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Giancarlo Esposito

Giancarlo Esposito (Giancarlo Giuseppe Alessandro Esposito) è un attore danese, regista, produttore, produttore esecutivo, è nato il 26 aprile 1958 a Copenhagen (Danimarca). Al cinema il 16 maggio 2024 con il film Abigail.
Nel 2023 ha ricevuto il premio come miglior attore secondario serie tv drammatica al Critics Choice Award per il film Better Call Saul. Giancarlo Esposito ha oggi 66 anni ed è del segno zodiacale Toro.

Un danese di colore, ma italiano a Hollywood

A cura di Fabio Secchi Frau

Accumulare soldi non è mai stata una vera meta per me», ammette Giancarlo Esposito in un'intervista rilasciata nel 1997, quando cioè ebbe la fortuna di recitare accanto a Paul Newman, Susan Sarandon, Gene Hackman e sotto la guida di Robert Benton. Non è una cosa che succede tutti i giorni, bisogna dargliene merito. Un vero anarchico del potere che ricerca la pura libertà artistica. Audace scelta che gli ha permesso di costruirsi una fama sotto le buone e irresistibili stelle di Spike Lee, Ferrara e Wayne Wang, demolendo e snobbando quello che è il puro cinema di intrattenimento.

Il successo teatrale già da adolescente
Di origini afroamericane e italiane, figlio di una cantante d'opera che si esibiva nientemeno che con Josephine Baker e di un carpentiere di Napoli, Giancarlo Esposito nasce in Europa, poi si trasferirà a New York da Cleveland, a soli sei anni, andando a vivere in un quartiere di Manhattan. Quattro anni più tardi, già debuttava come piccolo e inesperto attore teatrale a Broadway ne "Maggie Flynn". Arrivata la pubertà e l'adolescenza, Esposito continua a preferire il teatro accumulando titoli su titoli: da "The Me Nobody Knows" a "Lost in the Stars", riuscendo a ottenere un grande successo con "Seesaw" e "Merrily We Roll Along". Successo che attirerà l'attenzione dell'Atlantic Theater Ensemble di David Mamet e William H. Macy, che lo vorranno con loro.

I primi passi nel cinema
Dopo una brevissima esperienza come doppiatore per il cortometraggio di Jean-Pierre Richard Et Salammo? (1970), esordisce cinematograficamente accanto a Michael Douglas e Eugene Levy in un piccolo ruolo ne Running - Il vincitore (1979) di Steven Hilliard Stern. Era poco più che un adolescente. Nel 1981, affianca invece Sean Penn nella pellicola drammatica Taps - Squilli di rivolta. Poteva proseguire la strada del cinema, invece no. Per un anno, dal 1982 al 1983, decide di dedicarsi alla televisione e in particolare alla mitica e longeva soap opera Sentieri - che dura dal 1952 - all'interno della quale veste i panni di Clay Tynan. Belloccio e affascinante, non riesce però a bucare ancora il grande schermo. Cosa che avverrà solo dopo Una poltrona per due (1983) con Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis, e cioè quando Francis Ford Coppola gli darà un ruolo di rilievo nel suo film The Cotton Club (1984) accanto a Richard Gere e Nicolas Cage. È una falsa partenza, purtroppo. Giancarlo Esposito, sì, si fa notare, ma non è ancora sufficiente e così, in seguito a Cercasi Susan disperatamente (1985) decide di virare la propria carriera verso il piccolo schermo, partecipando a serie televisive come Miami Vice (1984-1985) con Don Johnson e Philip Michael Thomas o Un giustiziere a New York (1986).

Il sodalizio artistico con Spike Lee
È il 1986, ha appena finito di girare il mediocre Brivido, quando legge che un certo Spike Lee sta cercando qualche attore per il suo nuovo film. Si convince che forse è la volta buona e si presenta all'audizione. Spike Lee rimane ammaliato dalla presenza scenica di Esposito e decide di offrirgli il ruolo di Julian in Aule turbolente (1988). È l'inizio di un lungo sodalizio artistico che frutterà - finalmente - la fama tanto sognata per l'attore olandese. Fa' la cosa giusta (1989), Mo' Better Blues (1990) e Malcolm X (1992), trasformano Esposito in uno degli attori prediletti del cinema di Lee, affiancandolo a Denzel Washington e Samuel L. Jackson.

La carriera nel cinema impegnato-underground
Comincia una brillante carriera all'insegna del cinema impegnato e underground: accosta Christopher Walken ne King of New York (1990) di Abel Ferrara (che lo dirigerà anche nel cortometraggio California del 1996), partecipa a Harley Davidson e Marlboro Man (1991), recita per Jim Jarmusch in Taxisti di notte - Los Angeles, New York, Parigi, Roma e Helsinki (1992) con Roberto Benigni, si fa dirigere da Tim Robbins accanto a sua moglie Susan Sarandon in Bob Roberts (1992), indossa i panni del reverendo Fenton in Amos & Andrew (1993) ancora una volta accanto a Jackson - che ritroverà anche in Fresh (1994) - e Cage.

L'attore prediletto di Wayne Wang
La televisione lo vede come un perfetto poliziotto così lo convince a partecipare a una serie televisiva Bakersfield P.D. (1993-1994) nel ruolo del detective Paul Gigante, una serie cui prenderanno parte anche Ron Eldard, Chris Mulkey, Tony Plana, Brian Doyle-Murray e Jack Hallett. Nel 1995, finalmente convola a nozze con Joy McManigal che lo renderà padre per ben 4 volte. Nel frattempo, Esposito diventa uno degli attori prediletti di Wayne Wang e Paul Auster che lo dirigeranno in Blue in the Face (1995) con Harkey Keitel, e Jarmusch e Smoke (1995) sempre con Keitel e con William Hurt.

Il rallentamento
In seguito al capolavoro I soliti sospetti (1995) con Kevin Spacey, la carriera di Esposito subisce però un singolare rallentamento, così si ritrova a passare da piccoli ruoli in telefilm come New York Undercover (1995) con Michael DeLorenzo, Chicago Hope (1996) e N.Y.P.D. (1996-1998) con Dennis Franz a parti minori in pellicole come Donne (1995) e Niente da perdere (1997) con Tim Robbins. Nel 1997 però, il Sundance Film Festival lo invita a far parte della giuria. Esposito ne è entusiasta e accetta di buon grado. L'anno successivo, è ancora assieme a Susan Sarandon - ma anche a Paul Newman e Gene Hackman - nel film Twilight (1998), ma gli effetti di un rallentamento sono ancora ben visibili. Comincia ad accettare film tv come Creatura (1998) o Sete (1998) o mediocri pellicole come Phoenix - Delitto di polizia (1998), senza contare film invisibili come Lulu on the Bridge (1998) con Keitel, dove la sua parte viene addirittura tagliata nel montaggio.

Mike Giardello di Homicide - Life on the Street
Un lampo di fortuna arriva quando i produttori di Homicide - Life on the Street lo vogliono nel ruolo di Mike Giardello. Il solito personaggio da detective italo-americano gli sta un po' stretto, ma ha bisogno di soldi, per cui accetta e in men che non si dica si ritrova in un cast che comprende anche Richard Belzer, Michael Michele, Toni Lewis, Yaphet Kotto, Jon Seda, Peter Gerety, Callie Thorne, Clark Johnson e Kyle Secor. Per un lungo periodo di tempo, sembra che non riesca più a uscire dal circuito televisivo: Nash Bridges (1996-1999) con Don Johnson, il religioso Il tocco di un angelo (2000), Squadra Med - Il coraggio delle donne (2001), Camelot - Squadra emergenza (2002), The Practice (2002), Law & Order - I due volti della giustizia (1996-2005) con Dennis Farina e Jerry Orbach, il fantasioso Ghost Whisperer (2006), Las Vegas (2006) e il poliziesco C.S.I. - Miami (2006-2008). Non ne salta uno. Nel frattempo, la qualità dei film cui prende parte singhiozza: Big City Blues (1999) con Burt Reynolds, Monkeybone (2001), Ali (2001) con Jon Voight nel ruolo di del padre di Cassius Clay, Blind Horizon - Attacco al potere (2003) e Rain (2006) entrambi con Faye Dunaway, Derailed - Attrazione letale (2005).

L'esperienza come regista e il ritorno a teatro
L'amico Wayne Wang tenta di riportarlo in vita con L'ultima vacanza (2006), remake in chiave femminile dell'omonimo film diretto nel 1950 da Henry Cass, avvalendosi però della presenza di Gérard Depardieu, ma sembra tutto troppo difficile. Alla fine, troverà nuova linfa in un nuovo lavoro. Quello di regista con l'ottimo Gospel Hill (2008) dove con particolare maestria e determinazione dirige Adam Baldwin, Angela Bassett, Danny Glover e Julia Stiles in un dramma veramente ben visto dalla critica. Per il resto, non manca il ritorno al teatro. Casa, dopotutto, è Broadway e perché non interpretare, nel 2008, la versione afro-americana del dramma di Tennessee Williams "La gatta sul tetto che scotta", diretto da Debbie Allen e con James Earl Jones, Phylicia Rashad, Anika Noni Rose e Terrence Howard? Rimane però perfetto nell'interpretare quel "buono" che vince con metodi da "cattivo".

Gli ultimi lavori
Negli ultimi anni lo troviamo in Feel the Noise - A tutto volume (2008) di Alejandro Chomski e in Rabbit hole (2010) di John Cameron Mitchell, dramma incentrato su due giovani coniugi (Nicole Kidman e Aaron Eckhart) alle prese con l'elaborazione di un lutto. Dopo il successo della serie televisiva Breaking Bad (in cui interpreta il boss del narcotraffico Gus Fring), che gli vale un Emmy nel 2012, si farà notare in Alex Cross (2012) e, nel 2016, nel film italiano del trio comico scoperto da YouTube The Pills - Sempre meglio che lavorare e nel nuovo film da regista di Jodie Foster Money Monster.
In seguito partecipa a serie come Better Call Saul, The Mandalorian e The Boys, ma anche a film come Abigail e l'atteso Megalopolis di Francis Ford Coppola.

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