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Eddie, Sunny e Jackson Cody sono una famiglia di senzatetto americana che raggiungerà luoghi lontanissimi per salvarsi. Toccheranno il fondo. Si perderanno l'un l'altro. Aspetteranno. Espandi ▽
La storia parla di una coppia di senzatetto impulsiva che, a difesa del figlio adolescente, commette l'omicidio di un affiliato al cartello della droga ed è costretta alla latitanza per sfuggire alla loro vendetta. Recensione ❯
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Il film è tratto dal testo teatrale La Palestra di Giorgio Scianna. Espandi ▽
I genitori di tre studenti di terza media vengono convocati nella palestra della scuola dalla preside. Franco, il padre di Cristian, compra e vende immobili e ha una relazione clandestina con Carmen, mamma di Giordano, mentre Aldo e Rossella, lui adibito all'accoglienza in un ospedale, sono i genitori adottivi di Arsen, un ragazzino di origine africana. La preside ha per il quartetto una notizia choc: una compagna di scuola dei loro figli li accusa di averla assalita, immobilizzata e stuprata proprio nella palestra in cui i genitori sono convenuti. E gli adulti passeranno dall'incredulità al desiderio di salvare i propri ragazzi ad ogni costo.
Educazione fisica parte da una premessa totalmente implausibile: che una preside che si dice dotata di una grande etica e di un forte senso di protezione nei confronti dei più vulnerabili, invece di rivolgersi alle autorità per denunciare un crimine come la violenza sessuale su una minore riunisca (nel suddetto edificio) e avvisi i genitori dei responsabili di quel crimine, a rischio di inquinamento delle prove e delle testimonianze dei minori.
Anche la recitazione del cast non riesce a rendere verosimili i singoli ruoli, in particolare quello della preside interpretata da Giovanna Mezzogiorno. Recensione ❯
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Un progetto di grande interesse che talvolta si fa sedurre dal gusto della stranezza fine a se stessa. Drammatico, Polonia, Italia2022. Durata 86 Minuti.
La rilettura di un classico di Bresson che inquadra le relazioni sociali nel mondo moderno. Espandi ▽
Jerzy Skolimowski si mette nella testa dell’asino, animale intelligente e sensibile, costretto allo spettacolo dell’umana violenza e dell’umana insensatezza, e ne visualizza i pensieri, i ricordi, i desideri. Il risultato è un film che vorrebbe essere quasi senza autore, identificarsi con il cinema stesso, con l’atto della visione, che è sempre soggettiva, investita e dettata dalle emozioni. L’intenzione, dunque, è di grande interesse e ci sono dei momenti del film che ne raggiungono l’ambizione, ma in altri, sfortunatamente, il regista si fa sedurre dal gusto della stranezza fine a se stessa (cavalcata, con la proverbiale ironia, dalla regina di queste incursioni attoriali ai limiti del situazionismo: Isabelle Huppert) oppure da un’estrema semplificazione del discorso, che sfocia nel sentimentalismo. Recensione ❯
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Una commedia fantastica straniante e atipica, scatenata ma anche amara, che punta la velocità ma desidera la lentezza. Commedia, Italia2022. Durata 109 Minuti.
Un'esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo. Espandi ▽
Dante ha un bellissimo rapporto con la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo. Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha l'impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il giorno in cui compie quarant'anni quell'impressione diventa incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua vita.
Era Ora è un'esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo. Recensione ❯
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Il ritratto umanamente complesso di Torregiani, commerciante entrato nel mirino della Storia. Drammatico, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dall'omonimo libro di Alberto Torregiani che racconta le sue vicende autobiografiche. Espandi ▽
Ero in guerra e non lo sapevo trae ispirazione dal libro autobiografico di Alberto Dabrazzi Torregiani e Stefano Rabozzi: Alberto è il figlio adottivo di Pierluigi uscito da quell’esperienza profondamente segnato nel corpo e nello spirito, e racconta la vicenda di un uomo che si trasforma con spaventosa rapidità in un morituro. Il suo rifiuto di collocarsi nel ruolo di vittima è raccontato come un peccato di hybris, e la sua storia ha i contorni della tragedia greca, ma è anche calata in un momento storico di generale conflitto e perdita di senno: e la fotografia (di Paolo Bellan) è cupa come i tempi che racconta. limiti di Ero in guerra ma non lo sapevo sono di varia natura: l’eccessivo didascalismo in una sceneggiatura troppo attenta a camminare sulle uova; una messinscena che sembra ispirarsi al poliziottesco anni Settanta e al western (vedi la musica “morriconiana”) ma invece ricorda da vicino i codici dello sceneggiato televisivo; l’accento milanese fluttuante di Francesco Montanari che incarna Torregiani con partecipazione ma anche un certo manierismo; una ricostruzione d’ambiente eccessivamente impostata. Ciò che invece funziona è la caratterizzazione di Torregiani non come “eroe borghese” ma come bastian contrario insofferente e indisciplinato, in questo più anarcoide che “uomo d’ordine”. Recensione ❯
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Il film documentario dedicato dalla "divina" del nuoto italiano. Espandi ▽
Quando a marzo 2020 in Italia vengono adottate le misure di isolamento, Federica Pellegrini si sta preparando per gareggiare nella sua quinta finale olimpica a Tokyo. Avendo disputato la sua prima ad Atene 2004, a sedici anni, la campionessa di nuoto si appresta così a chiudere la sua folgorante traiettoria nella sua specialità, i 200 metri stile libero. Nell'approssimarsi di questo appuntamento, minacciato dalla pandemia e da ostacoli fisici e psicologici, l'atleta si racconta affidando rapide riflessioni a un videodiario casalingo e in parallelo si lascia filmare durante trasferte e soprattutto allenamenti a bordo vasca, sotto le indicazioni e l'occhio severo e protettivo del trainer e compagno Matteo Giunta, con cui lavora dal 2012. Recensione ❯
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Un noir psicologico fatto di segreti inconfessati, di luci e di ombre, di ferite che provengono dal passato e possono ancora fare male. Espandi ▽
Un regista teatrale di mezza età sta per mettere in scena una piece dal romanzo incompiuto di Dostoevskji. Vive in una grande casa simile ad un labirinto che nasconde un segreto. Attratto da giovani donne, ne ha avute molte nella sua vita, ma ne ha amate davvero poche e a queste poche, dedica un culto costante e misterioso. Recensione ❯
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Un atto d'amore verso gli attori e il ricordo autobiografico di un tempo intenso e libero. Drammatico, Francia, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Fine anni Ottanta. Le storie di Stella, Victor, Adèle ed Etienne. Espandi ▽
Parigi, 1986. È il momento delle audizioni per entrare nella prestigiosa scuola di recitazione del Théâtre des Amandiers, il cui direttore artistico era il carismatico Patrice Chéreau. Fra i pochi fortunati ammessi ci sono la bella Stella, concupita dal tenebroso e tormentato Etienne come dall'entusiasta Victor, Adèle la rossa e Frank che è già sposato e in attesa di un figlio, una ragazza incinta, un'altra gay, un cantante: tutti intorno ai vent'anni, tutti posseduti dal sacro fuoco della recitazione. È l'epoca dell'amore libero, ma lo spettro dell'Aids comincia già a farsi strada, e sarà destinato a porre fine alla gioiosa promiscuità cui i ragazzi sono abituati; così come le droghe facili taglieranno le gambe a chi fatica a gestire il proprio equilibrio interiore. Qualcuno ce la farà, nel teatro e nella vita, qualcun altro soccomberà alle pressioni di un mondo esterno in cambiamento. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso la grande Asia, alla ricerca del Genius Loci. Un viaggio dentro la nostra storia. Espandi ▽
Nella religione romana classica, un genius loci era lo Spirito protettivo di un luogo. Nell'uso contemporaneo, i genius loci si riferiscono solitamente all'atmosfera distintiva di un luogo. Nel contesto della teoria dell'architettura moderna, il genius loci è l'insieme delle espressioni socio-culturali, architettoniche e linguistiche che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città. Recensione ❯
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La coppia Marchioni-Ferrara funziona ed è credibile. L'esordio alla regia di Moro è un invito a non arrendersi mai. Drammatico, Italia2022. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cantautore Fabrizio Moro esordisce nella regia cinematografica insieme ad Alessio De Leonardis. Espandi ▽
Roma 1999. Giorgio è un giovane pugile che è in attesa dell'incontro che potrebbe cambiare la sua vita facendolo entrare nel mondo del professionismo. Ad allenarlo è Massimo che vede in lui la realizzazione di un sogno a cui ha rinunciato per farsi una famiglia. Su Giorgio pesa però il passato con una figura paterna controversa che ha lasciato a lui e alla madre un debito che la malavita reclama. Recensione ❯
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Un ritratto d'osservazione quotidiana che conferma la sensibile ricerca cinematografica del suo autore. Documentario, Italia2022. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Gigi è un vigile di campagna dove sembra non succedere mai niente. Un giorno, però, una ragazza si suicida sotto un treno. Non è la prima volta. Comincia un'indagine su questa inspiegabile serie di suicidi. Espandi ▽
Alessandro Comodin prosegue nel suo lavoro di ricerca cinematografica sensibile e percettiva, ai confini tra il documentario, la finzione e la semplice realtà. Erano i tratti dei fortunati film precedenti e tornano oggi nel curioso Gigi la legge, un ritratto d'osservazione quotidiana attorno alla figura di un poliziotto di provincia. Comodin eccelle nel diluire il singolo momento fino a farlo divenire straniante. Qui gli bastano le poche suggestioni fuori dall'ordinario del rapporto del protagonista con la natura per infondere un'atmosfera surreale nel resto della sua esistenza, e in qualche modo far maturare uno sviluppo che arriverà soltanto alla fine, con un ultimo viaggio nell'auto di pattuglia e una sorprendente quanto sommessa conversazione su una panchina. Recensione ❯
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Una commedia agile e garbata che mantiene una dimensione retrò, nello stile di Lillo e Greg. Commedia, Italia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una storia che parla di tecniche di seduzione, di vero amore, di frasi da rimorchio che non funzionano mai e del coraggio di essere se stessi in un mondo che dà così tanta importanza alla bellezza. Espandi ▽
Alla loro seconda prova come registi dopo D.N.A - Decisamente Non Adatti, Lillo e Greg uniscono le forze con Eros Puglielli e confezionano una commedia piena di invenzioni visive, costruita sulla fisicità buffa di Lillo e su una serie di gag verbali tipiche del duo protagonista. Come sempre la comicità di Lillo e Greg mantiene una misura di garbo e una ricercatezza superiore a quella della maggior parte delle commedie italiane contemporanee, navigando con una certa agilità le acque pericolose della political correctness e surfando sul body shaming, sui rapporti fra uomini e donne, sulle filosofie esoteriche e su molti luoghi comuni. Purtroppo però Gli idoli delle donne non raggiunge quell’escalation comica che dovrebbe diventare irresistibile, e l’aver affiancato a Lillo e Greg due trentenni nel team di sceneggiatura, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, non ha contribuito in maniera sufficiente a svecchiare una comicità che ha bisogno di trovare nuova linfa vitale nell’agganciarsi alla contemporaneità. Recensione ❯
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Un flusso ragionato di materiali che offre un'indescrivibile varietà di soluzioni come tutto il lavoro del "riautore". Sperimentale, Italia2022. Durata 196 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Frammenti di personaggi, luoghi e situazioni in un'opera che rappresenta a pieno lo spirito di enrico ghezzi. Espandi ▽
Il panorama delle vicende umane incontra l'uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un'umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità? Recensione ❯
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Black comedy che racconta in modo cinico, ironico e scorretto, ma anche con molto sentimento, la storia di una famiglia che gestisce un'impresa di onoranze funebri. Espandi ▽
I cassamortari è il terzo film da regista di Claudio Amendola, autore del soggetto insieme a Francesca Neri e coautore della sceneggiatura con Roberto Iannone, Kissy Dugan e la collaborazione di Luigi Di Capua, e rappresenta un altro tassello in una filmografia davvero anomala, dopo La mossa del pinguino e Il permesso - 48 ore fuori. Mosca bianca nel panorama cinematografico italiano contemporaneo, I cassamortari ha il coraggio, e il pregio, di affrontare di petto due argomenti scomodi: la morte e il corpo come oggetto di sfruttamento mediatico. E la crudeltà con cui questi argomenti vengono trattati non esclude una pietas per chi, immerso nella nostra cultura dell’esibizione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, è agito prima ancora di agire: la temerarietà di Amendola, nel panorama asfittico della commedia italiana attuale, merita di essere premiata a prescindere. Recensione ❯
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Un film sul cinema e sul suo potenziale come strumento per fare memoria aprendosi agli altri. Drammatico, Italia2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Attorno alla ricostruzione cinematografica di un delitto ruotano le vite di Lara, Greta, Caroline, Luca, Beppe: sono alla ricerca di chi sappia ascoltare. Espandi ▽
Luca è un regista che attualmente sta tenendo un corso di cinema presso un istituto carcerario. Decide di proporre al ristretto gruppo di detenuti che lo frequentano un tema particolare. Cominciando da uno di loro (che si deciderà di estrarre a sorte) si ricostruirà il reato commesso. Toccherà a Beppe, un camionista che ha ucciso una giovane donna. Luca andrà ad incontrare i familiari e conoscerà anche, nel corso delle riprese sul luogo del delitto, la sorella della vittima. Un film sul cinema e sul suo potenziale come strumento per fare memoria aprendosi agli altri.
Andrea Papini con questo film affronta il non facile tema del recupero alla società o alla propria consapevolezza, di chi ha commesso un reato grave, e ci mostra poi come la forza del cinema consista anche nel consentire confessioni che altrimenti non sarebbero mai emerse. Recensione ❯
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