Anno | 2005 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 96 minuti |
Regia di | David Cronenberg |
Attori | Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Heidi Hayes, Ashton Holmes Peter MacNeill, Stephen McHattie, Greg Bryk, Kyle Schmid, Sumela Kay. |
Uscita | venerdì 16 dicembre 2005 |
Tag | Da vedere 2005 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,21 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 settembre 2015
Per essersi difeso da due feroci criminali, un tranquillo ristoratore vede improvvisamente sconvolta la sua vita. Da un fumetto noir di John Wagner e Vince Locke. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office A History of Violence ha incassato 2,5 milioni di euro .
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Dal pressbook del film: "All'attenzione dei giornalisti: al fine di preservare il piacere del pubblico vi saremmo riconoscenti se non rivelaste nulla della trama e dello sviluppo dei personaggi." Cerchiamo di rispettare questa richiesta non rinunciando a parlare del film. Tom Stall è il proprietario di un piccolo ristorante in una cittadina di provincia. Conduce una vita normale con la moglie e i figli fin quando un giorno si difende dall'aggressione di due feroci criminali uccidendo entrambi. La sua immagine finisce su tutti i media e spinge Carl Fogarty, un boss della mafia irlandese di Philadelpia ad andarlo a cercare. L'uomo è sicuro di aver riconosciuto in lui un delinquente che lo ha privato di un occhio e che era molto temuto nell'ambiente per la sua crudeltà. Tom deve difendere la sua famiglia.
Tratto da un fumetto di John Wagner il nuovo film di Cronenberg torna sui territori cari al regista: l'identità, la possibile schizofrenia, il rapporto tra realtà e apparenza. Anche lo stile narrativo gioca su questi elementi, tanto che il film potrebbe essere oggetto di una doppia recensione. Se lo si prende per come appare si tratta di un thriller molto stereotipato con buone dosi di esagerazione narrativa e di umorismo spesso involontario. Se invece lo si legge a partire dalla prima inquadratura che sembra un quadro di Hopper allora le cose cambiano. Si pensa al Cronenberg raffinato intellettuale che opera una rilettura sui generi per svelarne la fragilità e l'ambiguità. Questa volta propendiamo per la prima scelta quasi che il regista canadese, dopo la complessa prova di Spider avesse deciso di avvalersi di una fonte di ispirazione "bassa" per vedere come i meccanismi narrativi funzionano in quel contesto senza però volersene distanziare criticamente.
Grande, come sempre, Ed Harris.
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Tranquilla cittadina di provincia americana. Dove tutti conoscono tutti e le colazioni nelle tavole calde non finiscono mai. Cronenberg s’insinua strisciando nella vita di una famiglia qualsiasi, scopre il nervo d’un passato che inizia a ticchettare come il senso strano e disarmonico di una stonatura. Tom Stall subisce l’aggressione di due malviventi, nel difendersi [...] Vai alla recensione »
A 3 anni da Spider, ecco tornare uno dei più grandi registi contemporanei, David Cronenberg, autore di veri e propri capolavori nel genere horror. Questo film, come del resto il successivo La promessa dell'assassino, rappresente l'apoteosi di una carriera trentennale. Seppur apparentemente semplice e lineare, è un film profondamente ambiguo, in cui non vi è distinzione [...] Vai alla recensione »
A history of violence è senza dubbio uno dei miglior film degli ultimi anni. Il maestro canadese David Cronenberg ci offre un lavoro che colpisce “violentemente” sia il nostro stomaco che la nostra mente. Fin da subito rimaniamo storditi. Siamo in un area di servizio, nella provincia americana, e due balordi, per niente frenetici o preoccupati, hanno appena ucciso a sangue freddo chi là dentro lavorava, [...] Vai alla recensione »
Le apparenze possono essere ingannevoli in "A History of Violence", Esso è un adattamento di un comicbook ma molto più riflessivo rispetto ad esempio al frastornante ma in definitiva vuoto "Sin City". Lo sceneggiatore Josh Olson trae spunto dalla graphic novel di John Wagner (lo stesso che ha creato 'Judge Dredd'), illustrata dal talentuoso disegnatore Vincent Locke, che alcuni forse conoscono per [...] Vai alla recensione »
A history of violence: cittadino modello, amato e buon padre di famiglia si ritrova da un giorno all'altro ad essere l'eroe del giorno di un paesino degno del tipico "sogno americano". Sarà proprio quest' evento a risollevare dalla polvere del dimenticatoio spesso lacerato nella nostre memorie, ricordi e mostri del passato, ricollegandolo ad una vita che aveva dimenticato, o che cercava di dimenticare. [...] Vai alla recensione »
A HISTORY OF VIOLENCE (USA, 2005) diretto da DAVID CRONENBERG. Interpretato da VIGGO MORTENSEN, MARIA BELLO, ED HARRIS, WILLIAM HURT, HEIDI HAYES, ASHTON HOLMES, PETER MACNEILL, STEPHEN MCHATTIE, GREG BYRK, KYLE SCHMID Tom Stall è un tranquillo e pacifico ristoratore del Midwest che gestisce una tavola calda insieme alla moglie, che gli ha dato due figli.
Cronenberg si ispira a un fumetto di John Wagner, trasponendolo con i tratti a lui più cari: la linea sottile tra realtà e apparenza, le identità multiple, personaggi dalle tante sfumature. Come il protagonista di questo film, che passa dall'essere un esemplare padre di famiglia a un infallibile killer dal passato oscuro. Storia intrigante che però troppo spesso sfocia [...] Vai alla recensione »
Tom Stall è un uomo tranquillo che vive con la sua famiglia in un pacifico paese americano. Ma quando due teppisti lo costringono a fare l'eroe, facendogli sventare una rapina nella caffetteria che gestisce, molte cose cambiano. Cronemberg, all'apparenza costruisce un thriller meccanico basato sul crescendo degli eventi. Ma come spesso capita con questo regista, il vero motore del [...] Vai alla recensione »
Il film è un capolavoro e non è un caso che il Morandini gli assegni 5 stelle . A Giancarlo Zappoli dico che se gli riconosce solo 3 stelle vuol dire che non ha provato nessuna emozione speciale. Quanto a spiegare perchè è un vero capolavoro riconosco che è difficile . La storia, i personaggi , la violenza. Ecco, il protagonista del film è la violenza , la violenza ottusa e senza senso dei balordi [...] Vai alla recensione »
Un tranquillo paesino dell'Indiana. Una tranquilla famiglia con due figli. Tutto viene sconvolto quando il padre di famiglia uccide nella sua tavola calda due malviventi intenzionati a rapinarla. Tutti ritengono l'uomo un eroe ma la pubblicità ottenuta farà in modo che il passato dell'uomo torni a bussare alla porta. Un film veramente cupo che si caratterizza per la quasi [...] Vai alla recensione »
"A History of Violence"(David Cronenberg, da un romanzo a fumetti scritto da John Wagner, illustrato da Vince Locke, sceneggiatura di Josh Olson, 20'05), presenta una situazione "estrema": in una cittadina dell'Indianava in un bar il barista ammazza due avventori violenti e assassini, diventa famoso, ma la sua fama acquisita troppo in fretta lo porta agli onori della [...] Vai alla recensione »
Il film è tratto dall'omonimo romanzo grafico scritto da John Wagner, illustrato da Vince Locke e pubblicato dalla Vertigo (etichetta della DC Comics) nel 1997, ma il regista ridusse al limite i collegamenti con l'opera cartacea. Il lungometraggio è stato presentato in concorso al 58º Festival di Cannes. Tom Stall è il proprietario di una tavola calda e vive con [...] Vai alla recensione »
La violenza si respira come in tutto Cronenberg a piene mani, dall’inizio della scena sognata della bambina alla quale viene sparato dai due serial killer, nell’ incubo la bambina vede i mostri delle ombre e da lì si snoda la storia che segue il clichè della classica felice famiglia americana e ci domandiamo dove debba a poco a poco svilupparsi il thriller , l’orrido che ci aspettiamo e questo ci [...] Vai alla recensione »
Certamente, non è uno dei film più tipicamente cronenberghiani (anche se in genere è uno dei più apprezzati, soprattutto da quelli che non conoscono il cinema di Cronenberg), però presenta, in realtà, alcune tematiche ricorrenti nel cinema del regista canadese, come il tema del "doppio", principale elemento narrativo del capolavoro 'Inseparabili', [...] Vai alla recensione »
Tom Stall è il classico gran lavoratore di una cittadina della campagna statunitense, dove gestisce un bar. Ha una moglie che ama e due figli modello. Un giorno nel bar arrivano due criminali, e Tom con un gesto eroico li uccide divenendo così molto popolare. Ma da questo episodio la vita della famiglia Stall comincia a cambiare. Tom, dopo l’episodio al bar, si ripeterà mostrando [...] Vai alla recensione »
Per godersi davvero il film sarebbe utile non vedere il trailer che a mio parere dice molto, troppo...Alla visione del film a trailer visto sembrava di aspettarmi già quel che sarebbe successo, ma forse non è solo questione di spoiler. La trama del film è sviluppata in modo tale da risultare un pò banale e scontata, tuttavia la grande interpretazione dell'attore principale [...] Vai alla recensione »
- Eh papà? Se vado a dirlo a Sam che fai? Da chi mi fai liquidare? - Tom Stall (Viggo Mortensen) è un piccolo imprenditore che dirige una tavola calda nella piccola città in cui abita. Un giorno un evento sconvolgerà la sua vita e la sua famiglia scoprirà che il mite Tom nasconde un oscuro segreto. David Cronenberg ci offre una regia maestosa e un ritratto perfetto [...] Vai alla recensione »
A Millbrook, nell’Indiana, Tom Stall (Mortensen) gestisce una piccola tavola calda. Sposato con l’avvocatessa Edie (Bello), hanno due figli (Hayes e Holmes) e una vita che sembra perfetta. Finchè due balordi non tentano di rapinare la tavolta calda e Tom li massacra a sangue freddo con un’agilità difficile a trovarsi in un barista.
Una serie di omicidi compiuti per legittima difesa da un uomo innocente e spaurito - alter ego del sé stesso precedente, criminale, sepolto nella memoria. Film deludente, un pochino prevedibile, e soprattutto inconcludente: se da una parte possiamo concedere a Cronenberg di 'raccontare' una storia e non di 'svelarla' piano piano, che almeno la rivesta di plausibilità. [...] Vai alla recensione »
L'attacco è debole, poi la vicenda si svolge con un certo mestiere. Bravi gli interpreti, ma si tratta di un film di regia, che funziona in sè quanto lascia perplessi. Che bisogno d'era di tanti morti ammazzati e che senso ha la storia? Film d'azione con ambizioni maggiori fallite per pochezza d'idee. Un gioco, infine, senza regole, godibile con la pancia.
Il tema è la fuga dal proprio passato. Non ci si può reinventare una nuova vita senza pagare un prezzo alto. In questo film c'è la mano di un grande regista e la straordinaria interpretazione di Viggo Mortensen. Una combinazione che riesce a rendere credibile la coesistenza di un killer psicopatico e di un amerovole padre di famiglia nei panni di Tom Stall.
Come a dire che l’America non si è fatta una casa con la pace e l’amore. È dovuta passare prima per una dura gavetta di sangue. Tom Stall ha una bella famiglia con moglie e due figli e vive in Indiana dove gestisce un bar. Due balordi senza scrupoli entrano nel suo locale e tentano una rapina: lui li fa fuori come se nulla fosse.
La violenza può irrompere nella vita di chiunque, anche se si vive in una tranquilla cittadina di provincia nell’Indiana. Ma se è facile individuare, stigmatizzare e condannare come un incidente di percorso o una minaccia portata da uno straniero, qualsiasi atteggiamento violento proveniente dall’esterno, quali sono le possibili reazioni quando ad insinuarla all’interno della società è proprio uno [...] Vai alla recensione »
A History of Violence **** Produzione: USA 2005 Genere: Cinecomic, Drammatico, Thriller Attori principali: Viggo Mortensen, Ed Harriss, Maria Bello, William Hurt Regia: David Cronenberg Trama: Un giorno, mentre lavora alla sua tavola calda, Tom Stall (Mortensen) uccide due rapinatori che lo avevano aggredito armati. Tom non è il suo vero nome.
Buon film questo di David Cronenberg ;drammatico,a metà fra il thriller ed il film d'azione,a tratti eccessivo ma sicuramente coinvolgente.La trama è credibile,il finale anche.Dietro l'apparenza di una facciata idilliaca può nascondersi un passato discutibile.Ed anche:non si può fuggire dalla propria storia ignorando che sia esistita.
Uno dei film più sorprnedenti degli ultimi anni, incentrato sulla possibilità di rifarsi una vita, che s'infrange però sulla superficie di un mondo dominato dalla violenza le cui conseguenze sono inevitabili. Se Cronenberg si era sempre dedicato a personaggi "deviati" qui invece analizza l'ambiguità e la schizzofrenia di una persona apparentemente "normale" che vorrebbe cancellare un passato di violenza, [...] Vai alla recensione »
Assolutamente da vedere. Chi ancora non lo ha visto si è perso un gran bel film che parla di amore, di vendetta, di violenza che si scatena inesorabilmente quando viene minacciata l'incolumità della famiglia del protagonista (un superbo Viggo Mortensen).Tutto raccontato in modo raffinato e con grandissima classe, senza eccedere in americanismi scontati.
imun film sula violenza e su come questa possa influnzare su una normale famiglia americana. gli attori sono tutti bravissimi la storia è semplice e lineare ma racchiude diiveri significati. bell film dunque che avrebbe dovuto meritare maggiore consenso da parte del pubblico. il finale è a dir poco straziante
Ho poche parole per descrivere la straordinaria bellezza di questo film. per ora mi limito a dire : stupendo e magistrale!! Questo lavoro di Cronenberg viene meno o è pari solo al successivo La promessa dell'assassino. il motivo è semplice, è un film stilisticamente perfetto (le scene d'azione sono riprodotte in maniera magistrale).
Non è il solito thriller, è un film più completo, più profondo. Un film di una violenza straripante, mai nascosta, una violenza che turba e sconvolge. Tutto giocato sul tema del doppio, coinvolge e tiene incollati alla sedia. Forse lascia molti punti aperti, lasciando troppo spazio all'interpretazione, avremmo gradito che ci dicesse qualcosa di più.
Trovo questo film veramente affascinante, perchè la lentezza, il sesso, la famiglia sono proprio gli aspetti della vita quotidiana di una cittadina di provincia americana, portati sullo schermo in modo perfetto dal regista e che ad un tratto sono stati sconvolti dalla violenza di una vita celata da menzogne, quella del protagonista che hanno stravolto quello che era stata fino a quel momento [...] Vai alla recensione »
Cronenberg è assolutamente uno dei registi visivamente più disturbanti di sempre. Geniale, provocante, sempre (o quasi) violento. Sicuramente originale, benché pochi suoi film vengano da suoi soggetti, ed innovativo. Quanto a talento visivo, secondo me è secondo solo a Lynch. Ma dopo aver dato il suo meglio, si fa una piccola pausa, creando film meno impegnativi per costruzione [...] Vai alla recensione »
A history of violence e' un thriller/noir feroce e molto intelligente. L'identita'....le maschere...cercare di nascondere il passato...sono i temi trattati in questo film diretto dal brillante chronemberg. Viggo mortensen, Ed harris, e un cattivissimo William Hurt sono gli eccelsi interpreti di questo piccolo gioiello. Il tranquillo barista di un paesino.
Film intenso ed essenziale, di grande forza visiva, ma al contempo emotivamente profondo e denso di significati (il bene ed il male, il desiderio di redimersi, il vincolo della famiglia). La violenza è inscenata in modo teatrale e volutamente ostentato, tuttavia non è mai fastidiosa o grossolana. La storia coinvolge e tiene ben desta l'attenzione per tutto il film, che non [...] Vai alla recensione »
Cronenberg racconta una storia di violenta dove non tutti sono quello che sembrano. Un film che ha la giusta dose di violenza e che fa riflettere anche sulla natura dell' uomo. Bellissimo il piano sequenza iniziale. Capolavoro!
una parabola di violenza di raro spessore e mai gratuita
C'è gente che si sente erudita, eppure scambia un'espressione come 'bellissima biondina', per chissà cosa. Perchè vedi cara Alma, solo nel caso non vi fosse il soggetto a cui ben si capisce mi riferisco, si potrebbe navigare sulla frase. Ma in questo caso, mai più finto purismo quasi da inquisitrice, è del tutto fuori luogo. Colgo l'occasione per aggiungere alla recensione lasciata un po di tempo [...] Vai alla recensione »
qUANDO HO VISTO"a HISTORY OF vIOLENCE"(dAVID Cronenberg, da un romanzo a fumetti di John Wagner e Vince Locke, sceneggiatura di Josh Olson, 2005)mi sembrava un film di un Cronenberg quasi"rinuciatario", che aveva rinunciato alla surrealtà(non"surrealismo")di altri suoi storici film degli anni 1980, ma rivedendolo ho dovuto ricredermI: film fumminante sul"doppi [...] Vai alla recensione »
Film prevedibile, che stenta a partire. Ottimo il confezionamento ovviamente (riprese, fotografia, montaggio, musiche), ma la storia è qualcosa di già visto e Cronenberg non riesce a renderla come qualcosa di non già visto. Un film che si può benissimo non vedere.
Cronemberg e' un ottimo cineasta ,ha esperienza,sa girare e si vede; gli ottimi attori aiutano molto il film che ,se diversamente diretto ed interpretato avrebbe detto molto meno. Invece i volti "giusti" ,una sceneggiutura leggera ma interessante ,una storia non banale creano un risultato godibile,anche se ,ne sono certo ,i piu' ricorderanno magari meglio la scopata sulle scale [...] Vai alla recensione »
non è la storia di un uomo, ma quella di batman
Bella solamente la storia. Ma film a mio avviso diretto male dallo scenegiatore e dal regista. A tratti non solo noioso, ma noiosissimo. Alcune scene sono state allungate senza alcun motivo apparente... 10 minuti sulla scena iniziale senza alcun senso e poi le persone morte velocemente a metà film. Trailer che spoilera tutto il film. Finale disastroso.
La vita tranquilla di un piccolo paese americano viene turbata dall'arrivo di due assassini. Fermati prontamente da un 'improvvisato' eroe di nome Tom Stall ( Viggo Mortensen ), azioneranno tuttavia una serie di eventi ed una scia di sangue che porterà a galla il passato non così limpido di Tom/Joey. Grande interpretazione anche di Ed Harris in un film crudo nella sua sempicit&agra [...] Vai alla recensione »
Quasi due ore spese bene. Non posso e non voglio rivelarvi nulla, ma c'è un crescendo che coinvolge e disorienta. Cronenberg spesso è davvero ispirato e questa è una di quelle volte. Ed Harris è sempre molto bravo anche se spesso fatica a risplendere di luce propria.
Tom conduce una vita normale : vive con la famiglia , felicemente sposato , è proprietario di una tavola calda ; tuttavia dopo uno scontro con due criminali , Tom dovrà tenere al sicuro il suo oscuro segreto. Croneerg ci regala attimi di riflessione interiore dei personaggi alternati da scene croneberghiane con scene nude e crude ( Croneberg con gli effetti visivi non sbaglia un [...] Vai alla recensione »
Ottima interpretazione di Viggo Mortensen, che si trova costretto a vestire i panni di giustiziere del se stesso che è stato, per non perdere ciò che è diventato. Il film regge bene fino alla fine.
Aggiungo un'altra cosa oltre a quello che ho detto nella mia recensione più lunga ed importante: questo film è stato nominato a soli due oscar ma non ne ha vinto uno. Alcune persone lo considerano un demerito per il film. Persone che non hanno capito tre cose importanti: 1. se un film viene candidato ad un qualsiasi premio, non vuol dire che quel film meriti davvero quel premio, come [...] Vai alla recensione »
Un breve commento a questo film, dopo averlo guardato ieri sera: premesso che era il mio primo Croneneberg e che quindi non posso certo esprimere un giudizio sulla produzione del regista canadese, ritengo di dover esprimere un giudizio negativo su "A History of Violence". Si possono evidenziare parecchi punti deboli: una trama tutto sommato scontata e prevedibile, una regia con rari spunti interessanti [...] Vai alla recensione »
Un film che si lascia vedere ma che non mi convince più di tanto. Buone le potenzialità peccato che non vengano del tutto sfruttate. Il film a tratti diventa lento e la sceneggiatura pecca di tanto in tanto. Preferisco il Cronenberg de "La promessa dell'assassino". voto 6 +
Nella reception di un motel un uomo punta la sua pistola contro una bambina. Sbucata da una porta, la piccola lo guarda muta. Per terra, davanti a lei, ci sono due cadaveri. Lui si abbassa, le parla con dolcezza. Intanto, prende la pistola che tiene dietro la schiena: I gesti sono tranquilli. Pochi minuti prima, uscendo da una camera del motel, con la stessa indifferenza ha rimesso a posto una sedia. [...] Vai alla recensione »
L'uomo David Cronenberg resta di un pessimismo integrale. Cronenberg, il regista, ci fa scoprire di possedere non solo il talento di giocare coi nervi scoperti dello spettatore, ma anche una solida vena di humour. Nero inchiostro, naturalmente. Tratto da una graphic novel di John Wagner e Vince Locke, A history of violence inizia come un classico "abuse movie", immarcescibile (e perlopiù reazionaria) [...] Vai alla recensione »
A history of violence del maestro canadese David Cronenberg, autore peraltro abituato alle tempestose accoglienze (Inseparabili, Crash), dopo aver diviso la platea di Cannes potrebbe essere consumato come un film di genere qualunque. Sarebbe un vero peccato, però, equivocare sul fatto che questo thrilling serrato e incalzante, cronenberghiano sino in fondo, ma anche ispirato da autori come Boorman [...] Vai alla recensione »
Per l'ennesima volta David Cronenberg, maestro di un cinema angoscioso e disturbante, risponde alla domanda sulla violenza contenuta nei suoi film e sull'eventualità che essa influenzi il comportamento degli spettatori: «Non credo proprio che la gente vada al cinema, veda scene di omicidi e poi esca fuori ad uccidere. Se questo fosse vero, nel mondo non ci sarebbe più nessuno».
Ogni film di David Cronenberg, anche quello meno riuscito, evade dal suo contenitore: pur toccando generi che apparentemente sono ben codificabili (fantascienza, noir, thriller) il regista canadese ha sempre aperto la porta a inquietudini che restano disturbanti e parecchio originali. Possono essere l’ossessione di due gemelli per la ginecologia e le donne (Inseparabili), la mutazione degli esseri [...] Vai alla recensione »
Cerchi di nasconderla, ma è sempre in agguato. E quando pensi di averla vinta, eccola che riappare, come un drago che nessun San Giorgio sarà mai in grado di sconfiggere definitivamente. È la parte selvaggia del nostro Io, la vera protagonista del film dl David Cronenberg A History of Violence. Un film che inizia con un’immersione nell’orrore: un lungo piano sequenza accompagnato solo da pochi rumori [...] Vai alla recensione »
Chi dice che David Cronenberg è cambiato, ha tradito se stesso? In apparenza ha spiazzato i fedelissimi, perché non è più il “Barone del Sangue”, ma certo continua a essere il Re delle Mutazioni. Solo che, invece delle possibili, infinite diversità fisiche, fatte di intrecci di cellule umane e animali, di carne e metallo, oggi si dedica a esplorare le più profonde trasformazioni della mente.
Un David Cronenberg senza mostri né mutazioni, che coglie clamorosamente nel segno: History of Violence è un film notevolissimo che scava nella violenza repressa dell'America moderna. Viggo Mortensen (proprio lui, l'Aragorn del Signore degli anelli) è Tom Stall, un tranquillo padre di famiglia che gestisce un bar in un paesino dell'Indiana. La sua vita cambia quando diventa un eroe: ammazza due balordi [...] Vai alla recensione »
La scena di sesso sulle scale di casa pare abbia provocato lividi veri alla schiena di Maria Bello, ovvero Edie la moglie perfetta, Edie la madre di due figli altrettanto perfetti (e all’occasione Edie la ragazza pon pon). Per la prima volta un regista ha pensato che era il caso di ricorrere a qualche cuscinetto per attutire i colpi e smussare gli spigoli, come si fa sul ring.
David Cronenberg è stato chiaro: «I! mio film ha un rapporto minimo con la graphic nove! di John Wagner». Eppure, è proprio confrontando il romanzo a fumetti di Wagner e Vince Locke, che la prima versione della sceneggiatura seguiva quasi fedelmente, con il film voluto dal regista, che si apprezza ancora di più lo splendido lavoro compiuto da Cronenberg.
Un uomo tranquillo, Tom Stall. Buon padre di famiglia, ottimo marito, gran lavoratore. Pare di vederlo un po’ più giovane con il giubbotto da baseball modello Richie Cunningham... Quando sventa una rapina, ammazzando alla velocità della luce i due banditi, la sua immagine cambia, sbiadisce, si dissolve in quella di un eroe. Oppure di un killer. Una banda di feroci criminali lo perseguita, la moglie [...] Vai alla recensione »
David Cronenberg, 62 anni, maestro di mutazioni e d'orrore, diceva all'ultimo festival di Cannes che la violenza fa parte della natura umana, che domina tutti i nostri rapporti a cominciare da quelli sessuali, che ogni tentativo di vincere questa malattia universale rimane un sogno, che cercare di dividere gli uomini in violenti e non-violenti è soltanto una slealtà ignorante, un ennesimo modo di discrimina [...] Vai alla recensione »
Nel cinema di David Cronenberg si incontra più d’una volta il tema della doppia identità. In Inseparabili, ad esempio, in M. Butterfly e, di recente, in Spider. Oggi quel tema gliel’ha suggerito un romanzo a fumetti riscritto per lui da Josh Oljon, un noto sceneggiatore di film indipendenti. A sostenerlo, però, come il titolo avverte, c’è la violenza, spinta in più momenti quasi agli estremi.
A un cineasta che ha fatto della “mutazione” il cuore pulsante dei suoi film, si può rimproverare distare trasformando sensibilmente il suo cinema? Sottile paradosso, eppure molti critici presenti all’ultima edizione del Festival di Cannes, dove A History of Violence è stato presentato in Concorso, hanno messo l’accento proprio su questo aspetto: è un Cronenberg più “convenzionale”.
L’ultimo film di Cronenberg, Spider, derivava da un romanzo di Patrick McGrath riscritto dallo stesso autore ed era così rifinito e perfetto da risultare un poco ovvio, quasi accademico. Come se il grande regista canadese si fosse limitato per una volta a illustrare un testo già interamente espresso sulla pagina. Tratto da un fumetto di John Wagner, A History of Violence ci riporta invece al cuore [...] Vai alla recensione »
Il titolo é un’arma a doppio taglio. A history of violence infatti, si può intendere alla lettera e allora rimanda alla “storia” della violenza, quella di ampio respiro e con la “s” maiuscola. Ma l’espressione “to have a history of violence” significa avere un passato violento. Era, quest’ultimo, il senso della frase scelto dall’inventore della graphic novel che fa da background all’omonimo film di [...] Vai alla recensione »
Ottima l’apparente modestia e la precisione fulminante di David Cronenberg, che in History of Violence parte anche lui da un fumetto (è l’ultima moda), per battere con maestria sul nervo scoperto della violenza e della sua rappresentazione. Che cosa succede se l’anonimo padrone di un bar di provincia (Viggo Mortensen) fa fuori due rapinatori assassini con riflessi e coraggio da eroe? Succede che le [...] Vai alla recensione »
La violenza non è diabolicamente nascosta nella normalità, ma è «normale». Ha lo sguardo giovane del ragazzo di Woody Allen in Match Point che si scopre killer tra un tè e una serata all'Opera nella Londra dell'alta società, e così torna in A History of Violence di David Cronenberg nella forma di un film classico, rivisitazione hichcockiana, aspirante alla Palma d'oro.
Viggo Mortensen è così bello che rischiamo di dimenticare la trama. Restano in mente due o tre scene. La rissa davanti al bancone della caffetteria, che lascia sul pavimento un paio di cadaveri. Il sesso coniugale in tutta calma — l’attrice è Maria Bello, nel film si chiama Edie, e si veste da ragazza pompon — quando i segreti di famiglia sono ancora ben conservati.
Questa settimana escono film lunghi come King Kong, che fanno apprezzare A History of Violence di David Cronenberg perché è corto. In più il film ha il pregio d'aver brio e, a tratti, fantasia. Dopo la noia profonda di Spider, col quale aveva partecipato a un altro Festival di Cannes, quest'anno è come se Cronenberg tornasse agli albori. Girato in Canada, ambientato nell'Indiana, A History of Violence [...] Vai alla recensione »