Un film che guarda sia al passato che al futuro, oltre che al presente della seconda metà degli anni Settanta. Drammatico, Italia1977. Durata 94 Minuti.
Nella colonna sonora del film compare la canzone "Se piangi, che fai?", scritta dal duo Morricone-Monico e cantata da Rita Monico. Espandi ▽
C'è un mostro che uccide personaggi in vista, ma prima di fare i suoi colpi avverte Valerio, un giornalista che gestisce una rubrica per signore. Valerio finisce a un certo punto in prigione e da lì fa la tragica scoperta: l'assassino è Luca, suo figlio sedicenne. Recensione ❯
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Due ragazzi vengono salvati grazie a un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza hanno la meglio. Espandi ▽
Estate 2018. Carlo è un figlio di papà che, dopo una serata con gli amici in cui ha bevuto parecchio, si è messo alla guida provocando un incidente d'auto in cui una ragazza è rimasta sfregiata. Il tribunale lo condanna ad un anno di servizi sociali presso una casa di riposo dove dovrà occuparsi degli anziani ospiti - con il divieto assoluto di definirli "vecchi". A condividere la sua pena è Manuel, un giovane spacciatore; a presiedere la casa di risposo ci sono invece un direttore che detesta entrambi i ragazzi e vorrebbe vederli in galera, e una capoinfermiera, Luisa, che si è già imbattuta in Carlo, ma non sappiamo né dove né perché. Gi ospiti della casa di riposo sono personaggi assai diversi: un colonnello che non è mai riuscito a diventare generale, un'ex attrice, un intrattenitore sciupafemmine, un fotografo e il rivale che in gioventù gli ha rubato la fidanzata, una signora sempre pronta a partire per una destinazione sconosciuta. E Carlo e Manuel dovranno trovare il modo di relazionarsi ad ognuno di loro, magari anche imparando qualcosa di sé. Recensione ❯
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Un giovane rappresentante scontento e arrivista ha un'amante. Un giorno la uccide e involontaria testimone è una tredicenne che si innamora del giovan... Espandi ▽
Un giovane rappresentante scontento e arrivista ha un'amante. Un giorno la uccide e involontaria testimone è una tredicenne che si innamora del giovane. Costui riesce in un primo tempo a far sì che la piccola non parli. Ma il commissario (Germi) ha capito tutto, fa parlare la bambina e va ad arrestare l'assassino a casa della sua ricca fidanzata. Recensione ❯
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Una parabola pura e scevra da retorica sulla necessità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Drammatico, Italia, Belgio2023. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coproduzione internazionale ispirata alle storie vere di alcuni ragazzi che hanno vissuto il viaggio dei due protagonisti. Espandi ▽
Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili. Recensione ❯
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Viene narrata una storia familiare sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Uno scienziato ebreo ricorda la sua infanzia coi genitori in un campo di concentramento. Espandi ▽
Viene narrata una storia familiare sullo sfondo della seconda guerra mondiale. Uno scienziato ebreo ricorda la sua infanzia coi genitori in un campo di concentramento. La psicologia del bambino protagonista e degli altri personaggi emerge in maniera molto credibile dalla sceneggiatura e dalle interpretazioni. Molto bella la sequenza in cui il bambino vede morire il padre in infermeria. Corre a cercare la madre con le scarpe del genitore, ma sbaglia più volte la strada. Poi gioca con le scarpe e si dimentica di avvertirla. Il padre è interpretato da Jean-Hughes Anglade, già apprezzato in Betty Blue e Nikita. Recensione ❯
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La storia di Luna e Martina in fuga per salvare il loro amore. Espandi ▽
Sarajevo, oggi. Luna è in procinto di sposarsi con il fidanzato Haris, approvato dalla famiglia e dagli amici Maja e l'italiano Matteo. La sua vita scorre tranquilla e prevedibile finché in città arriva Martina, l'amica di Matteo, studentessa in cerca di una pausa dal suo percorso di vita. E accade ciò che Luna non si sarebbe mai aspettata: lei e Martina si innamorano, scoprendo un'alternativa a un'esistenza in qualche modo pilotata dalle aspettative altrui. Da questa scoperta nasce una consapevolezza dell'insoddisfazione segreta che entrambe provavano fino a quel momento e dell'ambiente maschilista nel quale sono cresciute. E Luna sarà messa davanti ad una scelta radicale su come proseguire con il resto della propria vita.
C'è una certa naturalezza nella narrazione e nell'interpretazione di Luna Mijovic che interpreta il ruolo della protagonista, mentre a Tania Bambaci è affidato quello di Martina, e il ritratto della società bosniaca (ma anche italiana, attraverso la figura di Matteo) è costruito attraverso pennellate rapide ma efficaci.
Interessante è lo sfondo di una Sarajevo moderna e multietnica in cui convivono religioni e visioni del mondo diverse e per certi versi antitetiche, ma che resta un esempio di resurrezione post bellica commovente. Recensione ❯
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Un cast di altissimo livello per un dramma familiare che trasuda realtà da ogni fotogramma. Drammatico, Italia2023. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film racconta la vicenda di Carmen che proviene da un passato difficile: sottratta alla madre nell'adolescenza è cresciuta in casa-famiglia. Espandi ▽
Carmen ha un passato non facile. Da bambina è stata tolta alla madre, insieme alla sorella Sonia, e inserita in una casa famiglia. Ora è a sua volta madre di una bambina, Giada, che ha avuto con il suo compagno Massimo. La bambina è stata affidata dal giudice al padre e Carmen la può vedere solo al sabato ogni 15 giorni. Ma lei non intende accettare questa decisione perché, nonostante gli errori commessi in passato, si sente e vuole essere madre a pieno titolo. Vittorio Moroni, con un cast di altissimo livello, realizza un’opera che sa come entrare con intensità e partecipazione in un conflitto parentale che ha il sapore amaro della realtà. Non c’è mai un solo minuto di cedimento in questo film in cui si percepisce come tutti coloro che ne hanno consentito la realizzazione credessero fino in fondo a una storia che, come recitano i titoli di coda d’obbligo, “non fa riferimento a persone o fatti realmente accaduti” però trasuda realtà da ogni fotogramma Recensione ❯
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Un film dal sapore rohmeriano che guarda al cinema francese e fa i conti con il tempo che scivola via. Drammatico, Italia2023. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
E se scoprissimo che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore? È quello che accade una sera a un gruppo di amici di vecchia data. Da quel momento, il tempo per loro sembrerà scorrere diversamente. Espandi ▽
Il racconto d’estate di Liliana Cavani non ha (per fortuna) nulla a che vedere con i tanti Carnage proposti dal cinema (anche italiano) recente. Guarda invece oltralpe, verso quel Piccole bugie fra amici che trattava il trascorrere della vita (e l’incontro con la morte) con levità e gentilezza. L’ordine del tempo prende spunto dall’omonimo trattato di scienza di Carlo Rovelli ma si allarga alla spiritualità e all’amore come antidoto alla disperazione terrena, che non ha bisogno dell’arrivo di un asteroide per venirci a stanare. Il film è “una particella di luce” nel nostro universo oscurato, ed è pieno di tenerezza verso tutti i personaggi in scena: il che vuol dire verso l’umanità, vista da una prospettiva secolare. Come vi comportereste se sapeste che il mondo sta per finire?, chiede Cavani al pubblico con il suo caratteristico piglio provocatorio. E si capisce che ci ha riflettuto anche lei, concludendo che l’unico tempo non sprecato è quello dedicato agli affetti: una morale certamente non nuova, ma che nelle mani di una combattente sul fronte dell’espressione artistica e politica assume un significato particolare. Recensione ❯
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Un film liberamente tratto dal romanzo "L'ultimo capodanno dell'umanità" di Niccolò Ammaniti. Espandi ▽
In un condominio romano un gruppo di persone si organizza per vivere al meglio il capodanno. C'è la donna tradita (la nudissima Bellucci), il marito sado-trasgressivo (Haber) e tanti esempi di umanità grottesca. Sembra tutto bello e normale, ma appena succede qualcosa di imprevisto, quando i freni cadono, allora è un disastro. Tutto diventa incomprensione e anche violenza. Recensione ❯
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Marco Bocci controlla bene la messa in scena: con un cast che dà le giuste sfumature e una colonna sonora di grande efficacia. Drammatico, Italia2023. Durata 100 Minuti.
Quattro fratelli, tre maschi e una femmina, si riuniscono, dopo svariati anni di lontananza, per l'improvvisa morte del padre. Espandi ▽
Quattro fratelli (tre maschi e una femmina), che non si incontravano da molti anni, si ritrovano in seguito alla morte del padre. Con il genitore il rapporto non era mai stato buono a causa del suo atteggiamento rigido nei loro confronti, reso tale anche dalla sua passione per la caccia e dal desiderio di trasmetterla ai figli. La villa in cui sono stati bambini è l'unica eredità che resta loro. Dividere in quattro parti il ricavato dalla vendita non risolverebbe a nessuno i rispettivi problemi. Uno di loro fa una proposta che gli altri finiscono con l'accettare.
Marco Bocci alla sua opera seconda mostra una considerevole capacità di controllo di tutti gli elementi della messa in scena nonché del genere che affronta in questa occasione. Trova nel suo cast le giuste sfumature necessarie a caratterizzare i personaggi affidati creando un equilibrio in cui a nessuno è consentito di prevalere ma a tutti viene dato lo spazio necessario.
Ciò che ulteriormente colpisce (e appunto dà valore al film) è l'uso della colonna sonora musicale che, sia sul piano dei brani scritti appositamente, sia su quello dei preesistenti si rivela di grande efficacia. Recensione ❯
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Un film al contempo arcaico e postmoderno, completamente libero come sa essere il cinema di Alice Rohrwacher. Drammatico, Italia2023. Durata 134 Minuti.
Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei "tombaroli", il film racconta di un giovane archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Espandi ▽
La chimera racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.
Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.
E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire. Recensione ❯
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Un affresco corale dal taglio psicologico che emerge nella sua complessità. Ottimo il cast. Drammatico, Italia2024. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie tratta dal grande classico del'900 di Elsa Morante. Espandi ▽
1938. Il Duce promulga le leggi razziali. Un'anziana insegnante ebrea, prima di morire, svela in una lettera alla figlia, Ida Ramundo, di averla battezzata per evitarle la persecuzione. Anche lei insegnante, Ida è a Roma, vedova e sola, che cerca di educare il primogenito, lo scanzonato adolescente Nino, quando un giorno viene violentata da un soldato tedesco e rimane incinta. In segreto, grazie ad una levatrice del ghetto partorisce Giuseppe, detto Useppe; Ida e la sua "Storia" viaggiano sullo sfondo delle vicissitudini della guerra nel contesto romano: i bombardamenti di San Lorenzo, l'essere sfollati in periferia, il passaggio di Nino dal fascismo all'antifascismo, le deportazioni naziste del ghetto ebraico e la resa.
Una regia sensibile che, come nelle precedenti opere dell'Archibugi tratteggia in modo fine tutti i tipi di relazioni, da quelle più complesse come quelle famigliari a quelle più sporadiche, ma comunque importanti, come le affiliazioni (anche con gli animali domestici) che si creano nella crescita o nelle situazioni di difficoltà. La scelta del cast permette una visione di insieme, un affresco corale che emerge in tutta la sua complessità.
Pregevole, inoltre, una rappresentazione asciutta e articolata che non vuole essere didascalica e si inserisce nel panorama di un certo recentissimo buon cinema italiano che denuncia descrivendo come in Cento domeniche, Palazzina Laf e C'è ancora domani. Recensione ❯
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Maria ha superato da poco i quarant'anni, vive a Napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. Espandi ▽
Maria, insegnante di italiano in una scuola serale di Napoli, vive da sola, senza genitori né amanti. Tra una confidenza all'amico Fabrizio e un ballo in discoteca, trascorre i pomeriggi al cinema, dove incontra Pietro, ragazzo padre in preda a una crisi isterica del figlioletto. I due si frequentano, hanno una relazione e Maria rimane incinta. Alla notizia, il compagno non ne vuole sapere, rifiuta di partecipare alla gravidanza, non vuole prendersi responsabilità e, quando la bambina nasce prematura, Maria dovrà affrontare il calvario dell'attesa completamente da sola. Recensione ❯
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In un'azione di pulizia etnica Diritti trova l'occasione per delineare con rigore un personaggio seducente e complesso. Drammatico, Italia, Germania2023. Durata 175 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia è incentrata su Lubo, un nomade costretto a trovare un nuovo senso di giustizia dopo che lo stato svizzero gli ha portato via i suoi bambini. Espandi ▽
Lubo Moser è un nomade del popolo Jenisch. Nella Confederazione Elvetica del 1939 gira di luogo in luogo esibendosi nelle piazze insieme alla moglie Mirana e ai loro bambini. Fino a quando la Seconda Guerra mondiale incombente fa sì che il governo dichiari la mobilitazione degli uomini per la difesa delle frontiere. Lubo, mentre è in servizio, viene a sapere che i figli sono stati prelevati e portati in un istituto mentre la moglie, nel tentativo di proteggerli, ha trovato la morte. Da quel momento il senso della vita per lui consiste nel conseguire un duplice obiettivo: ritrovarli e vendicarsi.
Diritti trova in un'azione di pulizia etnica, che si stenterebbe a credere che sia accaduta in Svizzera, l'occasione per delineare il personaggio più complesso della sua filmografia.
Franz Rogowski dà corpo, voce e inflessioni a un personaggio che la camera scruta seguendone e assecondandone l'azione. Diritti ci racconta un seduttore suo malgrado che, al contempo, non smette mai la ricerca dei propri figli anche se gli anni scorrono. Su tre di queste relazioni si sofferma e, in particolare, su quella di una cameriera d'albergo di origine italiana in cui Lubo vede qualcosa di più di un corpo che possa tenere viva la sua vendetta. Recensione ❯
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