parsifal
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lunedì 16 luglio 2018
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carriera e cinismo
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Luigi Zampa, negli anni bui del nostro paese, squarcia il velo su un lato della comunicazione già afforntato da Bellocchio pochi anni prima in " Sbatti il mostro in prima pagina", dando vita ad una vera e propria commedia nera, dai risvolti amari ed imprevisti. IL protagonista è Barigozzi,un graffiante e ruggente J.Dorelli, giornalista eclettico e di grande talento, ma estremamente frustrato in quanto costretto a curare la posta del cuore sotto pseudonimo e a scrivere romanzi gialli di serie B , intrisi di sesso e sangue per stimolare la morbosità del lettore. E' in attesa dell'occasione giusta per mostrare le sue capacità professionali.
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Luigi Zampa, negli anni bui del nostro paese, squarcia il velo su un lato della comunicazione già afforntato da Bellocchio pochi anni prima in " Sbatti il mostro in prima pagina", dando vita ad una vera e propria commedia nera, dai risvolti amari ed imprevisti. IL protagonista è Barigozzi,un graffiante e ruggente J.Dorelli, giornalista eclettico e di grande talento, ma estremamente frustrato in quanto costretto a curare la posta del cuore sotto pseudonimo e a scrivere romanzi gialli di serie B , intrisi di sesso e sangue per stimolare la morbosità del lettore. E' in attesa dell'occasione giusta per mostrare le sue capacità professionali. E l'occasione arriva; una lettera anonima gli annuncia un omicidio ai danni di un personaggio televisivo , Nonno Gustavo ( G.Tedeschi). IL cronista si reca sul posto ma arriva troppo tardi. Viene interrogato dalla polizia come sospetto e poi rilasciato. Intanto la lettera anonima viene sequestrata dal commisario ( O.Orlando) per non riapparire più. Ne arriva un 'altra e Barigozzi allora usa tutte le armi a sua disposizione; Foto, lettera e fotocopia, arriva sul luogo del delitto prima che venga commesso per poi avere l'esclusiva della notizia. Ora inizia il momento del suo riscatto; il figlio del proprietario del giornale , intuendo le sue capacità, lo instrada ad una rapida e fulgida carriera. Barigozzi crede che sia nata un ' amicizia, ma in realtà viene usato per aumentare la tiratura del giornale. Rapida escalation sino al momento in cui il cronista finirà in carcere per essere il sospettato numero uno, data la mole degli indizi a suo carico. In carcere capirà che il Mostro, artefice del suo macabro successo professionale è molto più vicino a lui di quanto pensasse. Finale a sopresa , crudo e senza compromessi. Originale commedi a macabra, splendidamente interpretata da J.Dorelli. che mette il luce aspetti del giornalismo e della comunicazione assai poco lusinghieri eppure molto frequenti, ancor più al giorno d'oggi.
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kronos
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domenica 18 marzo 2012
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(ri)sbatti il mostro in prima pagina
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Questo sorprendente apologo-Thriller di Zampa è una delle tante incursioni nel 'genere' di registi italiani che normalmente ne sono stati estranei. Il risultato, come spesso capita, è spiazzante e fuori dalle convenzioni.
Semplificando, si potrebbe definire il film come una versione *cattiva* di "Sbatti il mostro in prima pagina" di Bellocchio: infatti, al di là della cornice gialla, il principale interesse di Zampa (e Donati alla sceneggiatura) è mettere alla berlina il sensazionalismo mediatico che immancabilmente si scatena dietro i fatti di cronaca nera.
Agendo dall'interno, negli uffici di un importante gruppo editoriale, è possibile denunciare la mercificazione dell'informazione con ferocia implacabile, grazie anche a un gruppo d'interpreti composto su misura e decisamente partecipe.
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Questo sorprendente apologo-Thriller di Zampa è una delle tante incursioni nel 'genere' di registi italiani che normalmente ne sono stati estranei. Il risultato, come spesso capita, è spiazzante e fuori dalle convenzioni.
Semplificando, si potrebbe definire il film come una versione *cattiva* di "Sbatti il mostro in prima pagina" di Bellocchio: infatti, al di là della cornice gialla, il principale interesse di Zampa (e Donati alla sceneggiatura) è mettere alla berlina il sensazionalismo mediatico che immancabilmente si scatena dietro i fatti di cronaca nera.
Agendo dall'interno, negli uffici di un importante gruppo editoriale, è possibile denunciare la mercificazione dell'informazione con ferocia implacabile, grazie anche a un gruppo d'interpreti composto su misura e decisamente partecipe.
Non risulta comunque sacrificata la componente Thriller, anzi sono presenti praticamente tutti i più classici stilemi del giallo italico anni settanta: il serial Killer implacabile, le visioni in soggettiva del pericolo incombente, il doppio finale a sorpresa...
Per certi versi, forse, un modello per il duo Moretti-Petraglia di "Bianca".
VOTO: tre stelline e mezzo
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burton99
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martedì 7 giugno 2011
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buon giallo, piuttosto drammatico alla fine
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Non un capolavoro, ma un buon film intriso da un umorismo cinico ed infine da una vena drammatica che condisce un pò banalmente il film divagando sul melò. Comunque buono.
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antonio62
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lunedì 23 febbraio 2009
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un b-movie assolutamente da rivalutare!!!
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Ho rivisto ieri sera, su una rete televisiva locale, questo film, che non ricordavo e addirittura ho snobbato in passato. L'ho trovato un gran bel film, che si inserisce nel filone "poliziottesco italiano", ma in maniera molto limitativa, perchè la sceneggiatura e soprattutto la tematica dominante, lo rendono certamente un b-movie, nell'accezione più positiva della categoria (Tarantino docet!), ma un b-movie di gran classe!
Grande Luigi Zampa e grandi le interpretazioni di Johnny Dorelli e degli altri protagonisti (Scarpa, Orlando, Rome, etc.)
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alexscorpio
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sabato 19 luglio 2008
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un film assolutamente da recuperare !!!
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Pur non essendo un capolavoro , questo film secondo me , è assolutamente da vedere , in quanto dietro ad alcune scene che possono sembrare comiche , troviamo invece il cinismo del protagonista , che , man mano che si dipana la trama , arriva a capire i suoi sbagli !!! Grande Dorelli in questa parte di giornalista arrivista e senza scrupoli che nell'epilogo ci farà riflettere tutti , arrivando finalmente alla soluzione finale !!!
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daniel
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venerdì 18 aprile 2008
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altro esempio di film "poliziottesco"
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Il mostro si potrebbe collocare nel solco di quel genere di B-movie,genere rappresentato da film violenti ispirati a gravi fatti di cronaca nera o lotta tra le bande criminali nelle città italiane e talvolta definito poliziottesco.Tale nuova tendenza, deriva dal momento storico politico degli anni 70, già ben evidenziato nel capolavoro di Monicelli "Un borghese piccolo piccolo"; e, sulla scia del dramma di uno Stato assente e di una criminalità divagante, si intreccia l'aspetto psicologico di una tragedia familiare nella quale Valerio Barigozzi prima ancora che "scadente" nel lavoro è un fallito nelle affettività familiari: il dialogo con la moglie è caratterizzato da insulti e rivalse, l'affetto nei confronti del figlio Luca è puramente materiale, completamente scevro di amore spontaneo fatto di cose semplici.
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Il mostro si potrebbe collocare nel solco di quel genere di B-movie,genere rappresentato da film violenti ispirati a gravi fatti di cronaca nera o lotta tra le bande criminali nelle città italiane e talvolta definito poliziottesco.Tale nuova tendenza, deriva dal momento storico politico degli anni 70, già ben evidenziato nel capolavoro di Monicelli "Un borghese piccolo piccolo"; e, sulla scia del dramma di uno Stato assente e di una criminalità divagante, si intreccia l'aspetto psicologico di una tragedia familiare nella quale Valerio Barigozzi prima ancora che "scadente" nel lavoro è un fallito nelle affettività familiari: il dialogo con la moglie è caratterizzato da insulti e rivalse, l'affetto nei confronti del figlio Luca è puramente materiale, completamente scevro di amore spontaneo fatto di cose semplici.
Ad innescare ancor di più la miccia ci pensa il serial killer della situazione che diviene una sorta di "manna" per Barigozzi , il quale, rispettando il detto machiavellianbo secondo il quale "il fine giustifica i mezzi" trasforma i drammatici omicidi in una buona occasione per fare carriera.
Insomma i veri mostri della pellicola sono proprio i personaggi che rivelano il loro autentico volto quali spietati parassiti della società.
Ottima l'interpretazione del sempre brillante Dorelli; da cineteca la sua frase pronunciata durante una partita di calcio per insultare il portiere avversario: "ma guarda quel Valli della Madonna! E' un bidone per tutto il campionato e proprio stasera deve parare tutto?! Ammazzatelo!"
Forse, nonostante la data obsoleta della pellicola, qualche riflessione in merito dovrebbero farla anche i giovani d'oggi che per un nonnulla vorrebbero assassinare il mondo.
Daniel Pisani
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francoeciccio
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martedì 3 maggio 2005
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commedia-gialla all'italiana
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buon esempio di commedia-gialla italiana intrisa del cinismo montante di quegli anni e della giusta dose di humor nero
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