La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
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Grandioso
di Luigi ChiericoFeedback: 36961 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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giovedì 6 marzo 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Prima parte Chi,questa volta,crede di andare a vedere un film sbaglia di grosso e può rimanerne deluso. E’, invece, un magnifico spettacolo di immagini, scene, riprese e musica. Roma dei Cesari,dei Papi e dei nobili ospita una miriade di personaggi in una cornice fatta di monumenti, angoli, fontane, strade e piazze, palazzi e cielo che soltanto questa Città mondiale può mostrare. Cosa vuole raccontarci Paolo Sorrentino, al di là di quanto ci mostra? Nella non numerosa famiglia dei romanzieri, tra Tolstoj, Dostoewskij, Hugo, Manzoni, Hemingway, Grossman, Marìas,Eco ecc., si vuole annoverare, per aver scritto un solo libro da giovane, il giornalista Jep Gambardella, superbamente interpretato da un Toni Servillo, che oggi,a maggior ragione, possiamo annoverare tra i grandi del nostro Cinema. Da qualche anno assistiamo ad un pullulare di personaggi provenienti dallo sport allo spettacolo, dalla Tv al giornalismo, dalla politica alla giustizia,che si spacciano o si improvvisano anche scrittori, è un prolificarsi di autori che rimarranno sconosciuti, di cui nessuno mai parlerà in futuro. Non fanno letteratura quindi non fanno testo. Paolo Sorrentino li mette all’indice, ovvero alla berlina. Tra questi, avventurieri della parola, annovero il personaggio di questa storia spettacolare. Il successo porta Jep Gambardella alla capitale per aver scritto un solo romanzo, ma i miracoli non si ripetono. La casa di Jep diventerà un salotto della Roma bene che ricorda quello di Madame Geoffrin e di Madame de Stael in cui si incontravano celebrità dalla filosofia alla letteratura, dalla scienza alla musica; però,il suo,invece, frequentato da annoiati personaggi dell’alta borghesia e di diversa estrazione sociale, qui più della cultura conta il pettegolezzo. Non ci sono i grandi saloni dai grandi specchi e lampadari da 100 luci, dove le danze si aprivano con un romantico valzer; vi sono frenetici balli, scollature vertiginose, gonne cortissime, luci psichedeliche, grandi sorrisi, grandi saluti,interessi in gioco,un bel po’ di droga per riscaldare l’ambiente. Ci sono i ritrovi pubblici in cui tra uno spogliarello e l’altro si possono concludere affari o ascoltare proposte letterarie. Segue seconda parte
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