Titolo originale | Call me by your name |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, Sentimentale, |
Produzione | Italia, Francia, USA, Brasile |
Durata | 132 minuti |
Regia di | Luca Guadagnino |
Attori | Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel Victoire Du Bois, Vanda Capriolo, Antonio Rimoldi, Elena Bucci, Marco Sgrosso, André Aciman, Peter Spears, Andrew Duncan Hinojosa. |
Uscita | giovedì 25 gennaio 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,94 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 28 marzo 2019
Argomenti: Film contro l'omotransfobia
Un racconto sensuale e trascendente sul primo amore, basato sul famoso romanzo di André Aciman. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 3 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 12 candidature e vinto 2 David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 4 candidature e vinto un premio ai BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 7 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 6 candidature e vinto 2 Spirit Awards, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Chiamami col tuo nome ha incassato 3,2 milioni di euro .
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domenica 3 novembre 2024 ore 1,25 su SKYCINEMA2
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Estate 1983, tra le province di Brescia e Bergamo, Elio Perlman, un diciassettene italoamericano di origine ebraica, vive con i genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza che si trasformerà in un rapporto che cambierà profondamente la vita del ragazzo.
Luca Guadagnino, con la collaborazione di Walter Fasano e di James Ivory, si è ispirato al romanzo omonimo di André Aciman per chiudere l'ideale trilogia sul desiderio iniziata con Io sono l'amore e proseguita con A Bigger Splash.
Quasi avesse voluto rispettare una circolarità estetico-narrativa riallacciandosi al primo film, evita qui le cadute grottesche che avevano di fatto indebolito l'ultima parte del secondo (benché anche in questo caso non ci risparmi il ritrattino di una coppia italiana sproloquiante sul pentapartito craxiano). Perché lo sfondo è l'Italia in cui Gelli evadeva e Bettino dominava ma solo di sfondo si tratta.
La collocazione temporale costituisce di fatto soprattutto un indice di rispetto nei confronti dell'autore letterario che ha offerto la materia prima per un rinnovato percorso nello spazio e nei suoni attraverso i corpi. Perché Guadagnino ha raggiunto l'eccellenza nell'ambito del cinema italiano e internazionale nel far 'agire' gli spazi. Non solo la villa settecentesca in cui i Perlman vivono ma ogni singolo edificio, ogni portone, si potrebbe dire ogni muro dei luoghi che vengono attraversati dalla vicenda acquisisce una sua ragion d'essere divenendone parte integrante. Perché é di una bellezza classica che qui si parla fin dai titoli di testa e con il ritrovamento della statua nel lago, una bellezza che non resta ancorata nella polvere della storia o dell'archeologia ma si traduce, per l'adolescente Elio, in un corpo, in una persona.
Il luminoso Oliver aggiunge calore a un'estate di per sé già assolata, il calore di una scoperta forse inattesa alla quale tenta confusamente di resistere cercando sulla pelle della coetanea Marzia un piacere che la stessa inesperienza dell'età finisce per trasformare più in un gioco su cui sorridere che non in un vero rapporto (anche se per lei la reazione non sarà la stessa). Molti si soffermeranno sulla valenza simbolica e 'scandalosa' della scena della pesca ma ciò che davvero ha valore in questo film è altro. È il discorso che il padre fa ad Elio dopo che Oliver è partito, è il finale che si prolunga sui titoli di coda, ma sono anche i rumori, i suoni che ne intessono la trama trasformandosi nella partitura che il giovane Elio cerca di trascrivere sulle prime righe del pentagramma del sentimento amoroso. Tutto ciò in un film che omaggia i maestri che Guadagnino ama (Renoir, Rohmer, Bertolucci) riuscendo però ad andare oltre la loro lezione, grazie a uno stile e a una ricerca totalmente personali.
CHIAMAMI COL TUO NOME disponibile in DVD o BluRay |
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Incredibile, a mio avviso uno dei film migliori degli ultimi anni. Sicuramente non è ( aimè ) per tutti: sottile e sofisticato, mai banale nella sua apparente semplicità, delicato e sensuale, forte e malinconico, scava nel profondo e ti resta dentro, ed è questo ciò che un film del genere dovrebbe suscitare! Interpretazioni magistrali ( il giovane [...] Vai alla recensione »
Non è certo un capolavoro. Non è certo un buon film. E allora come lo si deve chiamare? Chiamiamolo col suo nome: un prodotto commercializzato da più parti e venduto come film cinematografico. È una pellicola mancante, che si perde, si smarrisce e affonda da sola. Due ragazzi, una storia d'amore. L'estate, corpi in vista, paesaggi, colori, dimore [...] Vai alla recensione »
“Chiamami col tuo nome , io ti chiamero’ col mio” rappresenta una vera e propria dichiarazione di volontà di fusione con l’altro, altro che diventa io, nel quale ci si riconosce a tal punto, da diventare una cosa sola. Ed in una cosa sola si trasformano Elio ed Oliver, lentamente, seguendo i pacati ritmi della incantevole campagna lombarda nella quale il loro amore [...] Vai alla recensione »
**Attenzione spoilers** La questione sostanziale credo stia (non solo ma anche) già all’inizio del film: con una velocità che appare ingiustificata considerato il minutaggio di oltre due ore e anche controproducente in quanto non permette allo spettatore di conoscere e familiarizzare con i singoli personaggi, i due protagonisti si conoscono, rimangono immediatamente da soli [...] Vai alla recensione »
Posso riconoscere il fatto che, nonostante la durata, il film si lascia guardare senza annoiare a livelli estremi, per il resto è tutto sbagliato. Clichè a non finire, protagonisti caratterizzati meno di zero che girano per non si sa quale paese, chiedono bicchieri d'acqua a vecchiette random, fanno bagni in un abbeveratoio e si vestono malissimo.
Quando un film è tratto da un libro è sempre difficile giudicarlo NON avendo letto il libro. Quando un film è candidato a 4 Oscar e viene pubblicizzato ed osannato, ti aspetti molto. Quando vai a vederlo e non ti lascia l'impressione acclamata, allora le cose sono due: o è stato sopravvalutato o sono io che lo giudico in modo diverso.
Location rustica, ma posticcia. Famiglia politicamente corretta, ma insopportabile. Ambiente poliglotta, internazionale, ma democraticamente snob. Accattivante Italia dei borghi, ma ridotta a macchietta. E non mi spingo oltre...Roba da Mulino Bianco, ma con pretese intellettualistiche. Altri spettatori prima di me hanno sottolineato le contraddizioni, le incongruenze di questo interminabile fotoromanzo [...] Vai alla recensione »
(Spoiler) salvo la fotografia e il fatto che stranamente non ci sono scene di sesso esplicito o almeno non molte, finalmente un film dove l'intimità resta tale, un tentativo di raffinatezza che va sicuramente apprezzato! Per il resto una noia tremenda vi invaderà fin dalle prime scene, si capisce perfettamente come va a finire fin dall'inizio.
Sono andato a vedere questo film, spinto dalle tante recensioni positive. Dovevo forse fare piú attenzione ai voti del pubblico, che mi sembra andare in altra direzione. In tre parole il mio giudizio complessivo potrebbe citare quello che disse Fantozzi a proposito de “La corazzata Potemkin”, ma vorrei articolare un po’ di piú questa mia critica.
Ottima la fotografia e raffinata la capacità evocativa dei luoghi rappresentati, ma poco convincenti trama e personaggi, a cominciare da Hammer, che, americano doc, si esprime in un italiano perfetto e coltissimo e dopo due giorni dal suo arrivo gioca perfino a carte con i paesani del luogo magari parlando in dialetto lumbard, decisamente poco credibile.
È la domanda che si pone Elio, diciassettenne colto e sensibile, non sapendo come esprimere il proprio tormentoso sentimento di attrazione e desiderio verso il più grande e maturo Oliver. L’affinità tra loro è scattata subito, e nonostante l’impaccio iniziale riusciranno a vivere appieno il loro amore; chiamami col tu nome e io ti chiamerò col mio, dice Oliver a [...] Vai alla recensione »
Ho apprezzato molto la tua recensione che trovo puntuale e ben argomementata. Anch'io ho lasciato ilcimema con i tuoi stessi dubbi rappresentati dalla figura fisica di Oliver fiuori luogo e fuori tempo al'atteggiamento equivoco dei genitori di Elio.
E' sicuramente un ottimo film, se non altro per il livello di interpretazione e per la bellezza delle immagini. Eppure qualcosa non mi convince appieno, oppure nella migliore delle ipotesi diciamo che "non mi appartiene". Ebene sì: io sono stato Elio, avevo 17 anni negli anni '80 ed avevo le stesse turbe passionali, la stessa carica ormonale, la stessa sensibilità ed [...] Vai alla recensione »
Rievocando i registi a lui più cari, Guadagnino ha voluto trasformare la Lombardia in un pezzo di gloriosa Inghilterra: paesini pittoreschi immersi in una campagna estiva sofficemente sonnolenta, prati verdi a perdersi, niente mare ma fiumi e specchi d'acqua in puro stile anglosassone, e il quadro di un'aristocrazia mix-europea senza tempo. Di sottofondo, note di musica classica in un'ambientazione [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Guadagnino, candidato a quattro premi Oscar e uscito finalmente anche in Italia, spalanca un dibattito cinematografico che non si ricordava dai tempi di Sorrentino e di quella Grande Bellezza vista con gli occhi degli americani. Sì, perché ‘Chiamami col tuo nome’ è affannosamente incensato dai cineasti d’oltreoceano, innamoratissimi della dolce [...] Vai alla recensione »
Per quanto un parere possa essere soggettivo, trovare difetti in questo film è quasi impossibile: la straordinaria cura verso i dettagli e la grandezza della regia che ci regala delle riprese davvero straordinarie e uniche delle campagne cremasche negli anni ‘80, valorizzandone la natura lontana e incontaminata dall’industrializzazione, sono elementi che contribuiscono [...] Vai alla recensione »
Ho letto alcuni commenti fin qui apparsi in relazione al film, a volte le recensioni sono operazioni razionali basate sulla cultura, sensibilità, preferenze,persino sullo stato d'animo e sul momento specifico che sta vivendo una persona che si appresta a vedere una pellicola. Alcuni trovano il film noioso, statico e troppo indugiante su alcune sequenze, come ad esempio quella [...] Vai alla recensione »
Tormentata storia di iniziazione sessuale di un diciassettenne durante l' estate del 1983 nella bassa bergamasca. Il bel lungagnone americano Oliver, con i suoi eleganti, inappuntabili, e perennemente inamidati pantaloncini sempre indosso, viene ospitato per sei mesi per motivi di studio nella bella e antica dimora dei coniugi Perlman, e la sua presenza in quella elegante magione immersa [...] Vai alla recensione »
#CHIAMAMIcolTUOnome segna il grande ritorno della bicicletta. Inforcate da due giovanissimi nell’Italia del 1983, in una zona rurale dalle parti di Crema. Elio, figlio di un professore universitario, diciassette anni, una vita tutta da decidere; Oliver di anni ne ha ventiquattro e arriva in vacanza studio presso la famiglia altoborghese di Elio.
Preceduto da una critica eccessivamente entusiastica– probabilmente per il regista italiano – il film Chiamami con il tuo nome, già presentato al Festival di Berlino 2017, mi ha leggermente deluso. Siamo nella villa di famiglia del Prof. Perlman, nella campagna di Pandino in provincia di Crema nel 1983. D’estate, moglie, marito con Elio, il figlio diciassettenne, usano ospitare [...] Vai alla recensione »
Tutti noi, cresciuti a cavallo della fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, abbiamo il ricordo di lunghe e assolate estati. Magari in campagna, dai nonni. La noia che si alterna al divertimento, la scoperta con la paura e l'ansia di diventare grandi. Il film di Luca di Guadagnino ci parla di questo, e che poi la storia d'amore, quella che in effeti è [...] Vai alla recensione »
Onestamente: ho sbadigliato per tutta la prima parte del film. Molti clichè (statue greche, bagni in ogni stagno, fontana, fiume che capitano ecc.), un bel po' di ripetizioni di cui si poteva fare tranquillamente a meno. Forse il problema sta' tutto li': i 132 minuti che pesano un po' troppo. Si poteva fare meglio e il ritmo del film ne avrebbe giovato sicuramente.
Un film noioso e vecchio. Datato stilisticamente. Datato come approccio narrativo. Datata e noiosa la sceneggiatura. Una pellicola che sembra sia stata girata 30 anni fa. Niente di nuovo nella trama...anzi tutt'altro. Un' apotteosi di luoghi comuni già stravisti....dai genitori 'artisti' con figlio gay, che come vuole la tradizione, adora le arti e la musica, suona il [...] Vai alla recensione »
Più che la storia di un amore profondo, è la storia di una passione violenta ma passeggera.Il film è perfetto nella ricostruzione dei luoghi ambientati nel 1983, nella descrizione di una natura rigogliosa, di un'estate calda che spinge Elio e Oliver ad essere fortemente attratti l'uno dell'altro e ad amarsi. Ma per Elio, che ha appena 17 anni, è solo un periodo di scoperta del sesso in ogni suo aspetto [...] Vai alla recensione »
Questo film è davvero una perla. Purtroppo leggendo i vari commenti trovo che parecchie persone non abbiano una certa sensibilità per poter capire questo film, che da capire non ha quasi nulla. Per alcune persone non c'è molto da capire sull'amore, per altre non basta una vita. Ed ecco che se da una parte abbiamo pareri sensibili ed entusiasti verso questo bellissimo film [...] Vai alla recensione »
Chiamami col tuo nome è un film non facile da descrivere ,le sensazioni e le emozioni che avvolgono lo spettatore alla fine del film parlano da sole. Non è un film ricco di dialoghi , ma quelli che sono presenti sono molto intensi perché incorniciati ed esaltati da un’ ottima recitazione ,pacata ,interiorizzata ma efficace.
'Call me by your name' non è un brutto film, anzi, ha un'originalità ed una particolarità tutte sue e sinceramente apprezzabili, ma non è nemmeno una pellicola memorabile. Probabilmente diventerà un piccolo cult per una buona parte di adolescenti (e in questo lo aiuteranno i due attori protagonisti e le musiche di Sufjan Stevens), tuttavia questo è [...] Vai alla recensione »
Ritorna alla grande nelle sale cinematografiche il regista Luca Guadagnino con l'ultimo suo film intitolato "Chiamami col Tuo Nome". La storia ruota intorno ad un ragazzo italoamericano di diciassette che trascorre insieme ai propri genitori ed a avariati amici le vacanze estive nella residenza di famiglia situata in un paese della provincia lombarda.
Siamo in una villa settecentesca immersa nella campagna cremasca. Elio trascorre la calda estate del 1983 insieme ai genitori, in un ambiente saturo di arte e cultura, leggendo, ascoltando musica e suonando il pianoforte, quando arriva Olivier, uno studente americano che il padre, docente di arte greco-romana, deve aiutare per la tesi di dottorato. L’arrivo del giovane, affascinante e disinvolto, [...] Vai alla recensione »
l film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero [...] Vai alla recensione »
..., ma ne vorrei vedere tante cartoline come questa! Una vecchia villa in una campagna accogliente d'estate, un fiume, un piccolo stagno, un paese e due biciclette: questo basta perchè quattro attori stupendi interpretino una storia intima, delicata, malinconica e struggente che a me è rimasta addosso come una di quelle emozioni che ti accompagnano per tanto tempo.
Il film risulta complessivamente un prodotto di grande delicatezza. I personaggi di Elio e Oliver sono intriganti, affascinanti, a tratti quasi ipnotici, ben strutturati su uno spessore che rimane abbastanza sottile e mai completamente definito in modo da proporre un ritratto dentro al quale chiunque possa sentirsi descritto. La regia quasi impeccabile ci regala una ritrattistica davvero [...] Vai alla recensione »
Attenzione possibili spoiler! Luca Guadagnino rende orgoglio all'Italia con un film capace di ricevere ben 4 nomination agli Oscar, tra cui quella di miglior film (l'ultima volta questo onore toccò a "La Vita è Bella" di Roberto Benigni). Come il regista ha già affermato in varie interviste, questo non è un film su un amore omosessuale ma su [...] Vai alla recensione »
Un anomalo regista italiano si cimenta con una storia di formazione sentimentale. Non v'è dubbio che l'elemento omosessuale della vicenda, rappresenti per gran parte del film lo stimolo al proseguimento della visione. Visione che per almeno due terzi sembra caratterizzarsi per una certa delicatezza formale e per alcune incisive trovate di sceneggiatura.
Nel contesto borghese di una benestante famiglia ebrea della zona bresciana-bergamasca, la storia del rapporto tra due ragazzi, per i quali l’attrazione fisica diventa man mano consapevolezza di se’, e a farne maggiormente le spese e’ il giovanissimo e promettente rampollo della famiglia. Sensazioni che io stesso ho vissuto, quelle della “scoperta”, della [...] Vai alla recensione »
Siamo nelle campagne cremasche durante l’estate del 1983. La famiglia Perlman, composta dai genitori e dal figlio Elio, si appresta ad ospitare per circa un paio di mesi il giovane Oliver, studente americano che sta lavorando al dottorato insieme al Sig. Perlman, docente universitario. La presenza di quest’ospite provoca grande interesse in Elio.
Chiamami con il tuo nome film di Luca guadagnini sta onorando il cinema italiano all’estero a suon di nominations nei maggiori premi cinematografici (4 Oscar 3 golden globe 4 bafta). Raro esempio di film uscito prima all’estero che in Italia . Il film è stato girato nelle campagne dei dintorni di crema discostandosi dall’ambientazione del romanzo dal quale è stato tratto.
CHIAMAMI COL TUO NOME - Omaggio al grande cinema di Bertolucci - di cui ricorda tanto " La luna " -, Guadagnino ci regala una raffinata pellicola sull'educazione sentimentale omoerotica tra il 17 enne Elio Perlman e l'atletico 24 enne americano Oliver, piombato a casa di Elio in una calda giornata estiva del 1983 come stagista archeologo di suo padre.
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‘Call me by your name’ è un film del 2017 diretto da Luca Guadagnino. La sceneggiatura è scritta da James Ivory ed è un adattamento cinematografico del romanzo ‘Chiamami col tuo nome’ di André Aciman. ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ è un film del 1970 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio [...] Vai alla recensione »
La miglior definizione per questa gradevole pellicola è quella di un "film colto". Lo sono i dialoghi, le ambientazioni tanto da creare uno scorcio di una Italia del nord che negli anni ottanta non era così facile da trovare (e forse nemmeno adesso). Un film sicuramente ben fatto, anche se non possiamo non evidenziare la trascuratezza per alcuni particolari che alla [...] Vai alla recensione »
Un film che parla d’amore, dolce che lascia l’amaro in bocca, di quella consapevolezza che l’amore non si comanda, che non vi sono istruzioni su come debba funzionare. Una sceneggiatura che aiuta a riflettere sui vari aspetti che non solo negli anni ottanta, ma anche oggi, incitano a giudicare l’amore di per sé, come se ci fosse una strana regola non scritta.
Vorrei innazitutto essere esentato dal commentare il film alla luce della cinematografia gay: non è un film di genere o almeno non è un film di questo genere. E' un film diretto e guidato con maestria ed intelligenza. Vorrei farne cogliere le valenze non immediatamente osservabili: parte con la lentezza sorniona di un racconto incentrato sulla estate adolescenziale di tanti [...] Vai alla recensione »
Potrebbe definirsi “di formazione” se ci riferissimo al libro da cui è tratto il film che è ambientato in Italia, in una splendida casa della campagna lombarda, dove vive, almeno periodicamente, una famiglia borghese ebrea, padre professore, madre donna solare, amorevole, dotta, affascinante e figlio diciassettenne con interessi nella lettura e nella musica.
Ho letto il testo di A. Aciman qualche anno fa e mi aveva colpito per i colori, quella quasi 'sospensione' della dimensione temporale nella narrazione in prima persona, dove a tutto ciò che é esterno corrisponde una risonanza interiore. Guadagnino ha realizzato un capolavoro, e dal punto di vista visivo e da quello narrativo. La storia si snoda con naturalezza, e il progressivo innamoramento ha i suoi [...] Vai alla recensione »
Ho avuto il piacere di assistere alla proiezione di questo film al Festival di Berlino 2017. A fine proiezione, la sala, gremita di appassionati di cinema mescolati ad addetti ai lavori, tutta in piedi ad applaudire . Un anno dopo in Italia leggo più critiche che elogi. Vado a rivedere il film (in lingua originale perchè il doppiaggio come sappiamo modifica totalmente la [...] Vai alla recensione »
Film molto bello, libro da cui è tratto forse ancor piu' bello. Nella ricostruzione dell'Italia negli anni '80 ci sono delle imprecisioni (ad es. girano troppe auto degli anni 70, confusione tra Pentapartito e Compromesso Storico, che ne era invece l'opposto politico), ma le immagini sono meravigliose, i paesaggi stupendi ed i dialoghi alquanto efficaci.
Devo complimentarmi con entrambi. Avete realizzato una performance notevolissima. Marco, nel giro di 3 settimane, ha ricevuto 3900 voti a favore (e circa 800 contrari), Eva.K. 2700 a favore e circa 1400 contrari. Un duello appassionante a chi clicca di più sulla propria recensione e contro quella dell'avversario, Peccato che ciò snaturi le funzioni di questo sito e trasformi la discussione [...] Vai alla recensione »
Ci siamo addormentati dopo 20 minuti di noia tra gli sbadigli dei vicini. Noiosissimo e inesistente come film
Un film mediocre e una storia banale con degli attori scarsi. Uno sembra un bagnino, l'altro non si commenta. Se questo è il genere di film che merita l'oscar allora tutti possiamo aspirare al premio con i filmati che facciamo dal cellulare d'estate. Annoia già dopo 10 minuti. Alcune scene sono soporifere, mi aspettavo qualcosa di interessante invece mi deluso.
C'è un equivoco di fondo sull'identità cinematografica di Luca Guadagnino. Più che il "nemo propheta in patria", questa curiosa storia di un cineasta molto amato oltreoceano e poco conosciuto da noi tradisce alcune motivazioni che non riguardano esclusivamente la sordità comunicativa dei media o della critica. Guadagnino è un regista italiano che guarda all'Italia con occhi da straniero. Per alcuni questo straniamento è indice di esterofilia e di concessione al gusto internazionali, per altri (i più, bisogna dire) si tratta di un modo indipendente e cinefilo di staccarsi da alcuni cliché del nostro cinema d'autore. In effetti, se osserviamo i film e i registi italiani che in questi anni più si sono affermati in un contesto globale (vincendo premi e festival rinomati), troviamo alcuni nomi di visionari e inventori di nuove forme cinematografiche (principalmente Garrone e Sorrentino), ma anche e soprattutto autori dediti a sguardi "magici" e iper-realisti sul territorio italiano (da Alice Rohrwacher a Grassadonia e Piazza, da Gianfranco Rosi al cinema napoletano).
Guadagnino è forse l'unico a porsi fuori dall'interrogazione costante della nostra realtà sociale o della sua trasfigurazione in termini simbolici. L'unico a non occuparsi di periferie o di luoghi etnicamente connotati, e l'unico a non ambire all'affresco contemporaneo stile Sorrentino.
Il suo dizionario è cosmopolita, e in effetti è uno dei cineasti che meglio guarda al cosmopolitismo insito in tanto nostro cinema del passato. E proprio al più cinefilo e trasversale dei nostri registi, Bernardo Bertolucci, si ispira principalmente Chiamami col tuo nome, dove gli echi di specifici film del maestro parmigiano (tra cui ovviamente Io ballo da sola ma anche indirettamente La luna) prevalgono su citazioni più oziose, da Renoir a Rohmer, da Garrel a Rossellini - e anche se Guadagnino continua a ricordare il suo amore per Viaggio in Italia, sinceramente non se ne vede traccia in questo ultimo lavoro.
"Che effetto fanno quattro candidature agli Oscar? Provo grande felicità e orgoglio. Ma sono già nel mezzo dei lavori per il prossimo film (Rio con Jake Gyllenhaal, Michelle Williams e Benedict Cumberbatch, mentre è in post produzione il remake di Suspiria con Chloe Grace Moretz, Dakota Johnson e Tilda Swinton), dunque riesco a mantenere le cose in prospettiva".
All'indomani delle nomination per Chiamami col tuo nome - Miglior Film, Miglior Attore Protagonista, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Canzone - Luca Guadagnino si schernisce. "Non ci sarà un discorso di accettazione, ne sono convinto, siamo già contenti così", e ringrazia la squadra che ha reso tutto possibile, in primis Armie Hammer e Timothée Chalamet, accanto a lui in questo incontro con la stampa.
Come è nato Chiamami col tuo nome?
Guadagnino: In maniera inusuale. Un produttore americano mi ha fatto leggere il romanzo da cui è tratto il film che è ambientato in Liguria. Io mi trovavo proprio in quella regione quando mi è stato chiesto di dare un mio parere. Da lì sono entrato a far parte della produzione, abbiamo cercato un regista - fra i nomi possibili c'era Gabriele Muccino - e ho finito per girarlo io con un budget minimale.
Come è avvenuto l'incontro con gli attori?
Guadagnino: Timothée aveva 17 anni, ma era già un veterano dopo Homeland e la parte di Casey Affleck giovane in Interstellar. La nostra prima conversazione è stata un'epifania: sapevo di aver incontrato Elio e insieme una voce straordinaria. Armie invece lo tenevo d'occhio fin dai tempi di The Social Network.
Hammer: Luca ed io ci siamo incontrati nel 2010 a casa sua. Di solito questi meeting durano una quarantina di minuti, invece noi abbiamo passato quasi quattro ore a parlare di libri, filosofia e arte, mangiando e bevendo caffè. Da attore presuntuoso ero convinto di essere già scritturato. Invece sono passati sei anni di silenzio assoluto prima di ricevere la telefonata che mi chiedeva se ero interessato alla sceneggiatura del prossimo film di Luca. Ho risposto: "Ci sto!" prima di averla letta, e dopo ho detto: "Wow!" e ho firmato. Se volevo considerarmi un artista dovevo mettermi alla prova e superare i miei limiti, ed è proprio quello che è successo. Chiamami col tuo nome ha cambiato la traiettoria della mia vita e il modo in cui intendo continuare a fare cinema.
Chalamet: Per me ci sono voluto tre anni di attesa, e finalmente a vent'anni ho avuto la parte. Mi è sembrata un'occasione unica: quando si è giovani è raro poter recitare ruoli che non siano quelli del fidanzatino o dello studentello. Elio invece è un personaggio ricco, complesso e articolato, di grande intelligenza e fluidità intellettuale. La parte più difficile è stato imparare a parlare l'italiano e a suonare il piano: l'"improvvisazione" al pianoforte che appare nel film era il frutto di un mese e mezzo di prove.
Fresco di quattro nomination all'Oscar e di consensi riscossi in giro per il mondo nel corso di un anno, arriva infine anche in Italia Call me by your name di Guadagnino. Un film piccolo e libero, che in teoria sembrava meno ambizioso di altri suoi, ma che in effetti segna la sua maturità artistica. La storia è semplicissima. 1983: il padre del diciassettenne Elio (Timothée Chalamet) ospita ogni estate [...] Vai alla recensione »
Complimenti a Luca Guadagnino per l'ostinazione. Fischi e pernacchie non sono mancati in questi vent'anni. Ma se uno piazza il carabiniere Corrado Guzzanti alla fine di un film come "A Bigger Splash" -dove Joseph Fiennes, Tilda Swinton, Dakota Johnson sono incantevoli - un pochino finisce per attirarli. Prima di farsi illusioni e salire sul carro del pluricandidato agli Oscar (film, sceneggiatura non [...] Vai alla recensione »
Calda, colta, sensuale, palpitante discoperta - la splendida texture della lunga estate lombarda di Luca Guadagnino aveva conquistato il Sundance Film Festival esattamente un anno fa. In questi dodici mesi, dopo una tappa a Berlino e forte di una distribuzione americana formidabile al gioco spietato e massacrante degli Awards, come la Sony Classics, ancor prima di arrivare in Italia, Chiamami col tuo [...] Vai alla recensione »
In una pianura estenuata dal calore e dall'esuberanza dell'estate, Lyle (Michael Stuhlbarg), archeologo, e Annella (Amira Casar) Perlman ospitano ogni anno per sei settimane un ricercatore, esperto di arte classica. È una forma di filantropia che la coppia, colta e poliglotta, esercita verso un giovane straniero per permettergli di lavorare con Lyle e di immergersi nella bellezza dell'Italia.
Un'estate, il primo amore. Il mito dell'erotismo omosessuale (discepolo/ maestro, adolescenza/ maturità, metà/ intero) aggiornato a un tempo sospeso, con cura e sapienza, tra i primi '80 e un '900 letterario filmico (da Mann a Bertolucci). E liberamente tratto dall'omonimo romanzo di André Aciman (sceneggiatura di James Ivory), ma la dimora dei genitori cosmopoliti dove il 17enne Elio incontra il 25enne [...] Vai alla recensione »
Sarà delicata e sensibile questa storia gay, diretta da Luca Guadagnino, acclamata negli Usa, ma è di una noia indicibile. Campagna lombarda, nell'estate del 1983. Il giovane ricercatore americano Oliver è ospite di un rinomato connazionale, l'archeologo Perlman, nella grande villa. Le ragazze del vicinato spasimano per il bel tenebroso. Ma lui è cotto, ricambiato, di Elio, il figlio adolescente dell'anfitr [...] Vai alla recensione »