eleonora panzeri
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domenica 17 marzo 2024
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più o meno come me lo aspettavo
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A distanza di tre anni dal primo episodio, finalmente anche in Italia esce il secondo capitolo della spettacolare saga di fantascienza nata dalla penna di Frank Herbert e diretta da Denis Villeneuve. Durante l’attesa, ho letto i romanzi, che, se da un lato hanno privato la visione della sorpresa, mi hanno aiutato a comprendere la trama. Il regista cerca di rimanere fedele ai romanzi e il cast è ben scelto. Timothée Chalamet è stato eccezionale e il suo carisma, unito a una certa dose di umiltà, rende il suo personaggio davvero epico. Un plauso anche all’antagonista nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen, interpretato da Austin Butler, è stato impressionante.
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A distanza di tre anni dal primo episodio, finalmente anche in Italia esce il secondo capitolo della spettacolare saga di fantascienza nata dalla penna di Frank Herbert e diretta da Denis Villeneuve. Durante l’attesa, ho letto i romanzi, che, se da un lato hanno privato la visione della sorpresa, mi hanno aiutato a comprendere la trama. Il regista cerca di rimanere fedele ai romanzi e il cast è ben scelto. Timothée Chalamet è stato eccezionale e il suo carisma, unito a una certa dose di umiltà, rende il suo personaggio davvero epico. Un plauso anche all’antagonista nel ruolo di Feyd-Rautha Harkonnen, interpretato da Austin Butler, è stato impressionante. La fotografia, gli effetti speciali e la ricostruzione di Arrakis sono stupendi, trasportandoci direttamente nella mente di Herbert e dando vita al suo mondo con grande precisione. Tuttavia, ci sono alcune parti che generano confusione; se da un lato si spiega che non vi è nulla di veramente mistico in Paul, dall’altro vi sono troppe cose misteriose, come l’uso della voce e i poteri premonitori, che non possono essere imputati solo all’acqua della vita. Villeneuve avrebbe potuto colmare questi vuoti di trama per conferire alla storia una maggiore coerenza interna. Nel complesso, è stato un bel film, più o meno come me lo aspettavo.
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hector
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sabato 16 marzo 2024
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troppo pompato.
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Pompato. Mi è sembrata una commedia teatrale. Effetti speciali? Quasi tutto raccontato( dialogato)per conciliare il sonno agli spettatori. Troppo pompato dalla pubblicità.
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livio
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mercoledì 13 marzo 2024
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film agonia
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mercoledì 13 marzo 2024
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sembra un film horror
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L'ho visto l'altro ieri al cinema Massaua di Torino...ho sperato di divertirmi con un filmone di sci-fi, ma sono tornato indietro nel tempo con Dune degli anni 80, che fu la medesima delusione... Trama spezzettata, confusionaria, piena di attori di primo piano ma che neanche loro riescono a dare carisma al film inghiottiti da una sceneggiatura confusa, effetti speciali pochi, a tratti è un film horror, un'agonia di quasi tre ore...io appassionato di film sci-fi fin da ragazzino questo è uno dei più deludenti mai visti rispetto alle aspettative
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duccio
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martedì 12 marzo 2024
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molto bello ma...
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Dai grandi si pretende sempre il massimo. Come dicono i cuochi in tv, "hai alzato la soglia"...E Villeneuve ci ha sempre cucinato delle grandi opere e stavolta non fallisce maci sono dei piccoli però. La prima cosa da accennare è la coerenza con il testo originale. E' sempre necessaria? E' un metro di valutazione? Dipende...Ad esempio nella serie tv "Gli anelli del potere" ogni sequenza fa gridare vendetta per la totale mancanza di rispetto dell'opera di Tolkien anche se poi le vere assurdità che fanno innervosire sono le incongruenze o quando i personaggi "fanno cose stupide". Tornando a Dune 2 va detto che le differenze con l'opera di Herbert ci sono ma sono per così dire rispettose. Un film deve prima di tutto essere coerente con se stesso con la sua storia e la sceneggiatura deve appunto non far fare cose incomprensibili o illogiche.
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Dai grandi si pretende sempre il massimo. Come dicono i cuochi in tv, "hai alzato la soglia"...E Villeneuve ci ha sempre cucinato delle grandi opere e stavolta non fallisce maci sono dei piccoli però. La prima cosa da accennare è la coerenza con il testo originale. E' sempre necessaria? E' un metro di valutazione? Dipende...Ad esempio nella serie tv "Gli anelli del potere" ogni sequenza fa gridare vendetta per la totale mancanza di rispetto dell'opera di Tolkien anche se poi le vere assurdità che fanno innervosire sono le incongruenze o quando i personaggi "fanno cose stupide". Tornando a Dune 2 va detto che le differenze con l'opera di Herbert ci sono ma sono per così dire rispettose. Un film deve prima di tutto essere coerente con se stesso con la sua storia e la sceneggiatura deve appunto non far fare cose incomprensibili o illogiche. Dune 2 per fortuna non lo fa se non in alcune scene. Diciamo che tutto scorre bene finché si resta al "nord" di Harrakis, quando l'azione si sposta soprattutto a sud allora si capisce che il regista ha girato un'altra ora di film, poi, per ovvii motivi di produzione, non inserita nella stesura finale. Ma così si perdono delle cose. Alcune scene dai "fondamentalisti" appaiono poco chiare, tutta la storia dell'acqua della vita dai giovani vermi è un po' confusa. Per non dire della domanda che ci dobbiamo porre quando si vedono milioni di fremen ammassati in un'immensa sala. Di cosa accidenti vivono in una regione che ci viene detto è ancor più desolata del nord? E poi per andare ad attaccare Arrakeen montano tutti su dei vermi? Ad un certo punto poi si vede apparire Chani su una "libellula". Dove e quando l'ha presa? Resta poi da chiarire (nel bellissimo combattimento iniziale) perché l'ufficiale Harkonnen ordini ai suoi di non alzare gli scudi. Ripeto, non importa cosa dicono i libri, nel film la logica non può essere bypassata con uno schiocco di dita. Il film ha delle scene meravigliose e assolutamente coinvolgenti. Non sono invece rimasto coinvolto dalle scene "intime", dai sogni e le visioni dei personaggi. Sembra quasi che anche qui sia mancato qualcosa. Le scene sul Giedi Primo sono geniali, anche se dal combattimento sostenuto da Feyd ci saremmo aspettati maggiori difficoltà per lui. Le astronavi sono davvero in stile Giger e anche le architetture sono decisamente superbe. Ho trovato però del tutto sottoutilizzato il sito italiano di Brion. Due momenti poi mi sono mancati. Uno, presente nel primo, e che per me ha raggiunto il massimo dell'onirico e del trascinante e cioè lo schieramento dei guerrieri Sardaukar su Salusa Secundus, dove peraltro il buon Villeneuve aveva pronte delle scene ancora più crudeli ma che poi non sono state inserite nel film. Inoltre non capisco perché sia mancata, in entrambe le sceneggiature la visita dei navigatori della gilda spaziale , momento super inquietante nel film di Lynch e che, ne sono certo, Villeneuve avrebbe reso in maniera straordinaria. Restano in mente però le mirabolanti scene di azione e, dal nulla, lo scatenarsi di improvvise esplosioni di violenza, tipiche di Villeneuve. A tal proposito uno dei miei sogni sarebbe vederlo realizzare un film dalle opere di Iain Banks... Dunque, in conclusione ho fatto tante critiche, alcune un po' pignole lo ammetto, ma comunque il film, proprio perché si parla di un grande regista, è assolutamente da vedere e merita un bell'8,5 per me (il 10 no per i motivi su esposti).
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livio
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martedì 12 marzo 2024
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deludente
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Deludente,trama spezzettata, senza Filo, troppi attori tutti assieme scollegati tra loro,ad un certo punto mi sembrava di vedere un film horror enon di sci fi
un'agonia di quasi tre ore.. peccato
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francesco amato
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giovedì 7 marzo 2024
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prevedibile e scontato
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Lontane le atmosfere del primo film, in questo sequel di Villeneuve si perdono molte delle peculiarità che avevano connotato il primo film. Originalità dei personaggi e delle ambientazioni, atmosfere et similia. Purtroppo un seguito deludente ma i botteghini lo reclamavano.
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cristina bottino
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giovedì 7 marzo 2024
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grandioso!
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Non perdetelo, è entusiasmante, veramente un capolavoro!
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umberto
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mercoledì 6 marzo 2024
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finalmente si accende la scintilla.
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DUNE - PARTE DUE... Alla fine del commento fatto sul primo film, speravo in un sequel un po' più dinamico e avvincente del precedente. Questa speranza veniva dal fatto che, trattandosi di una trilogia, di solito si utilizza il primo capitolo per impostare le basi della storia per poi accendersi nel secondo. Ebbene questo film conferma fortunatamente questa regola infatti, pur confermando i ritmi lenti del precedente, esso risulta comunque molto più avvincente proprio per merito della trama e della sceneggiatura che riescono a tenere alta l'attenzione dello spettatore. A queste aggiungiamo scenografia, fotografia e CGI che si confermano come dei punti di forza con cui Denis Villeneuve ci incanta scena dopo scena.
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DUNE - PARTE DUE... Alla fine del commento fatto sul primo film, speravo in un sequel un po' più dinamico e avvincente del precedente. Questa speranza veniva dal fatto che, trattandosi di una trilogia, di solito si utilizza il primo capitolo per impostare le basi della storia per poi accendersi nel secondo. Ebbene questo film conferma fortunatamente questa regola infatti, pur confermando i ritmi lenti del precedente, esso risulta comunque molto più avvincente proprio per merito della trama e della sceneggiatura che riescono a tenere alta l'attenzione dello spettatore. A queste aggiungiamo scenografia, fotografia e CGI che si confermano come dei punti di forza con cui Denis Villeneuve ci incanta scena dopo scena. Cast ancora di alto livello, con Rebecca Ferguson leggermente un gradino sopra a tutti gli altri. Peccato per le sfacciate allusioni messianiche viste in chiave non proprio ecumenica. Voto: 8
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samanta
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mercoledì 6 marzo 2024
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ben ritornato paul!
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Il film non è un sequel ma la seconda parte di Dune (uscito nel 2021), doveva uscire lo scorso anno ma problemi di distribuzione hanno determinato il rinvio. La prima parte era un buon film (gli ho dato 4 stelle) ma aveva il difetto di interrompere bruscamente la storia narrata nel primo romanzo della saga di Dune scritta da Frank Herbert, lasciando in sospeso la domanda: ma come va a finire? Nel 1984 era stata data una prima versione cinematografica dell'intersa storia del I volume prodotto da De Laurentis e diretta da un David Linch poco convinto (lo è ancora adesso) che fu un flop commerciale e di critica.
La seconda parte sempre diretta da Denis Villeneuve (Arrival, Blade Runner 2049, Sicario) merita un particolare apprezzamento, si racconta come il giovane Paul (Timotheé Chalamet) superstite con la madre Jessica della casata degli Atreides che governava il pianeta Arrakis (Dune) e che è stata rovesciata e massacrata a tradimento dalla casata degli Harkonnen piscopatici violenti che in combutta con l'imperatore della Galassia Shaddam si sono impadroniti di Dune.
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Il film non è un sequel ma la seconda parte di Dune (uscito nel 2021), doveva uscire lo scorso anno ma problemi di distribuzione hanno determinato il rinvio. La prima parte era un buon film (gli ho dato 4 stelle) ma aveva il difetto di interrompere bruscamente la storia narrata nel primo romanzo della saga di Dune scritta da Frank Herbert, lasciando in sospeso la domanda: ma come va a finire? Nel 1984 era stata data una prima versione cinematografica dell'intersa storia del I volume prodotto da De Laurentis e diretta da un David Linch poco convinto (lo è ancora adesso) che fu un flop commerciale e di critica.
La seconda parte sempre diretta da Denis Villeneuve (Arrival, Blade Runner 2049, Sicario) merita un particolare apprezzamento, si racconta come il giovane Paul (Timotheé Chalamet) superstite con la madre Jessica della casata degli Atreides che governava il pianeta Arrakis (Dune) e che è stata rovesciata e massacrata a tradimento dalla casata degli Harkonnen piscopatici violenti che in combutta con l'imperatore della Galassia Shaddam si sono impadroniti di Dune. Il pianeta, in gran parte deserto, produce "la spezia" un prodotto essenziale per il commercio della Galassia e che è creato da giganteschi vermi viventi nel sottosuolo. Paul e la madre sono trovati da un gruppo di Fremen una popolazione che vive nascosta tra cui c'é una ragazza Chani (Zendaya) che fa amicizia con il ragazzo, il popolo è perseguitato dal barone Vladimir Harkonnen che ha affidato il pianeta a suo nipote Rabban (Dave Bautista) con il fratello Rantha (Austin Butler), Grazie all'appoggio di un capo Fremen Stilgar (Javier Bardem) Paul inizia un percorso di iniziazione in quel popolo aiutato dalla madre che in possosso di poteri paranormali assume il ruolo di Reverenda Madre, inizia così la riscossa del popolo Fremen che individua in Paul il Mahdi il Messia che libererà il popolo dalla tirannia degli Harkonnen
Villeneuve, come dallo stesso riconosciuto, ha individuato 2 momenti nella pellicola uno riflessivo e il secondo d'azione, però il primo assorbe più della metà del film e presenta una criticità nella lentezza di esposizione della vicenda che avrebbe potuto essere acoorciata. Per quanto riguarda la storia è sostanzialmente fedele al romanzo e il racconto tecnicamente perfetto, intelligente la realizzazione cinematografica del verme gigantesco che non è un ridicolo Godzilla, ma è rappresentato in modo "soft" in modo trasversale facendo intuire la sua mostruosità, rendendo visibile un qualcosa d'immaginario, molto ben realizzata l'ambientazione utilizzando in modo piacevole il bianco/nero quando si narra il mondo degli Harkonnen. Il cast è molto numeroso diretto con mano sicura ed efficace da Villeneuve in particolare: il giovane Timotheé Chalamet un convincente e tormentato Paul e che dimostra un discreto talento recitativo, affiancato da professionisti di lunga data come Josh Brolin (Non è un paese per vecchi, Il Grinta; I guardiani della galassia; Soldado) che è Halleck vecchio compagno d'armi del duca Leto padre di Paul, Christopher Walken (Oscar come migliore attore n.p. ne Il cacciatore, Man on fire) nella parte del malvagio e mellifluo Imperatore, convicenti le 2 attrici: Zendaya la sofferta innamorata di Paul e Rebecca Ferguson (La ragazza del treno, e 2 Mission Impossible) la madre di Paul che nasconde terribili segreti, comunque bravi anche altri comprimari come Javier Bardem, Charlotte Rampling e Austin Butler (C'era una volta a ... Hollywood). Va a merito di Villeneuve avere diretto un cast complesso e numeroso creando una recitazione omogenea e complessivamente di alto livello. La colonna musicale è accurata e sottolinea in modo adeguato i momenti eclatanti della vicenda. Il finale è lasciato aperto per permettere a Villeneuve un eventuale sequel se il box office gli sarà favorevole.
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