odierno secondo al quale la realtà trae forza, visiva, interpretativa, autoriale, da innesti con un universo fiabesco e ancestrale. È accaduto già per Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (2017), che trasfigurava in storia di fantasmi uno degli omicidi di mafia più efferati: quello del tredicenne Giuseppe Di Matteo.
Princess indossa una parrucca rosa fucsia, intercetta persone di ogni tipo sperando di guadagnare quanti più soldi possibile. È ai margini di una città e di un mondo, eppure da quella città e da quel mondo arrivano in molti per cercarla, per starci insieme il tempo necessario e, alla fine, per lasciarla dove l'hanno incontrata, in una pineta. Poi chissà, forse accadrà di nuovo di ritrovarsi.
Notevole l'apertura di Orizzonti, Princess, di Roberto De Paolis. Siamo nel bosco di Castel Fusano con prostitute nigeriane che stanno al cellulare mentre clienti italiani più ridicoli che squallidi amoreggiano senza vigore, elemosinano sconti di 10 euro oppure le corteggiano. L'amore, o anche solo la sua ipotesi, destabilizza la nostra protagonista diciannovenne Princess.
Secondo lungometraggio in carriera di Roberto De Paolis, «Princess» ha inaugurato ieri la competizione in «Orizzonti», la sezione in genere più fresca e innovativa del Festival. Una gara alla quale il regista romano è arrivato dopo gli ampi consensi critici ottenuti al debutto (2017) con «Cuori puri», storia d'amore tanto intensa quanto originale per spunto narrativo e stile (asciutto e delicato allo [...] Vai alla recensione »
È partita anche la sezione Orizzonti, con "Princess" di Roberto De Paolis, alla sua seconda opera dopo "Cuori puri", mantenendo l'attenzione sulle marginalità. Qui si parla di immigrazione: donne nigeriane clandestine costrette a prostituirsi ai bordi della strada o nella boscaglia, con Princess che calamita l'interesse attraverso il suo corpo e i suoi comportamenti.
Il suo pregio è anche il suo difetto. Come ha dichiarato l'autore, Roberto De Paolis che nel 2017 con la sua opera prima, Cuori puri (stilisticamente ed empaticamente molto simile), aveva favorevolmente impressionato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes e approdato in seguito alla nomination ai David di Donatello: «E' stato un film molto istintivo, seguendo quello che Glory provava anche durante [...] Vai alla recensione »
"Princess, prima di ogni altra cosa, è una ragazza di diciannove anni che, aggrappata al proprio candore, cerca di resistere alla ferocia del mondo". Dopo il fortunato Cuori puri (2017), Roberto De Paolis scrive e dirige l'opera seconda Princess, film d'apertura in concorso di Orizzonti alla 79. Mostra di Venezia. Gestazione collettiva, allorché De Paolis l'ha concertato con alcune ragazze nigeriane [...] Vai alla recensione »
La pineta, la strada. Come nella periferia di Tor Vergata di Cuori puri, c'è un legame stretto tra i protagonisti e i luoghi dove vivono. Per Princess e il gruppo di prostitute nigeriane c'è il bosco dove potersi proteggere ma anche dove immaginare uno strappo dalla vita di tutti i giorni per poter piombare così un universo incantato. Ci sono la luce che filtra dagli alberi, i rumori della natura. Vai alla recensione »
La chiave favolistica in un cinema eminentemente realistico come quello italiano e che per esempio Céline Sciamma aveva così ben reso in Petite Maman, non è, in generale, moneta corrente nella cinematografia del nostro paese né cosa semplice da praticare. Già qualche anno fa, però, Roberto De Paolis ci aveva provato nella sua riuscita opera prima Cuori puri, film che aveva incontrato parecchio favore [...] Vai alla recensione »
Nel primo giorno della Mostra tocca subito a un italiano: Roberto De Paolis, classe 1980, già regista di "Cuori puri", chiamato ad aprire la sezione competitiva Orizzonti con "Princess". I titoli di testa sono spiazzanti, con quella grafica all'antica, da favola di principesse; ma capiamo subito che la Princess in questione non aspira al principe azzurro.