La Grande Bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso.
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Titolo originale La grande bellezza.
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La Grande Bellezza ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La Grande bellezza non è La dolce vita Giomo891
di Giomo891Feedback: |
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giovedì 22 settembre 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La Grande belllezza di Sorrentino ha vinto un Oscar per me, immeritato. Forse è stato vinto per avere, agli occhi dei componenti americani dell'Academy, riportato un ricordo o, se volete una somiglianza col grande cinema di Fellini.
Un cinema, quello italiano, che nell’epoca di Fellini sentiva l’esigenza di rappresentare un mondo che si stava evolvendo, un mondo fatto di piaceri e vizi, di arte e cultura, ma anche (e troppo spesso) di contraddizioni e sprechi. E il quadro netto e, in un certo senso, apatico di quella realtà lo ha dipinto Fellini stesso incorniciando un’epoca con il suo La dolce vita.
Ma anche a distanza di cinquant’anni (53 per la precisione) Paolo Sorrentino si ritrova in un’Italia che è infinitamente cambiata, ma che allo stesso tempo è perfettamente immutabile, "tutto cambia e nulla cambia" (Il Gattopardo). Da quest’audace spunto si dipana così La grande bellezza, così simile a La dolce vita, ma al contempo così indipendente e rappresentativa di un’altra epoca per la storia d’Italia -se possibile, quanto ai costumi degli italiani ancora più superficiale e decadente.
Il personaggio di Jep Gambardella, però è molto più cinico (forse anche per l'età) del protagonista de La dolce vita (un Mastroianni anche lui giornalista che vive dentro e, nello stesso tempo, fuori dagli eccessi a cui assiste e partecipa), che non trova a differenza di Jep, la forza e la determinazione di uscire da quel falso Paradiso della Grande Bellezza.
Servirlo salva questo film anti-narrativo come nel precedente di Sorrentino This must be the place salvato dell'interpretazione di Sean Penn, ma, per il resto, sembra il lamento finale della "città eterna".
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