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martedì 20 agosto 2024
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vergogna
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Un critico che descrive quasi come approssimativo un opera di codesta poetica e bellezza, ha una sola cosa da fare: trovarsi un mestiere che non sia quello del critico ma andare a lavorare la terra
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elly86
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sabato 20 luglio 2024
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sicuramente un film ben fatto
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Un film bello e di impatto.
Il protagonista, Jep Gambardella, è un giornalista molto annoiato e cinico. Trae giovamento dall'organizzare feste sulla sua terrazza con vista Colosseo che sembrano essere il diamante degli eventi mondani romani. La svolta nella trama avviene in concomitanza con una crisi personale di Jep, in cui inizia a mettere in discussione tutta la sua vita e si accorge di dover riabbracciare la fede . Dopo una serie di incontri, riflessioni, dialoghi con cardinali e sante, prende coscienza che l'unico momento in cui è stato veramente felice è stato al mare con una ragazza quaranta anni prima.
Una trama semplice che rivela che non tutto è oro quel che luccica .
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Un film bello e di impatto.
Il protagonista, Jep Gambardella, è un giornalista molto annoiato e cinico. Trae giovamento dall'organizzare feste sulla sua terrazza con vista Colosseo che sembrano essere il diamante degli eventi mondani romani. La svolta nella trama avviene in concomitanza con una crisi personale di Jep, in cui inizia a mettere in discussione tutta la sua vita e si accorge di dover riabbracciare la fede . Dopo una serie di incontri, riflessioni, dialoghi con cardinali e sante, prende coscienza che l'unico momento in cui è stato veramente felice è stato al mare con una ragazza quaranta anni prima.
Una trama semplice che rivela che non tutto è oro quel che luccica . Sorrentino svela i misteri di una élite che da fuori sembra perfetta e inavvicinabile ma che in realtà svela tutte le sue mostruosità. I personaggi sono decadenti e soprattutto ipocriti che rendono la trama banale come la loro vita. Ciò che ci tiene incollati allo schermo sono le bellissime riprese e l'eccezionale regia che rendono il film un bel film, sicuramente indimenticabile. Gli attori sono molto bravi ed ho apprezzato Sabrina Ferilli che ha dato vita all'unico personaggio umano del film .
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amelia andreoli
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venerdì 9 febbraio 2024
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sparuti, incostanti sprazzi di bellezza.
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Ho usato una frase del copione che mi sembra racchiuda l'essenza: ci sono momenti che toccano il cuore: la bellezza iniziale con una fotografia luminosa e questi monumenti che fanno parte della grandezza che fu, la visita alla culla della nobile squattrinata, la sguaiata effimera allegria del ballo che mette in mostra un vuoto abissale e lui SERVILLO . Grande comunque. non un capolavoro ma un film che denuncia e mette a nudo la pochezza di certi personaggi.
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giovedì 26 ottobre 2023
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un buon film per alcuni
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Come ogni cosa nella vita, ci sarà chi piace e chi no, ma non è una questione di gusti quando si tratta di premi come gli Oscar. Tuttavia, è sempre positivo ottenere un riconoscimento che faccia brillare il nome del Paese.
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luc besson
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lunedì 14 novembre 2022
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cercare un senso quando, un senso non ce l'ha.
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Un film senza una trama , senza una storia, senza senso logico. Un'insieme di scene montate a caso. L'unica cosa apprezzabile è la musica e la bellezza paesaggista di Roma. Bella la fotografia.
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giomo891
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giovedì 22 settembre 2022
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la grande bellezza non è la dolce vita giomo891
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La Grande belllezza di Sorrentino ha vinto un Oscar per me, immeritato. Forse è stato vinto per avere, agli occhi dei componenti americani dell'Academy, riportato un ricordo o, se volete una somiglianza col grande cinema di Fellini.
Un cinema, quello italiano, che nell’epoca di Fellini sentiva l’esigenza di rappresentare un mondo che si stava evolvendo, un mondo fatto di piaceri e vizi, di arte e cultura, ma anche (e troppo spesso) di contraddizioni e sprechi. E il quadro netto e, in un certo senso, apatico di quella realtà lo ha dipinto Fellini stesso incorniciando un’epoca con il suo La dolce vita.
Ma anche a distanza di cinquant’anni (53 per la precisione) Paolo Sorrentino si ritrova in un’Italia che è infinitamente cambiata, ma che allo stesso tempo è perfettamente immutabile, "tutto cambia e nulla cambia" (Il Gattopardo).
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La Grande belllezza di Sorrentino ha vinto un Oscar per me, immeritato. Forse è stato vinto per avere, agli occhi dei componenti americani dell'Academy, riportato un ricordo o, se volete una somiglianza col grande cinema di Fellini.
Un cinema, quello italiano, che nell’epoca di Fellini sentiva l’esigenza di rappresentare un mondo che si stava evolvendo, un mondo fatto di piaceri e vizi, di arte e cultura, ma anche (e troppo spesso) di contraddizioni e sprechi. E il quadro netto e, in un certo senso, apatico di quella realtà lo ha dipinto Fellini stesso incorniciando un’epoca con il suo La dolce vita.
Ma anche a distanza di cinquant’anni (53 per la precisione) Paolo Sorrentino si ritrova in un’Italia che è infinitamente cambiata, ma che allo stesso tempo è perfettamente immutabile, "tutto cambia e nulla cambia" (Il Gattopardo). Da quest’audace spunto si dipana così La grande bellezza, così simile a La dolce vita, ma al contempo così indipendente e rappresentativa di un’altra epoca per la storia d’Italia -se possibile, quanto ai costumi degli italiani ancora più superficiale e decadente.
Il personaggio di Jep Gambardella, però è molto più cinico (forse anche per l'età) del protagonista de La dolce vita (un Mastroianni anche lui giornalista che vive dentro e, nello stesso tempo, fuori dagli eccessi a cui assiste e partecipa), che non trova a differenza di Jep, la forza e la determinazione di uscire da quel falso Paradiso della Grande Bellezza.
Servirlo salva questo film anti-narrativo come nel precedente di Sorrentino This must be the place salvato dell'interpretazione di Sean Penn, ma, per il resto, sembra il lamento finale della "città eterna".
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lalla
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sabato 2 luglio 2022
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la virtù di essere sensibili
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Di grande ispirazione. Sotto il rumore la santità .
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fabrizio friuli
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giovedì 9 dicembre 2021
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una grande pellicola
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Nella capitale italiana , un ricco giornalista conosciuto come Jep Gambardella , nonostante sia divenuto un mondano che vive nel lusso e nell' agiatezza insieme ad una piccola cerchia di ricchi individui come lui , egli è scarsamente euforico , a causa di un blocco creativo che non gli permette di dedicarsi alla scrittura , infatti , dopo aver scritto Il Capitale Umano , Jep non solo non ha più scritto altro, ma vaga in solitario nella immensa Roma , tanto carica di bellezza , quanto povera di qualità.
Paolo Sorrentino ha permesso , grazie al suo genio sbalorditivo , l'esistenza di una pellicola sorprendente, iconica , leggendaria, un vero elisir per gli occhi degli spettatori , però, il film è costituito da una lentezza " bradipale " che lo rende un' opera cinematografica inadatta per tutti , specialmente per coloro che non posseggono la profondità necessaria per apprezzare la pellicola.
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Nella capitale italiana , un ricco giornalista conosciuto come Jep Gambardella , nonostante sia divenuto un mondano che vive nel lusso e nell' agiatezza insieme ad una piccola cerchia di ricchi individui come lui , egli è scarsamente euforico , a causa di un blocco creativo che non gli permette di dedicarsi alla scrittura , infatti , dopo aver scritto Il Capitale Umano , Jep non solo non ha più scritto altro, ma vaga in solitario nella immensa Roma , tanto carica di bellezza , quanto povera di qualità.
Paolo Sorrentino ha permesso , grazie al suo genio sbalorditivo , l'esistenza di una pellicola sorprendente, iconica , leggendaria, un vero elisir per gli occhi degli spettatori , però, il film è costituito da una lentezza " bradipale " che lo rende un' opera cinematografica inadatta per tutti , specialmente per coloro che non posseggono la profondità necessaria per apprezzare la pellicola. Oltre a ciò, le musiche celestiali che vengono udite durante le scene del film riescono a farti raggiungere l' Eden e avvolte , possono anche garantire la commozione, nel caso in cui le musiche vengano udite dagli spettatori più emotivi , altre componenti fondamentali del film sono gli attori scelti dal regista che sono come gli ingranaggi del Big Ben , infatti , la loro monumentale bravura permette il funzionamento omogeneo del film , tra gli attori principali è assolutamente necessario citare Toni Servillo , l ' attore feticcio del regista Paolo Sorrentino, che ha interpretato il personaggio Jep Gambardella in maniera egregia , e ciò vale anche per Carlo Verdone , Carlo Buccirosso, Sabrina Ferilli e tutti gli altri attori. Ovviamente, la sceneggiatura è assolutamente sublime come i capi d'abbigliamento del protagonista, ed ecco un altro elemento di una certa rilevanza : gli abiti di Jep Gambardella, specialmente la superba giacca color aragosta, che esaltano la figura del protagonista che , pur indossando un capo particolare, non sfocia mai nel ridicolo. Disquisendo delle scene migliori del film , è possibile citare la scena del funerale di Andrea , quando Jep piange disperatamente durante il trasporto della tomba , poi ci sono le scene in cui il personaggio principale cammina in solitario e dulcis in fundo, la scena della festa , ovviamente, la scena madre del film , anche se sarebbe stato meglio , evitare la scena dove si ode muove la colita a rallentatore , perché rende la scena stessa poco godibile. Per concludere, l'unica pecca del film in questione è la sua onnipresente lentezza bradipale ( ovvero , la sua lentezza è associabile a quella del bradipo , conosciuto come uno dei mammiferi più lenti del pianeta Terra ) però, al di fuori di ciò, La Grande Bellezza è Una Grande Pellicola.
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marziom
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lunedì 30 novembre 2020
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uno dei peggiori film
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Film che usa le cose belle per solleticare gli istinti peggiori degli spettatori. Uno dei più brutti film che io abbia avuto occasione di guardare (solo metà poi abbandonato) Dal punto di vista del film sarebbe meglio cambiare il titolo "La grande bruttezza"
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