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Damiano Damiani

Damiano Damiani è un attore italiano, regista, scrittore, sceneggiatore, scenografo, è nato il 23 luglio 1922 a Pordenone (Italia) ed è morto il 7 marzo 2013 all'età di 90 anni a Roma (Italia).
Nel 1968 ha ricevuto il premio come miglior regia al David di Donatello per il film Il giorno della civetta.

Cine-gioiello Damiani

A cura di Fabio Secchi Frau

«Amigo, la mierda è siempre mierda!». Una delle battute fulminanti che vengono pronunciate dai pistoleri di Quien Sabe?, ma ci sarebbe da affiancarci anche un detto cubano che dice: «Fra le foglie secche si nasconde la pepita d'oro». E fra le foglie secche del cinema italiano, eccola la vera pepita, il vero cine-gioiello: Damiano Damiani. All'interno delle sue opere è ricorrente quel senso di violenza che vuole esplodere e che scandisce meccanicamente la dinamica della trama e le vite dei personaggi. Il resto è assoluta attesa e immagini: di gesti quotidiani della gente comune, dei loro tentativi di fuga, di volti segnati dal tempo. Spazio, tempo e luci che raccontano la vita di chi si affianca alla mafia, di chi vive isolato dal mondo nel mondo. Questo è Damiani, il registratore di una quotidianità di pistole, pane e poco altro.
Dopo aver studiato pittura a Brera (Milano), nel 1946 si trasferisce a Roma, dove diventa sceneggiatore a Cinecittà per le opere di Fernardo Cerchio e Viktor Tourjansky. Poi si inserisce tra i grandi registi del cinema italiano che hanno affrontato i temi sociali, politici e civili (assieme a Francesco Rosi ed Elio Petri), senza mettere i filtri intermedi che danno visioni ovattate o oniriche. Esordisce alla regia con il documentario La banda d'Affori (1947), poi un blocco immenso della sua produzione e una ripresa all'età di 39 anni con Il rossetto (1961), storia di un omicidio ispirato alla cronaca vera, che si avvale della recitazione del regista Pietro Germi. Prosegue poi, firmando altre due pellicole: Il sicario (1961) e L'isola di Arturo (1962) che entreranno a far parte di una trilogia degli anni Sessanta. La sua filmografia proseguirà poi con La rimpatriata (1963) con Walter Chiari, Francisco Rabal, Riccardo Garrone e Gastone Moschin, pellicola vincitrice del premio Fipresci.
Imboccata la strada del cinema di denuncia, si specializza in pellicole che trattano di criminalità mafiosa. Portando alla luce titoli come: il western Quien sabe? (1967), con Klaus Kinski; Il giorno della civetta (1968), da un romanzo di Sciascia con Claudia Cardinale e Franco Nero (che saranno i suoi attori feticcio); i polizieschi Confessioni di un commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica (1971) e Perché si uccide un magistrato (1974); i drammatici L'istruttoria è chiusa: dimentichi - tante sbarre (1972) e Io ho paura (1977). Dirigendo grandi attori testosteronici come Gian Maria Volonté, Martin Balsam e Giuliano Gemma. E sarà lui stesso un attore, diretto da Florestano Vancini in Il delitto Matteotti (1973).
Avrà anche alcune piccole parentesi nell'horror, culminanti con Amityville Possession (1982), ma senza alcun dubbio, le sue opere migliori rimangono: Pizza Connection (1985) e L'inchiesta (1987). Il primo (vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino), con Michele Placido, Simona Cavallari e Adriana Russo, narra la storia di un palermitano, killer della mafia a New York, che deve tornare in Sicilia per eliminare un magistrato. Il secondo è un notevole film religioso con Harvey Keitel nei panni di un Pilato sottoposto ad un'indagine da parte di un funzionario dell'Imperatore dopo la scomparsa del cadavere di Gesù Cristo.
Intelligente e anticonformista, Damiani prosegue la sua carriera come se dovesse mettersi al pari con gli altri registi (dato il suo ritardo nell'esordio) con: Il sole buio (1989) e L'angelo con la pistola (1992). Ma importantissima, per non dire storica, è stata la sua regia televisiva per gli sceneggiati La piovra (1984) e Il treno di Lenin (1990). Non mancano, ovviamente i grandi insuccessi, che trovano un loro rappresentante in Alex l'Ariete (2000), pellicola con l'ex campione mondiale di sci Alberto Tomba e la conduttrice Michelle Hunziker. Infine mette in scena il grottesco, scegliendo l'internazionale Carmen Maura e la più nascosta Agnese Nano in Assassini dei giorni di festa (2002).
Damiano Damiani muore nella sua abitazione di Roma il 7 marzo 2013, all'età di 90 anni, a causa di un'insuffcienza respiratoria.

Ultimi film

Poliziesco, (Italia - 2000), 122 min.
Drammatico, (Italia - 1998), 117 min.
Drammatico, (Italia - 1990), 110 min.
Drammatico, (Italia - 1989), 100 min.
Drammatico, (Italia - 1986), 105 min.
Drammatico, (Italia - 1985), 116 min.

I film più famosi

Drammatico, (Italia - 1986), 105 min.
Poliziesco, (Italia - 2000), 122 min.
Western, (Italia - 1966), 102 min.
Drammatico, (Italia - 1985), 116 min.
Horror, (USA - 1982), 104 min.
Drammatico, (Italia - 1963), 100 min.
Drammatico, (Italia - 1962), 92 min.
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