Chiamami col tuo nome |
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Un film di Luca Guadagnino.
Con Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar.
continua»
Titolo originale Call me by your name.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 132 min.
- Italia, Francia, USA, Brasile 2017.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 25 gennaio 2018.
MYMONETRO
Chiamami col tuo nome
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un parallelo...di robertalamonicaFeedback: 1223 | altri commenti e recensioni di robertalamonica |
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martedì 9 gennaio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
‘Call me by your name’ è un film del 2017 diretto da Luca Guadagnino. La sceneggiatura è scritta da James Ivory ed è un adattamento cinematografico del romanzo ‘Chiamami col tuo nome’ di André Aciman.
‘Il Giardino dei Finzi Contini’ è un film del 1970 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani.
‘Call me by your name’ è il grande escluso dai premi dei Golden Globe per cui era stato nominato in tre categorie ma non potrà essere escluso dai pensieri e dalle riflessioni di chi sarà tanto fortunato da vederlo.
Il Giardino dei Finzi Contini vinse un Oscar come miglior film straniero e De Sica rese il romanzo di Bassani immortale.
Oreste Del Buono disse sul romanzo di Bassani: “Il Giardino dei Finzi Contini è un romanzo sulla giovinezza e sull’amore e nella sua vernice di rispetto per ciò che è decorosamente antiquato è radicalmente nuovo. La vita continua e il dolore di un’età diventa una favola. È un romanzo d’amore solo che, nella storia, l’amore è impossibile perché è “per gente destinata a sopraffarsi a vicenda”. Bassani detestò il film firmato da Vittorio De Sica tanto da non voler essere menzionato nei titoli di coda. Lo detestò perché ritenne la sceneggiatura sentimentale e didascalica.
Nulla di didascalico o sentimentale può essere imputato invece al film di Luca Guadagnino che sta ricevendo consensi unanimi oltreoceano e la cui sceneggiatura è tesa a esaltare il nucleo tematico del romanzo.
Al di là dell’imparagonabile contesto storico il cui accostamento fa anche sorridere (la seconda guerra mondiale nel film di De Sica e l’ascesa del PSI nell’Italia dei primi anni ‘80 nel film di Guadagnino), le somiglianze tra le due opere sono evidenti. Le famiglie al centro delle vicende sono entrambe appartenenti a un’ alta borghesia ebraica al cui interno si respirano stimoli culturali e intellettuali importanti ed esclusivi.
Entrambi i film sono ambientati nella Pianura Padana con le sue umide suggestioni estive e il suo calore sensuale, soffocante e indolente.
In entrambi c’è una storia d’amore. Ma laddove l’amore può esistere solo come sopraffazione nel terrificante e catastrofico panorama storico e sociale a cavallo degli anni ‘40, nel film di Guadagnino l’amore prende la forma di esperienza totalizzante e irripetibile in cui ‘non provare e non sentire sarebbe un terribile spreco’ nelle parole del professor Perlman, il padre di Elio, il protagonista.
‘Call me by your name’ non è un film sull’amore omosessuale. Questo è piuttosto un film sull’Amore e sulla nascita del desiderio. È un passaggio dall’adolescenza all’età adulta, un Bildungsroman secondo la prospettiva delle emozioni e dei sentimenti.
Saper ‘sentire’ e provare emozioni diventa rappresentativo dell’adulto che diventerai, sembra volerci dire Guadagnino. Il focus sull’arte e sulla pluralità linguistica come cifra significativa dell’apertura al mondo è estremamente moderna e travalica i confini di genere senza porre il genere come limite a ciò che il cuore può esperire.
Se nel ‘Giardino dei Finzi Contini’ proprio il giardino era il confine entro cui le possibilità di relazioni significative prendevano vita,
in ‘Call me by your name’ non c’è un confine alla possibilità di amare e il superamento del limite e la conseguente esposizione al fallimento sentimentale rappresentano il punto di partenza per l’ingresso nell’età adulta.
“È meglio parlare o morire?”, si chiede Elio.
Lui sceglie di parlare e ‘...this has made all the difference’.
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