La grande bellezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Pamela Villoresi, Franco Graziosi, Pasquale Petrolo, Serena Grandi, Maria Laura Rondanini.
continua»
Drammatico,
durata 150 min.
- Italia, Francia 2013.
- Medusa
uscita martedì 21 maggio 2013.
MYMONETRO
La grande bellezza
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bellezza e malinconiadi ParsifalFeedback: 25600 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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giovedì 15 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Progetto ambizioso ed altisonante del talentuoso Sorrentino, costituisce un vero e proprio spartiacque nella sua personale filmografia, sia per l'attribuzione del Premio Oscar( ampiamente meritato, a mio modesto avviso) ed anche perchè , in questo specifico film, il regista acquisisce nuovi metodi narrativi, sia nella sceneggiatura che nella regia, che diventeranno delle peculiarità inscindibili dal suo lavoro. IL protagonista Jep Gambardella ( un superbo e rampante Tony Servillo) , giornalista di costume e critico teatrale, vive il suo tempo nella Città Eterna all'insegna della raffinatezza ( Sono un gentiluomo, è l'unica certezza che ho) delle elevate frequentazioni e delle feste, alle quali non manca mai e delle quali è uno strenuo sostenitore, per ovvi motivi, essendo un incallito edonista. Ma nel corso della narrazione , emergerà una serie di sfumature del suo animo che riconducono ad un profondo senso di solitudine interiore ed un elegante e silenziosa malinconia, aumentati dalla vacuità delle sue giornate ed ancor di più delle sue nottate. Nel suo incessante peregrinare all'interno dell'alta società romana, ci mostra un vasto e frastagliato serraglio umano; i suoi inseparabili amici Lello Cava ( C.Buccirosso) , erotomane buffo e pettegolo,sposato con Trumeau ( Iaia Forte) eterna superficiale in ogni circostanza, Romano, eterno perdente ed assoggettato ad una donna arrogante e mediocre , che lo tratta senza alcun rispetto e lo sfrutta, priva di scrupoli e di ritegno. Durante uno dei suoi eterni pellegrinaggi nella Roma di notte, conosce la figlia di un amico, Ramona ( una verace S. Ferilli) diretta e tagliente e sarà l'unica a lasciare un segno nella sua vita, nonostante la brevità della frequentazione. Cosciente dell'inutilità delle sue avventure e delle sue giornate ( i nostri trenini non portano da nessuna parte) ci conduce in un affresco malinconico ed elegante , non privo di rammarico e rimpianto per ciò che fu e ciò che poteva essere ed ormai non arriverà. Vi sono delle evidenti citazioni del Maestro Fellini ( l'uomo che si lava nella fontana, i conciliaboli in vernacolo sul lungotevere, l' abito di Ramona alla festa ed altro ancora) cosa che Sorrentino ha puntualmente ammesso. Eleganza ed introspezione , con una evidente dose di ironia ed autoironia , ciò che inizia con una festa assai sguaiata e molto divertente da osservare, si conclude con il protagonista, che di fronte al mare, dice a sè stesso la seguente frase " Finisce sempre così con la Morte, ma prima c'è stata la Vita. E' tutto sedimenta to sotto il chiacchericcio ed il rumore, gli spruti ed incostanti sprazzi di Bellezza, poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile. Amato ed odiato, non può essere ignorato.
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