Una donna che prende un taxi dall'aeroporto JFK intrattiene una conversazione con il tassista sulle relazioni importanti della loro vita. Espandi ▽
È sera e fa buio all'aeroporto JFK di New York. Una giovane donna, appena sbarcata, sale su un taxi in direzione di Manhattan. Il tassista prova a fare conversazione e a lei sembra non disturbare l'idea di scambiare qualche parola, nonostante Clark (è questo il nome di lui) non abbia peli sulla lingua. Lungo il tragitto, allungato da un incidente che blocca temporaneamente il traffico, il dialogo tra i due si fa più personale e l'uomo e la donna cominciano a rivelarsi cose che non hanno mai detto a nessun altro.
Christy Hall, alla sua opera prima da regista, ci tiene a ricordarci che l'incontro con un estraneo può essere un'epifania e funzionare meglio di una lunga seduta di psicoterapia.
Girato in sedici giorni, su un palcoscenico attorniato da maxi schermi che riproducevano l'ambiente esterno, Una notte a New York non si è allontanato troppo, in fase di realizzazione, dall'approccio teatrale per cui era stato pensato inizialmente. Ma, si sa, il cinema fa magie, e nel tempo di qualche secondo siamo già sotto l'effetto dell'incantesimo, capaci di credere che quelle siano davvero le luci della strada. Recensione ❯
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Resistere, ricordare, rivendicare. Per Massi l'animazione è ancora una volta un potente mezzo espressivo. Animazione, Italia, Svizzera2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film d'animazione che racconta la vicenda di una bambina sola che fantastica su un mondo diverso. Espandi ▽
Tre bambini, in diverse epoche del Novecento, 1918, 1943 e 1978, attraversano le guerre mondiali e gli anni di piombo. A raccontare i quarantamila fotogrammi disegnati a mano uno per uno ci sono le voci di Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi.
Resistere, ricordare, rivendicare sono i verbi fondamentali che reggono l'opera di Massi, la cui pluripremiata animazione è da trent'anni un potente mezzo espressivo, visivamente e artisticamente interessante come pochi, che mira a rivolgersi a un pubblico prevalentemente adulto, e in questo Massi rappresenta davvero un unicum in Italia e non solo.
Allergico ai dialoghi, preferisce affidarsi a voci fuori campo e spesso fuori sinc, quasi a voler dire che prima viene sempre la potenza assoluta dell'immagine, dopo tutto il resto. L'emotività anticipa il logos, il ragionamento, la parola, e in quest'anticipazione emotiva c'è tutto lo spessore del cinema di Massi. Recensione ❯
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Un film in cui la vera ricchezza è nei sentimenti. Come se l'amore fosse ciò che è rimasto della militanza politica. Drammatico, Francia, Italia2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di una donna che si mette ancora in gioco nella politica, di suo fratello ("l'ultimo comunista"), suo figlio, la sua fidanzata e suo padre appassionato di libri. Espandi ▽
Voleva cambiare il mondo Rosa ma l’ora della pensione è vicina e il tempo stringe. Infermiera e militante dal cuore d’oro e il carattere temprato, vive nel quartiere popolare di Marsiglia circondata dall’affetto della sua famiglia. Alla vigilia dell’elezione elettorale incontra Henri, padre della futura nuora, e si innamora perdutamente. Il regista più impegnato di Francia ha rinunciato a ogni forma di militanza, salvo a credere - e Guédiguian vuole credere - che l’amore sia forse l’ultimo avatar dell’utopia comunista, quel modo di guardare al mondo attraverso la condivisione e la circolazione della ricchezza. La ricchezza nel film è quella dei sentimenti, il regista ne esplora tutta la potenza e l’ambivalenza, senza mai giudicare i suoi personaggi, che sanno bene che “la miseria è più tollerabile al sole”. Sempre alla ricerca di un posto al sole dove una vecchia replica possa suonare ancora nuova, Guédiguian getta le sue vecchie reti da pesca e trova il pesce d’oro: le partage de l’amour. La convivialità resta il suo motore, la resistenza interiore il suo diritto. Recensione ❯
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Allen torna sui temi a lui più cari: le dinamiche di coppia e il rapporto tra sentimenti e fredda razionalità. Drammatico, Francia, Gran Bretagna2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia sembra vivere la relazione perfetta. Ma un incontro cambia tutto. Espandi ▽
Jean e Fanny formano una coppia apparentemente ben assortita. Hanno un lavoro redditizio, vivono in un quartiere elegante di Parigi e sembrano innamorati come all’inizio della loro relazione. Di lui si mormora che abbia uno scheletro nell’armadio sul piano professionale. Lei invece inizia a provare un senso di colpa che si unisce alla passione che sente nascere per un compagno di liceo incontrato un giorno in modo casuale. Lasciatisi alle spalle Un giorno di pioggia a New York dove i ventenni parlavano come anziani intellettuali e il cinefilo Rifkin Festival Woody affronta nuovamente il tema che più lo affascina: le dinamiche di coppia e il rapporto tra la fredda razionalità (anche se mascherata da sentimentalismo) e il flusso dei sentimenti veri. Il caso, la coincidenza può trasformarsi in un rischio? Woody pensa di sì ma ritiene anche che si tratti di un’opportunità. In una Parigi autunnale come piace a lui (ed esaltata in questo dalle scelte cromatiche di Storaro) con i toni delle sue commedie più riuscite ci mostra come la vita in fondo sia una lotteria. A partire dal giorno in cui siamo entrati in questo mondo. Recensione ❯
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Un film necessario che riflette sul ruolo del documento che si fa memoria. Drammatico, Francia2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo spazio di ritrovo rimasto per i lavoratori di un comunità mineraria, un tempo florida ma oggi in dismissione dopo trent'anni di crisi. La situazione cambia quando arriva sul posto un gruppo di rifugiati siriani... Espandi ▽
L’Old Oak è un posto speciale. Non è soltanto l’unico pub aperto in un ex cittadina mineraria del nord est dell’Inghilterra, è l’unico luogo pubblico in cui le persone possono ritrovarsi. TJ Ballantyne lo tiene in piedi con buona volontà ma rischia di perdere una parte degli avventori affezionati quando nel quartiere vengono accolti alcuni rifugiati siriani. In particolare TJ si interessa alla giovane Yara che si è vista rompere, con un atto di intolleranza, la macchina fotografica a cui tiene in modo particolare. Per l’uomo è l’inizio di un tentativo di far sì che le due comunità possano trovare un modo per comprendersi.
Anche questa volta Loach, con il fedele sceneggiatore Paul Laverty, ci regala un film necessario. Entrambi sembrano avere in mente una frase di Abraham Lincoln: “Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose”.
Laverty, in un’annotazione sul protagonista TJ aveva scritto “TJ ha perso la speranza”. La domanda che lui e Ken si pongono è se sia possibile coltivarne ancora un possibile germoglio. Recensione ❯
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Besson ritorna con un ammirevole tour de force attoriale che tuttavia rimane incapace di risolversi. Drammatico, Francia, USA2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo, ferito dalla vita, trova la sua salvezza attraverso l'amore dei suoi cani. Espandi ▽
Cresciuto nel New Jersey tra le violente angherie del padre e del fratello, che lo tengono prigioniero nella gabbia dei cani da combattimento, il giovane Douglas arriva all’età adulta con enormi ferite psicologiche e fisiche, essendo confinato alla sedia a rotelle con il precario uso delle gambe. Solo i suoi adorati cani gli danno sollievo: sono addestrati a rispondere a ogni suo comando, e per conto del loro padrone aiutano i bisognosi e rubano nelle case dei ricchi.
Sono lontani i tempi in cui il cinema pop ed energetico di Luc Besson sfidava Hollywood dalla Francia - prima, naturalmente, di farsene inglobare - con un successo dopo l’altro.
Besson è sempre stato un autore istintivo, abile a creare momenti, colorare d’assurdo la realtà e contaminare generi piuttosto che a lavorare di cesello.
Dogman accentua questa contraddizione perché più delle altre opere del regista vuole affrancarsi dal genere e avvicinarsi a un’idea di complessità psicologica, per un personaggio torturato che trova in Caleb Landry Jones un interprete affamato di sfide. Recensione ❯
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Un film di fantasmi che esce dai canoni di genere per riflettere sui traumi che la guerra lascia nell'inconscio. Drammatico, Francia, Italia, Polonia, Belgio2023. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un arruolato della Legione Straniera incrocia il destino di un uomo che sta cercando di salvare il suo villaggio. Espandi ▽
Aleksei è un giovane bielorusso che per raggiungere la Francia è costretto ad aderire alla Legione Straniera. Si troverà così a combattere sul delta del Niger dove un giovane, Jomo, a sua volta combatte contro le multinazionali che sfruttano il territorio. Disco Boy è un film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell’inconscio. È un film di fantasmi quello che Abbruzzese ci propone. Sono ectoplasmi della memoria che tornano a tormentare chi ne ha visto e toccato concretamente i corpi e non può più liberarsene. Non è un film, come altri ne abbiamo visti, sui corpi militari speciali e sulla loro struttura gerarchica pressoché assoluta. Abbruzzese si colloca semmai sulla scia di chi, come Clint Eastwood con Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima ha mostrato la guerra dai fronti opposti. Recensione ❯
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Un film struggente e commovente che parla di guerra e amore. Con Caine e Jackson, interpreti straordinari. Drammatico, Biografico, Guerra - Gran Bretagna, USA2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ispirato a fatti realmente accaduti, il film è interpretato dai premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson. Espandi ▽
Dover, 2014. Bernie Jordan ha quasi novant'anni e un grande sogno: quello di partecipare al 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, l'evento storico cui l'uomo ha partecipato come giovane recluta in Marina il 6 giugno del 1944. Irene detta Rene, sua moglie da 70 anni, è malata e ricoverata. Quando scopre di essere arrivato troppo tardi per prenotare il viaggio organizzato dai reduci di Dover, Bernie decide di partire da solo, con il benestare di Rene che non avverte il personale della casa di cura.
Fuga in Normandia è basato sulla vera storia di Bernie Jordan, noto ai media con il soprannome di "il grande fuggitivo" per quella sua iniziativa spericolata, a quasi novant'anni. Il film è molto commovente, soprattutto nelle scene che coinvolgono gli autentici reduci dello Sbarco (bellissimo il loro ritrovarsi sulla spiaggia), e manda un messaggio contro tutte le guerre.
Per interpretare questa storia delicata e profonda ci volevano due interpreti straordinari, e Parker li ha trovati in Michael Caine e Glenda Jackson, lui al suo ultimo ruolo prima del ritiro dalle scene, lei al suo ruolo finale prima della scomparsa nel 2023. Entrambi sono credibili e amabili. Recensione ❯
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Il ritratto della serena e composta solitudine di un uomo che ha fatto pace con i suoi errori del passato. Drammatico, Giappone2023. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Hirayama fa una vita semplice e ha una quotidianità molto strutturata. È un appassionato di musica, libri e alberi che gli piace fotografare. Il suo passato però riemergerà attraverso incontri inaspettati. Espandi ▽
Perfect Days racconta le “giornate perfette” di Hirayama come una quieta affermazione di dignità quotidiana. L’uomo svolge il suo lavoro con gesti precisi ed essenziali, accogliendo l’occasionale contatto umano (anche nella forma anonima di una partita a tris proposta su un foglietto) con generosità e rispetto. Tutto in lui è rimasto analogico, come le musicassette che ascolta o la macchina fotografica i cui rullini vanno fatti sviluppare, e le fotografie vengono collezionate in scatole numerate che archiviano la nostalgia del tempo che passa. Wim Wenders, in veste di regista e sceneggiatore (con Takuma Takasaki), mette a frutto la sua grande familiarità con il documentario per creare un film di finzione che segue le giornate del suo protagonista come una camera nascosta, e poi però racconta i sogni di Hirayama come un’elaborazione artistica del giorno appena vissuto. Koji Yakuso è lo straordinario interprete di questo film quasi muto che si snoda in purezza attraverso uno sguardo contemplativo ma mai artefatto. Recensione ❯
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Thriller d'azione ad alto impatto emotivo, remake dell'adrenalinico film spagnolo El Desconocido. Espandi ▽
Matt Turner è un broker navigato dell'alta finanza che vive a Berlino con la moglie Heather e i due figli Zach ed Emily, la stessa città dove risiede il suo capo e CEO Anders Muller. A volte Matt è distante e burbero con la famiglia, ma cerca in tutti i modi di mantenere il loro alto standard di vita. Un giorno, è lui a dover portare a scuola i figli, ma quello non è un giorno qualunque: un telefono lasciato da qualcuno dentro la sua macchina squilla, una voce gli spiega che sotto il sedile del passeggero è piazzata una bomba collegata ad un dispositivo a pressione e se Matt non farà tutto quello che gli verrà comunicato lui, Zach ed Emily salteranno in aria.
Pilota automatico e marcia in folle - restando nella metafora automobilista - per gli specialisti Liam Neeson, Matthew Modine e Nimród Antal. Retribution ha dalla sua anche un ulteriore passaggio dell'equazione: un regista navigato e preciso, che magari conosce bene sia il sistema hollywoodiano che le produzioni europee, capace di lavorare su più direzioni - Nimród Antal.
Dopo qualche passaggio iniziale che incuriosisce, ci si avviluppa in svolte narrative scritte al buio, stop e ripartenze che sembrano appiccicate per aumentare il minutaggio del film. Recensione ❯
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Il mélo classico viene attualizzato in un'opera raffinata che regala suggestioni non solo agli irrecuperabili sentimentali. Drammatico, USA2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l'evolversi della loro relazione in tre archi temporali. Espandi ▽
Come rendere la materia più antica e apparentemente distante dal pragmatismo odierno viva e pulsante? Come farla parlare alla generazione del terzo millennio? Quesito che Celine Song non sembra porsi, trovando la più semplice delle soluzioni possibili, ossia un racconto in parte autobiografico e in parte romanzesco, a cui fornire una struttura narrativa insolita. Quella di Celine Song, drammaturga al debutto nel lungometraggio, è una riflessione a tutto tondo sul relativismo dell’amore e su come questo sia inevitabilmente condizionato dal caso e dal destino, da avvenimenti anche ordinari o da coincidenze imprevedibili. È evidente l’amore cinefilo di Song per il mélo classico e moderno ma è altrettanto chiara, e tutt’altro che ovvia, la sua rielaborazione in forma contemporanea. Un’attualizzazione che attraversa linguaggio e contenuti e che tiene conto dei cambiamenti radicali sopraggiunti durante l’arco temporale della vicenda. Recensione ❯
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La storia di Ginia e, più in generale, della scoperta della vita da parte di un'adolescente. Espandi ▽
Torino, 1938. Venuta in città a lavorare assieme al fratello Severino, la giovane Ginia fa la sarta in un atelier di moda. Durante l’estate conosce la misteriosa Amelia, di poco più grande, che fa la modella per vari pittori della città. Attraverso Amelia, Ginia conoscerà tra gli altri i pittori Rodrigues e Guido, innamorandosi di quest’ultimo e chiedendosi come sarebbe se anche lei si lasciasse disegnare. È al terzo lungometraggio come regista - a cinque anni da Fiore gemello - che Laura Luchetti incontra il Cesare Pavese della novella “La bella estate”, trovando un felice matrimonio di temi tra quelli a lei cari e quelli da riscoprire nell’opera che il romanziere firmò originariamente nel 1940. Romanzo di formazione al femminile ambientato nella Torino dell’immediato pre-guerra, storia d’amore celata e di rapporto fiorente con il proprio corpo e il proprio desiderio, La bella estate inquadra con maturità il racconto della giovinezza inquieta, dandogli anche una veste formale elegante e dal sapore classico. Recensione ❯
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Lo stato di crisi dell'istituzione scolastica raccontato senza retorica e senza sconti. Drammatico, Germania2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'insegnante decide di indagare sulla questione che vede uno dei suoi alunni sospettato per furto. Espandi ▽
Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell'immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.
Con passo felpato e occhio lucido, sostenuto da una colonna sonora asciutta e perfetta, Çatak segue l'intensa Leonie Benesch affondare nella spirale del tutti contro tutti, senza mai smettere di opporre resistenza, anche solo con lo sguardo, e mantiene saggiamente il film nell'ambito del verosimile. Recensione ❯
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Un film che segna una svolta nel sottogenere cibo-cinema: non più competizione ma condivisione di sapere. Drammatico, Francia2023. Durata 145 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Eugenie, stimata cuoca, e di Dodin, il raffinato gourmet con cui ha lavorato negli ultimi 20 anni. Espandi ▽
Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent’anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all’idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina. Il rapporto tra cinema e cibo è ormai di lunga data ma un film come quello diretto da Tran Anh Hung segna decisamente una svolta in quello che è diventato quasi un sottogenere. Fin dalle prime inquadrature, e per l’intera durata del film, vegetali, carni e tutto ciò che contribuisce alla riuscita di un piatto (ivi compreso un profluvio di pentole in rame) sono al centro dell’inquadratura e vengono portati sullo schermo grazie ad uno sguardo che è al contempo tecnicamente attento e sensorialmente partecipe. Su questo pentagramma sensoriale si sviluppano le note di un autunno della vita che vede due persone (una delle due preferisce l’estate mentre l’altra finisce con l’amarle tutte) comunicarsi sentimenti attraverso l’attenzione che mettono nella preparazione dei piatti. Recensione ❯
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Un gioco di specchi che scandaglia le pieghe più nascoste della psiche di uomini e donne e le dinamiche più perverse della società occidentale. Drammatico, USA2023. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Vent'anni dopo che la loro famigerata storia d'amore da tabloid ha appassionato l'intera nazione, una coppia sposata cede alla pressione di un'attrice che deve fare ricerche sul loro passato per un film. Espandi ▽
La storia di May December è pane per i denti del regista e sceneggiatore Todd Haynes, che conserva una particolare affinità con il “re del melodramma” Douglas Sirk di cui condivide la determinazione adesplorare l’universo della proibizione sociale: l’omosessualità del marito di Lontano dal paradiso, quella di Carol e Therese in Carol, e ora la relazione fra una donna e un ragazzino. Per la terza volta dopo Safe e Lontano dal paradiso Julianne Moore si conferma musa ideale per Haynes, pronta a incarnare le fragilità e contraddizioni dell’animo umano, e impavida nel sottolinearne anche la sgradevolezza. Nessuno è senza peccato in May December, nessuno può sottrarsi alla lente di ingrandimento di Haynes, che con mano gentile ma sicura scandaglia le pieghe più nascoste della psiche di uomini e donne e le dinamiche più perverse della società occidentale, pronta a puntare il dito e ad ostracizzare le differenze, ma soprattutto ad impedire alle persone di essere se stesse ino in fondo. Recensione ❯
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