Anno | 2022 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Alain Ughetto |
Attori | Ariane Ascaride, Alain Ughetto, Stefano Paganini, Diego Giuliani, Christophe Gatto Laurent Pasquier, Bruno Fontaine, Laura Devoti, Carlo Ferrante, Cecile Rittweger, Salomé Richard. |
Uscita | giovedì 31 agosto 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,85 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 luglio 2023
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad Annecy. Ha vinto un premio ai European Film Awards, Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Manodopera - Interdit Aux Chiens et Aux Italiens ha incassato 329 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Ughettera alla fine dell'800. Lì vive la famiglia Ughetto che attraverserà, con la propria condizione di contadini ed operai, la prima metà del '900. Vivranno le guerre a cui gli uomini saranno chiamati e saranno costretti dalla povertà ad andare a cercare il lavoro dove c'è, cioè all'estero, dove però si trova anche la discriminazione per i 'macaroni'.
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la 'saga' degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente.
La Borgata Ughettera non è un luogo immaginario. È una frazione di Giaveno a poca distanza da Torino ed ai piedi del Monviso. È lì che Alain Ughetto, nato a Lione, è tornato per iniziare a ricostruire le vicende che hanno visto come protagonisti i suoi antenati. Non solo la nonna, con la quale intreccia un dialogo ideale grazie alla calda voce di Ariane Ascaride, ma anche coloro che l'hanno preceduta. Grazie all'utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell'emigrazione. Un'emigrazione che li vedeva accogliere perché necessari e al contempo respingere con divieti come quello che compare nel titolo che il padre spiega ai figli con una pietosa bugia. Diventa allora indispensabile chiamare il luogo dove si vive 'Paradiso' per conservare almeno la speranza che lo divenga un giorno. In un film dedicato allo scrittore partigiano e piemontese Nuto Revelli tornano alla mente le parole di un altro scrittore, lo svizzero Max Frisch che, nel momento di massimo afflusso di emigrati italiani nella sua patria, pronunciò una frase destinata a diventare un monito e un'occasione di profondo ripensamento: "Cercavamo braccia. Arrivarono persone".
Persone e braccia che Ughetto sintetizza mostrando la propria mano in azione nel posizionare oggetti o disporre personaggi. Tante sono state le mani che, di generazione in generazione, hanno duramente lavorato in una sorta di passaggio di testimone. Il regista, tra l'altro, ci ricorda che la storia del lavoro già nel passato non era solo legata al mondo maschile. Quando gli uomini erano in guerra toccava alle donne fare anche i lavori più faticosi. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell'obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola 'migranti'.
MANODOPERA - INTERDIT AUX CHIENS ET AUX ITALIENS disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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€12,99 | – | |||
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La presenza fisica (di parti: piedi, mani, voce ) dell'autore fuori campo da un forte senso di realtà alla storia. Un epica familiare molto sentita dal nipote-regista e artefice, raccontata in modo sobrio , direi quasi oggettivo, ma con grande immedesimazione nei personaggi, superando agilmente i limiti imposti da pupazzi di legno come attori e da fondali di cartone come scene; molto coinvolgente, [...] Vai alla recensione »
Dopo aver visto Oppenheimer, deludente e sopravvalutato, un delizioso film che ti dona il desiderio di tornare al cinema... Bella storia, posta con originalità e garbo Da vedere assolutamente
La presenza fisica (di parti: piedi, mani, voce ) dell'autore fuori campo da un forte senso di realtà alla storia. Un epica familiare molto sentita dal nipote-regista e artefice, raccontata in modo sobrio , direi quasi oggettivo, ma con grande immedesimazione nei personaggi, superando agilmente i limiti imposti da pupazzi di legno come attori e da fondali di cartone come scene; molto coinvolgente, [...] Vai alla recensione »
«Vietato l'ingresso ai cani e agli italiani». Questo è il dirompente titolo originale, tratto dal divieto affisso in Francia per discriminare i migranti del Belpaese, tra i quali i nonni paterni del regista Alain Ughetto, nel primo Novecento. In Italia è distribuito e titolato puntando i riflettori sulla funzione che rese indispensabili i «macaronì» oltralpe: farsi manodopera, appunto.
Mettono il cartello per evitare che i cani mordano gli italiani". Il genitore emigrato negli anni 20 in Francia dalle montagne piemontesi spiega così al figliolo la scritta: "Interdit aux chiens e aux italiens". E' il titolo originale del film che il francese Alain Ughetto ha scritto, diretto e fabbricato. Non ci sono attori ma pupazzetti di plastilina mossi con pazienza a ogni fotogramma (ogni tanto [...] Vai alla recensione »
Il cinema si unisce all'esperienza personale, diventa ricerca, determinazione di sé stessi. Ughettera non è un paesino immaginario, ma una piccola borgata fuori Torino, vicino a Giaveno. Il regista Alain Ughetto con Manodopera (Interdit Aux Chiens Et Aux Italiens) porta sullo schermo le origini della sua famiglia, in un film d'animazione dall'anima vibrante.
Quando i migranti eravamo noi. E trovavamo appesi cartelli con scritto "Vietato l'ingresso ai cani e agli italiani". Alain Ughetto (Jasmine, 2013) risale il proprio albero genealogico e attraverso un minuzioso lavoro di ricostruzione storica traccia la mappa che vede i propri nonni piemontesi Luigi e Cesira muoversi dall'Italia (Ughetteria paese alle pendici del Monviso) verso la Francia (zona della [...] Vai alla recensione »
Piemonte, inizi del '900. La famiglia Ughetto vive nel paese di Ughettera, un villaggio tra le montagne ai piedi del Monviso. Un giorno Luigi Ughetto attraversa le Alpi per iniziare una nuova vita in Francia, insieme a sua moglie Cesira e ai loro figli, cambiando per sempre il destino della famiglia. Oggi, il regista Alain Ughetto, nipote di Luigi e Cesira, ricostruisce la vita e le avventure dei suoi [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale, Interdit aux chiens et aux Italiens, "vietato ai cani e agli italiani", dà subito il senso del lutto che attraversa il film realizzato in stop motion, un viaggio emozionale ai confini tra Italia e Francia, memoria dei nonni emigranti del regista Alain Ughetto, che ha voluto riportarli in vita per raccontare una storia comune a molti italiani d'inizio Novecento.
Interdit aux chiens et aux italiens, cioè "vietato ai cani e agli italiani": così si leggeva, in un'epoca neanche troppo lontana, all'ingresso dei locali pubblici e così recita il titolo originale del film di Alain Ughetto, parco autore del cinema d'animazione francese (due cortometraggi negli anni Ottanta, due lunghi nell'ultimo decennio) il cui cognome dichiara chiare origini italiane.