felicity
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sabato 8 luglio 2023
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commedia più esistenziale che romantica
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Con Era Ora, il regista Aronadio ragiona sulla vera valuta pregiata della nostra epoca, il tempo, risorsa sempre più limitata, e sul grande bivio che tutti noi ci troviamo di fronte quando, nel momento di scegliere, privilegiamo l'amore o la carriera. Commedia più esistenziale che romantica, ammantata da una malinconia di fondo che si traduce in una risoluzione coerente con le premesse (il tempo perduto non si recupera), Era ora è un film di scrittura e di recitazione prima che di messa in scena, ma nel quale Aronadio fa frizionare la ricerca della velocità con l'elogio della lentezza, generando energia emotiva e emozionale mai gratuita né sfacciata o ricattatoria.
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Con Era Ora, il regista Aronadio ragiona sulla vera valuta pregiata della nostra epoca, il tempo, risorsa sempre più limitata, e sul grande bivio che tutti noi ci troviamo di fronte quando, nel momento di scegliere, privilegiamo l'amore o la carriera. Commedia più esistenziale che romantica, ammantata da una malinconia di fondo che si traduce in una risoluzione coerente con le premesse (il tempo perduto non si recupera), Era ora è un film di scrittura e di recitazione prima che di messa in scena, ma nel quale Aronadio fa frizionare la ricerca della velocità con l'elogio della lentezza, generando energia emotiva e emozionale mai gratuita né sfacciata o ricattatoria. Si generano scintille tra la voglia di correre e di divorare ogni istante e ogni possibilità, e quella invece di fermarsi, godersi l’attimo, il qui e ora, quel far niente che, se fatto bene, vuol dire anche fare tutto ciò che è importante.
E le scintille che, così facendo, vengono fuori dal film di Aronadio, grazie anche ai suoi due protagonisti, sono quelle di emozioni vere ma mai sfacciate, mai ricattatorie, ma sincere e accompagnate da un’ironia costante, e spesso giustamente aspra.
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pigi51
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mercoledì 22 marzo 2023
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ma cosa mi sta succedendo?
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Film recentissimo su NETFLIX di Alessandro Aronadio tratto da una pellicola di John Lawson "Long story short" , un misto di viaggi nel tempo (in avanti mai indietro), di universi paralleli (The family man con Nicolas Cage), di incubi già visti nel "Il giorno della marmotta" dove Bill Murray continua a rivivere all'infinito sempre lo stesso giorno. Edoardo Leo (Dante) e Barbara Ronchi (Alice) probabilmente hanno solo una visione diversa dello scorrere del tempo : lei è un'artista fissata con la saga de "Il signore degli anelli" tanto da chiamare la figlia con il nome di una regina, Galadrien, mentre lui è un assicuratore in carriera alla ricerca del tempo perduto mentre ogni giorno si sveglia con un nuovo compleanno da festeggiare e un anno di vita in meno.
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Film recentissimo su NETFLIX di Alessandro Aronadio tratto da una pellicola di John Lawson "Long story short" , un misto di viaggi nel tempo (in avanti mai indietro), di universi paralleli (The family man con Nicolas Cage), di incubi già visti nel "Il giorno della marmotta" dove Bill Murray continua a rivivere all'infinito sempre lo stesso giorno. Edoardo Leo (Dante) e Barbara Ronchi (Alice) probabilmente hanno solo una visione diversa dello scorrere del tempo : lei è un'artista fissata con la saga de "Il signore degli anelli" tanto da chiamare la figlia con il nome di una regina, Galadrien, mentre lui è un assicuratore in carriera alla ricerca del tempo perduto mentre ogni giorno si sveglia con un nuovo compleanno da festeggiare e un anno di vita in meno. Forse quegli anni scomparsi sono solo quegli anni che vediamo volare via senza rendercene conto, mentre la vita scorre implacabile e non sempre nel verso giusto. La risposta forse la da il guru divenuto nuovo compagno di Alice (Raz Degan) che rivela a Dante un segreto del Dalai Lama "Sono due i giorni che non contano niente nella vita : ieri e domani", aforisma che in fondo rappresentava negli anni 60 la filosofia hippie , che spingeva a vivere ogni giorno senza pensare al passato e all'avvenire. Un bel film senza pause che si continua a vedere sempre con lo stesso interesse, una narrazione che naviga in un intreccio complicato di dicotomie esistenziali salvo poi rivelarsi in sintonia con la scritta impressa sul muro della compagnia in cui Dante "consuma" il tempo della sua vita fino a diventarne Direttore : "La vita è quello che ti capita mentre fai altri progetti".
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gattoquatto
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venerdì 17 marzo 2023
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il fratello brutto di ricomincio da capo.
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Dopo i primi 15 minuti (in cui sembra introdurre la classica commedia all'italiana con riflessioni sui moderni rapporti di coppia), il film precipita in un loop melenso, superficiale e inverosimile fino a diventare assolutamente noioso. La verve scanzonata di Edoardo Leo si perde nell'interpretazione monocorde di un protagonista egocentrico e insipido, attorno al quale ruotano comprimari inconsistenti. Le relazioni umane e amorose sono affrontate con una banalità sconcertante. L'espediente dello sfasamento temporale, meglio sfruttato da Groundhog Day con Bill Murray o E' già Ieri con Albanese, serve solo a rendere poco credibile il racconto.
Terribile.
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jonnylogan
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venerdì 17 marzo 2023
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la vita è quello che ti capita ...
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Dante e Alice si conoscono la sera di capodanno e dopo poco iniziano a vivere insieme. Lui lavora a ritmi forsennati presso un’assicurazione, mentre lei è una pittrice. Il giorno del suo quarantesimo compleanno Dante arriva tardi alla festa a sorpresa preparata da Alice, ma davanti alla domanda di un amico su cosa lo spinga a lavorare così tanto risponde che questo gli permetterà in futuro di avere più tempo a disposizione.
Sul muro dell’open space in cui lavora Dante è impresso probabilmente il più celebre fra gli aforismi contemporanei, capaci di segnare i nostri giorni con un tratto indelebile: “La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti.
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Dante e Alice si conoscono la sera di capodanno e dopo poco iniziano a vivere insieme. Lui lavora a ritmi forsennati presso un’assicurazione, mentre lei è una pittrice. Il giorno del suo quarantesimo compleanno Dante arriva tardi alla festa a sorpresa preparata da Alice, ma davanti alla domanda di un amico su cosa lo spinga a lavorare così tanto risponde che questo gli permetterà in futuro di avere più tempo a disposizione.
Sul muro dell’open space in cui lavora Dante è impresso probabilmente il più celebre fra gli aforismi contemporanei, capaci di segnare i nostri giorni con un tratto indelebile: “La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti.”
La pellicola Come se non ci fosse un domani diretta dall’australiano Josh Lawson, viene traslocata da Alessandro Aronadio, alla sua quarta regia e ancora una volta con Edoardo Leo come protagonista, nella Roma d’oggi. Dante e Alice, Barbara Ronchi, sono una coppia che come tante nella routine quotidiana si devono muovere sia per scelta, sia a causa d’impegni che giudicano inderogabili. Lui preso da una carriera che ha abbondantemente invaso la sfera privata, al punto di non ricordare nulla della figlia. Lei più desiderosa di vicinanza e condivisione. Fin qua una storia comune a tante coppie più o meno solide che con il tempo si trovano vicine poi sempre più lontane, salvo poi riavvicinarsi. Ma rispetto alla pellicola dalla quale prende l’incipit, Aronadio aggiunge un intreccio evidente con Ricomincio da capo, con la differenza che Dante non rivive all’infinito la medesima giornata, come accadeva al reporter Phil Connors,ma ogni giornata vive un nuovo compleanno senza ricordarsi cosa sia accaduto nel corso degli ultimi dodici mesi.
Edoardo Leo incarna alla perfezione il contrappasso dato dall’aforisma di John Lennon, aggiungendo al ruolo di un uomo dei nostri giorni, le sue evidenti doti da attore avvezzo da anni a ruoli degni della commedia brillante, venendo spalleggiato sia da Barbara Ronchi, abile nell’incarnare i dubbi di una donna contemporanea sposata sia con un uomo sia con la sua professione, ma anche Massimo Wertmuller, nella parte del padre di Dante e nel quale quest’ultimo non si rivede, perchè convinto di sentirsi capace di evitare i medesimi errori. Un plauso anche per Mario Sgueglia amico della coppia, e di Dante in particolare, oltre che confidente di quest’ultimo, senza che ovviamente sia possibile che questi si ricordi qualche cosa di lui, esattamente come tutto quello che lo circonda. Un film veloce, piacevole, che non stanca grazie ai continui momenti d’impasse comica in cui il protagonista si trova suo malgrado, e una pellicola che soprattutto fa riflettere sui tempi nei quali ci tocca di navigare a vista, nella speranza di non essere vittime di una tempesta perfetta.
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