Titolo originale | Mother of the Bride |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Mark Waters |
Attori | Brooke Shields, Benjamin Bratt, Miranda Cosgrove, Rachael Harris, Sean Teale Chad Michael Murray, Michael McDonald (II), Wilson Cruz, Tasneem Roc, Dalip Sondhi, Sahajak Boonthanakit, Keith Shillitoe. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 8 maggio 2024
Il primo amore merita sempre una seconda chance! Dal regista di Mean Girls e Quel pazzo venerdì, con Brooke Shields nel ruolo della madre della sposa.
CONSIGLIATO NÌ
|
Lana è una genetista molto rispettata negli Stati Uniti e ha una figlia, Emma, che vive a Londra con il fidanzato e che di lavoro fa l'influencer e l'ambassador di una catena di alberghi di lusso. Un giorno Emma torna negli Stati Uniti per trovare sua mamma con una notizia incredibile: si sposerà nel giro di un mese con il suo fidanzato RJ in un magnifico resort dell'azienda per cui lavora in Thailandia. Fin qui tutto liscio, i guai inizieranno quando Lana, giunta in Thailandia scoprirà che RJ, il futuro marito di Emma, è il figlio di Will, il suo grande amore dei tempi dell'università, che le aveva spezzato il cuore sparendo misteriosamente da un giorno all'altro. Cosa accadrà tra Lana e Will? Rovineranno il matrimonio sfogando il livore per la loro grande occasione persa o proveranno a ricominciare da dove erano rimasti trent'anni prima?
La madre della sposa è una commedia piacevole e divertente, ma che non può raggiungere le vette toccate dal regista con Mean Girls e Quel pazzo venerdì per un finale telefonato e una sceneggiatura sostanzialmente debole.
Il film riassume abbastanza bene l'attuale momento di crisi del genere comico, o almeno se restiamo nell'ambito della commedia più commerciale e generalista.
Nonostante l'ultima opera di Mark Waters abbia, almeno in teoria, delle buone carte da giocare per distanziarsi dalla mediocrità generale di altri film appartenenti al genere, rimane, in ultima analisi, soltanto un leggero e piacevole film pomeridiano e niente di più.
Attenzione però, La madre della sposa non vuole essere niente di più di quello che è: nulla nella costruzione dell'opera, dalla regia ai dialoghi porta a pensare che ci sia anche solo un briciolo di supponenza; è però innegabile che certi spunti davvero interessanti vengano poi penalizzati da una sceneggiatura debole, soprattutto sul finale.
Gli spunti a cui faccio riferimento riguardano soprattutto il rapporto tra Emma e Lana: una relazione affettuosissima tra una madre medico e ricercatrice che sognava il meglio per la figlia ed Emma, che è felicissima e orgogliosissima di fare l'influencer. C'è insomma nell'atteggiamento di Lana verso la figlia, una sorta di compatimento e dispiacere per l'occasione sostanzialmente sprecata da Emma di fare un dottorato e portare a termine qualcosa di davvero notevole e importante. È chiaro, nel comportamento di Lana, tutto lo sforzo di sospensione del giudizio per una scelta di vita che lei giudica assurda e totalmente votata alla cultura dell'apparire e della superficialità.
Questo scontro generazionale è scritto in maniera molto lucida e consapevole, senza arrivare alle classiche banalizzazioni e generalizzazioni da nessuna delle due parti, ma nemmeno ad estreme polarizzazioni del discorso, tali da renderlo imperscrutabile a chiunque non appartenga alla gen Z (a questo proposito mi viene in mente il recente successo di Bottoms).
Tutto ciò è un pregio non indifferente perché la commedia è il genere che più di tutti ha il dover di decodificare i tempi in cui viviamo e riformulare il tutto in chiave comica, senza però avere scarti di alcun tipo e rimanendo fortemente ancorata alla realtà.
L'errore di Waters in questo senso è stato abbandonare tutte le possibili declinazioni comiche che potevano nascere dalle incomprensioni generazionali sopraccitate, per puntare tutto sulla storia d'amore senza finale di Will e Lana. Oltre che essere un cliché, la loro storia manca proprio di elementi narrativi che la rendano appassionante, ma soprattutto di reali difficoltà nel raggiungimento del "e vissero per sempre felici e contenti", regola numero 1 dello storytelling.
Il supposto malinteso che divide i due è a dir poco mal costruito e telefonato e il finale del film è già intuibile almeno 20 minuti prima del termine effettivo.
Un'altra piccola critica va poi riservata alla colonna sonora e alla regia, che a tratti sembrano più rincorrere lo stile di un video promozionale di un resort che quello di un film pensato per il grande schermo, e tutto ciò è un peccato considerando un cast veramente notevole e dei buoni spunti di trama.
La madre della sposa è insomma un po' un'occasione persa, che poteva e doveva essere più tagliente e intelligente, ma alla quale non si può in ogni modo negare un'indubbia piacevolezza e leggerezza nella fruizione.