Artista versatile che approda al cinema dopo uno studio all'estero e facendo maturare l'iniziale grande passione per la fotografia, Roberto De Paolis può vantare la sua presenza nel mondo della settima arte come attore, produttore e regista.

Gli studi
Nasce a Roma nel 1980 dove studia fino al diploma liceale. Al termine si trasferisce a Londra per frequentare la London Film School. Una volta rientrato in Italia, a Roma, studia recitazione per due anni con la coach argentina Beatrice Bracco.
Nel 2003 inizia a lavorare come fotografo, sviluppando una ricerca sulla lunga esposizione. I suoi lavori vengono esposti in gallerie d'arte e musei in tutta Europa.
Continua, però, la sua passione e il suo interesse per il cinema che lo porta ad avvicinarsi alla settima arte, prima come attore secondario con Movimenti di Claudio Fausti e Serafino Murri nel 2004 e poi come regista.

I cortometraggi e la casa di produzione
Dal 2009 collabora come video-artist per la piattaforma inglese Nowness.com: tra gli altri intervista Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Wim Wenders, David Cronenberg, Paul Haggis e Michael Fassbender.
Tra il 2009 e il 2010 realizza due cortometraggi, Bassa Marea e Alice, entrambi presentati alla Mostra del Cinema di Venezia.
In occasione della realizzazione di questi due lavori Roberto De Paolis conosce Carla Altieri che collabora con lui come organizzatrice generale. Con lei De Paolis fonda la società di produzione Young Films, partner di società come Indigo Film, Gröenlandia e Vivo Film.
La società esordisce co-producendo il documentario Fuoristrada per la regia di Elisa Amoruso, vincitore della menzione speciale al Festival del Cinema di Roma nel 2013. Nel 2014 produce il cortometraggio Casarola per la regia di Lorenzo Castore, un omaggio all'abitazione della famiglia Bertolucci e che apre il Festival del Cinema di Roma in occasione del restauro del primo di film di Bernardo Bertolucci.
Poi la Young Films prosegue nel 2016 con la co-produzione del documentario Saro per la regia di Enrico Maria Artale - vincitore del Torino Film Festival nello stesso anno - e con l'esordio di Roberto De Paolis. Nel 2021 viene presentato alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Notti Veneziane, l'esordio alla regia di Keti Stamo, il documentario Les Fils de Cainco prodotto con Francia e Albania. Sempre nel 2021 anche Rachel Greenwood entra a fare parte della società, occupandosi di pubbliche relazioni, sviluppo progetti e vendite internazionali.

I due lungometraggi
Come detto il primo lungometraggio di Roberto De Paolis è prodotto da Young Films. Avviene, quindi, nel 2017 il suo vero e proprio debutto come regista di lungometraggi con Cuori Puri, presentato al Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Il film ruota intorno ad Agnese, una ragazza di diciotto anni, cresciuta con una madre molto cattolica, che frequenta la parrocchia e ha scelto di mantenere la sua verginità fino al matrimonio. Poi c'è Stefano, un ragazzo di venticinque anni che lavora come custode nel parcheggio di un centro commerciale vicino a un grande campo rom. Agnese e Stefano, seppur così diversi e lontani, si innamorano e si trovano costretti a delle scelte difficili. Il film, che ha consacrato Roberto De Paolis, ha ricevuto varie nomination a diversi premi. Tra queste quattro candidature al Nastro d'argento, compresa quella al miglior regista esordiente, così come per i David di Donatello. E poi anche la candidatura come miglior opera prima al Globo d'oro e al Ciak d'oro, quest'ultima ottenuta.
Il secondo lungometraggio del regista è Princess, anch'esso prodotto da Young Films con Rai Cinema. Il film, presentato alla Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, racconta la storia di Princess, una ragazza nigeriana che vive clandestinamente in Italia, lavorando come prostituta nella periferia di una grande città vicino al mare.