La grande bellezza

Gelosia. Lo strano caso dei due film con lo stesso tema. E la stessa attrice

Laura Chiatti è protagonista sia di «lago» dì Volfango De Biasi sia di «Il caso dell'infedele Klara» di Roberto Faenza. Che, partendo da Shakespeare l'uno, e dall'amore ai tempi del web l'altro, arrivano alla medesima conclusione.
Bella, bionda e molto sexy. Non si divide tra due uomini, ma tra due film. Laura Chiatti è, infatti, la protagonista sia di Iago sia di Il caso dell'infedele Klara. Che in comune, oltre all'attrice, hanno pure il distributore (Medusa), alcuni ambienti (Venezia) e soprattutto il tema: la gelosia. «Se in entrambi i film» dice Chiatti «sono la causa della sofferenza degli uomini, nella vita sono però io a stare male per la mia gelosia patologica. Ho bisogno di conferme e di sentirmi dire continuamente "ti amo".
Se una ragazza per strada ha guardato il mio fidanzato passo le giornate a pensarci e, a volte, come succede in Klara, mi verrebbe anche voglia di pagare un detective privato. Ma, poi, mi fermo in tempo».
Iago di Volfango De Biasi (il regista del film caso dell'anno scorso Come tu mi vuoi) è una favola adolescenziale che, ispirandosi a Shakespeare, racconta la rabbia di un brillante studente di architettura (lago appunto, interpretato da Nicolas Vaporidis) che si vede sfumare la possibilità di esporre un suo progetto alla Biennale quando dalla Francia arriva Otello (Aurelien Gaya), nero, bello, ricco e con un padre potentissimo. Che gli porta via non solo il lavoro, ma anche la fidanzata Desdemona (Laura Chiatti).
lago vuole vendicarsi ad ogni costo, riprendendosi tutto quello che Ì gli spetta. «li mio» spiega De Biasi «è un film sulla gelosia e sull'invidia, ma anche sul nepotismo che dilaga in un Paese dove riescono ad andare avanti solo i "figli di". Lago è un orfano senza un soldo, ma con tanto talento che, stavolta, come accade solo nelle favole, decide di ribellarsi». Con una distribuzione in i, cinquecento sale, un massiccio investimento pubblicitario e anche un libro in uscita da Mondadori (228 pagine, 15 euro) firmato sempre da De Biasi, il film, che arriva oggi nei cinema, punta ai grandi incassi. «Non vedo cosa ci sia di male. N linguaggio cinematografico vincente è quello americano, che utilizza attori bellissimi e che sa far sorridere sia mia sorella sia mia nonna. È di destra fare un film così? Penso proprio di no. Oggi mi sembra molto più eversivo chi riesce a portare la gente in sala dichi vuole parlare solo ad un pubblico di nicchia».
La gelosia che sfiora la pazzia è invece la protagonista assoluta di Il caso dell'infedele Klara di Roberto Faenza (nelle sale il 27 marzo), una commedia raffinata tratta dal romanzodello scrittore ceco Michal Viewegh. Luca (Claudio Santamaria) è un musicista italiano che vive a Praga,' fidanzato con la giovane Klara (Laura Chiatti) e ossessionato dal terrore che lei possa tradirlo con Pavel, il suo professore universitario. Così decide di farla pedinare da Denis (Ian Glen), un investigatore privato che, per amicizia, decide di non rivelargli tutto quello che scopre. Ma quando, complice la sospesa atmosfera di Venezia, il detective inizia a conoscere meglio la ragazza, anche lui non sa resistere al fascino di Mara.
Per lanciare il film, Faenza e la Jean Vigo Italia, che lo produce hanno anche organizzato per l’11 marzo a Roma un «Giorno in cui psicologi, scrittori e gli attori del cast discuteranno del sentimento che tutti dicono di non provare ma che, in fondo, non risparmia proprio nessuno. E sul sito del film (www.infedeleklara.it) si può anche provare a scherzarci un po' su con test, giochi e enigmi (a cura di Stefano Bartezzaghi) sulla fedeltà.
«Paradossalmente» dice Faenza «finché il tradimento non viene scoperto la gelosia rimane inappagata e continua a espandersi. Nel film mi interessava mostrare come i diversi personaggi reagiscono all'amore». Da una parte c'è la coppia chiusa di Klara e Luca (il Norbert del romanzo di Viewegh), dall'altra quella apertissima di Denis e sua moglie, che sa accettare la presenza di un'altra donna nella vita del marito. « È quando queste due realtà si scontrano che arriva la deflagrazione».
Un po' commedia e un po' thriller, il film ha anche qualche momento di forte tensione erotica, con una Chiatta senza veli impegnata in una passionale sequenza di sesso, ripresa come se fosse rubata da una telecamera nascosta. Perché a remare contro gli amanti segreti ora c'è anche la tecnologia. Nel film, le prove dell'infedeltà, raccolte con intercettazioni, microfoni e cimici, sono sempre più convincenti e la gelosia, da tarlo, di cui Luca inizialmente si vergogna, diventa furore senza limiti.
«La cosa che più mi colpisce» dice Faenza «è che nelle giovani generazioni, nonostante l'estrema libertà sessuale favorita da Internet, l'ossessione del possesso esclusivo dell'altro è ancora causa di drammi e delitti». Mentre a volte, come dice l'investigatore privato Denis con un pizzico di cinismo, «è meglio vivere nella beata incoscienza che avere una tre-. menda certezza».
Da Il Venerdì di Repubblica, 27 febbraio 2009

di Marco Romani, 27 febbraio 2009