Questo film è un'articolata metafora sull'amore e intelligente.
Sì, raconta un interminabile viaggio interplanetario (un secolo circa) di 5.000 nuovi coloni diretti in un Nuovo Mondo, tutto da inventare. Peccato che il nome dell'astronave sia “Avalon”, già: proprio la mitica isola dove riposerebbe il mitico re Artù, l'eroe degli eroi; la tomba del quale assicurerebbe una fertilità indomabile. So che non basta questo a convincere gli scettici razionalisti…
Sì, potrebbe essere il solito film di fantascienza, per un pubblico solleticato dalle recenti e future imprese di Elon Musk, il “mago” di Tesla ed ETC, la company aerospaziale che mira a Marte quale meta per viaggi turistici e commerciali.
In un mondo in cui sarà possibile raggiungere nuovi mondi, quasi come lo fu per i nostri emigranti diretti in America, alla fine dell'800, s'incontrano come per caso un giovane artigiano e una giornalista e aspirante scrittrice, Jim e Aurora. Per la collisione con uno sciame d'asteroidi, Jim si risveglia anzitempo, con novant'anni d'anticipo. È la sorte o chissà cos'altro che provoca il risveglio anticipato di Jim e quindi lo condanna a una lentissima e solitaria morte…molto più angosciante di una morte naturale! La solitudine successiva fa nascere nella sua mente l'assurdo progetto - quasi fosse la preghiera di Adamo rivolta all'Onnipotente nel giardino di Eden - di darsi una compagna: la sceglie, se ne innamora ancor prima d'incontrarla. Esplode la gioia sulle sue labbra come su quelle di Adamo al primo incontro con la prima donna: finalmente ha di fronte a sé un essere vivente capace di rispondere al suo sguardo. Di questo non poteva fare a meno Jim: uno sguardo come il suo, nel quale specchiarsi; ma vertiginosamente diverso. Lui è un fabbro, lei un'intellettuale, lui è sempre stato povero, lei è molto ricca; ma la differenza più importante e irriducibile è un uomo/una donna; è l'unica che conta sull'astronave Avalon.
Lui l'ama, lei non ancora. Lui le concede tutto il tempo di cui ha bisogno, forse lo stesso che ha avuto lui per adattarsi al nuovo.
Dopo la metamorfosi dell'attore Chris Pratt (grazie ai dinosauri di Jurassic Park IV) che da lardoso ragazzotto di provincia, con poca arte e parti per lo più in serie TV di dubbia fama, ecco un nuovo protagonista degno di seguire le orme di Gregory Peck, Cary Grant, James Stewart…un eroe suo malgrado, con una simpatica faccia da schiaffi, convincente anche nelle situazioni drammatiche.
E poi la ormai divina Jennifer Lawrence, un enorme talento, attrice comica di una naturalezza sorprendente e brava in una gamma espressiva quasi infinita.
Sono gli attori perfetti per questa storia, che è sempre la stessa, fino dalla prima coppia biblica, quando si tratta di un incontro d'amore.
Ma chi l'ha conosciuto davvero, sa bene che per entrare in contatto con l'amore è richiesta non una sola, ma diverse e dolorose morti: occorre lasciare andare tante parti di se stessi, per poterci unire davvero a un'altra persona. Occorre morire al proprio egoismo e questo fa male, fa tanto male. Occorre perfino, se è l'amore purissimo e ai limiti dell'umano che desideriamo, occorre perfino accettare di morire per l'altro/altra, senza esitazioni, né ripensamenti.
È indispensabile sperare in un Nuovo Mondo, da creare con le proprie mani, con tutte le proprie risorse, senza trattenere niente per sé, accettando di scomparire e soprattutto…accettando di lasciare il “paradiso” che si è creato a chi non lo merita, non ci ha conosciuto, né amato.
Scegliere con tutto di noi stessi, di perdersi dentro l'amore, di vivere per lui e per niente altro…
Solo a questo prezzo, diventiamo capaci di creare nuovi mondi, di dispiegare l'infinità fertilità che la Natura, prodigamente, ci dona…Solo così faremo rinacere il paradiso perduto o abbandonato o deturpato laggiù, lontanissimo, sul pianeta Terra.
Infine perché si tratti di amore vero è indispensabile lasciarlo essere…
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