Un film coraggioso che mescola una dimensione metafisica con la durezza della realtà. E ci pone tante domande. Drammatico, USA2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta, sullo sfondo della striscia di Gaza durante la seconda Intifada (2003), la speciale amicizia di due bambini. Espandi ▽
Striscia di Gaza, 2003. In prossimità di Gaza sono ancora presenti insediamenti israeliani, la seconda intifada è in corso. Il 43% della popolazione ha meno di 14 anni. Questo dicono le didascalie iniziali, precedute da titoli di testa, sui cui su nero rimbombano colpi di proiettile ed esplosioni. Il teatro di guerra è ben noto. Mahmud è un undicenne palestinese che vive solo a Gaza con la giovane madre Farah, vedova di un "martire" della resistenza, e la aiuta a vendere mazzi di timo, muovendosi tra allarmi, bombardamenti, coprifuoco, in una città devastata da un conflitto infinito che colpisce alla cieca i civili. Sulla spiaggia che frequenta per imparare a surfare, Mahmud vede un ragazzino muoversi furtivamente e rientrare nell'insediamento vicino ai posti di blocco sulla strada: è Alon, figlio unico di una coppia di ebrei, e ha in comune con lui la passione per la tavola da surf.
Nello sforzo di accogliere nel racconto tante situazioni e personaggi, la sceneggiatura perde di efficacia e relega volutamente gli adulti a un ruolo superficiale.
Molto più interessanti le domande legittime che Mahmud e Alon rivolgono a Ahfar e al proprio padre sulle ragioni dell'odio tra palestinesi e israeliani. Domande complesse, che ormai si perdono in un tempo distante, inattuale, di barbara arcaicità, sempre più indecifrabili. Domande che il film rilancia a chi guarda, con una chiarezza inequivocabile. Recensione ❯
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Una messa in scena di rara potenza. Il meglio che il grande cinema hollywoodiano oggi possa produrre. Azione, Avventura, Drammatico - USA, Canada2024. Durata 166 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Secondo capitolo per la trilogia dedicata a "Dune" di Frank Herbert da Denis Villeneuve. Espandi ▽
Torna ancora più sontuosa e imponente la saga fantascientifica di Denis Villeneuve, tratta dai romanzi di Frank Herbert. Questa volta lo spettacolo del cinema si libera dal peso delle pagine dello scrittore, in una messa in scena di rara potenza. Se nel primo capitolo il regista canadese era stato piuttosto fedele al testo di Herbert, pur tagliandone ampie parti in Dune – Parte due opera invece scelte più drastiche, ma decisamente felici. La messa in scena delle battaglie in Dune – Parte 2 è davvero grande cinema, con imponenti architetture brutaliste, titanici vermi della sabbia, grandiose navi spaziali ed esplosioni che riempono lo schermo di fuoco. Le imperfezioni sul montaggio e il fronte sonoro sono dettagli a fronte di uno spettacolo di davvero rara e convincente solennità. Dune – Parte 2 è il meglio che il grande cinema spettacolare hollywoodiano oggi possa produrre. Recensione ❯
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Una storia d'amore travolgente ma complicata. Tratto dall'omonimo e acclamato romanzo. Espandi ▽
Solène ha preparato tutto per il suo campeggio in solitaria, dopo la rottura con il marito. Inaspettamente si ritroverà a dover accompagnare all'ultimo figlia e amici al Coachella Music Festival, per il concerto degli August Moon. Lì incontrerà il ventiquattrenne Hayes Campbell, frontman della boyband del cuore di sua figlia. Con lui sarà colpo di fulmine, ma la loro relazione sarà costretta a scontrarsi con le sfide della notorietà e della differenza di età.
Può funzionare una relazione basata su una grande passione, ma anche su una notevole differenza di età e stili di vita? È l'interrogativo che pone Robinne Lee, autrice del libro edito Sperling&Kupfer da cui è stato tratto il film di Michael Showalter.
Il merito del film sta anche nell'evidenziare l'ondata di cattiveria gratuita via web che parte dalle tastiere anonime, ipercritiche soprattutto verso le donne e la loro felicità. Hathaway insiste con consapevolezza su questo punto, offrendo una performance studiata e generosa. Recensione ❯
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Nonostante i suoi assurdi colpi di scena o lo squilibrio della narrazione, la serie riesce a stupire, proprio quando pensiamo di aver capito tutto. Drammatico, Gran Bretagna, USA2024.
Il maestro del giallo Harlan Coben torna con un provocatorio crime thriller. Espandi ▽
Dopo che il marito Joe, interpretato da Richard Armitage, viene ucciso con un colpo di pistola, Maya, lotta per tenere insieme i pezzi della sua vita. Questo significa destreggiarsi tra l'affidamento esclusivo della figlia e il suo lavoro di addestratrice di piloti di elicottero, senza contare che deve fare i conti con l'irascibile e ricca famiglia di Joe. Tra i suoi membri ci sono la madre di Joe, Judith, la matriarca della famiglia che non ha mai accettato la storia d'amore del figlio, e il fratello e la sorella di Joe, Neil e Caroline.
La parte migliore di Un inganno di troppo è proprio il finale. Perché è allora che si può guardare indietro e apprezzare davvero come questa serie tragga in inganno. Inganna dai primi minuti del primo episodio facendo pensare che si tratti di uno stratagemma del marito per fingere la sua morte.
E tutti gli episodi successivi ingannano gettando addosso una trama insensata dopo l'altra, sperando che questo riesca a trattenere abbastanza da guardare l'intera serie. In un certo senso ha funzionato. Anche se si finisce a guardare Un inganno di troppo non per la storia o per la protagonista. Si prosegue nel binge watching per i personaggi secondari o di contorno. Recensione ❯
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Una serie che rispecchia la complessità dell'universo espansivo dell'omonimo videogioco e il suo tipico umorismo dark. Espandi ▽
Due secoli dopo un'apocalisse nucleare, l'umanità è divisa tra chi abita il devastato mondo di superficie e gli eredi di chi a suo tempo si era invece rifugiato in avveniristici rifugi antiatomici, detti Vault. Nella Vault 33 tutto sembra andare per il meglio e Lucy è prossima a trovare marito in uno scambio con la Vault 32, ma gli eventi prenderanno un tragico sviluppo e suo padre verrà rapito dalla misteriosa capobanda Moldaver. Per salvarlo, Lucy dovrà sfidare i pericoli della superficie e presto il suo cammino incrocerà quello di altri tre personaggi: il pistolero Ghoul, il cavaliere Maximus, lo scienziato dell'Enclave Wilzig.
Adattamento dell'omonima serie di videogame, Fallout porta la ricetta di The Boys nel filone post-apocalittico, rinunciando al sesso, ma abbondando nella violenza e nel grottesco.
L'uso delle musiche dell'America anni Cinquanta è del tutto appropriato a creare quell'atmosfera da riflesso distorto del sogno americano. La serie, pur sfoggiando valori produttivi notevolissimi, non è una serie che aspira ai toni dell'epica, ma del puro intrattenimento, con ampi spazi per la comicità. Recensione ❯
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Un fantasy intimista che cresce a distanza: basta ricomporre i tantissimi pezzi sparsi. Avventura, Drammatico, Fantascienza - USA2024. Durata 107 Minuti.
Rendendosi conto che il suo matrimonio potrebbe non esistere più una volta ritornato sulla Terra, un astronauta tenta disperatamente di riappacificarsi con la moglie. Espandi ▽
L’astronauta Jakub Procházka si trova da 189 giorni da solo in una missione spaziale ai confini della galassia e si rende conto che sua moglie Lenka, rimasta incinta, potrebbe non aspettarlo più quando ritornerà sulla Terra. In un momento di disperazione, riceve un inaspettato sostegno da Hanus, una creatura aliena che si nasconde nelle viscere dell’astronave. Spaceman entra nella testa del protagonista: un flusso emotivo fatto di suoni, frammenti della propria crisi matrimoniale, riflessi come quello in cui nella mano di Jakub c’è l’immagine di Lenka. Malgrado le premesse, non è un film di immediato impatto. Perché la regia di Johan Renck, può apparire distante, in realtà lo è più dalla storia che sta adattando per lo schermo che dai personaggi. Il rapporto tra Jakub e l’alieno Hanus (che ha la voce di Paul Dano) cresce gradualmente. Un film può lasciare anche inizialmente disorientati ma poi cresce a distanza. Basta ricomporre i tantissimi pezzi sparsi di cui si può rischiare di perderne le tracce. Recensione ❯
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Il primo amore merita sempre una seconda chance! Dal regista di Mean Girls e Quel pazzo venerdì, con Brooke Shields nel ruolo della madre della sposa. Espandi ▽
Lana è una genetista molto rispettata negli Stati Uniti e ha una figlia, Emma, che vive a Londra con il fidanzato e che di lavoro fa l'influencer e l'ambassador di una catena di alberghi di lusso. Un giorno Emma torna negli Stati Uniti per trovare sua mamma con una notizia incredibile: si sposerà nel giro di un mese con il suo fidanzato RJ in un magnifico resort dell'azienda per cui lavora in Thailandia. Fin qui tutto liscio, i guai inizieranno quando Lana, giunta in Thailandia scoprirà che RJ, il futuro marito di Emma, è il figlio di Will, il suo grande amore dei tempi dell'università, che le aveva spezzato il cuore sparendo misteriosamente da un giorno all'altro. Cosa accadrà tra Lana e Will? Rovineranno il matrimonio sfogando il livore per la loro grande occasione persa o proveranno a ricominciare da dove erano rimasti trent'anni prima? Recensione ❯
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Nel tentativo di restare fedele al romanzo della Highsmith, la serie costruisce una narrazione piatta e unidimensionale. Drammatico, Thriller - USA2024.
Una serie televisiva basata sui romanzi di Patricia Highsmith aventi per protagonista il personaggio di Tom Ripley. Espandi ▽
Tom Ripley (Andrew Scott) è un giovane americano dotato di un'ingegnosità senza scrupoli, che si trasferisce in Italia con l'incarico di persuadere il ricco erede Dickie Greenleaf (Johnny Flynn), lì con la sua compagna Marge Sherwood (Dakota Fanning), a ritornare negli Stati Uniti. La sua abilità nel mentire, truffare e assumere identità altrui lo porta su un percorso oscuro di inganni e crimini, mentre cerca di inserirsi nella vita bohémien dell'Italia degli anni '50, tessendo una rete sempre più complessa di relazioni e falsità. Nel corso di quasi settant'anni il personaggio di Tom Ripley, creato dalla penna incisiva di Patricia Highsmith, ha assunto varie incarnazioni cinematografiche, offrendo al pubblico interpretazioni tanto divergenti quanto affascinanti della sua complessità. La nuova serie Netflix - che originariamente doveva essere distribuita da Showtime - tenta nuovamente di catturare l'essenza di questo camaleontico anti-eroe, e si inserisce così in un dibattito complesso sull'adattabilità di personaggi e narrativa da testo a schermo. Sin dalle prime scene la serie, interamente ideata e diretta da Steven Zaillian, offre un ritratto di questo Ripley volutamente piatto e unidimensionale. È vero, da un lato il bianco e nero che contraddistingue la serie, la scelta del punto di vista di Ripley, che inevitabilmente porta a un paesaggio deficitario di personaggi (ovvero di relazioni ed emotività) sembrerebbe corrispondere, a primo acchito, all'anti-eroe di Highsmith, ma paradossalmente una piena adesione al suo "tono" psicologico rende il personaggio asettico e, egli stesso, "in bianco e nero". Recensione ❯
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Un anno trascorso tra le mura del palazzo di un regime autoritario. Con una straordinaria Kate Winslet. Espandi ▽
Elena Vernham è una cancelliera che incarna l'archetipo del leader autoritario nell'immaginario collettivo dell'Europa centrale contemporanea. Ambientata in un paese senza nome, che ricorda le divisioni della Bosnia-Erzegovina o della Repubblica Ceca, la narrazione si svolge in un contesto di festeggiamenti per il "Victory Day", data-simbolo della vittoria autoritaria di Vernham. Il suo rapporto con Herbert Zubak, interpretato da Matthias Schoenaerts, un mercenario trasformato in consigliere, dipana la complessa trama di potere, violenza e lealtà, esponendo le fragilità e i pericoli insiti nelle dinamiche autoritarie.
Certamente funzionale alla narrazione è la scelta di una tavolozza di colori fortemente simbolica, mai lasciata al caso, che caratterizza i costumi, in un lavoro di rielaborazione del vestiario di alcune delle più importanti first ladies della storia, come Eva Perón, e di alcune prime ministre contemporanee - come affermato dalla stessa costumista (Consolata Boyle) - tra cui Giorgia Meloni.
Pur essendo intrisa di una satira mordace che mira a smascherare le pericolosità dell'autocrazia, in alcuni momenti rischia di scivolare in una rappresentazione troppo stereotipata, smorzando l'impatto potenziale di questa critica. Recensione ❯
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Ridley Scott torna a dirigere un film ambientato nell'Antica Roma, dopo lo straordinario successo de Il gladiatore, di cui questo film è il sequel. Espandi ▽
Ambientato circa quindici anni dopo il primo capitolo, racconta la storia del figlio di Maximus, Lucius, che ha vissuto nella macchia e ignora sua madre sia ancora viva. Recensione ❯
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Una serie crime incentrata su una donna che deve dimostrare la sua innocenza. Ce la farà? Espandi ▽
Il magnate degli affari Lawrence Colliere festeggia il suo pensionamento organizzando una festa su un transatlantico del Mediterraneo. Quando uno degli ospiti viene trovato ucciso nella sua stanza, Imogene Scott diventa la prima sospettata. Per dimostrare la sua innocenza, deve collaborare con Rufus Cotesworth, il più grande detective del mondo.
Il genere murder mystery non passa mai di moda quando c'è un nuovo assassino a piede libero e una serie di sospetti legati al caso. Tuttavia, alcuni titoli fanno dubitare che la formula risolutiva sia davvero così infallibile. L'ultima serie di Hulu sul genere è uno di quei rari casi in cui si ha la sensazione che le trame sullo schermo siano versioni meno accattivanti di altri gialli. Nonostante la presenza di dieci sceneggiatori, tra cui i creatori della serie Heidi Cole McAdams e Mike Weiss, spesso si ha l'impressione che non siano riusciti a capire come gestire tutti questi personaggi. Tutta l'esposizione può spesso sembrare una lentezza, mentre molti personaggi secondari non sembrano avere uno scopo preciso se non quello di essere pedine o di forzare qualche storia d'amore. Ci sono anche molte trame secondarie il cui scopo è spesso discutibile nel grande schema delle cose. Tuttavia, la sceneggiatura mantiene i personaggi interessanti, soprattutto perché tutti nascondono qualcosa e il gioco di attesa per scoprire tutti i loro segreti prende spesso pieghe inaspettate. Recensione ❯
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Un kolossal sci-fi sull'intelligenza artificiale poco originale e con un umorismo vecchio stile. Azione, Avventura, Drammatico - USA2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Atlas Shepherd è una brillante ma misantropa analista di dati con una profonda sfiducia nei confronti dell'intelligenza artificiale. Espandi ▽
In un futuro lontano i robot a intelligenza artificiale hanno aggirato i protocolli di sicurezza e attaccano gli esseri umani. Colui che li ha riprogrammati a scopo omicida è Harlan, primo terrorista IA al mondo, che è si è rifugiato su un pianeta da dove conta di tornare sulla terra per sterminare l’umanità. Harlan era un robot domestico creato da una scienziata con una figlia cresciuta insieme a lui fin da bambina, ma che ora, trascorsi 28 anni, è diventata un’analista dell’antiterrorimo che vede Harlan come il suo peggior nemico. Il generale Jake Booth allestice una corazzata spaziale verso il pianeta dove è nascosto il bot terrorista, e poiché è stata Atlas Shepard a localizzarlo e lo conosce meglio di tutti, Booth acconsente a che la donna prenda parte alla missione. Peccato che Atlas non abbia mai combattuto in vita sua, a differenza del Colonnello Elias Banks che guiderà la pattuglia di combattenti composta da esseri umani ma anche da robot giganti dotati di intelligenza artificiale. Atlas è un kolossal sci-fi costato oltre 100mila dollari e coprodotto da Jennifer Lopez, che incarna la protagonista con tutto il suo coté da diva dello schermo. Ma i problemi sono molti. Non c’è niente di nuovo nel modo in cui Atlas veicola il suo messaggio, e il profluvio di effetti speciali utilizzato nella realizzazione del film non riesce a nascondere la scarsa originalità della trama. Persino l’umorismo è vecchio stile, punteggiato di parolacce e battute puerili. E lo sviluppo delle relazioni fra i personaggi è prevedibile perché aderisce a schemi cinematografici già visti spesso in passato. Recensione ❯
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L'antica Roma rivive nella New York del futuro. Coppola realizza un film a lungo rincorso e da sempre sognato. Drammatico, Fantascienza - USA2024. Durata 138 Minuti.
Un architetto vuole ricostruire un'utopica New York City in seguito ad un disastro devastante. Ma il progetto è enorme e le conseguenze saranno difficili da affrontare. Espandi ▽
Cesar Catilina è un architetto che ha inventato il Megalon, un materiale da costruzione assolutamente straordinario che gli permette di avere una visione futura delle città, a partire da New York, assolutamente rivoluzionaria. A contrastare questa progettualità apparentemente utopica si erge il sindaco della città Franklyn Cicero il quale è un paladino della conservazione. Sua figlia Julia però finisce con l’innamorarsi proprio di Cesar in un’America che rimanda dichiaratamente e sotto tutti gli aspetti alla Roma vicina alla decadenza. Dopo decenni di incubazione Coppola realizza un film da sempre sognato e ormai divenuto ipertrofico. Nel corso delle innumerevoli revisioni di sceneggiatura, la tecnologia ha messo a disposizione del progetto sempre nuovi ‘megalon’ in grado di compiere miracoli sul piano della creazione di effetti. Accade così che un film che ha una sua base profondamente morale e una finalità di messa in allarme nei confronti di un futuro sempre più cupo, che necessita di sognatori anche se dalla personalità egocentrica e tormentata (e questo depone a suo favore) si espanda in maniera quasi incontrollata. La visione della città e della sua vivibilità come luogo del contendere è sicuramente interessante e il film potrà diventare materia di studio per gli aspiranti architetti. Recensione ❯
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Una serie tratta dal bestseller del New York Times del compianto Tom Wolfe. Espandi ▽
Quando il magnate immobiliare di Atlanta Charlie Croker si trova ad affrontare un'improvvisa bancarotta, interessi politici e commerciali si scontrano mentre Charlie difende il proprio impero da chi cerca di trarre vantaggio dalla sua caduta in disgrazia. Recensione ❯
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