Anno | 2002 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA, Germania |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Curtis Hanson |
Attori | Eminem, Kim Basinger, Brittany Murphy, Mekhi Phifer, Eugene Byrd, Omar Benson Miller Taryn Manning, Evan Jones, De'Angelo Wilson, Michael Shannon (II), Larry Hudson, Proof, Mike Bell, DJ Head, Chloe Greenfield, Xzibit. |
Tag | Da vedere 2002 |
MYmonetro | 3,30 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 marzo 2020
A giudicare dalla trama, 8 Mile sembra appartenere al genere che vide protagonisti i cantanti italiani degli anni '60, aggiornato solo per volgarità e qualche scena di sesso. Per fortuna Hanson è qualcosa di più di un semplice artigiano. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, Al Box Office Usa 8 Mile ha incassato 117 milioni di dollari .
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CONSIGLIATO SÌ
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Detroit, oggi. Jimmy Smith jr. è un ragazzo bianco col sogno di diventare un rapper famoso. A frustrare i suoi desideri ci sono però difficili condizioni ambientali (la madre è una sciroccata che sta con un coetaneo di Jimmy, il lavoro è sempre pesante ed estremamente precario) e la sua estrema paura del palcoscenico. A cambiare la situazione arriveranno l'incontro con la bella e non così facile Alex, la disillusione nei confronti di supposti amici e un'insperata vincita al bingo da parte della madre. Il giovane vincerà così il suo primo duello rap davanti al pubblico, salvo poi decidere che è tempo di crescere.
Che il musicarello abbia contagiato gli americani? A giudicare dalla trama, 8 Mile sembra appartenere al genere che vide protagonisti i cantanti italiani degli anni '60, aggiornato solo per volgarità e qualche scena di sesso. Per fortuna Hanson è qualcosa di più di un semplice artigiano, e anche in un film chiaramente marketing oriented riesce a dire qualcosa, se non di originale, almeno di ben narrato. Prendendosi anche il gusto di demitizzare qualcuno dei "valori" della presunta cultura rap come il machismo e la violenza. Ed Eminem è qualcosa di più dell'ennesima icona musicale prestato al cinema.
La faccia triste dell'America. Non è il Messico stavolta, ma la suburbia di Detroit con le fabbriche in disarmo, le case/roulotte, la sporcizia diffusa e sordidi locali in cui può, a volte, nascere e prendere vita il sogno americano, quello con la S maiuscola. Il film "su" Eminem, il cantante famoso, il polemico, quello che ce l'ha con le donne, il razzista, diventa grazie all'abilità di Hanson e alla naturalezza dello stesso protagonista, il film "di" Eminem. Calatosi senza troppe difficoltà in una parte cucitagli letteralmente addosso dallo sceneggiatore Silver, Eminem dimostra sicurezza e padronanza dei propri mezzi sia nelle scene sul palco che a confronto con mostri come Kim Basinger, bravissima. L'idea che permette al film di non essere agiografico nei confronti dell'interprete è semplice e geniale al tempo stesso: il background musicale è quello di Eminem, ma all'interprete non viene concesso altro spazio in termini canori se non quello strettamente funzionale alla storia. Niente genere "musicarello" quindi con il biondo che gorgeggia ad ogni dove ma scene, ambienti e personaggi che si intersecano formando un quadro credibile e autentico. La colonna sonora, a partire da "lose yourself", di cui ahimè non viene offerta nessuna traduzione, ai pezzi assolutamente irresistibili grazie ai quali i rappers si scontrano sul ring del freeword è una delle migliori in assoluto degli ultimi anni. Perfetti anche tutti i personaggi di contorno che rendono 8 mile una sorta di "vitelloni" postmoderno e più, se possibile, amaro e disilluso. Hanson dimostra nuovamente di essere a suo agio con le parole e dopo il fenomenale Wonderboys passa dalla carta allo spartito con una leggerezza ed una efficacia nel dipingere toni e semitoni del film da vero maestro. A confronto delle miserabili prime volte sullo schermo di molti colleghi del rapper, Spears e Carey per esempio, il film di Eminem risulta da Oscar, ma anche preso da solo è uno dei più efficaci e validi esponenti di un cinema che Hollywood sta progressivamente e colpevolmente dimenticando, scordandosi che c'è molta più America vera e sana in pellicole come questa di quanta se ne possa vedere di questi tempi in televisione o sui giornali. Unica nota veramente stonata,per quanto riguarda la versione italiana, è il doppiaggio: con film di questo tipo la scelta dev'essere netta e coraggiosa: o doppiaggio integrale, con i rischi annessi o film in lingua originale con i sottotitoli, sempre preferibile. Qui la scelta ibrida non soddisfa e alcune traduzioni sono oggettivamente raccapriccianti.
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- Se tu avessi un'occasione, un'opportunità, di avere tutto ciò che hai sempre desiderato, in un solo momento, la coglieresti o la lasceresti sfugire via? - Jimmy Smith Jr. è il tipico ragazzo dei bassifondi di Detroit nel 1995. Va avanti a suon di rap e battaglie con parole graffianti. Ha pochi amici ma quelli che ha sono buoni, gli vogliono bene, lo vogliono aiutare [...] Vai alla recensione »
Con questo film Eminem esordisce come attore: la storia è semplice ma dura, realistica e soprattutto ben scritta, quasi un film biografico dell'artista stesso. Si alternano momenti emozionanti con momenti di tristezza e depressione, ma tuttavia il personaggio di Rabbit non si arrende ma combatte a denti stretti, affronta quello che trova con coraggio e dignità, fino a quando scopre [...] Vai alla recensione »
A Detroit la 8 Mile Road separa i quartieri borghesi e bianchi da quelli degradati e destinati agli abitanti di colore. Il ventenne Jimmy, soprannominato B-Rabbit è fra i pochi bianchi ad abitare nella metà sbagliata della Motor city. Jimmy desidera da sempre sfondare nel mondo dell’hip hop per affrancarsi da una condizione famigliare tutt’altro che rosea.
Eminem si (ri)cala nel suo passato,per raccontare la storia del più grande rapper vivente.Eminem,contro ogni aspettativa,si dimostra un valido attore...forse perchè sta interpretando se stesso.La storia ti trascina,c'è violenza,parolacce,tristezza eppure non stanca come in altri film.Durante la visione ho avuto la sensazione che c'era qualcosa di più di un film biografico.
Un film uscito nel periodo in cui Eminem era sulla cresta dell'onda, e in molti si aspettavano una cagata commerciale fatta solo per fargli pubblicità. E invece Curtis Hanson ci da' un film che non si ferma solo a vendere la musica del suddetto artista (che, ripeto, ai tempi aveva fatto il botto a livello mondiale) ma anche un film che riesce a lasciare qualcosa.
Seguito di 8 mile, il video Not Afraid è micidiale se, 8 mile poteva sembrare "un'esercitazione" il video Not Afraid è arte, il burrone la risalita e vedere eminem volare..., e ritornare in vetta mondiale è un'altra cosa..., ti chiedi com'era la luce? Non parlo della bolletta... eh, fantastico...
Questo film non ha bisogno di recensioni.Il più bel film che avvicina alla vita di Eminem spiegata in modo scrupoloso per gli amanti del genere.Se si ha familiarità con la scena Rap e vuoi scoprire come è nata non puoi non vedere questo film.
Uno di quel film che non ha bisogno di recensione. Il film per eccellenza, come da titolo, che spiega la vita di Eminem nei minimi dettagli e che bisogna vedere assolutamente se si è amanti del genere! L ho visto molte volte e non mi stancherei mai di vederlo. Bello, pieno di scene dettagliate e le battaglie rap spettacolari. ovviamente cercare la versione sottotitolata per capire cosa dicono [...] Vai alla recensione »
Un bianco che si fa valere tra neri violenti. Un film che oggi, nel politically correct imperante, non vedrebbe mai la luce. Curtis Hanson porta al cinema un film semi-biografico sul discusso rapper Eminem, accusato di ogni genere di intolleranza possibile, nel suo essere uno spirito libero. La pellicola potrebbe non appassionare i non amanti del genere, ma tutto sommato, nei suoi limiti, è [...] Vai alla recensione »
Questo film contiene il ritmo rap con strofe sociali. Però è comprensibile il furore del protagonista e che vorrebbe quasi dire di non c'entrare nulla e che ambasciatore non porta comunque pena, altrettanto come chi dice ma che volete scaricare qui le problematiche di una squadra di calcio, sarebbe surreale come essere un illustre presidente o tifoso del milan [...] Vai alla recensione »
con not afraid e qualche altra canzone marshall aveva stupito di più, con monster invece sembra aver perso un'occasione per tacere, il testo parla di uno scimmiottamento stile bruce lee e di qualcuno che avrebbe fatto uso di qualcosa di suo, a braccetto con e. john gay noto non per questo non trasmissibile per i canali radio o altre cose, e non sembrano forse essere un problema 100 [...] Vai alla recensione »
serviva spendere parole per un film del genere? forse, non per il rap marcio e ele strofe ardue di chi non se l'è fatta nelle brache, o no? tra quelle migliaia, milioni..., le gare a strofe ballando nella disco dance, come un motorino sgangherato e qualche ruota inutile da baracconi, la stessa strada..., quale? quella delle genti comuni, che comuni non lo sono, che non hanno rapinato [...] Vai alla recensione »
L'unica cosa che salvo di questo film sono le ambientazioni apocalittiche di Detroit, per il resto la storia è di una banalità incredibile, storia trita e ritrita di uno che non è nessuno e diventa qualcuno con storiella d'amore parallela. Forse può piacere solo ai patiti di rap, ma per chi non è patito di rap meglio lasciar perdere
Eminem. Un fenomeno musicale costruito dai discografici per contrastare lo strapotere afroamericano nell'hip-hop un prodotto artificiale per catturare con provocazioni forti il pubblico dei bianchi. Questo dicevano i conoscitori delle segrete cose della musica, al punto che quando si è diffusa la notizia che Eminem sarebbe approdato al cinema con un film ritagliato sulla sua biografia, ci si è sentiti [...] Vai alla recensione »
A Detroit il giovane Jimmy Smith jr., detto Rabbit, lavora di giorno e, di notte, frequenta i club hip hop assieme a un gruppo di amici fedeli che sono un po' la sua famiglia alternativa. Di famiglia ne ha anche una vera: però mamma Stephanie (Kim Basinger), donna debole e bastonata dalla vita, si tiene in casa un tipaccio di sfaccendato manesco che la sfrutta, mentre Jimmy ha il suo daffare a proteggere [...] Vai alla recensione »
Con il senno poi viene da pensare che probabilmente Curtis Hanson, già autore dell'implacabile L.A. Confidential e del delirante Wonder Boys, era l'unico regista in grado di traslare sul grande schermo la vera storia di Eminem, ennesimo esempio di come sfuggire al ghetto e sfondare nel dorato mondo dello showbiz grazie al proprio talento hip hop. Unico dettaglio stonato della situazione: il gangstarapper [...] Vai alla recensione »
A prescindere dall’interpretazione di Eminem (riuscita, ammettiamoIo) quello che non va di 8 Mile è l’elementarità d’approccio a un mondo ricchissimo, intenso e stimolante, il rap. Perché non basta “intenderlo” come un universo di lotta anche fisica: bisogna avere sangue (per non dire altro) a descrivere qualcosa di più di un quadretto alla fin fine conciliante e perfino buonista.