La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un quasi capolavorodi PR.RugarliFeedback: 100 |
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venerdì 21 giugno 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film bellissimo che sarebbe potuto essere un capolavoro se non fossero scappate alcune sbavature, alcune piccole cadute di tensione e di livello, che però, forse, sono volute proprio a significare il sincretismo tra alto e basso che è uno dei temi del film. Scartata la lettura più superficiale come sostanzialmente fuorviante, un film sul decadimento morale e civile di una Nazione, o un film che metta in scena animandole le foto di Dagostino su cafonal, il film, ad una più attenta lettura, è la rappresentazione disarmata e disarmante della confusione, fragilità, inconcludenza e sostanziale inutilità di qualsiasi "idolo" da noi inventato per rendere più sensata e sopportabile uno stato di fatto che non può essere guardato direttamente perché è spaventoso e indicibile. Essere al mondo senza conoscerne la ragione, sapere che la nostra vita ha un termine, cercarne inutilmente un senso. I derelitti che popolano questo bellissimo film, anche se applicati ad esercizi di stile a noi magari sconosciuti, siamo noi, siamo tutti noi. Unico lenimento a questa sofferenza continua, è la ricerca della bellezza, della purezza, che viene sempre però ad essere alternata al lercio, giacché noi dal lercio e dal fango non possiamo e non sappiamo liberarci. E allora mentre qualcuno cerca di stordirsi con la cocaina ed altri col sesso, o magari per grandi cause o ideali, la povertà, il lenimento della sofferenza altrui, qualcuno, forse più coraggioso, o forse più disperato, trova nel suicidio l'unica possibile via di uscita. Consiglio di vedere il film quando la sala è semivuota per non farselo rovinare dalle risate ingannatrici del pubblico più rozzo.
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