Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 69 minuti |
Regia di | Quentin Dupieux |
Attori | Raphael Quenard, Pio Marmaï, Blanche Gardin, Sébastien Chassagne, Agnès Hurstel Félix Bossuet, Caroline Piette, Lucie Gallo, Mustapha Abourachid, Sava Lolov, Charlotte Laemmel, Franck Lebreton, Laurent Nicolas, Loelia Salvador, Stéphane Pezerat, Agathe L'Huillier, Jean-Paul Solal. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,71 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 gennaio 2024
Nel bel mezzo della rappresentazione di Il cornuto, una pessima commedia da boulevard, Yannick si alza e interrompe lo spettacolo per prendere il controllo della serata... Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar, Il film è stato premiato al Festival di Locarno, 1 candidatura a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Yannick - La rivincita dello spettatore ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 40 mila euro e 538 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Per le vie di Parigi, in un teatro senza troppe pretese, va in scena una commedia dal titolo "Il cornuto". Sul palcoscenico ci sono lui, lei e l'altro, tra battute e ammiccamenti. Sembra una serata come le altre, ma dal nulla uno spettatore si alza in piedi per protestare: lo spettacolo non è all'altezza delle sue aspettative. Gli attori sono spiazzati e provano a cacciarlo, ma l'uomo, armato di pistola, prende tutti in ostaggio e decide di scrivere una scena in prima persona da far interpretare alla troupe.
Sempre più prolifico e condannato a inseguire e superare il suo stesso eccesso, Quentin Dupieux si prende con Yannick una piccola pausa dalla frenetica follia che ha contraddistinto la sua produzione registica fin dai tempi di Doppia pelle.
In questo divertissement di appena un'ora Dupieux si rifugia nel buio di un teatro parigino, dove in tempo reale mette in scena un dialogo sulla natura artistico-sociologica dell'intrattenimento. Non viene meno il tono surreale del racconto, così come resiste l'umorismo che è stato finora il suo marchio di fabbrica; stavolta però c'è uno spirito riflessivo inedito, più pacato, nella lenta scoperta del personaggio di Yannick: l'uomo qualunque, di estrazione popolare e modi populisti, che va a teatro per dimenticare le sue preoccupazioni e non per trovarne di nuove.
Nel suo atto di ribellione, di chi si alza in piedi nel mezzo dello spettacolo per dire che la storia non gli piace e che pretende spiegazioni come "se avesse trovato un capello nel piatto al ristorante", si nasconde un tema non originale ma trattato qui in modo viscerale e poco accademico, esplorando quella tensione inestricabile tra chi racconta una storia e chi accetta di sedersi ad ascoltarla.
È, come sempre nella vita, una questione di potere, e Dupieux la movimenta su e giù dal palco, coinvolgendo e ribaltando spesso gli equilibri tra il pubblico in sala e i tre malcapitati sulla scena. Tra loro, due caratteristi di livello come Pio Marmaï e Blanche Gardin indovinano dei ruoli tutti giocati sulle sfumature (Marmaï in particolare è chiamato a variare più volte il suo personaggio con risultati notevoli), ma non c'è dubbio che il film appartenga a Raphaël Quenard nei panni di Yannick, una vera rivelazione.
Pronuncia strascicata, scintille di minacciosa pazzia negli occhi, ma anche un'affabilità disarmante: un personaggio che incarna certi conflitti di classe - centrali nella Francia di oggi - e che si fa veicolo di satira sociale. Il cinema di Dupieux è l'arte dell'estemporaneo, di intuizioni geniali nate per colpire e non per durare; attraverso Yannick il regista le valorizza nella semplicità.
Visto al TFF, il film di Dupieux mi ha divertito e mi è parso brillante nel suo svolgimento, stringato ed efficace (la pellicola dura poco più di un'ora). Centrato sul rapporto tra attori (autori) e pubblico, lo sviluppa in modo paradossale, estremizzando eventi realmente accaduti in campo artistico (il pubblico che si ribella alla morte di Sherlock Holmes, costringendo Conan Doyle [...] Vai alla recensione »
Nel film Yannik - La rivincita dello spettatore, il regista e sceneggiatore Quentin Dupleux affronta la tematica, appassionante quanto impegnativa, della dialettica tra tesi (opera teatrale) e antitesi (spettatore). Ma a Quentin Dupleux piace troppo sconvolgere, fino a sconcertare, lo spettatore; e in questo film ‘mettendocela tutta’, si dimentica la fondamentale sintesi finale, col risultato [...] Vai alla recensione »
In un teatro parigino sta andando in scena una commedia non irresistibile, dall'indicativo titolo Le Cocu ("II Cornuto"), quando uno spettatore si alza e interrompe la rappresentazione per protestare: è Yannick, un guardiano notturno che ha preso un giorno di ferie, percorso 45 minuti in treno e 15 a piedi per assistere al deludente spettacolo e ora si sente peggio di quando era entrato.
Videomaker geniale, Quentin Dupieux raggiunge una clamorosa notorietà Come Mr. Oizo, Suo alter ego musicale. un successo legato al pupazzo giallo che ne accompagna i video. La creatura sarà poi ridisegnata dal Jim Henson del Muppet Show, acquistando vita propria (e un nome: Flat Eric), non limitandosi a identificare il progetto musicale ma apparendo in spot e serie televisive.
Piccolo film, grandi quesiti. Metti una sera a teatro, con un «hater» in platea. Disappunto in carne e ossa. Yannick non è il solito leone da tastiera, nascosto dietro uno schermo, ma uno spettatore che si alza e interrompe la rappresentazione, per lamentarsi con gli attori: lo spettacolo non è all'altezza delle sue aspettative. Crolla così la «quarta parete mancante», s'infrange la convenzione dell'assiste [...] Vai alla recensione »
Lo spettatore si vendica: un giovane sciroccato va a teatro per divertirsi ma, siccome la commedia che è in scena non gli piace, la interrompe e, pistola alla mano, prende il pubblico in ostaggio e costringe gli attori a recitare quello che vuole lui. Poteva venirne fuori una variante di "La rosa purpurea del Cairo" o "Quel pomeriggio di un giorno da cani" declinato sul versante artistico, infatti [...] Vai alla recensione »
Siamo nel vivo di una rappresentazione teatrale. In scena tre attori, due uomini e una donna, che stanno interpretando una commedia non certo memorabile, che già dall'eloquente titolo "Il cornuto" non lascia presagire nulla di buono. A un certo punto uno spettatore si alza in piedi e interrompe la pièce manifestando apertamente le sue perplessità, col fine di instaurare un vivace dialogo con i protagonisti. [...] Vai alla recensione »
Non ce la faccio Non ce la faccio". Da ripetersi una decina di volte, passeggiando nervosamente sul palcoscenico, cambiando intonazione ogni volta. Pio Marmaï apre il film con una dimostrazione di bravura, sproporzionata alla "commedia di corna" che va in scena. La fedifraga è Blanche Gardin (fidanzata, o forse ex, di Louis C. K., non è gente che racconta i fatti propri, al massimo ne ricava una battuta). [...] Vai alla recensione »
Quentin Dupieux sforna film sempre più leggeri. E l'ultimo sembra una sintesi perfetta del suo cinema. Una rappresenta- zione teatrale è interrotta da uno spettatore, che si sente preso in giro. Lo dice forte e chiaro e non esita, pistola alla mano, a prendere in ostaggio l'intera rappresentazione di cui si sentiva a sua volta prigioniero. Il film si avventura in questa sospensione in cui avviene la [...] Vai alla recensione »
Nel mezzo di uno spettacolo teatrale davanti a una platea semivuota, un giovane spettatore che dice di chiamarsi Yannick (che è anche il titolo del film) si alza e inizia a disturbare gli attori, rendendo l'atmosfera sempre più inquietante, soprattutto quando il giovane, piuttosto disturbato, estrae una pistola, tenendo in scacco anche il pubblico. Dupieux abbandona parzialmente il suo lato più istrionicame [...] Vai alla recensione »
Tra le novità in sala c'è anche "Yannick", nuovo lungometraggio di Quentin Dupieux, regista francese - noto anche per la sua attività musicale con lo pseudonimo di Mr. Oizo - capace sempre di far discutere con il suo cinema provocatorio e fuori dagli schemi. Ambientato in un teatro, "Yannick" racconta la rappresentazione de "Il cornuto", una pessima commedia a dir poco raffazzonata: a un certo punto, [...] Vai alla recensione »
Abituato a giocare, nel senso più francese della recita, col surreale, il grottesco e l'onirico, da "Doppia pelle" a "Daaaaaali", visto anche a Venezia80, il francese Quentin Dupieux conferma il suo eclettico talento (Oltralpe è celebrato anche come musicista e regista di video musicali) con "Yannick", una sorta di kammerspiel teatrale, che tuttavia più che a Pirandello si rifà a temi molto più legati [...] Vai alla recensione »
Sul palco va in scena una commedia leggera: una coppia sta discutendo in cucina sulla recente confessione da parte della moglie di amare un altro, il quale si trova al momento in bagno perché ha problemi intestinali. Le battute sono prevedibili, la recitazione allegra ma nulla di memorabile. Ad un tratto dal pubblico si leva un giovane alto dal fisico asciutto: contesta la pièce, dice che sta perdendo [...] Vai alla recensione »
Regista, musicista, moralista surreale di tempra ioneschiana, Quentin Dupieux rimborsa in Yannick - La rivincita dello spettatore tutti gli spettatori che hanno subito una brutta serata teatrale inscenando la protesta di un operaio che si alza durante una commedia boulevardier di corna, reclamando i suoi diritti perché ha speso tempo e denaro. Armato, discute, poi in scena a correggere il tiro, un [...] Vai alla recensione »
A teatro, uno spettatore non gradisce lo spettacolo e lo interrompe andando sul palco e inventandosi una piéce. Divertente commedia francese, tanto paradossale quanto ironica, che «vendica» il pubblico deluso da tanti polpettoni ammanniti senza risparmio. Si ride a più riprese, meglio di tanti film comici. Al contrario del deluso Yannick, stavolta in sala non c'è il rischio di andarsene rimpiangendo [...] Vai alla recensione »
A teatro, quando si dice: mi aspettavo qualcosa di più. A una replica di Il cornuto, lui, lei, l'altro, in un teatro parigino, Yannick non ci sta, insoddisfatto si alza dalla poltroncina e lo dice agli attori e agli spettatori. Teatro nel teatro a favore del cinema, si squaderna un crescendo a volte esilarante di punti di vista, obiezioni, recriminazioni, intorno al gusto e al diritto, al lavoro del [...] Vai alla recensione »
Quentin Dupiex è infaticabile. Dopo la sua prima carriera da dj in cui, con lo pseudonimo di Mr. Oizo, continua a pubblicare album di musica elettronica, si è dedicato anima e corpo al cinema, attività in cui si dimostra estremamente prolifico: negli ultimi due anni ha realizzato ben quattro film, sempre presentati in vetrine prestigiose (l'ultimo, in ordine temporale, è Daaaaaali! visto a Venezia). Quest [...] Vai alla recensione »
«Mi chiamo Yannick. Ecco. Prendo la parola perché, beh... non prendetevela a male, ma per me lo spettacolo non è divertente. Mi spiace sbattervelo in faccia così». Movimenti secchi, volto affilato da operaio incorruttibile, Yannick fa il guardiano notturno, lavora sette giorni su sette, sa di svolgere bene il proprio mestiere (è certificato: nessun furto, nessun danno in tre anni); per andare a teatro [...] Vai alla recensione »
La scena inversa, il gioco delle parti (sociali) ribaltato: lo spettatore che cessa la sua funzione passiva, o forse meglio: lo spettatore che smette di guardare la scena e si trasforma lui stesso in scena. Il suo nome è Yannick ed è il protagonista del nuovo film di Quentin Dupieux in Concorso a Locarno76: un uomo solo, un'ombra della strada, che dalla periferia parigina s'è portato, con non poco [...] Vai alla recensione »
Nel 2002 una rappresentazione teatrale nel popolare teatro Dubrovka di Mosca fu interrotta da un commando di terroristi ceceni che presero in ostaggio spettatori e compagnia. Su quell'evento la compagnia teatrale catalana La Fura dels Baus realizzò uno spettacolo, Boris Godunov, dove veniva simulata con il pubblico quella situazione drammatica durante una rappresentazione dell'opera di Pushkin.
"Il 99% dei film sono noiosi. Questo no." Queste le parole di Quentin Dupieux sul suo nuovo film Yannick, presentato in questi giorni al 76° Festival di Locarno. E come dargli torto? Il suo Yannick è un piccolo (dura solo 65 minuti) grande film. Non ci si annoia un secondo. Con la sua classica irriverenza, Dupieux ci catapulta all'interno di un teatro parigino dove, nel bel mezzo della rappresentazione [...] Vai alla recensione »