Chiamami col tuo nome |
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Un film di Luca Guadagnino.
Con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar.
continua»
Titolo originale Call me by your name.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- Italia, Francia, USA, Brasile 2017.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 25 gennaio 2018.
MYMONETRO
Chiamami col tuo nome
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bah ...di umposFeedback: 106 | altri commenti e recensioni di umpos |
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martedì 13 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sono andato a vedere questo film, spinto dalle tante recensioni positive. Dovevo forse fare piú attenzione ai voti del pubblico, che mi sembra andare in altra direzione. In tre parole il mio giudizio complessivo potrebbe citare quello che disse Fantozzi a proposito de “La corazzata Potemkin”, ma vorrei articolare un po’ di piú questa mia critica. Andiamo per punti, e cominciamo dalla storia. E’ di una banalitá sconcertante, ammantata di omosessualitá giusto per renderla un po’ piú piccante. Ve la immaginate la stessa storia se fosse stata etero? Il nulla. La sceneggiatura, inutile scomodare mostri sacri evidentemente distratti, é da fotoromanzo. Dialoghi sciatti, personaggi fuori ruolo, nessuno spessore psicologico, per me qui non si salva niente. Capitolo attori: in una storia d’amore, vogliamo mettercelo un minimo di fascino ? Non penso a grandi cose, mi accontento del minimo sindacale. Si salva solo il protagonista, Elio, che anche se efebico é fuori etá per il ruolo, ma che svetta sulla nullitá di tutti gli altri. Oliver, l’americano, é totalmente privo di fascino oltre che di una antipatia assoluta, e l’unico ruolo in cui lo vedrei bene é su una tavola da surf a cavalcare le onde. I genitori, che piú stupidi non potrebbero essere (e il monologo finale del padre non riesce a recuperare la situazione), le ragazze, insignificanti. Sinceramente non ricordo niente di particolare della colonna sonora, quindi innocua, senza infamia e senza lode, e a conti fatti nel giudizio negativo metto anche la fotografia, da molti lodata. E’ bella solo quando i oggetti sono belli (qualche paesaggio, la villa, le montagne) mentre cade rovinosamente in piú di una occasione. Niente di disastroso, ma neanche da osannare. A questo punto, che dire del regista che ha messo insieme questa cosa? Ha realizzato un lavoro noiosissimo (la palpebra ha provato in piú di una occasione ad abbassarsi), ricostruzione di quegli anni forzata, attori condotti male ... Per me, pollice verso.
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