Intanto qualche numero. Lo schermo dell’arte giungerà alla sua 17esima edizione il prossimo novembre. Un lungo percorso per una realtà che tratta le arti visive con tenacia, passione, scambi e un’attenta ricerca ai contesti e contenuti. Questa realtà che unisce il cinema come mezzo e l’arte, l’architettura, il design per i contenuti, esiste dal 2008, da quando, a Firenze, Silvia Lucchesi ha iniziato i primi passi ricercando e, poi, producendo, film e documentari che narrassero di artisti e artiste, di azioni culturali, di creazioni e avventure legate a un certo tipo di cultura anche di nicchia.

Anche la partnership con MYmovies ormai è duratura: sono quattro anni infatti che i film presentati da Lo schermo dell’arte possono essere visti in streaming sulla piattaforma italiana.

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Nel 2021, quando fu lanciata la partnership, si trattava di aprire, per la prima volta, le porte dello storico cinema teatro La Compagnia di Firenze. Una grande novità che ha attivato un circuito che si è via via ampliato, portando le storie degli artisti e le loro ricerche nelle case delle persone. Le tematiche di ricerca nello stretto ambito dell’arte contemporanea sono ancora importanti nella scelta di distribuzione e produzione de “Lo schermo”, che inaugura oggi su MYmovies ONE un canale dedicato al meglio della sua selezione.

Basti pensare a focus su personaggi fondamentali per gli appassionati e professionisti del settore come Harald Szeeman, Ettore Spalletti, a cui sono dedicati due documentari, o un film realizzato dall’artista Doug Aitken (Station to Station) o, ancora, Welcome Palermo, il progetto dei MASBEDO, il duo che, da anni, imperversa tra biennali, eventi d’arte tra i più importanti, teatri, strade, archivi e cinema. Dalle vie di Palermo, dove il progetto fu presentato per la prima volta durante Manifesta nel 2018, fino alla piattaforma streaming, dove possono essere fruibili finalmente da un pubblico più vario e vasto.

La prima selezione si basa su alcune tematiche “urgenti della contemporaneità”, come scrive Lucchesi nella sua introduzione al nuovo progetto. Gli artisti selezionati negli anni, hanno di fatto sempre trattato tematiche mai banali, necessarie e attente a un certo tipo di realtà: quella su cui riflettere, su cui puntare l’attenzione, per comprendere a fondo il nostro tempo. O, almeno, per porsi delle domande.
 

Ecco che i primi titoli selezionati spaziano tra culture diverse, giungendo anche a temi d’arte più pop rispetto a quelli citati prima, come, ad esempio, il film Banksy does New York, in cui il regista Chris Moukarbel trova una nuova chiave per narrare lo street artist inglese di fama internazionale. O Alla ricerca di Van Gogh, documentario per nulla banale, dove si scopre una storia interessante, quella di giovani proletari cinesi che, per guadagnarsi da vivere, diventano falsari del pittore più noto al mondo.

Anche il cinema storico e sperimentale ha un suo capitolo grazie al raffinato See you Friday, Robinson, dove si narra del rapporto tra Jean-Luc Godard e il regista new wave iraniano Ebrahim Golestan attraverso uno scambio epistolare. L’architettura trova spazio nella selezione del canale grazie a Radical Landscapes di Elettra Fiumi e al documentario del 2019 sulle donne del Bauhaus firmato da Susanne Radelhof (The Women of the Bauhaus).

Lo schermo dell’arte seleziona anche un documentario dedicato all’opera con Gallant Indies, una reinterpretazione dell’artista Clément Cogitore dell’Opéra Bastille nel 2019. Si può iniziare la stagione estiva curiosando tra questi contenuti per scoprire contesti fondamentali per quanto riguarda l’arte, l’architettura, il mondo contemporaneo, tutto narrato dalle immagini in movimento dei film e dei documentari.