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sabato 6 aprile 2024
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da vedere
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marmo
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martedì 26 marzo 2024
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un film dimenticabile
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Avete presente film come: Balla coi lupi, L'ultimo samurai, Avatar. Dune 2 è la riedizione della stessa storia in un contesto diverso.
Tutto già visto e stavolta pure raccontato con troppo distacco emotivo verso i protagonisti per cui è impossibile coinvolgersi nella storia.
A fine proiezione nessuno dei personaggi resterà nel cuore. Nessuna battuta, nessuna scena e nessun fotogramma restano nello spettatore e le emozioni, poche, del film sfumano subito. La messa in scena, la fotografia, gli effetti speciali sono suntuosi ma invece che arricchire l'esperienza visiva la gonfiano di inutile presuntuosità. Una produzione faraonica, un'attenzione spasmodica al dettaglio estetico che non si accompagnano ad una storia che ha invece bisogno di essere scavata, raccontata, immaginata e vissuta.
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Avete presente film come: Balla coi lupi, L'ultimo samurai, Avatar. Dune 2 è la riedizione della stessa storia in un contesto diverso.
Tutto già visto e stavolta pure raccontato con troppo distacco emotivo verso i protagonisti per cui è impossibile coinvolgersi nella storia.
A fine proiezione nessuno dei personaggi resterà nel cuore. Nessuna battuta, nessuna scena e nessun fotogramma restano nello spettatore e le emozioni, poche, del film sfumano subito. La messa in scena, la fotografia, gli effetti speciali sono suntuosi ma invece che arricchire l'esperienza visiva la gonfiano di inutile presuntuosità. Una produzione faraonica, un'attenzione spasmodica al dettaglio estetico che non si accompagnano ad una storia che ha invece bisogno di essere scavata, raccontata, immaginata e vissuta.
E' possibile che gli appassionati del romanzo di Frank Herbert non riscontrino i difetti del film qui mensionati. Chi conosce ed è già appassionato della storia non ha bisogno di essere portato dentro un nuovo mondo, non ha bisogno che li si presentino i personaggi. Già li conosce e sa perché fanno quel che fanno. Il film al cinema è per tutti però, e verso chi non conosce la storia, il film è avaro di spiegazioni, di caratterizzazione dei personaggi, di pathos.
Si va in sala con l'attesa di seguire una storia epica e coinvolgente e si finisce col vedere giovani che fanno surf sulle dune a cavallo di vermoni giganteschi.
Ne esce fuori in definitiva un film mediocre, sufficientemente noioso.
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tux
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venerdì 22 marzo 2024
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fa schifo.
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Non capisco l'hype per il film. Palesemente ad alt budget , fatto bene, ma il film fa schifo.
3 ore di lagne, di noia, mezza sala dormiva letteralmente. Nulla di realmente emozionante, solo emozioni forzate.
Stra sconsigliato. Evitate sto aborto.
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felicity
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martedì 19 marzo 2024
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la realtà di tutte le guerre tra mondi
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“There are no parts”, non ci sono parti. Non è un tentativo di conciliazione, ma la realtà di una guerra tra mondi, la realtà di tutte le guerre tra mondi, che siano pianeti, famiglie, persone o Case. Tutto in Dune è circolare, tutto su Dune è circolare: impossibile trovare il capo di un filo che aiuti a identificare o capire. Le uniche linee rette sono le briglie degli Shai Hulud, ma si tendono solo se sai domarli: solo se sei di lì o impari a esserlo, come scritto in tutte le grandi profezie di uomini che arrivano da lontano e prendono il potere che le persone desiderano dare loro.
Uomini, sempre. Le donne di Dune sono velate e tramano nell’ombra dei loro poteri.
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“There are no parts”, non ci sono parti. Non è un tentativo di conciliazione, ma la realtà di una guerra tra mondi, la realtà di tutte le guerre tra mondi, che siano pianeti, famiglie, persone o Case. Tutto in Dune è circolare, tutto su Dune è circolare: impossibile trovare il capo di un filo che aiuti a identificare o capire. Le uniche linee rette sono le briglie degli Shai Hulud, ma si tendono solo se sai domarli: solo se sei di lì o impari a esserlo, come scritto in tutte le grandi profezie di uomini che arrivano da lontano e prendono il potere che le persone desiderano dare loro.
Uomini, sempre. Le donne di Dune sono velate e tramano nell’ombra dei loro poteri. There are no parts, appunto: una trina di bisbigli finché non urlano, millenni di passato nella loro voce.
Tutto in Dune è circolare, a partire dal logo del film, un piccolo prodigio di quattro lettere uguali, attraversate da un pianeta lontano. Ogni lettera gira su se stessa per diventare le altre ed è così che Villeneuve ha domato Herbert, un’operazione considerata impossibile finora, lo Shai Ulud che ha quasi ucciso chi ci ha provato in precedenza. È un’operazione di scrittura-fotografia-regia figlia del nostro tempo, dove la metonimia è la Casa vincente, quella che permette di sintetizzare storie su storie in un’inquadratura, intrecciata alla sineddoche, pagine su pagine risolte con infiniti granelli di spezia. Il cerchio che diventa quadrato, quando si apre una porta, è il permesso che Villeneuve-Muad'Dib ha strappato a un testo infinito prendendosi il lusso di minuti e minuti di sola bellezza, di danze nella sabbia con un ritmo tutto suo.
”La guerra santa è iniziata”, dice Lady Jessica. Un canadese e un australiano prendono le parti dei più deboli, scippando il racconto agli statunitensi: a noi non resta che sperare che la visione di Paul Atreides non si realizzi.
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eleonora panzeri
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domenica 17 marzo 2024
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più o meno come me lo aspettavo
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A distanza di tre anni dal primo episodio, finalmente anche in Italia esce il secondo capitolo della spettacolare saga di fantascienza nata dalla penna di Frank Herbert e diretta da Denis Villeneuve. Durante l’attesa, ho letto i romanzi, che, se da un lato hanno privato la visione della sorpresa, mi hanno aiutato a comprendere la trama. Il regista cerca di rimanere fedele ai romanzi e il cast è ben scelto. Timothée Chalamet è stato eccezionale e il suo carisma, unito a una certa dose di umiltà, rende il suo personaggio davvero epico. Un plauso anche all’antagonista nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen, interpretato da Austin Butler, è stato impressionante.
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A distanza di tre anni dal primo episodio, finalmente anche in Italia esce il secondo capitolo della spettacolare saga di fantascienza nata dalla penna di Frank Herbert e diretta da Denis Villeneuve. Durante l’attesa, ho letto i romanzi, che, se da un lato hanno privato la visione della sorpresa, mi hanno aiutato a comprendere la trama. Il regista cerca di rimanere fedele ai romanzi e il cast è ben scelto. Timothée Chalamet è stato eccezionale e il suo carisma, unito a una certa dose di umiltà, rende il suo personaggio davvero epico. Un plauso anche all’antagonista nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen, interpretato da Austin Butler, è stato impressionante. La fotografia, gli effetti speciali e la ricostruzione di Arrakis sono stupendi, trasportandoci direttamente nella mente di Herbert e dando vita al suo mondo con grande precisione. Tuttavia, ci sono alcune parti che generano confusione; se da un lato si spiega che non vi è nulla di veramente mistico in Paul, dall’altro vi sono troppe cose misteriose, come l’uso della voce e i poteri premonitori, che non possono essere imputati solo all’acqua della vita. Villeneuve avrebbe potuto colmare questi vuoti di trama per conferire alla storia una maggiore coerenza interna. Nel complesso, è stato un bel film, più o meno come me lo aspettavo.
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hector
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sabato 16 marzo 2024
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troppo pompato.
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Pompato. Mi è sembrata una commedia teatrale. Effetti speciali? Quasi tutto raccontato( dialogato)per conciliare il sonno agli spettatori. Troppo pompato dalla pubblicità.
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livio
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mercoledì 13 marzo 2024
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film agonia
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mercoledì 13 marzo 2024
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sembra un film horror
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L'ho visto l'altro ieri al cinema Massaua di Torino...ho sperato di divertirmi con un filmone di sci-fi, ma sono tornato indietro nel tempo con Dune degli anni 80, che fu la medesima delusione... Trama spezzettata, confusionaria, piena di attori di primo piano ma che neanche loro riescono a dare carisma al film inghiottiti da una sceneggiatura confusa, effetti speciali pochi, a tratti è un film horror, un'agonia di quasi tre ore...io appassionato di film sci-fi fin da ragazzino questo è uno dei più deludenti mai visti rispetto alle aspettative
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duccio
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martedì 12 marzo 2024
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molto bello ma...
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Dai grandi si pretende sempre il massimo. Come dicono i cuochi in tv, "hai alzato la soglia"...E Villeneuve ci ha sempre cucinato delle grandi opere e stavolta non fallisce maci sono dei piccoli però. La prima cosa da accennare è la coerenza con il testo originale. E' sempre necessaria? E' un metro di valutazione? Dipende...Ad esempio nella serie tv "Gli anelli del potere" ogni sequenza fa gridare vendetta per la totale mancanza di rispetto dell'opera di Tolkien anche se poi le vere assurdità che fanno innervosire sono le incongruenze o quando i personaggi "fanno cose stupide". Tornando a Dune 2 va detto che le differenze con l'opera di Herbert ci sono ma sono per così dire rispettose. Un film deve prima di tutto essere coerente con se stesso con la sua storia e la sceneggiatura deve appunto non far fare cose incomprensibili o illogiche.
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Dai grandi si pretende sempre il massimo. Come dicono i cuochi in tv, "hai alzato la soglia"...E Villeneuve ci ha sempre cucinato delle grandi opere e stavolta non fallisce maci sono dei piccoli però. La prima cosa da accennare è la coerenza con il testo originale. E' sempre necessaria? E' un metro di valutazione? Dipende...Ad esempio nella serie tv "Gli anelli del potere" ogni sequenza fa gridare vendetta per la totale mancanza di rispetto dell'opera di Tolkien anche se poi le vere assurdità che fanno innervosire sono le incongruenze o quando i personaggi "fanno cose stupide". Tornando a Dune 2 va detto che le differenze con l'opera di Herbert ci sono ma sono per così dire rispettose. Un film deve prima di tutto essere coerente con se stesso con la sua storia e la sceneggiatura deve appunto non far fare cose incomprensibili o illogiche. Dune 2 per fortuna non lo fa se non in alcune scene. Diciamo che tutto scorre bene finché si resta al "nord" di Harrakis, quando l'azione si sposta soprattutto a sud allora si capisce che il regista ha girato un'altra ora di film, poi, per ovvii motivi di produzione, non inserita nella stesura finale. Ma così si perdono delle cose. Alcune scene dai "fondamentalisti" appaiono poco chiare, tutta la storia dell'acqua della vita dai giovani vermi è un po' confusa. Per non dire della domanda che ci dobbiamo porre quando si vedono milioni di fremen ammassati in un'immensa sala. Di cosa accidenti vivono in una regione che ci viene detto è ancor più desolata del nord? E poi per andare ad attaccare Arrakeen montano tutti su dei vermi? Ad un certo punto poi si vede apparire Chani su una "libellula". Dove e quando l'ha presa? Resta poi da chiarire (nel bellissimo combattimento iniziale) perché l'ufficiale Harkonnen ordini ai suoi di non alzare gli scudi. Ripeto, non importa cosa dicono i libri, nel film la logica non può essere bypassata con uno schiocco di dita. Il film ha delle scene meravigliose e assolutamente coinvolgenti. Non sono invece rimasto coinvolto dalle scene "intime", dai sogni e le visioni dei personaggi. Sembra quasi che anche qui sia mancato qualcosa. Le scene sul Giedi Primo sono geniali, anche se dal combattimento sostenuto da Feyd ci saremmo aspettati maggiori difficoltà per lui. Le astronavi sono davvero in stile Giger e anche le architetture sono decisamente superbe. Ho trovato però del tutto sottoutilizzato il sito italiano di Brion. Due momenti poi mi sono mancati. Uno, presente nel primo, e che per me ha raggiunto il massimo dell'onirico e del trascinante e cioè lo schieramento dei guerrieri Sardaukar su Salusa Secundus, dove peraltro il buon Villeneuve aveva pronte delle scene ancora più crudeli ma che poi non sono state inserite nel film. Inoltre non capisco perché sia mancata, in entrambe le sceneggiature la visita dei navigatori della gilda spaziale , momento super inquietante nel film di Lynch e che, ne sono certo, Villeneuve avrebbe reso in maniera straordinaria. Restano in mente però le mirabolanti scene di azione e, dal nulla, lo scatenarsi di improvvise esplosioni di violenza, tipiche di Villeneuve. A tal proposito uno dei miei sogni sarebbe vederlo realizzare un film dalle opere di Iain Banks... Dunque, in conclusione ho fatto tante critiche, alcune un po' pignole lo ammetto, ma comunque il film, proprio perché si parla di un grande regista, è assolutamente da vedere e merita un bell'8,5 per me (il 10 no per i motivi su esposti).
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livio
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martedì 12 marzo 2024
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deludente
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Deludente,trama spezzettata, senza Filo, troppi attori tutti assieme scollegati tra loro,ad un certo punto mi sembrava di vedere un film horror enon di sci fi
un'agonia di quasi tre ore.. peccato
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