Un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità, capace di sfidare anche la morte. Biografico, Drammatico - Italia2020. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Elisa Girotto aveva quarant'anni quando la sua vita è stata stroncata dalla malattia. Prima di morire, però, Elisa ha trovato un modo di restare accanto a sua figlia. Espandi ▽
Elisa, incinta, fa un'ecografia: è una bambina, e sta bene. A non stare bene è invece Elisa, che scopre di avere un tumore. La donna decide allora di pensare al futuro della figlia, arrivando a preparare per lei 18 regali, uno per ogni compleanno, fino alla maggior età. Ispirandosi alla vera storia di Elisa Girotto, Amato fa del suo meglio per evitare le trappole del pietismo e della lacrima gratuita, cercando strade meno convenzionali. E sceglie di imprimere alla sua storia il tono disincantato dell'adolescente che ne è protagonista, e Benedetta Porcaroli entra bene in quell'atteggiamento strafottente, come pure credibile risulta Vittoria Puccini. Ci sono sottolineature eccessive, come la musica spalmata ovunque, ma 18 regali fa la scelta coraggiosa di raccontare un rapporto madre-figlia in tutta la sua amorevole conflittualità. Recensione ❯
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A giudicare dalla trama, 8 Mile sembra appartenere al genere che vide protagonisti i cantanti italiani degli anni '60, aggiornato solo per volgarità e qualche scena di sesso. Per fortuna Hanson è qualcosa di più di un semplice artigiano. Espandi ▽
Detroit, oggi. Jimmy Smith jr. è un ragazzo bianco col sogno di diventare un rapper famoso. A frustrare i suoi desideri ci sono però difficili condizioni ambientali (la madre è una sciroccata che sta con un coetaneo di Jimmy, il lavoro è sempre pesante ed estremamente precario) e la sua estrema paura del palcoscenico. A cambiare la situazione arriveranno l'incontro con la bella e non così facile Alex, la disillusione nei confronti di supposti amici e un'insperata vincita al bingo da parte della madre. Il giovane vincerà così il suo primo duello rap davanti al pubblico, salvo poi decidere che è tempo di crescere. Recensione ❯
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Il coraggio di Marie Colvin in un biopic che si interroga sul mestiere del reporter, sul senso ultimo di documentare la sofferenza. Drammatico, Biografico, Drammatico - USA2018. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dalla vera storia della giornalista di guerra Marie Colvin, rimasta uccisa nel 2012 durante un attacco missilistico in Siria. Espandi ▽
Marie Colvin è stata reporter di guerra per il Sunday Times dal 1985 fino alla sua morte nel 2012. Bella e talentuosa, ha vinto numerosi premi, convinto Arafat a raccontarle la sua vita e Gheddafi a farsi intervistare ben due volte. Con il fotografo Paul Conroy aveva stretto un sodalizio professionale che durò fino alla fine. Il film è un prodotto classico su una donna che di tipico non aveva nulla e alla quale Rosamund Pike dà corpo con una performance quasi violenta. Il regista resta in un territorio in cui le immagini della realtà respirano continuamente sottotraccia e la documentazione è nella materia stessa del racconto. Pur non particolarmente ispirato in molti frangenti, A Private War si muove in maniera corretta, problematizzando l'atto di dissotterrare il dolore per dovere di cronaca. Recensione ❯
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Terence Davies fa centro dove altri hanno fallito e confeziona un biopic che sa far pensare ma anche divertire. Biografico, Drammatico - Gran Bretagna, Belgio, USA2016. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Chi era Emily Dickinson? Che tipo di persona si nascondeva dietro la poetessa che ha trascorso la maggior parte della sua vita nella tenuta dei genitori? Espandi ▽
Nata nel 1803 ad Ambers nel Massachusetts. Mentre studia alle scuole superiori decide di allontanarsi dal College di Mount Holyoke per non doversi professare cristiana. Da quel momento vivrà nella casa paterna riducendo sempre più le frequentazioni del mondo esterno e dedicandosi alla scrittura e in particolare alla poesia. Alcune sue opere vengono pubblicate mentre è ancora in vita anche se l'editore le rimaneggia per farle aderire ai canoni che ritiene più appetibili per i lettori. Recensione ❯
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La serie basata sulla straordinaria storia vera di Miep Gies, la coraggiosa giovane donna che rischiò tutto per offrire rifugio ad Anna Frank e alla sua famiglia durante la seconda guerra mondiale. Espandi ▽
Miep è una giovane donna ribelle e ostinata: nonostante i genitori adottivi la spingano a trovare un lavoro oppure un marito che la possa mantenere, non sembra intenzionata a soddisfare le loro aspettative. Si trova tuttavia costretta a cercare disperatamente un impiego quando viene messa di fronte alla possibilità di dover sposare suo fratello Casmir. E così, grazie alle sue abilità di persuasione riesce a farsi assumere come segretaria da Otto Frank, il proprietario dell'Opekta, un'azienda che produce marmellata. Mentre la minaccia nazista si fa sempre più incombente, Miep si innamora del giovane intellettuale Jan Gies e stringe un forte legame d'affetto con il suo capo, che un giorno le chiede di nascondere e sfamare la sua famiglia sino alla fine della guerra.
Muovendosi in un equilibrio delicato tra il ricordo delle sofferenze brutalmente inflitte agli ebrei da parte dei nazisti e la volontà di porre al centro i gesti di coloro che hanno cercato di contrastarle, A Small Light racconta con dolcezza e potenza una storia nota, ma da un punto di vista inedito.
Le convincenti interpretazioni del cast - tra cui spiccano quelle di Bel Powley e Joe Cole nei panni di Miep e Jan Gies, oltre all'ottima performance di Liev Schreiber nel ruolo di Otto Frank -, la profondità della scrittura e l'accuratezza dei costumi contribuiscono alla buona riuscita della serie, che si dimostra in grado di coinvolgere pur raccontando una storia nota, di cui si sa già il finale. Recensione ❯
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Il film mostra gli episodi salienti della vita di S. Agostino. Sono messi in evidenza la nobiltà dell'animo, il culto dell'amicizia, la profonda fede ... Espandi ▽
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Un film pamphlet, da prendere e maneggiare con cura, che racconta i loghi-runa di Nike e Air Jordan attraverso il processo umano e capitalistico. Biografico, Drammatico - USA2023. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Segue la storia del venditore di scarpe Sonny Vaccaro e come ha guidato Nike nella sua ricerca del più grande atleta nella storia dello sport: Michael Jordan. Espandi ▽
È il 1984, Reagan sta alla Casa Bianca, la Apple lancia il suo primo Macintosh e Michael Jordan deve ancora mettere piede su un parquet NBA. Ma con quale scarpe? Converse e Adidas si spartiscono il mercato delle squadre in cima alle Conference, delle stelle sui poster e dei senior universitari. Nike, l'azienda che prende il nome dalla dea della vittoria e che nessuno sa pronunciare, arranca molto più indietro. E per Phil Knight, suo co-fondatore e runner al college e nell'anima, non può andare bene.
È per questo che da qualche tempo ha assunto nella divisione basket Sonny Vaccaro, talent scout che ha varcato i palazzetti liceali e universitari di mezzi Stati Uniti, dove ha stretto la mano a tutti i coach, agli assistenti e ai giocatori a cui è riuscito ad arrivare. L'obiettivo è uno e soltanto uno, firmare la prossima star NBA sulla rampa di lancio verso il tabellone. L'obiettivo, in vista del draft del 1984, quello con in lista Hakeem Olajuwon, Charles Barkley, John Stockton e - perché no? - Oscar Schmidt, è uno e soltanto uno: Michael Jeffrey Jordan, da Brooklyn, New York, junior di North Carolina. The GOAT.
I loghi-runa di Nike e Air Jordan raccontati attraverso il processo umano e capitalistico che li crea e li sostiene. C'è tutto l'eccezionalismo e la contronarrazione, l'enfasi e la critica, il rimpianto e il rimorso degli Stati Uniti e di come si rappresentano in un film come Air, un titolo da prendere e maneggiare con cura, da sbirciare di traverso, come fai con "Born in the U.S.A.", che prima ascolti senza ritegno e poi ti fermi a sentire cosa dice davvero. 'Cause you spend half your life just to cover up. Recensione ❯
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John Ford racconta la giovinezza di Abraham Lincoln, la perdita di Ann Rutledge e la scelta della professione di avvocato. Espandi ▽
Il film narra alcuni episodi della vita del giovane Abramo Lincoln: la morte della donna amata ma soprattutto la difesa, nel suo primo processo, di due fratelli accusati ingiustamente di omicidio. Ci si concentra in particolare sul modo in cui Lincoln riuscì a procurarsi la loro difesa e a scagionarli da tutti i capi d'accusa spingendo a una piena confessione il testimone chiave del crimine. Recensione ❯
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Mann, nonostante la trama fortemente cinematografica, non ha colto l'occasione. Biografico, USA2001. Durata 156 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La vita di Alì. Tre volte campione del mondo, musulmano nero, leggenda vivente americana. Espandi ▽
Il film racconta i fatti fondamentali della carriera e della vita privata di Alì. Si parte dal 1964, dal primo incontro con Liston che diede a Clay il titolo mondiale dei pesi massimi, per poi passare al celebre incontro con Malcom X. Recensione ❯
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Sobrio, lucido, senza contratture il film racconta l'idiozia della guerra con le sue assurde regole e i suoi deliranti perimetri di orrore. Azione, Biografico - USA2015. Durata 134 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
L'adattamento cinematografico del libro autobiografico "American Sniper: The Autobiography of the Most Lethal Sniper in U.S. Military History". Espandi ▽
L'adattamento cinematografico del libro autobiografico "American Sniper: The Autobiography of the Most Lethal Sniper in U.S. Military History". Il film racconta la storia del Navy SEAL Chris Kyle (Cooper), nato in Texas, che registrò il più alto numero di uccisioni come cecchino americano. Fu così temuto dagli insurrezionalisti iracheni da ricevere il soprannome al-Shaitan ("il diavolo"). Nei primi mesi del 2013, Kyle è stato tragicamente ucciso in un poligono di tiro, da un altro veterano. Recensione ❯
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La storia di un giornalista che si trova a vivere un terribile senso di impotenza di fronte alla tragedia della guerra in Angola. Espandi ▽
Nel 1975, in piena Guerra Fredda, i portoghesi lasciano le colonie africane. L'Angola, però, non è un territorio facile, il petrolio fa gola, e il paese è spaccato in due da una guerra civile. Un giornalista della Polonia socialista è lì, in mezzo all'assedio di Luanda, perché quella è la sua missione. I due giovani registi hanno saputo trasportare in immagini lo spirito eccezionale di un uomo e di un mestiere e trasformare una storia di quarant'anni fa in un racconto per il presente, che va oltre la testimonianza. Girato con una tecnica d'animazione vicina al graphic novel, il film è un reportage di guerra, un'immersione nella Storia, ma anche un viaggio nell'anima, tra incancellabili sensi di colpa e risposte esistenziali che soltanto chi ha vissuto così può avere in cambio. Recensione ❯
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Biografia del pittore di icone Andrej Rubliov ma anche storia della Russia all'indomani dell'invasione tartara. Andrej è un giovane monaco che affresc... Espandi ▽
Biografia del pittore di icone Andrej Rubliov ma anche storia della Russia all'indomani dell'invasione tartara. Andrej è un giovane monaco che affresca chiese nella Russia del 1400. È convinto che nel suo mondo ci sia posto solo per l'arte e per il suo sentimento religioso. Ma intanto la città di Wladimir dove abita e lavora è messa a sacco e Andrej assiste a scene di violenza indescrivibili. Lui stesso è costretto a uccidere per difendere una ragazza da un soldato straniero. Scioccato dagli avvenimenti si isola da tutti e si rifiuta di continuare a dipingere. Tornerà a creare quando avrà capito che la funzione dell'arte non è solo quella di appagare chi ha il dono di possederla. Recensione ❯
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Un decennio della vita del grande autore russo raccontato con sensibilità e attenzione alle relazioni familiari. Biografico, Drammatico, Storico - Francia2015. Durata 96 Minuti.
Nel 1890, lo scrittore russo Anton Chekov scrive racconti sui giornali per sfamare la sua famiglia. Espandi ▽
Anton Cechov è un giovane medico di campagna che scrive, con pseudonimo, dei racconti. Uno di questi viene letto e apprezzato dall'editore Aleksej Suvorin e dal famoso critico Dmitrji Grigorovic che lo spingono ad affrontare seriamente la scrittura. Inizialmente Anton vede nella loro offerta un modo per contribuire all'economia della numerosa famiglia a cui appartiene ma progressivamente la letteratura diventa la sua attività principale al punto da fargli sospendere le prestazione mediche per compiere un'inchiesta in favore del miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti nel penitenziario dell'isola di Sachalin.
René Fèret è uno di quei registi che sono apprezzati in patria ma che fanno fatica a passare la frontiera di Ventimiglia anche in tempi di libera circolazione delle opere dell'intelletto.
Fèret ci accompagna nella vita di uno dei più importanti autori della letteratura mondiale mostrandoci con delicatezza anche le intime contraddizioni di un uomo che si sentiva più medico che scrittore ma che non poteva negare, salvo mettere in gioco una falsa modestia, il proprio talento. Recensione ❯
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Diario di un'amicizia e riflessione sulla libertà e il diritto ad autodeterminarsi dei Paesi Baschi. Documentario, Biografico - Spagna, Ecuador2013. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un'indagine umana sulla natura delle scelte di vita come quella dell'amico di Aitor, affiliato all'ETA. Espandi ▽
Originari entrambi di un paesino nelle vicinanze di Pamplona, nei Paesi Baschi, Asier e Aitor sono amici da sempre e da adulti hanno scelto strade diverse, restando sempre in contatto. Trasferitosi a Madrid per fare l'attore, Aitor riprende l'amico, ricostruendone l'adesione al gruppo indipendentista ETA (acronimo per "Paesi Baschi e libertà", in basco) e cercando di rielaborarne criticamente le ragioni. Quando Aitor, rimasto a casa, lo chiama per annunciargli la sua carcerazione imminente in quanto obiettore al servizio militare di leva, si impegna a dare visibilità al suo caso. Recensione ❯
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Tratta dall'esperienza reale del comico scozzese Richard Gadd, perseguitato per più di tre anni da una donna. Espandi ▽
L’aspirante comico scozzese Donny un giorno compie un atto di gentilezza verso una cliente trasandata e in difficoltà, offrendole una tazza di tè. Ma a partire da quel gesto, la donna (mentalmente instabile) inizia a sviluppare un’ossessione crescente e morbosa nei suoi confronti, cercando di insinuarsi con sempre maggiore insistenza nella sua vita e minandone ogni aspetto. La miniserie Netflix autobiografica, ideata e interpretata da Richard Gadd, scava a fondo nella vita di un comico depresso e nella complessa e ambigua relazione vittima-carnefice. Un racconto così intimo e personale ha il merito di restituire la complessità del protagonista e della dinamica vittima-carnefice, che ha molti più risvolti di quanti se ne possano immaginare. Donny è un personaggio stratificato, respingente e remissivo, senza particolari pregi, eppure ci si ritrova ad empatizzare con lui e ad essere risucchiati dai suoi primi piani e dalla sua voce fuori campo. È un comico triste: un paradosso che la serie riflette bene mantenendo sempre il suo sottofondo angosciante anche per i pochi momenti d’ironia e le battute sarcastiche. Recensione ❯
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