mauridal
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lunedì 9 gennaio 2023
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asino per caso.
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EO IHOH Un film di Jerzy Skolimowski.
Quando si sceglie di vedere un film, a cinema, di un regista ultraottantenne noto ai cinefili festivalieri, film che ha come protagonista un asinello, allora vuol proprio dire che si cerca il meglio, della produzione cinematografica, al di fuori di ogni svago, evasione e affini. Dunque, un film da pubblico no -pop corn, un film scelto per motivi precisi.
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EO IHOH Un film di Jerzy Skolimowski.
Quando si sceglie di vedere un film, a cinema, di un regista ultraottantenne noto ai cinefili festivalieri, film che ha come protagonista un asinello, allora vuol proprio dire che si cerca il meglio, della produzione cinematografica, al di fuori di ogni svago, evasione e affini. Dunque, un film da pubblico no -pop corn, un film scelto per motivi precisi. Lasciamo perdere i precedenti, pure importanti di film con asinelli e muli, protagonisti di storie umane, dopotutto, che in fondo raccontano le vicende umane attraverso l’insolito sguardo di un animale mite e forte, non domestico, ma neanche selvatico, appunto il mulo, o asino che a dispetto dello stereotipo è un animale intelligente e molto sensibile al lavoro utile che svolge al servizio dell’uomo che lo accudisce. Questo film dunque racconta inizialmente del rapporto di amicizia tra IH OH asinello, e la giovane padrona circense con cui lavora proprio in un circo. Intanto succede che, questo legame di affetto e di vita si interrompe per la chiusura del circo, e la dispersione degli animali. Il racconto si sviluppa a partire da qui, dalla libertà relativa dell’asinello, che perde ogni riferimento di sicuro affetto umano, per collezionare invece disavventure, alle prese con ogni possibile versione di malvagità umana. Tutti coloro che incontrano l’asino, avranno reazioni diverse, la più semplice è sfruttare il lavoro, fino alla violenza brutale, molto umana che alcuni infliggono all’animale. Dunque, il vecchio regista, si pone nello sguardo dell’asinello, e in visione soggettiva, ci porta per tutto il film, alla scoperta di una bestiale umanità, tranne rare eccezioni, tra quelle buone, quando alcuni volontari lo trovano, sempre solitario, e lo “ingaggiano” per fare da animatore ai bambini down portandoli in groppa a fare un giro. Dunque, un asino che vive la sua vita come viene dagli uomini, non avendo più nessuno che lo custodisce, in un mondo umano dove la vita degli animali non è certamente di tutto rispetto. Le vicende sfiorano la tragedia quando un gruppo di barbari tifosi, di una squadra di calcio polacca, lo scambiano per la mascotte della squadra avversaria, e quindi lo catturano per pestarlo a sangue fino alla morte. Ma il regista si ferma all’estremo e il povero asinello, non muore perché è più forte, e poi viene curato, preso in un ospedale veterinario e la sua storia continua a rappresentare una umanità controversa dove gli uomini, sono buoni o cattivi verso gli animali, verso la natura, e in fondo contro sé stessi, in contraddizione con la natura, l’ambiente e il sistema ecologico già compromesso. Dunque, un film ecologista? Non si può definirlo tale, per le molte variabili che assume il significato delle vicende vissute dal nostro eroe, Asino per caso, poiché si avverte una simbiosi tra animale e uomo e dunque si comprende il motivo del film, realizzato dal vecchio regista forse come ultimo messaggio al mondo, affinché si rispettino animali e natura. Intanto il protagonista si comporta benissimo come attore, attorniato raramente da attori veri come Isabella Huppert , in un ottimo cameo offerto al pubblico, in un raro film di qualità. (Mauridal)
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[+] l''umanità perduta nello sguardo dolce di un asino
(di antonio montefalcone)
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paolorol
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venerdì 30 giugno 2023
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eo ti vede
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Il geniale ottuagenario Skolimokski si avvicina al termine della sua avventura terrena e , come tutti i vecchi prossimi alla morte, sperimenta una visione panoramica dell'esistenza, E' il momento di tirare le somme e di riflettere su cosa si è stati e a contatto di chi si è stati. Il regista si fa prestare gli occhi dal tenero asinello Eo e ci descrive il mondo per quello che è, con le sue infinite sfaccettature, a volte, ma non spesso, dolci, tenere, rassicuranti e gradevoli, ben più sovente tristi, buie, crudeli e maligne. Eo è un'Ulisse che nel corso del suo casuale peregrinare incontra esseri umani così diversi fra di loro da far pensare che non appartengano a razze diverse ma addirittura a specie diverse.
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Il geniale ottuagenario Skolimokski si avvicina al termine della sua avventura terrena e , come tutti i vecchi prossimi alla morte, sperimenta una visione panoramica dell'esistenza, E' il momento di tirare le somme e di riflettere su cosa si è stati e a contatto di chi si è stati. Il regista si fa prestare gli occhi dal tenero asinello Eo e ci descrive il mondo per quello che è, con le sue infinite sfaccettature, a volte, ma non spesso, dolci, tenere, rassicuranti e gradevoli, ben più sovente tristi, buie, crudeli e maligne. Eo è un'Ulisse che nel corso del suo casuale peregrinare incontra esseri umani così diversi fra di loro da far pensare che non appartengano a razze diverse ma addirittura a specie diverse. Il male predomina sul bene in questo caleidoscopio di esseri che sembrano voler trasformare la terra in un posto orrendo Ci sono tenere e dolci fanciulle, animalisti isterici, hooligans barbari e primitivi, intellettuali raffinati, assassini senza scrupoli, mostri sadici e creature angeliche. Se Eo potesse parlare cosa direbbe del genere umano ? Forse nulla, direbbe che non ci ha capito nulla.. Che sono un'accozzaglia di esseri assurdi ed imprevedibili. A dispetto della sua veneranda età il regista usa la macchina da presa come un giovane sperimentatore del mezzo e ne sfrutta appieno le potenzialità creative più estreme.
Ne risulta un vortice visivo che rapisce ed affascina, a tratti può anche stordire ed estenuare. Un film che tutti dovrebbero vedere ma che in pochi sono in grado di capire.
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