Tatami

Film 2023 | Thriller, +13 105 min.

Anno2023
GenereThriller,
ProduzioneIran
Durata105 minuti
Al cinema22 sale cinematografiche
Regia diZahra Amir Ebrahimi, Guy Nattiv
AttoriArienne Mandi, Zahra Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Nadine Marshall, Lir Katz Ash Goldeh, Sina Parvaneh, Mehdi Bajestani, Elham Erfani.
Uscitagiovedì 4 aprile 2024
TagDa vedere 2023
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,38 su 27 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Zahra Amir Ebrahimi, Guy Nattiv. Un film Da vedere 2023 con Arienne Mandi, Zahra Amir Ebrahimi, Jaime Ray Newman, Nadine Marshall, Lir Katz. Cast completo Genere Thriller, - Iran, 2023, durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 4 aprile 2024 distribuito da Bim Distribuzione. Oggi tra i film al cinema in 22 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,38 su 27 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 marzo 2024

La judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam partecipano al Campionato mondiale di judo, intente a portare a casa la prima medaglia d'oro dell'Iran. In Italia al Box Office Tatami ha incassato 212 mila euro .

Consigliato sì!
3,38/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,39
PUBBLICO 3,74
CONSIGLIATO SÌ
Un campionato di judo è il teatro metaforico di una lotta di resistenza e di affermazione.
Recensione di Marianna Cappi
martedì 25 luglio 2023
Recensione di Marianna Cappi
martedì 25 luglio 2023

Tbilisi, Georgia. Campionati mondiali di Judo. L'iraniana Leile Husseini è in forma straordinaria e batte le avversarie una dopo l'altra. La medaglia d'oro è possibile. Da lontano la seguono il marito e il figlio piccolo, con gli amici di sempre; da vicino, a pochi metri dal tatami, la sostiene Maryam, la sua coach. Ma la possibilità che in finale Leila posso incontrare un'atleta israeliana è sgradita alla Repubblica Islamica. Arriva dunque l'ordine, per lei, di ritirarsi dalla competizione: dovrà fingere un infortunio e abbandonare i mondiali. Oppure trovare il coraggio di prendere una decisione impossibile.

L'israeliano Guy Nattiv e l'iraniana Zar Amir Ebrahimi sono consapevoli della forza intrinseca del conflitto a cui è sottoposta la protagonista e lo portano alla massima intensità, non aggiungendo distrazioni né altri elementi fondamentali al racconto.

La lotta fisica è metafora di una lotta psicologica che è anche politica ed esistenziale, e trascende il singolo. Il bianco e nero universalizza quest'idea e materializza la natura estrema del ricattto. Anche la scelta della Georgia non è casuale: paese coproduttore del film, è però anche simbolo di frontiera, tra Europa e Asia, una frontiera che può essere momento di incontro oppure dolorosa sezione.

L'essenzialità è la regola e si fa questione di stile. Il bianco e il nero sono anche i colori delle divise delle judoke, mentre l'incontro è materia di concentrazione, forza, velocità, tecnica. Il peso conta, ma il carico sulle spalle di Leila non si può misurare: non con la stessa unità di misura di chi appartiene ad un paese libero. Nell'ultima parte il film rinuncia purtroppo all'asciuttezza dei primi novanta minuti e cede alla spiegazione, con l'intenzione di replicare forse quell'abbraccio finale tra le parti che è elemento integrale dell'incontro e della filosofia del judo, ma si risolve qui in una perdita anziché in un guadagno.

Si perde infatti, la qualità più prezione del film, la tensione, e il punto di vista quasi univoco di Leila si sfilaccia per far spazio alla parabola prevedibile di Maryam (interpretata dalla coregista) e dare priorità ad altri discorsi, nonostante quello artistico li contenesse già tutti. Nei suoi momenti migliori, infatti, Tatami raggiunge una naturale compenetrazione tra elementi tematici e formali, con lo spazio del tatami come uno schermo rovesciato o riflesso, l'orologio delle competizioni che fornisce un timing inesorabile e s'impenna nei momenti in cui la protagonista è bloccata a terra e la resistenza che le viene richiesta è massima (pena il soffocamento, fisico e metaforico), e infine l'ambiente unico della palestra, che è luogo protetto ma anche claustrofobico, nel quale s'infiltra il pericolo, onnipresente: sola e macabra rappresentanza maschile in un universo tutto femminile.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 9 aprile 2024
angelo umana

 Un film spettacolare, un thriller teso, che fa parteggiare per chi cerca la libertà e non le imposizioni di un sistema. La macchina da presa sapiente inquadra il paesaggio che scorre dai finestrini del pullman, monotono, è l'Iran. Chiuderà con delle immagini più varie, viste dai finestrini di un autobus che corre verso Parigi, con le atlete di judo che concorreranno [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 settembre 2023
Peer Gynt

Leila, judoka iraniana, arriva a Tbilisi in Georgia per i campionati mondiali di judo. Concentrata, fortissima e determinata, sconfigge le sue prime avversarie, e probabilmente dovrà affrontare in finale la brava atleta israeliana. Ma questo scontro finale Iran-Israele non s'ha da fare, né domani né mai! Arriva pertanto l'ordine, prima dalla Federazione e poi da organi [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2024
habar

What a film !!!watched it once and will watch it again when its released. It deserves all the awards and recognition. I urge people to not miss it on the big screen, if its available near you, go watch it. Brilliant acting from the protagonists, especially arienne mandi

giovedì 4 aprile 2024
habar

Brilliant. Don't miss it on the big screen. Amazing acting and cinematography. Give Arienne Mandi and zar all the awards.

mercoledì 27 marzo 2024
Clara

Meraviglioso film sulla forza ed il coraggio delle donne Iraniane.  Ho tenuto il fiato sospeso fino all ultimo! Consigliato!!

FOCUS
FOCUS
mercoledì 17 aprile 2024
Roberto Manassero

Non è esagerato pensare che il mondo di oggi sia molto simile a quello di 40 anni e più anni fa: senza che quasi ce ne accorgessimo, un’altra guerra fredda si è profilata all’orizzonte, fondata su vecchie e nuove polarizzazioni politiche. Con il timore che la tensione s’innalzi ulteriormente, assistiamo a un conflitto continuo fra superpotenze anch’esse vecchie e nuove (Usa ed Europa da una parte, Russia e Cina dall’altra), con il Medio Oriente a fare ancora e sempre da terreno di scontro.

Nella notte tra il 13 e il 14 aprile, l’attacco dell’Iran a Israele – risposta al bombardamento dell’ambasciata iraniana a Damasco da parte di Tel Aviv – ha tenuto il mondo col fiato sospeso ricordando a tutti l’esplosività del conflitto fra i due paesi. Pochi giorni dopo, poi, il finale di una mezza maratona a Pechino, in cui tre atleti africani hanno lasciato vincere l’idolo cinese di casa, ha invece ribadito come qualsiasi ambito pubblico, dallo sport allo spettacolo (le ingerenze del governo iraniano nell’ultimo Festival di Berlino o le polemiche suscitate dalle cerimonie della stessa Berlinale e degli Oscar sono cronaca di poche settimane fa…) possa diventare terreno di giochi e scontri politici.

Tutto questo emerge benissimo in un film uscito da poche settimane, Tatami - Una donna in lotta per la libertà, presentato a Venezia e diretto da un regista israeliano, Guy Nattiv (autore del biopic su Golda Meir), e da un’attrice franco-iraniana all’esordio nella regia, Zar Amir Ebrahimi, già Palma d’oro a Cannes per Holy Spider. Il film è dunque di per sé una dichiarazione d’intenti: una collaborazione fra popoli e nazioni in guerra, «una cena al centro della terra» per citare il titolo di un romanzo dello scrittore ebreo-americano Nathan Englander, in cui s’immagina un incontro tra un’israeliana e un palestinese nei cunicoli di Gaza…

FOCUS
mercoledì 3 aprile 2024
Giovanni Bogani

C’erano lacrime e applausi, quando Tatami è stato presentato a Venezia, nella sezione Orizzonti, lo scorso settembre. E noi eravamo al tappeto, stesi. Andate a vederlo, adesso che esce al cinema. Andate a vederlo, anche se sembra un piccolo film in bianco e nero. È potente, forte, travolgente, come una presa improvvisa che ti sbatte giù. Maitta, ko. 

Tatami è un grande film non solo per la valenza politica del suo racconto. Non solo perché racconta una grande storia di coraggio femminile. Neppure perché è un film che, già nella sua vicenda produttiva, fa la Storia: è la prima co-regia fra un israeliano – Guy Nattiv, premio Oscar per il cortometraggio Skin – e una iraniana – Zar Amir Ebrahimi, che del film è anche coprotagonista. Teniamo in mente che in Iran è proibito persino dire la parola “Israele”, che viene nominata come “il paese occupante”. E che Israele e Iran si definiscono a vicenda “The Great Satan”. 

Beh, non è ancora questo. Il fatto è che Tatami racconta tutto questo in maniera cinematograficamente possente, asciutta, decisa. Tutto ha un senso, tutto costruisce il senso. Anche il formato del film, quel 4:3 antico, demodé, che inscrive ogni corpo e ogni volto dentro uno spazio quasi quadrato, simile al tatami che accoglie e chiude i combattimenti di judo. 

Ha senso il bianco e nero, un bianco e nero che non permette ai colori di intervenire ad alleggerire la storia. E che richiama certi film classici, dove i pugili si massacravano sul ring, in bianco e nero. Body and Soul, del 1947, o The Set-Up, del ’49, o Il grande campione con Kirk Douglas. O anche uno dei primissimi lavori di Kubrick, Day of the Fight, del 1951. O Lassù qualcuno mi ama con Paul Newman

E ha senso la chiusura anche spaziale del film, che non esce quasi mai dal campo sportivo in cui si giocano i destini delle due protagoniste. Il fuori campo è un salotto in Iran, la casa di lei: il volto del marito, i vicini raccolti a guardare la televisione. Per il resto, tutto rimane chiuso nel Palazzo dello sport di Tbilisi, come fosse il palcoscenico di una tragedia greca. 

Ma non si tratta, in nessun caso, di esercizi di stile. È ricerca di essenzialità. Raccontare nitidamente, senza divagazioni, come se anche noi fossimo chiusi dai confini di un tatami, la storia di donne alle prese con una scelta. La più difficile della loro vita. 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 19 aprile 2024
Pietro Diomede
ItaliaOggi

«Tatami» è una storia unica che racchiude al suo interno le vicissitudini delle tante eroine iraniane che grazie all'uso dello sport si sono fatte portavoce del ruolo della donna in uno Stato che tende a cancellare e umiliare ogni elemento che possa essere un'onta incancellabile, come nel caso dell'arrampicatrice campionessa mondiale Elnaz Rekabi, che a Seul ha gareggiato a capo scoperto in segno di [...] Vai alla recensione »

giovedì 11 aprile 2024
Paola Brunetta
Cineforum

Un paesaggio di periferia ripreso da un autobus, in bianco e nero, mentre si ascolta a tutto volume un brano hip hop (Jet di Justina, rapper iraniana). Poi l'ingresso di un gruppo di donne nel palazzetto dello sport di Tbilisi, Georgia. Capiamo che sono atlete e vediamo che tra loro si distingue Leila Hosseini, allenata da Maryam Ghanbari. È la nazionale iraniana di judo, che si appresta a disputare [...] Vai alla recensione »

lunedì 8 aprile 2024
Raffaele Meale
Quinlan

Fin dalla sua presentazione alla Mostra di Venezia 2023, dove prendeva parte al concorso della sezione Orizzonti, Tatami ha risvegliato l'interesse di parte non indifferente degli addetti ai lavori. Il motivo non era tanto legato al film in sé, ma semmai alla bizzarra condivisione alla voce "regia": mai prima di allora si era infatti visto al Lido un film co-diretto da un cineasta israeliano (Guy Nattiv) [...] Vai alla recensione »

sabato 6 aprile 2024
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

Lo sfondo è costituito dai Campionati mondiali femminili di judo; a occupare il primo piano è l'atleta iraniana Leila Husseini. Costei è in ottima forma e determinata a laurearsi campionessa; la sostiene l'allenatrice Maryam. L'eventualità però che lei si scontri nelle fasi finali con una concorrente israeliana allarma il Governo islamico; si decide di spingerla al ritiro, fingendo un suo infortunio. [...] Vai alla recensione »

sabato 6 aprile 2024
Gloria Sanzogni
La Gazzetta di Parma

In un periodo storico di guerre e divisioni come quello che stiamo vivendo oggi, un film diretto a quattro mani da un regista israeliano e una regista iraniana, è già una vittoria. È arrivato al cinema «Tatami», film che all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il «Premio Brian» assegnato dall'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e che è stato successivamente [...] Vai alla recensione »

sabato 6 aprile 2024
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Acclamati, minacciati, puniti. Altrimenti auto-esiliati. Con quest'ordine procede il trattamento degli atleti iraniani da parte del patrio regime islamico, specie di fronte a una possibile sfida sportiva con Israele, il nemico (sempre più) giurato. Dunque ben venga il Tatami judo-cinematografico che tale sfida trasforma infelice incontro di regia, laddove l'israeliano Guy Nattiv e l'attrice neo-regista [...] Vai alla recensione »

sabato 6 aprile 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Due registi. Guy Nattiv israeliano, Zar Amir Ebrahimi iraniana. Entrambi emigrati, lui negli Stati Uniti e lei è ormai cittadina francese: in curriculum ha la serie "The L Word: Generation Q" e recita in "Tatami". Ha il ruolo di Maryam, allenatrice della squadra iraniana di judo. Leila potrebbe vincere i mondiali. Ma rischia di incontrare in finale un'atleta iraniana.

sabato 6 aprile 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Tutto in una giornata (tranne rari flashback), quasi tutto nel palazzetto di Tbilisi (Georgia) in cui si disputano i Mondiali dijudo. Leila Husseini è la punta di diamante della nazionale iraniana, è carica, vuole l'oro. Vince i primi incontri, ma il telefono della sua allenatrice squilla a ripetizione. Chiamano da Teheran, il regime ordina che Leila simuli un infortunio e si ritiri: per non rischiare [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Giovanni Spagnoletti
Close-up

Ci sono casi fortunati - pochi per la verità negli ultimi tempi - in cui l'arte o forse più precisamente le attività ad essa connesse, possono aiutare (in)direttamente la comprensione trai popoli. Un bel caso è quello di una pellicola presentata alla scorsa Biennale di Venezia nella sezione "Orizzonti" e ora in arrivo nei nostri cinema, che si intitola Tatami - Una donna in lotta per la libertà (un [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Tiblisi, Georgia. Campionati mondiali di judo femminili. L'atleta iraniana Leila Housseini (Arienne Mandi) guida la squadra allenata da Maryam (la stessa regista Zahara Amir Ebrahimi). Sul tatami Leila stende le avversarie una dopo l'altra e il sogno di una medaglia comincia a materializzarsi. Quando, però, si fa concreta l'ipotesi di sfidare una judoka israeliana, la federazione iraniana, su ordine [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Alessandra De Luca
Ciak

Variety lo ha definito un film "destinato a fare la storia", il direttore artistico della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia Alberto Barbera, invece, "un thriller di forza politica impressionante", ora Tatami - Una donna in lotta per la libertà di Guy Nattiv (Premio Oscar nel 2019 per il cortometraggio Skin) e di Zar Amir (Migliore Attrice a Cannes 2022 per Holy Spider) arriva [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Una judoka iraniana, Leila Hosseini, è determinata a vincere i mondiali della disciplina, in Georgia. In effetti, domina i primi match con uno strapotere fisico e tecnico che la pone tra le favorite per il titolo. Ma la sua allenatrice, la gloria nazionale Maryam, riceve dal governo un ordine perentorio: Leila deve ritirarsi. Il motivo? In finale potrebbe incontrare un'atleta israeliana, e questo non [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Catherine Bray
Variety

Presentato come il primo lungometraggio codiretto da una regista iraniana e un israeliano, Tatami è in parte film sportivo, in parte thriller politico. Durante i mondiali di judo a Tbilisi, in Georgia, l'atleta iraniana Leila (Arienne Mandi) è la sorpresa del torneo, tranne che per la sua allenatrice Maryam (Zar Amir Ebrahimi, anche regista del film).

venerdì 5 aprile 2024
Valerio Caprara
Il Mattino

Ancora al filone sportivo, ma in questo caso drammatico e politico, appartiene "Tatami Una donna in lotta per la libertà", firmato a quattro mani dall'iraniana Ebrahimi (anche interprete nella parte dell'allenatrice) e l'israeliano Nattiv, circostanza di per sé rivoluzionaria che peraltro dà vita a un film d'inusitata energia. La campionessa iraniana di judo Leila (Mandi), meticolosamente allenata [...] Vai alla recensione »

venerdì 5 aprile 2024
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Se non fosse vero sembrerebbe una trovata pubblicitaria, di quelle inattaccabili oltre che irresistibili. Un regista israeliano e una regista iraniana, due persone che in teoria non dovrebbero nemmeno incontrarsi, dirigono insieme un film che racconta proprio questo: la ribellione di una atleta di Teheran che durante i mondiali di Judo respinge gli ordini di regime scegliendo la rivolta e l'esilio. [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2024
Marina Pavido
Asbury Movies

La sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia, si sa, ci ha spesso regalato, nel corso degli anni, delle vere e proprie chicche, sia dal punto di vista contenutistico che per quanto riguarda la messa in scena stessa. Questo discorso vale, ad esempio, per il lungometraggio Tatami - Una donna in lotta per la libertà, diretto dai registi Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, nonché frutto di una coproduzio [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

Durante i campionati mondiali di judo a Tiblisi, in Georgia, la judoka iraniana Leila e la sua allenatrice Maryam, decise a portare a casa la medaglia d'oro, ricevono un ultimatum da parte della Repubblica Islamica che intima alla sportiva di fingere un infortunio e perdere la gara, pena l'essere accusata di tradimento. Presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Tatami è il primo film della [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2024
Stefano Giani
Il Giornale

La judoka iraniana Sheila è candidata alla medaglia d'oro ai Mondiali ma all'improvviso il governo la costringe a ritirarsi per non sfidare l'atleta israeliana. La dittatura raccontata attraverso lo sport è una chiave di lettura che rende molto. Il film è sanamente irritante, spiega il dramma e non perdona gli ayatollah che usano le donne e i cittadini.

giovedì 4 aprile 2024
Cristina Piccino
Il Manifesto

II Leila, campionessa iraniana di judo può vincere i Mondiali ma proprio prima della finale arriva dalla Guida Suprema l'ordine di fermarsi: il fatto che dovrà combattere con una atleta israeliana è per il potere di Teheran inaccettabile. Leila deve simulare un infortunio e abbandonare, e se andrà avanti ci saranno conseguenze gravi per lei e per la sua famiglia, il marito, il figlio che la seguono [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 aprile 2024
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Diretto da una iraniana e un israeliano, ci mette nel cuore dei principi di libertà e indipendenza davanti al potere che pretende sudditanza, mentre elegge, anche nello stile (e non solo per il bianco e nero), l'agonismo sportivo a emblema di conflitti politici e morali. Campionati mondiali di judo: che farà Leila, arrivata all'incontro finale con la sfidante israeliana, quando gli ayatollah esigono [...] Vai alla recensione »

mercoledì 3 aprile 2024
Mario Turco
Sentieri Selvaggi

Campionati mondiali di judo a Tblisi, Georgia. L'atleta iraniana Leila Husseini (Arienne Mandi in un'interpretazione che cresce piano piano di livello come il judo praticato dal suo personaggio) vince agevolmente i primi incontri di qualificazione nella categoria 60 kg, sostenuta a bordo tatami dalla sua tenace allenatrice Maryam (Zahra Amir Ebrahimi).

martedì 2 aprile 2024
Ilaria Feole
Film TV

Il tatami è uno spazio delimitato, un'area dai confini precisi, entro la quale valgono regole altrettanto chiare: è il territorio su cui si scontrano gli atleti di arti marziali, il tappeto sul quale vigono le leggi della sportività. Quando Leila Hosseini, campionessa iraniana di judo, posa i piedi sul tatami della sua prima gara, ai mondiali femminili di Tbilisi, conosce le regole, conosce la sua [...] Vai alla recensione »

domenica 31 marzo 2024
Cristina Battocletti
Il Sole-24 Ore

Tatami. Leila, campionessa di Teheran, può vincere i mondiali di judo. D'un tratto la Guida Suprema le impone di fermarsi perché rischia di incontrare il nemico: Israele. Leila deve scegliere tra la libertà individuale e la salvezza dei suoi familiari Tatami non è un film "sportivo", come non lo sono Toro scatenato, Million dollar baby e Foxcatcher - Una storia americana.

giovedì 28 marzo 2024
Gian Luca Pisacane
Famiglia Cristiana

Il cinema ama i ring, lo scontro fisico, i territori di lotta che portano alla redenzione. Non a caso lo sport più rappresentato sul grande schermo è il pugilato. Il tatami è il sottile materassino su cui si disputano gli incontri di judo, ed è il titolo del film di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi. Racconta della judoka iraniana Leila e r della sua allenatrice Maryam.

lunedì 4 marzo 2024
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

Esistono i contesti. Tatami, un film che di per sé avrebbe una sua rilevanza per l'inedita - e audace - collaborazione tra un regista israeliano (Guy Nattiv) e un'attrice iraniana per la prima volta anche dietro la macchina da presa (Zar Amir Ebrahimi, vincitrice a Cannes 2022 per Holy Spider), arriva in Italia in due passaggi, prima con un'uscita evento nella giornata delle donne (8 marzo) e poi in [...] Vai alla recensione »

domenica 3 settembre 2023
Sofia Palmeri
NonSoloCinema

Tatami, presentato all'interno della categoria Orizzonti, è in assoluto il primo lungometraggio co-diretto da una regista iraniana, Zar Amir Ebrahimi, e da un regista israeliano, Guy Nattiv. Alla judoista iraniana Leila, nel bel mezzo di quello che parrebbe essere il suo campionato mondiale, viene intimato dalla Repubblica Islamica dell'Iran di fingere un infortunio e di perdere, in maniera tale da [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
giovedì 14 marzo 2024
 

Zar Amir Ebrahimi e il regista Guy Nattiv mettono in scena la battaglia per la resistenza e l'auto-affermazione di un gruppo di ragazze iraniane che partecipano al Campionato mondiale di judo. Da giovedì 4 aprile al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
mercoledì 21 febbraio 2024
 

Regia di Zahra Amir Ebrahimi, Guy Nattiv. Un film con Jaime Ray Newman, Zahra Amir Ebrahimi, Nadine Marshall, Sina Parvaneh, Mehdi Bajestani. Da giovedì 4 aprile al cinema. Guarda il trailer »

Con Arienne Mandi nella parte di Leila
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