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Amo il cinema che parla di Dio. Il “Gesù” di Zeffirelli mi fa orrore, un pò mi convince “Passion” di Mel Gibson, ma non sono questi i film che parlano di Dio, secondo me... Io intendo come appartenenti a questa particolare categoria quei film che illustrano una trasformazione improvvisa e clamorosa di un personaggio, che altrimenti non potrebbe mai cambiare con le sue sole forze. Solo un intervento dall'alto, che cada su di lui come pioggia dal cielo, senza vento, può ottenere l'evoluzione che noi vediamo accadere sotto i nostri occhi!
È proprio questo che succede a Gep Gambardella, il protagonista de “La grande bellezza”. Il compimento del suo 65esimo compleanno, la fuga da Roma del suo unico, sincero, estimatore, alcune morti inaccettabili...è troppo per Gep, che apparentemente continua a “galleggiare” sulla mondanità, come una chiatta sul Tevere (come nella splendida soggettiva sui titoli di coda), ma infine l'incontro, tanto a lungo dilazionato con la sua interiorità, col suo autentico sé, gli rende impossibile andare avanti come prima.
La “giraffa”-Gep, che ha il cuore lontanissimo dalla testa («la giraffa ha il cuore lontano dai pensieri: si è innamorata ieri e ancora non lo sa»), scompare come per un fantastico gioco di prestigio, e al suo posto rimane Gep, da solo... Il cuore di Gep finalmente cede, dopo 40 anni si rompe, si frattura: l'unico amore della sua vita, il suo primo amore, è morto e lui ha scoperto che nel diario personale di quella donna c'era scritto che anche per lei era lo stesso. Perde anche l'ultima amica vera, una Sabrina Ferilli perfetta in un ruolo da antologia, dopo aver svelato il suo mistero, il mistero della condivisione gratuita, del vivere accanto senza chiedere nulla in cambio. Ora Gep è pronto per l'incontro decisivo, con “la Santa”: una persona che è capace di chiamare per nome ogni creatura e che a Gep dice solo: «Le radici sono importanti...». E qui si alza un forte, irresistibile vento, scaturito dal soffio delle labbra della santa, che lo riporta a casa, al luogo da dove partì. E Gep, finalmente, smette di galleggiare, ritorna nella sua isola dove ritroverà i fili spezzati di un romanzo ancora da scrivere.
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