Anno | 2004 |
Genere | Commedia nera |
Produzione | Italia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Claudio Fausti, Serafino Murri |
Attori | Fabrizio Gifuni, Cecilia Dazzi, Roberto De Paolis, Luca Murri, Gabriele Parrillo, Francesco Pini, Paolo Briguglia . |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un gruppo di vecchi amici si ritrova dopo anni a Roma per passare un altro di quei mitici venerdì sera che chiamavano "serate bastarde": in giro per feste e locali, senza fermarsi mai, fino al collasso. Il tempo è passato, le cose cambiate.
CONSIGLIATO NÌ
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Un gruppo di vecchi amici si ritrova dopo anni a Roma per passare un altro di quei mitici venerdì sera che chiamavano "serate bastarde": in giro per feste e locali, senza fermarsi mai, fino al collasso. Il tempo è passato, le cose cambiate. Gli elementi di interesse del film stanno nella precedente professione dei due registi (critici cinematografici)e nella tecnica di ripresa (tre macchine che riprendevano l'azione da tre punti di vista).
MOVIMENTI disponibile in DVD o BluRay |
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BLU-RAY |
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€12,90 | – |
La ragazza è in tiro e i tre vestono in smoking. Però non hanno esattamente facce da smoking. Non devono andare in nessun posto speciale ma un po’ ovunque, cincischiando per la città. Il gruppo di amici rinverdisce così un vecchio rituale vitellonesco denominato da loro «serata bastarda». Niente di particolarmente vandalico (a meno che non si consideri l’autodistruzione una forma di teppismo): solo [...] Vai alla recensione »
È un’opera prima diretta a quattro mani con chiari intenti sperimentali: di regia, recitazione, montaggio. La notte “brava” di uomini e donne sui trent’anni (tranne la parentesi dedicata ai due fratellastri che aspettano di conoscere il padre proveniente dall’America), consumata durante un venerdì sera qualsiasi, a Roma. Attese, smarrimenti, canne, poeti, separati in casa e fuori, smoking e no smoking [...] Vai alla recensione »
Perché il cinema italiano oggi nomi racconta e non affronta il presente? Ce lo siamo chiesti qualche giorno fa, su questo giornale. Abbiamo intessuto in quell’occasione un breve elogio del cinema «povero», intravedendo in esso i margini di quella libertà creativa e produttiva capace di sbrigliare le storie e fonderie nel loro contesto. Si diceva di piccoli film, girati in digitale, con troupe leggere, [...] Vai alla recensione »