Nove minuti di meritata standing ovation a Cannes per questa sesta fatica di Paolo Sorrentino, peraltro così tiepidamente recepita in patria. Film certamente molto complesso, va probabilmente goduto per sensazioni ed empatie, come con Fellini. Ed è proprio Fellini la fonte stilistica e tematica più consistente, specialmente quello di “Roma” e di “8 e ½”.
Gep Gambardella è un talentuoso romanziere, messosi a riposo da lustri dopo il successo del romanzo d’esordio; ha deciso di NON-VIVERE, scialacquando esistenza e talento nella futilità della cafona vita mondana della capitale, di cui si è preposto di diventare il “maitre-à-penser”. Ne risulta un personaggio cinico e pragmatico, che ha esaurito la propria vena creativa. La ritroverà alla fine del film ripercorrendo i ricordi e i luoghi del primo ed unico amore, 40 anni prima. Gep – uno strepitoso, come al solito!!, Toni Servillo- è certamente il personaggio centrale di questa ammucchiata spesso farsesca, intorno al quale ruota una galleria estremamente variegata di personaggi: da un Verdone ingenuo e perdente in modo irritante, una Ferilli genuina e vitale, un Herlitzka cardinale-gourmet dalle sfaccettature tragi-comiche. Perché al film non mancano – a saperle cogliere- le ilarità e le frasi forti, pur contestualizzati in una narrazione talora mistica.
Molte sono le sequenze memorabili: da quella d’apertura con i suoi incredibili movimenti di macchina e il meraviglioso “coro-angelico” sulla balconata, alla creazione di un enorme dipinto da parte di una bambina painting-artist, alla mostra fotografica monotematica (che strapperà una smorfia di commozione al cinico protagonista), alla seduta collettiva di microchirurgia estetica, in cui si raggiunge –forse più ancora che nelle sguaiatissime feste- l’acme del cafonal.
Fotografia eccellente, con numerosi fotogrammi che sono vere opere d’arte. Strepitose, infine, le musiche composte/curate da Lele Marchitelli.
Un film che andrà sicuramente rivisto per appropriarsi meglio delle tante piccole gioie visive e verbali che racchiude.
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