Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Giorgio Tirabassi |
Attori | Ricky Memphis, Giorgio Tirabassi, Marco Giallini, Pasquale Petrolo, Valerio Mastandrea Roberta Mattei, Gianfelice Imparato, Paola Tiziana Cruciani, Salvatore Striano, Mia Benedetta, Cristiano Di Pietra, Federica Carruba Toscano, Liz Solari, Filippo Tirabassi, Daniele Costantini, Fabio Rizzuto, Romano Andreucci, Pasquale Anselmo, Fabio Cipolla, Guido Cola, Lorenzo Del Conte, Marcello Ferrante, Corrado Ferranti, Massimo Fornari, Norberto Giombini, Franco Mastrovito, Romolo Mirti, Gaetano Piro. |
Uscita | giovedì 13 giugno 2019 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,87 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 luglio 2019
Due quarantenni decidono di dare una svolta alla loro vita con una rapina. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il grande salto ha incassato 312 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Rufetto e Nello non ne combinano una giusta: a 50 anni non hanno né un lavoro né una casa, anche perché sono appena usciti di prigione dopo aver scontato quattro anni per una rapina andata a male, tanto per cambiare. Ma la lezione non sembra essere servita poiché Rufetto cerca di organizzare un nuovo colpo, e non uno normale, uno che consenta ai due amici di svoltare e compiere finalmente "il grande salto". Sua moglie Anna e suo figlio Luca invece vorrebbero solo fare una vita normale e poter lasciare la casa dei genitori di lei, che detestano Rufetto considerandolo un fannullone portatore di guai. Del resto sembra che siano i guai a cercare Rufetto e Nello, tant'è che quest'ultimo si convince che il loro karma sia particolarmente infausto. E vista la quantità di sventure che i due si tirano addosso c'è quasi da dargli ragione.
Il grande salto, esordio alla regia del lungometraggio di Giorgio Tirabassi, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Daniele Costantini e Mattia Torre e che interpreta il ruolo di Rufetto, è una sorta di racconto picaresco che vede protagonisti due disgraziati di quelli che sarebbero piaciuti a Dino Risi e a Monicelli, a Citti e a Steno.
Il film è chiaramente imbevuto di riconoscenza verso la lezione della grande commedia (amara) all'italiana, che Tirabassi ha assorbito ma non completamente interiorizzato, poiché i limiti di questo film, che inizia con una mezz'ora strepitosa e poi si perde un po' lungo la strada, sono la tensione imperfetta del ritmo comico, che andava accordato come una racchetta da tennis, e l'indecisione sul tono da prendere, che è cosa diversa dalla capacità di fare surfing attraverso generi diversi. Così dalla commedia farsesca si passa al grottesco e al surreale per proseguire nel melodramma, senza prendere una decisione su quale metro assestarsi.
Il miracoloso equilibrio fra comico e patetico, fra sorrriso e malinconia che Tirabassi sa tenere così bene come attore (basti pensare alla sua memorabile interpretazione nel gravemente sottovalutato La pecora nera) sembra sfuggirgli come neoregista: una responsabilità condivisa con la produzione che avrebbe dovuto intervenire maggiormente proprio su tono e ritmo, nonché su alcune ingenuità che rendono implausibili certe parti del racconto.
Dal lato positivo c'è una sceneggiatura che lavora benissimo sui dialoghi (divini quelli fra i suoceri di Rufetto) e dà pane per i suoi denti ad una bella squadra di attori, dallo stesso Tirabassi e Ricky Memphis nei panni di Nello a Gianfelice Imparato e Paola Tiziana Cruciani in quelli dei suoceri, da Roberta Mattei (Anna) a Lillo Petrolo, Mia Benedetta, Valerio Mastandrea e Marco Giallini in altrettanti amichevoli cammei.
La marcia in più di Tirabassi, attore come regista, è proprio la capacità di attirare intorno a sé affetto e di generare armonia, il che è evidente ne Il grande salto: tutti collaborano a creare un prodotto ricco di buone intenzioni e di genuino amore per il cinema. Se il risultato non è all'altezza dell'impegno è solo questione di inesperienza e di una mancata "sponda" produttiva in grado di intervenire per aggiustare il tiro insieme al regista.
Tirabassi(anche sceneggiatore)debutta alla regia con un'insolita e coraggiosa commedia amara che guarda dritta alla commedia classica vecchio stile nella prima parte(Monicelli,Risi,Steno)per poi virare a sorpresa verso la satira feroce e surreale in stile Citti,Olmi,Ferreri nella seconda.Non è quel genere di commedia dove la risata abbonda per sottolineare la cruda realtà beffarda,ma [...] Vai alla recensione »
Giorgio Tirabassi è un grandissimo: basterebbe il solo Glauco di Boris per scolpire il suo nome nella Storia. Tuttavia, parliamo qui di un Attore con la A maiuscola, uomo di teatro prestato al cinema e alla televisione, alle volte per piacere e altre per necessità, in entrambi i casi, sempre con eccellenti risultati, anche quando il prodotto non è tutto 'sto granché: non è però il caso del suo esordio [...] Vai alla recensione »
Nello e Ruffetto sono due criminali e amici inseparabili ma anche perennemente perseguitati da un destino che pare non dar loro vie d’uscita. Ruffetto vive a casa dei suoceri con la moglie Anna e il figlio di otto anni. Nello frequenta la casa dell’amico e nel corso delle loro giornate i due iniziano a progettare quell colpo che potrebbe finalmente risolvere tutti i loro problemi.
Onestamente non so cosa cerchi la gente da un film come questo. Non credo che il regista abbia elemosinato voti in qualche festival, manco che i vari critici o addetti ai lavori abbiano gridato al miracolo. Siamo di fronte ad un onesto lavoro, appunto, dove la meschinità e le bassezze umane la fanno da padrone. Non siamo così in fondo come "Brutti, sporchi e cattivi", ma [...] Vai alla recensione »
Film sorprendente, diverso. Fra Monicelli e Citti. Memphis forse alla migliore prova della sua carriera. Molto curato in tutti i dettagli per essere una produzione low budget. Forse la scena del fulmine poteva essere fatta meglio ma il film non ne soffre. Consigliato
Un film genuino, senza apparenti pretese, ma ben diretto e convincente nell'interpretazione e nello svolgimento (amaro) della trama. Buona prova per il regista Giorgio Tirabassi
Nonostante un buon cast il film non decolla. Finale quantomeno stupido e improbabile. Chi non l'ha visto non si è perso niente.
Qualcuno mi ridia indietro l'ora e mezza che io e i miei amici abbiamo speso guardando questo film. Film senza una morale e senza trama.Sarebbe stato meglio guardare un'ora e mezza, anche il doppio, PEPPA PIG.Metto una stella solo perchè non ne posso dare 0.
Seguiamo le vicende dei due protagonisti impacciati e incasinati capaci solo di mettersi nei guai. A dar loro filo da torcere c'è Ciletta interpretato dal volto intenso di Salvatore Striano. Bravo Tirabassi alla sua prima regia!
L'idea ci poteva stare, ma poi quando ho visto la scena del fulmine mi è caduta tutta la stima e la voglia di dare un gran voto a questo film. Il grande salto di cosa? Per non parlare del finale senza alcun significato. Peccato davvero.
I miei complimenti all'opera prima di Giorgio Tirabassi! Lo reputo un film attualissimo e molto complesso. Una comicità cinica e per nulla volgare. Difatti si vede la celebre e fantastica penna di Mattia Torre. Mi è piaciuto raccontare solo il male dei due poveri protagonisti, una legge del contrappasso dove saltiamo a piedi pari le colpe che diamo per scontate.
Nulla da dire Ricky Memphis e Giorgio Tirabassi, ma veramente un film di una noia e insensatezza unica.
Unico consiglio, ritirate il film dalle sale prima possibile. Ho scelto questo film credendolo una commedia ma siamo lontani mille miglia da Monicelli, Citti e dai grandi ritrattisti del cinema nostrano. Il film e' avvolto da un tono cupo fin dall'inizio e non decolla mai, i personaggi si dimenano in una trama senza sviluppi, si attende sempre un cambio di tono ma non arriva.
un filme pieno di attori che amo, parte bene ma poi diventa insopportabile. In sala molti sono usciti prima, io ho resistito fino all'ultimo per dovere di cinefila, non si può mai sapere. Una vera sofferenza,
Parte come una commedia per poi trasformarsi in un film tra il drammatico ed il surreale, trama senza senso con uno sviluppo incompiuto ed inconcludente. Le uniche battute del film sono presenti tutte nel trailer. Se si definisce commedia, ci si aspetta di ridere abbastanza non per niente!
Calma piatta...storia senza sviòuppo, lento, noioso, e mi fermo qui, mi dispiace per questo esordio di Tirabassi da regista così brutto.
L'esordio alla regia di Giorgio Tirabassi ci regala un film d'altri tempi tanto inaspettato quanto sorprendente, difficilmente collocabile nel panorama italiano e per questo meritevole di essere visto. Il grande salto racconta la storia di due ladri romani di serie B, talmente falliti e maltrattati dalla vita da suscitare un sincero sentimento di compassione e tanta simpatia.
Nello (Ricky Memphis) e Rufetto (Giorgio Tirabassi) sono rapinatori da strapazzo. Comici, marginali, ostinatamente ottimisti in una Roma contemporanea e senza speranza. Non hanno grandi desideri. Nello vorrebbe una fidanzata, Rufetto una casa per moglie e figlio. Tentano la rapina all'ufficio postale (fallita) e il colpo dal tabaccaio (ma altri arrivano prima), poi finiscono nell'orbita del malavitoso [...] Vai alla recensione »
Sali da me? dice Ricky Memphis alla ragazza portata al cinema, per approfittare del buio. Lei accetta, ma c'è da scendere in un seminterrato con le pareti scrostate e una brandina. Più un televisore sempre acceso, su programmi che parlano del destino come lo intendevano i popoli antichi - su un rapinatore sfigato che assieme al complice ha appena fatto 4 anni di galera, e si ritrova senza un soldo, [...] Vai alla recensione »
Un apologo amaro, sorprendente nei dettagli e recitato da attori che non replicano stereotipi trendy ma aggiornano i "soliti ignoti" di un desolato contesto romanesco. "Il grande salto" riesce, in effetti, a dare una scossa al lungo elenco delle ultime commedie nostrane anche quest'anno qualunquiste e moraliste (all'opposto di quanto ci hanno tramandato i leitmotiv dei Germi, Risi, Pietrangeli e Monicelli) [...] Vai alla recensione »
Giorgio Tirabassi, alla sua prima prova registica, dirige "Il grande salto", di cui è anche co-protagonista e co-sceneggiatore, e omaggia un cinema che non c'è più da un tempo che pare infinito. Il film, infatti, nato da alcuni monologhi andati in scena a teatro, segue stilemi narrativi che suggeriscono avere in maestri come Citti, Germi, Scola, Monicelli e Risi i punti di riferimento.
Nello e Rufetto sono due sgangherati rapinatori della periferia romana. Uno abita in una cantina scrostata e umida, l'altro con moglie e figlio nell'appartamento del suocero. Le provano tutte, dalle rapine più classiche, all'occultamento di cadavere, ma non gliene riesce una. L'attesa per il grande salto criminale è lunga e vana, fino a quando non affrontano in forma di espiazione spirituale la salita [...] Vai alla recensione »
Sorprendente, perché fuori registro, anche formale, rispetto la mediocrità del cinema italiano di commedia, è una parabola degli ultimi nella provincia di un'Italia di disoccupati post 40enni, qui portatori di "handicap" di delinquenza. Esordio alla regia di un ottimo attore (uno per tutti i ruoli: il Borsellino della fiction Rai), qui coprotagonista in rapine sbagliate con Memphis, incomincia come [...] Vai alla recensione »
Due poveracci, per non dire due sfigati, più che consapevoli di esserlo, che sarebbero piaciuti a Risi o a Monicelli e che, appena usciti di prigione, senza arte né parte, senza lavoro e senza casa, cercano non un lavoro qualsiasi ma un nuovo colpo che sia però un colpo definitivo che risolva i loro problemi economici per sempre. Appunto, il grande salto.
Rufetto (Giorgio Tirabassi, anche regista), è un malvivente che abita, con moglie e figlio, dai suoceri e «lavora» con il single Nello (Ricky Memphis); una coppia di rapinatori, talmente maldestra, che sembra uscita da una storia di Paperino. Non gliene va bene una. Vorrebbero dare una svolta alla loro vita misera, fare il grande salto, ma succede sempre qualcosa che fa andare in fumo i loro cattivi [...] Vai alla recensione »
Largo a Rufetto (Giorgio Tirabassi) e Nello (Ricky Memphis), due maldestri ladruncoli della periferia romana che, superati i 50 e appena usciti di prigione, decidono di "svoltare" mettendo a segno la rapina della vita. Al grido fatidico di «ora o mai più!». Con Il grande salto (da oggi nelle sale con Medusa) Tirabassi debutta nella regia e, alternando una risata a uno spunto malinconico, un momento [...] Vai alla recensione »
Due malviventi che, al confronto, i "soliti ignoti" erano dei professionisti. Rufetto vive a casa del suocero che odia, riodiato, e sogna di fare il grande salto. Nello abita in uno scantinato e ha appuntamenti al buio, fallimentari, con donne. Dopo alcuni tentativi di crimine abortiti sul nascere i due compari, ormai convinti di essere perseguitati dal Fato, si uniscono a un pellegrinaggio verso una [...] Vai alla recensione »
Partenza da poliziottesco. Due rapinatori in fuga, gli anni passati in prigione, la voglia di fare il colpo del secolo. Rufetto e Nello sono criminali disperati, figli della periferia romana. L'uno vive a casa del suocero (che vorrebbe farlo sparire), l'altro dorme in una cantina che ricorda la cella di un carcere. Poi arriva la commedia agrodolce: i due pensano di avere il destino contro.
Nello e Rufetto sono due rapinatori "vecchio stile", come li definisce l'interprete co-protagonista, Giorgio Tirabassi, al debutto in cabina di regia. Il film si chiama Il Grande Salto, appropriato ed evocativo per sancire il passaggio dell'attore (anche) al ruolo di regista. Ma, purtroppo, non si tratta di un altrettanto grande salto, perché la pellicola, pur avendo chiari i propri riferimenti all'interno [...] Vai alla recensione »
Giorgio Tirabassi, classe '60, cresciuto artisticamente nella compagnia teatrale di Gigi Proietti dagli anni '80, viene ricordato soprattutto per aver partecipato alla fiction Distretto di Polizia nei primi anni 2000, ma la sua miglior interpretazione è legata al volto di Paolo Borsellino, nell'omonima racconto tv del 2004. Si è distinto nella regia col suo primo cortometraggio Non dire Gatto nel 2011, [...] Vai alla recensione »
Rufetto e Nello sono alla canna del gas. Una vita di stenti, di furtarelli ed espedienti per tirare a campare. Rufetto (Giorgio Tirabassi), che ha pure famiglia ed è così scannato da vivere in casa dei suoceri, si è fatto già 4 anni di galera e per lui trovare un lavoro onesto è questione ancor più complicata. Allora, insieme a Nello (Ricky Memphis), decidono che è ora di dare una sterzata decisa alla [...] Vai alla recensione »
Inizia in una Roma periferica di discount e villette in costruzione di raro squallore. Quella di Non essere cattivo, magari, anche se la durezza si scioglie subito nella commedia. Dove però non c'è niente di pop e di trendy alla Sibilia-Rovere, e caso mai affiora il fantasma di I soliti ignoti: Rufetto e Nello sono due classici delinquenti di mezza tacca votati alla sconfitta e alla beffa.